ATTENZIONE,
SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
Una
brevissima fic, ispirata dal periodo natalizio ma spero un pochino
diversa...Più che altro perché è tutt'altro che
allegra.
Un
omaggio ai miei amatissimi fratelli Weasley. Volevo scrivere qualcosa
su di loro da quando ho finito di leggere il settimo libro (ç___ç),
e finalmente ho trovato una mezz'ora per farlo.
Bene,
vi lascio alla lettura.
A
presto!
_
Flea _
PS.
Per chi stesse leggendo “Photograph”: l'aggiornamento
arriverà al più presto, forse già domani o
dopodomani. Scusate per l'attesa!
*
* * * *
Papà
è fermo, in piedi accanto al camino.
Ti
amava perché quando eri piccolo lo aspettavi sempre alzato,
infilato sotto le coperte con gli occhi che fissavano il buio. Anche
quando tornava tardi dal Ministero, apriva la porta della nostra
stanza certo di trovarti sveglio e pronto a salutarlo.
Mamma è seduta vicino a lui, lo sguardo
fisso sulle piastrelle del pavimento.
Ti
amava perché rimanevi a guardarla mentre cucinava o cuciva,
sempre pronto a nasconderle le uova tra la cenere del camino spento o
ad arrotolare tutto il filo bianco attorno alle gambe del tavolo.
Bill cerca di consolarla, una mano poggiata
sulla sua spalla e i capelli che gli coprono le guance.
Ti
amava perché non hai smesso di prenderlo in giro per il suo
viso sfigurato. Quante volte gli hai consigliato di usare i trucchi
di Fleur per coprire le cicatrici? E ricordi quando gli hai regalato
un passamontagna per il compleanno?
Charlie continua a rigirare il cucchiaino nella
sua tazza, anche se non c'è più caffé.
Ti
amava perché dopo la fuga da Hogwarts sei andato a trovarlo in
Romania, per fargli una sorpresa. Ti sei anche bruciato sul braccio,
per colpa di quel Petardo Cinese che volevi vedere da vicino...Ti
faceva così male che non sei neanche riuscito a scherzarci
sopra come tuo solito.
Percy è accanto a papà, e tiene
gli occhiali in mano con aria assente.
Ti
amava perché andavi sempre a disturbarlo mentre lavorava,
distraendolo dalla burocrazia soporifera del Ministero. Non te l'ha
mai detto, ma pensava che i tuoi scherzi fossero geniali. Beh, forse
un po' meno geniali quando li facevi a lui...
Ron osserva la scacchiera con espressione
concentrata, una partita abbandonata a metà.
Ti
amava perché in Sala Comune trovavi sempre il modo per farlo
ridere, anche quando era di pessimo umore perché Hermione
parlava solo di Krum o perché tutti attorniavano Harry senza
neanche degnarlo di uno sguardo.
Ginny si morde il labbro inferiore, le braccia
abbandonate lungo i fianchi.
Ti
amava perché ti prendevi cura di lei, andavi apposta a
Mielandia per comprare i suoi cioccolatini preferiti quando si
sentiva triste, non l'hai mai giudicata. E sei stato tu ad insegnarle
a giocare a Quidditch, ricordi com'era goffa all'inizio?
Vedi? Tutti ti volevano bene. Tutti, tranne me.
Hai capito bene, è inutile che mi fai
una delle tue solite smorfie.
Io ti odiavo, ti odiavo con tutte le mie forze.
Ti
odiavo quando mi rubavi i vestiti, e quando mi sfilavi di mano la
Gazzetta del Profeta mentre cercavo di leggere gli articoli sul
Quidditch.
Ti
odiavo perché eri più bravo di me in Trasfigurazione,
ed andavi più veloce sulla scopa.
Ti
odiavo perché rompevi sempre le uova di Pasqua al posto mio, e
la mattina di Natale aprivi i regali senza aspettarmi.
Ti
odiavo quando svegliavi me e Lee la domenica mattina, e quando volevi
dormire a tutti i costi nel mio letto perché il materasso era
più morbido del tuo.
Ti
odiavo perché Bill aveva regalato a te il suo vecchio
giubbotto di pelle, e perché Fleur aveva detto che eri più
simpatico di me.
Ti
odiavo perché avevi invitato Angelina al ballo del Ceppo, e
perché l'abito da cerimonia ti stava meglio.
Ti
odiavo perché avevi avuto tu l'idea di fuggire da Hogwarts, e
perché sei stato tu ad ordinare a Pix di dare del filo da
torcere alla Umbridge.
Ti
odiavo perché eri uguale a me, perché eri la metà
da cui non mi sarei mai separato.
Ti
odiavo.
La mamma mi rivolge uno sguardo stanco, e papà
si avvicina ancora di più alle fiamme del camino. Ron spinge
di lato la scacchiera, facendo cadere a terra una torre, e si alza
per abbracciare Gin.
Mi alzo anch'io, e allungo la mano fino a
toccare il vecchio albero di Natale. Abbiamo comprato delle nuove
palline, a Hogsmeade. Sono di vetro, delicatissime...Da piccoli le
avremmo rotte ancora prima di arrivare alla Tana, ne sono sicuro.
La vecchia scatola dove ammucchiavamo gli
addobbi ora è vuota, i festoni che mandano bagliori alla luce
delle candeline che occhieggiano fra i rami. E' rimasta solo la
stella, una sagoma dorata che spicca contro il cartone rattoppato con
il magiscotch. La afferro, e subito mi si riempiono le dita di
brillantini.
Mi volto, fino ad incontrare gli occhi calmi di
Bill.
“Devi farlo tu adesso” Mi dice,
pacatamente, con un lieve sorriso.
Mi faccio ancora più vicino all'abete,
mi sollevo sulle punte dei piedi (lo so, ci sarei arrivato comunque)
e sistemo la stella in cima.
Gli occhi di Gin sono lucidi, e la mamma
trattiene un singhiozzo prima di abbracciarmi.
“Era giusto che lo facessi tu, caro”
Mi sussurra all'orecchio. “E ora aiutatemi a preparare la
tavola, saranno tutti qui tra poco!” Esclama poi, più
allegra.
Te lo ripeto.
Ti
odiavo.
E ti odio ancora.
Come hai osato morire in modo così
stupido?
Perché non sei qui a festeggiare
l'ennesimo, interminabile Natale in famiglia?
Chi mi aiuterà a far ubriacare zia
Muriel per poi farle cantare l'inno di Hogwarts a squarciagola?
Chi stregherà il tacchino per farlo
scoppiare in mezzo alla tavola?
Chi butterà Percy in mezzo alla neve
mentre è ancora in pigiama?
Perché mi hai obbligato a mettere
quella stupida stella sull'albero al posto tuo? L'avevi sempre
fatto tu...Lo sai che odio i brillantini che si appiccicano ovunque,
maledizione!
Perché te ne sei andato, stronzo
egoista?
Ti odio, Fred Weasley, volevo che lo
sapessi.
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