Alzò la testa alla luna di quella notte.
Così silenziosa e chiara, sembrava gelida.
Espirò l’aria in eccesso dai polmoni lasciando che i ricordi
nella sua mente vagassero indietro e indietro, negli anni che erano trascorsi, nelle
battaglie che aveva sostenuto, nei cambiamenti che lo avevano mutato…nello
spirito e nel corpo.
In principio lui era il ghiaccio, era il gelo più oscuro e
profondo che fosse mai stato creato.
I suoi occhi erano oro fuso, ancora bollente, ma estremamente glaciali.
Il suo cuore non era altro che un muscolo col solo compito
di pompare il suo puro e nobile sangue, il suo spirito era efferato e fiero.
E così aveva trascorso i primi
secoli della sua vita.
Nel freddo più totale, in solitudine,
pensando a conquistare potere, a trovare la vendetta, a cercare sempre maggior
forza nelle sue vene.
Ma poi un giorno tutto crollò.
Le sue certezze.
Le sue convinzioni.
Le sue ambizioni.
Le sue priorità.
Tutto piano piano incominciò a
perdere valore in funzione dell’ultima cosa che avrebbe
anche solo potuto pensare di credere.
Umani.
Lui nemmeno li considerava.
Per lui anzi nemmeno esistevano.
Erano solo degli esseri inferiori che strisciavano alla
stregua di vermi, vigliacchi, deboli, opportunisti, crudeli più dei demoni,
subdoli e scaltri, in grado di fare di tutto pur di sopravvivere.
Mai avrebbe pensato che quello che gli avrebbe fatto
cambiare punto di vista fosse stato uno di loro.
Lei….
….un umana…..
Un cucciolo di umano…debole e solo,
indifeso e inutile.
L’unica però in grado di guardarlo negli
occhi senza provare terrore.
E forse era stato questo a
colpirlo.
L’aveva squadrata bene la prima volta che l’aveva vista.
Piccola, sporca e trasandata, piena di ferite sul corpo, infertele dai suoi stessi simili, ne aveva
sentito l’odore.
Eppure così malmessa aveva fatto di
tutto per curarlo.
Curare lui….il signore assoluto
degli Inu Youkai, l’essere secondo solamente al padre
scomparso per debolezza nei confronti degli umani, il più grande mai esistito,
che un giorno avrebbe superato, l’essere che non aveva bisogno di niente e
nessuno.
Eppure l’unico modo che avrebbe
avuto per migliorare era proprio quello di affidarsi a qualcuno, a sciogliere
quel perenne ghiaccio dentro di lui.
E col tempo, senza rendersene quasi
conto, o fingendo di farlo aveva seguito quella sua unica strada.
Aprendo il suo cuore, donando attenzione, imparando a
provare sentimenti, che scoprì non essere solamente prerogativa degli umani.
E gli anni passarono da quell’incontro,
le lune sorgevano e tramontavano alternate ai soli, e lei piccola e fragile si
faceva strada nell’intricato sentiero che conduceva alla sua anima.
Riuscendoci senza apparente fatica, solamente
ridendo e saltellando, cogliendo fiori per lui, guardandolo con somma gioia,
ricoprendolo di quel sentimento troppo a lungo da lui ripudiato.
L’amore….l’obbedienza….la devozione.
Un calore che non avrebbe mai più lasciato, a costo di
perdere tutto ciò che era importante per lui.
….e quante volte aveva davvero
rischiato per lei….quante volte aveva abbandonato
sentieri per imboccarne degli altri, quante volte aveva rinunciato alla
vendetta per accorrere da lei, che col sorriso lo aspettava, vivendo solo per
lui.
E di questo le era grato.
Di questo le era immensamente grato.
Perché in quella piccola e fragile
creatura aveva trovato la forza più grande in assoluto.
Aveva trovato qualcuno al quale affidare i suoi sospiri, i
suoi pensieri, i suoi segreti sentimenti.
E così come gli anni erano sfioriti, lui aveva visto
appassire il gelo eterno del suo animo, lasciando dentro a
lui un’immensa prateria fertile dove poter piantare semi e gioia.
E lei non aveva esitato a farlo, senza che le fosse stato
chiesto nulla aveva seminato e coltivato, aveva irrorato d’amore quei piccoli e
nuovi sentimenti, fino a che erano sbocciati all’interno di quello che era
divenuto lo spirito più forte di ogni tempo.
E nulla aveva chiesto in cambio, se
non poter camminare al suo fianco.
Ma molto di più le era stato
concesso.
Ciò che lei gli aveva fatto conoscere le era rivolto di
rimando con maggiore intensità e sincerità.
L’amore che aveva imparato glielo restituiva dieci volte più forte, la devozione e l’obbedienza erano
oramai parte di lui.
E tutto questo, pochi anni vissuti
con lei avevano cambiato una vita composta di secoli, a farla breve era come se
un alito di vento, generato dal lieve sbatter d’ali di una farfalla avesse
potuto spegnere una marea di torce roventi e demoniache.
Ecco cos’era successo.
La piccola crisalide che un tempo si affannava a proteggere
aveva infine salvato lui.
E anche ora, che le bianchissime nuvole offuscano le tenebre
di quella notte lei è con lui.
Più grande e più bella, fata libera nel
mondo antico, ma solamente sua.
“Rin….”
…e quel nome….non
si sarebbe mai stancato di pronunciarlo.
“….nhm…”
“Rin….”
“…si…?”
“…è ora….”
E non ha paura ad inginocchiarsi dinnanzi
a lei, il potente principe dei demoni.
Non ha vergogna nel porgerle la letale mano per aiutarla.
Non ha problemi ad aiutare una donna umana.
Non ha problemi a palesare che ama…..
Oramai non ha più limiti o tabù….non ha più catene né
imposizioni….
Tutto ciò è stato spazzato via dal debole volare di una
fragile farfalla…..
TH
Ah-hem
Prima volta che pubblico qui….
Piacere sono Thembra
Spero che vi sia sembrata almeno decente….
Un grazie a tutti coloro che si prenderanno
la briga di leggerla…ma ancora più di commentarla!!!
Kiss
PS: un enorme ringraziamento a Ylenia,
che mi ha spiegato come fare a pubblicare ed è stata supergentile con me!!!
GRAZIE MILLE YLENIA!!!!!
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