I know your secret.
Non so come mi sia venuta in mente. Vi lascio
solo alla lettura di questa roba.w.
Bye.
"Conosco il tuo segreto, lo sai?"
Lo fissi, dritto negli occhi. Quegli occhi che ti stanno tormentando la
vita fin da quanto sei nato, così gelidi, di quel colore
particolare di cui non sai dare un nome. Però,
così particolari, ma anche così terrificanti. Ti
senti bloccato ogni volta che ti guardano. Hai paura, vero?
Lui riesce a sentirlo bene. Riesce a sentire il tuo lieve tremore che
scuote il tuo corpo di nazione, il tuo respiro più
accelerato e il sangue scorrere più velocemente. Conosce
tutto di te. Anche le cose che nemmeno le persone a te
più vicine sanno.
"Non sei un gentleman..."
Quante vere quelle parole, non trovi? Te lo ripete sempre. E anche se
cerchi di convincerti del contrario sai bene che è la
verità. Tu non sei un gentlman, non sei nessuno. Chi sei
realmente?
Tu rispondi sempre "Inghilterra", ma sei sicuro delle tue parole? In
quel nome cosa cerchi di nascondere?.
Lui ride, ancora e ancora, facendoti venire il mal di testa.
"Inghilterra?!Ahahah. Tu sei solo Arthur."
Arthur è solo un nome umano, un nome che ti serve per
confonderti tra gli umani, per darti un identità. Solo
questo. Tu non sei un nome. Sei una nazione,
perché ancora l'uomo davanti a te vuole farti dubitare di
questo?.
L'oscurità intorno a te che ti sei creato all'improvviso ti
fa mancare l'aria. Vuoi uscire dalla porta alle tue spalle e mandarlo
al diavolo, ma rimani fermo, in piedi, con i pugni stretti e le
sopracciglia folte aggrottate.
" Smettila! Tu non mi conosci! Non sai niente di me!" ribadisci con un
tono arrabbiato, cercando però di non alzare troppo la voce,
altrimenti il tuo ragazzo ti avrebbe sentito e verrebbe da te a vedere
cosa stai facendo.
"Ti conosco meglio di qualsiasi stupido umano, più di ogni
nazione, più della tua madre morta, di tuo padre suicida e
più dei tuoi fratelli."
Non vuoi che dica queste cose suoi tuoi famigliare. Lo odi. Lo vuoi
uccidere. Perché non lo fai? Non lo sai. Sei solo un codardo
alla fine, no? E lui lo sa.
"Cosa ci faccio ancora qui ad ascoltarti?" è una domanda
rivolta a lui o a te? guardarlo. Sì, dritto negli occhi. Lui
non vede l'ora che ti confronti con lui. Vuole lo scontro e tu questo
lo vuoi evitare.
"Sei costretto ad ascoltarmi, ehehe. Ora però ti lascio
andare...per ora." Una risata strozzata e poi il nulla. Riprendi a
respirare regolarmente. La testa ti fa male e per un attimo ti avvolgi
le braccia al petto come se avessi paura che qualcuno ti colpisca.
Esci da quella stanza di cui solo tu hai la chiavi che delicatamente
rimetti nella tasca dei pantaloni. Per oggi non ti
ha fatto niente, ma presto lo rivedrai e questo di
fa paura.
Sei circondato da tombe. Come hai fatto a trovarti lì? Il
cielo è buio, nemmeno illuminato da una stella o dalla luna,
solo nuvole che rendono il tutto più cupo. Provi a chiamare
la voce di qualcuno amico , ma nessuno arriva. Non ti è
nuova questa situazione. Ogni volta che gridi aiuto nessuno viene a
salvarti. Provi a camminare tra quelle tombe grige, il rumore del vento
ti entra nelle ossa facendoti rabbrividire. All'improvviso senti una
presenza alle spalle. Ti giri, ma no c'è nessuno. Ricominci
a camminare verso una via d'uscita, ma non riesci ad orientarti con
quell' oscurità. Ti senti come intrappolato, ma no, non ti
vuoi arrendere.
Solo quando i tuoi occhi ricadono su un semplice nome di una
tomba ti fermi, fissando quella lapida con occhi lucidi.
Così guardi anche le altre. Tutte persone che conosci, ma
ora sono sottoterra.
Quella presenza torna di nuovo e quella frase riecheggia
nella tua testa : "Conosco il tuo segreto, lo sai?".
Ti rigi con ira vedendolo a qualche millimetro da te. Il suo sorriso
malato ti fa venir voglia di scappare. "Lasciami in
pace! Vai da altri!" gridi con tutto il fiato che hai, ma non
ti ascolta. Non ne ha motivo di farlo. Vuole te. Vuole la tua sudicia
anima di nazione. Il tuo cuore nero.
