Verità, amori e omicidi

di marix96
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1.  Ritorno a New York
 
La sveglia segnava le 2.15 di notte. Dei rumori provenienti dallo studio svegliarono chiunque stesse dormendo nella camera da letto. Cautamente si alzo e impugnando una piccola statuetta raffigurante un uomo con una piuma in mano, il primo oggetto che aveva trovato, si diresse verso lo studio.  Appena scostò la porta di poco, questa si aprì di scatto, lasciando interdetto l’uomo. Egli vi entrò piano, quando all’improvviso la luce si accese e sentì una presenza dietro di se.
“Buonasera notaio!” parlò la voce dalle sue spalle, una voce calma e penetrante.
“C-chi se..” iniziò girandosi “Tuu!” esclamò quando riconobbe l’individuo che era entrato in casa sua. Subito cercò di colpirlo, ma il ladro fu più veloce di lui e riuscì a bloccarlo al suolo.
“Ah ah, non così notaio. Non sono venuto per farle del male. Sono qui solo per queste.” esclamò trionfante mostrando le due collane d’oro e il bracciale d’argento che aveva in mano.
Detto ciò saltò fuori dalla finestra da cui era entrato e scompari nel buio della notte.
 
“Allora capo, hai trovato quel che cercavi?” chiese un dei “suoi” seduto al computer quando il ladro entrò nella stanza.
“Si” rispose lui appoggiando i gioielli sul tavolo e tirando fuori un fascicolo da dentro la giacca. Sulla copertina vi era scritto “New York”.
“Allora?” chiese l’altro al computer alzandosi e avvicinandosi al ladro.
“È come pensavo..” sussurro il ladro aprendo e richiudendo il fascicolo.
“Cosa capo?” chiesero all’unisono i due.
“Dobbiamo andare a New York.”
 
 
“E anche questo caso è stato chiuso.” esclamò Beckett sedendosi sulla sua sedia, passandosi le mani sul viso. Era esausta, questo caso era stato molto complicato: un uomo era stato ucciso e due donne, sua moglie e la sua amante, avevano confessato di averlo ucciso in due momenti diversi, pensando di aver commesso effettivamente l’omicidio. Solo dopo altre ricerche si è scoperto che le due donne avevano solo tramortito l’uomo in due momenti diversi mentre un’altra persona, il suo migliore amico nonché socio, gli aveva dato il colpo finale.
Castle era rimasto incantato a guardarla: anche così, esausta, per lui restava la donna più bella.
I suoi pensieri furono interrotti dal notiziario in televisione.
E ora una notizia da San Francisco. Continuano i furti ,questo in casa del notaio Benjamin Jefferson. Il notaio è stato aggredito durante la notte e dalla sua cassaforte mancano dei gioielli. Dalla descrizione fattaci dalla vittima l’aggressore sembra essere Dragon, il ladro mascherato che da giorni continua a rubare in casa di funzionari importanti e di persone ricche della città..”
“Ha colpito ancora..” disse Esposito avvicinandosi alla televisione.
“Sono quattro in questa settimana…” continuò Ryan
“E due la settimana scorsa…” proseguì Castle voltandosi verso i due detective “E chissà quanti ne farà ancora.”  concluse lo scrittore.
“Noi non abbiamo niente a che fare con lui, è un ladro, e in più a San Francisco. Non dobbiamo preoccuparci più di tanto. Quando incomincerà a uccidere, se lo farà, allora dovremmo incominciare a farlo. E ora torniamo a lavoro.” li zittì Beckett tornando a scrivere il suo rapporto. Non sapeva quanto si stesse sbagliando.
 
Nello stesso momento, all’aeroporto, un ragazzo sulla ventina era appena sceso dall’aereo di San Francisco. Alto, capelli castani corti e occhi azzurri, tirava dietro un trolley con la mano destra mentre nell’altra aveva una borsa. Appena entrato nella sala, alzò lo sguardo cercando qualcuno. E quando finalmente lo vide, sul suo volto comparve un sorriso. L’uomo che lo stava aspettando gli corse incontro abbracciandolo.
“Alex, figliolo, finalmente sei tornato” esclamò l’uomo ancora abbracciato al ragazzo.
“Sisi nonno, anche tu mi sei mancato, ma così non respiro.” replicò il ragazzo, suscitando una risata ad entrambi quando finalmente si staccarono.
“Sei sempre stato un ragazzo divertente e pieno di vita…” iniziò l’uomo.
“Completamente diverso da mamma…” lo interruppe il giovane, ridendo.
“Su questo ti devo contraddire, tua madre è cambiata molto nell’ultimi anni, specialmente negli ultimi tre.”
“Sono proprio curioso sai, nonno.” Esclamò il giovane ridendo, contagiando anche suo nonno.
Le loro risate furono interrotte da due ragazzi che si avvicinarono.
“Alex, ti stavamo aspettando.” disse uno dei due quando furono giunti vicino a nipote e nonno.
“Signor Beckett, è un piacere rivederla dopo tanto tempo, come sta?” chiese l’altro rivolgendosi all’uomo.
“Bene Kevin, non ci si può lamentare, anche se rimpiango molto la vostra età.” rispose Jim.
I ragazzi risero.
“Ragazzi, io dovrei andare con mio nonno prima, ci vediamo dopo al solito posto?” chiese Alex ai due.
“Va bene, aspettiamo li.” risposero i due “È stato un piacere rivederla signor Beckett, arrivederci.”
“Arrivederci ragazzi.” salutò Jim Beckett, per poi rivolgersi a suo nipote. “Andiamo a fare una sorpresa a tua madre?” ironizzò. Per tutta risposta Alex annui convito: aveva voglia di rivedere sua madre. 




Angolo di Marix:
Ciao a tutte!!
Sono tornata con una nuova storia, questa volta con un long, la prima.
Non so come sia venuta, perciò voglio sapere cosa ne pensate. Un commento, anche piccolino, fa sempre piacere.
La prossima settimana il secondo capitolo xD
A presto, baci
Marix :D




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