"Non farmi ridere. Non me ne andrò. Rimarrò
accanto a te, per sempre. Finché non mi darai ciò
che voglio."
Tiri fuori dai pantaloni una pistola - anche se non sai come mai era
nella tua tasca- e la puntì contro il suo petto.
"Vuoi uccidermi?".
Lo vuoi?.
Abbassi l'arma, ti manca il respiro. Il petto ti duole. Fa male. Lui
sta ridendo di più, sente che vorresti piangere
dal dolore. "Così debole. Così crudele."
Ti inginocchi al terreno. Ogni volta che è davanti a te ti
senti sconfitto. Il nemico più grande tu abbia mai avuto.
Hai sconfitto tanti, eppure lui...no, non riesci a sconfiggerlo.
Si inginocchia davanti a te, posandoti una mano sottile sulla tua
guancia "Povero, povero...Arthur! Quanto ci vorrà prima che
tu ti arrenda?. "
"MAI!"
L'urlo di quella parola risuona in tutto il cimitero. I tuoi occhi
smerlando sono fissi nei suoi . Li assottiglia e sostiene il tuo
sguardo senza problemi " vedremo...."
Il tuo
thè si sta raffreddando. Lo stai fissando da almeno qualche
minuto. La tazza immobile sul tavolino e il rumore della televisione
che ti tiene compagnia. In quell' enorme salotto sei solo al momento. I
tuoi pensieri si rifanno al sogno che hai avuto la notte: le tombe e di
nuovo lui. Non hai più osato riaddormentati e ora il tuo
viso ha il segno della stanchezza.
Se dormi, lui ti raggiunge nei sogni. Ti farà star male,
come ha sempre fatto.
Guardi l'orologio appeso alla parete; è l'ora di
pranzo, ma non hai fame. Non mangi da due giorni, ma non senti quel
morso nello stomaco. "Che fai? Non magi nemmeno oggi? Sei
più strano del solito." La voce del tuo compagno
ti arriva alle spalle, insieme all'odore di fresco e shampoo. "No..."
il tuo è un sussurro,a malapena muovi le labbra,
non ti volti nemmeno a guardarlo. Sembri un cadavere. "Mi sto
preoccupando, mi sa che dovresti andare all'ospedale."
I dottori non potrebbero far nulla. Anzi, ti rinchiuderebbero da
qualche parte. "Ah, dove sei stato stamani? Non c'eri in casa."
Non rispondi, sospirando. Il tuo ragazzo non fa altre domande,
più di tanto sa che non deve impicciarsi. Se non hai voglia
di parlare, allora non si parla. Anche se ti riempisse di
domande non risponderesti, ti conosce troppo bene.
Ma c'è chi ti conosce meglio. Eri con lui . Ti ha seguito
anche dopo il sogno. Senti i passi andare verso la cucina e
il frigo aprirsi. Prendi la tazza tra le mani . Non ti importa se il
tuo adorato thè è freddo, può essere
buono uguale. I tuoi occhi fissano quel liquido trasparente e
poi...sorridi. Non sai perché, ma sorridi e
dalle tue labbra aperte, come se stessi ridendo,
esce una piccola cascata di sangue cremisi che fa a finire sulla tazza.
Appoggi la tazza alla bocca e inizi a bere la tua bevanda preferita,
mischiato al nettere rosso di cui va matto.
"Ti amo...lo sai?".
Sì, lo sai.
Fate l'amore ogni sera tu e lui. Ti senti un traditore, ma lui ti
obbliga. Ti fa sentire strano, così diverso da come gli
altri ti descrivano. Il tuo compagno non lo saprà mai. Se lo
venisse a sapere lui lo ucciderà in modo brutale e non vuoi
che accada. Hai solo il tuo ragazzo al mondo terreno - se
così si può dire-.
In quella stanza segreta, dove solo tu puoi andare. I vostri sguardi
sono incatenati e le sue labbra insanguinate di fresco accarezzano le
tue, mentre la sua lingua cerca la gemella. è pieno di
tagli, sono stati fatti di recente. Ancora il sangue scorre come
piccoli fiume lungo la sua pelle bianca.
"Ti sei decido ad essere totalmente mio?. Solo io ti conosco."
Stai in silenzio. Il tuo segreto. Tremi come sempre e lui ti stringe
forte tra le sue braccia. Ti allarga le gambe, strusciando il suo corpo
nudo sul suo. "Non voglio." Sicuro? Ancora una volta, lui ti
prende con violenza e tu non puoi far altro che stare in silenzio e
subire. Prende ogni parte del tuo essere. Più che amore
è sesso animalesco, senza sentimento, futile . Solo stupida
lussuria.
Lacrime scendono dai tuoi occhi verdi. Ti vergogni di te stesso. Non ti
lascierà mai andare. Per sempre.
Fissi un punto nel vuoto. Anche il tuo corpo si sta riempendo di
sangue. Ti sta ferendo. Vuole lasciare i segni del suo passaggio.
La sua lingua rossa ti lecca il collo, per poi morderlo come un
vampiro. Gemi di dolore. Si solleva e la sua risata da
psicopatico riecheggia in tutta la stanza. Si sta divertendo
con te. Quando lo ucciderai? Ti consumerà fino
alla fine.
"Dimmi che sei mio."
Non vuoi dirlo, sarebbe una bugia, ma la tua vita è una
continua menzogna. Nessuno conosce il vero te. Bugiardo. Bugiardo.
Bugiardo.
"Non puoi scappare da me. Dillo."
Codardo. Codardo. Codardo.
"Ti perseguiterò. Ti succhierò via l'anima."
Povera vittima del male. Folle. Pazzo.
"Sei la mia bambola. La mia puttana."
Altre lacrime. Chiudi gli occhi e lasci che ti ferisca
ancora.
Morirai.
Sotto la pioggia violenta tu te ne stai in piedi. Gli occhi vuoti e un
sorriso sul volto. Sei completamente bagnato e ricoperto di sangue.
Fissi il suo cadavere: la gola aperta in due, il sangue che
creava una perversa cornice intorno al suo corpo, il petto squarciato e
il suo cuore che ormai ha cessato di battere nella tua mano,
mentre nell'altra c'è il coltello con cui l'hai ucciso.
Una tranquilla passeggiata. Questa è stata la scusa per
attirarlo lontano dalla gente. Nessuno mai saprà di questo
tuo atto di follia. Era motivato. L'hai trovato mentre scopava una
donna proprio nel vostro letto. Hai fatto la cosa più giusta.
Il tuo capo si inclina da un lato, fissando gli occhi spalancanti , ma
senza vita del tuo vecchio compagno. Ancora l'adrenalina ti scorre
nelle vene. L'hai ucciso. Non ti sembra vero, eppure è
così. Ora sei solo con lui. Il tuo unico compagno di vita.
Ti inginocchi e accarezzi i suoi capelli bagnati e sporchi di terra e
sangue. Chiudi i suoi occhi e getti il suo cadavere nell fiume sotto di
te. La pioggia cancellerà le tracce.
"Finalmente. Mi stavo stancando di lui."
Lui è accanto a te che sorride sereno, fissando il
cadavere del ragazzo che veniva trascinato via dalla
corrente. "Hai fatto bene, così sei solo mio."
Non l'hai fatto per lui. Lo guardi con la coda dell'occhio. Hai un
coltello in mano, puoi uccidere anche lui. Ma forse puoi aspettare
ancora un pò. Dentro di te però sai, che la fine
è vicina.
Stringi il cuore nella tua mano e lo fissi. Lo avvicini alla bocca e la
tua lingua lo sfiora.
Lui ride ancora più forte. Adora quando fai così.
Le tue labbra si spalancano e i denti affondano su quella
carne facendo sgorgare fuori tutto il sangue che era rimasto
all'interno, così da prosciugarlo del tutto.
Malato. Folle. Il tuo segreto sta venendo fuori.
Morirai.
La riunione con le altre nazioni è durata meno del previsto,
ma tutti si sono accorti della mancanza di uno. Hanno chiesto subito da
te, ma hai fatto finta di non saperne nulla. Non ti hanno chiesto
altro. Hai fatto finta di mostrarti appena preoccupato, tanto bastava
per farli stare zitti.
Nessuno ha trovato ancora i suoi resti. Non sapranno mai che sei stato
tu.
L'italiano accanto a te si mostra piuttosto in ansia, anche se non sai
bene il motivo. I suoi occhi castani sono fissi sul gatto sulle sue
gambe che si porta sempre dietro. L'hai sempre trovato un tipo strano.
Ma solo il suo sorriso ....ti...
"Fanno ridere, non trovi? Stupidi sentimenti umani. Quel nome non li ha
resi più nazioni."
Ha ragione. Dice la verità. Ne hai di nuovo bisogno. Quella
voglia sta venendo fuori. Stringi le carte che hai nella tua mano,
quasi fino a strapparle. Tutti stanno parlando tra di loro. Nessuno si
accorgerà di nulla.
Ti alzi in piedi. Dici al ragazzo accanto a te se ti accompagna a
prendere qualcosa da bere. Accetta.
Illuso.
Dice qualcosa al tedesco che gridava contro altre nazioni e
poi viene verso di te. Esci dalla stanza delle riunioni. Lui
è saltellante al tuo fianco, facendoti qualche
domanda, ma non rispondi. Stranamente se ne sta in silenzio "Guarda che
per prendere da bere bisogna andare di là."
Lo sai che stai andando dalla parte opposta. Gli fai il segno di stare
in silenzio e lo inviti a seguirlo. Quella povera nazione di
segue fino al bagno, ma ancora non capisce.
Ti femi in mezzo ad esso. Ti guardi alla specchio. Inizi a ridere
contro esso. Italia si avvicina lentamente a te e quando
è abbastanza vicino lo prendi per un polsi e sbatti la sua
testa contro lo specchio frantumandolo in mezzi pezzi. Egli cade a
terra, gemendo di dolore, portandosi le mani alla testa ferita.
Prendi uno dei frammenti con la punta ben affilata. Lo fai stendere
completamente per terra, tu sopra di lui, una mano sul collo
così da non farlo urlare o piangere in modo troppo rumoroso.
"C-cosa...fai...Arthur...?".
Chiede con un piagnucolio e il sorriso che hai sul volto si allarga
maggiormente così come i tuoi occhi che si spalancano. "Io
non sono Arthur."
Ora sorriderà per sempre. è stato divertente. Hai
riso come un folle, perché è questo
quello che sei. Un matto. Quel ragazzino che ti ha guardato
con terrore prima di morire dissanguato. Ancora ti fa godere
quell'espressione. Subito dopo gli hai tagliato il viso fino a formare
un largo sorriso. E poi...l'hai lasciato lì. Ti sei lavato
dal sangue e sei andato via .
Il giorno dopo c'era già la notizia della morte della
giovane Italia. Stavano cercando l'assassino, ma nessuno sospetta di
te, poiché tu sei una nazione come lui, anche se sei stato
l'ultimo a vederlo.
Fai una 'X' sull'immagine di giornale della tenera vittima
comodamente seduto sul tuo divano.
Sospiri. Ti stai arrendendo. Sta avendo la meglio.
"Perché?".
La sua voce nella tua testa, sembra meno decisa del solito. "Presto
tutti lo conosceranno."
Vuoi farti scoprire? Lui non capisce.
"Conosceranno il mio segreto. Sapranno chi ha ucciso quella stupida e
innocente nazione. Chi ha ucciso la grande nazione, America. Sapranno
tutto. " Alzi un tuo braccio e fissi i tagli ai polsi profondi, ma
ormai vecchi che lentamente si stanno richiudendo.
Iniziai a piangere senza che tu capisca il motivo, ma con il sorriso
sulle labbra. Ti senti bene. Non dovrai più vivere con
questo peso sul cuore.
"Non sei contento? Sto diventando completamente tuo."
Ti alzi dal divano , prendendo dalla tasca la chiave della stanza
segreta. "Facciamola finita."
Sei davanti allo specchio. Sei in piedi davanti al tuo
perverso riflesso: capelli più chiari, vestiti da gentleman,
ma di un colore roseo mischiato a quello del sangue, il viso pallido e
occhi malefici. Ecco chi sei. Un folle. Fuori sei l' Inghilterra che
tutti conoscono, ma questa è la tua anima. Lui non sei altro
che te. Adesso sei stanco di ciò. Ti ha rovinato la vita.
Hai vissuto nel tormento e nella bugia a causa sua.
"Cosa vuoi fare, Arthur?"
vede il coltello da cucina nelle tue mani. Quante volte ti sei tagliato
da solo , facendo scorgare il sangue, pensando che forse
così se ne sarebbe andato. La porta della stanza che
solitamente restava chiusa ora l'hai lasciata spalancata. Prima o poi
così qualcuno ti troverà. "Quello che
avrei dovuto fare da molto tempo.."
rispondi sospirando rilassato. Il paradiso non ti aspetta, lo sai, ma
almeno la tua anima sarà contenta. Fai scorrere la
punta del coltello sulla guancia, ferendola con decisione, scendendo
verso il basso. Vedi lui che inizia ad avere il tuo stesso taglio sul
viso e che si porta una mano su esso. Ti guarda, ridendo "eheh, non mi
ucciderai."
Non lo ucciderai. Non morirà mai. Ti seguirà
anche dopo la morte.
La tua tomba però ti sta aspettando, non puoi farla
attendere ancora molto. La lama scende sempre di
più verso il basso, verso il tuo collo. Allontani appena
l'arma, per poi far affondare del tutto il coltello nella tua gola,
soffocando un gemito. Ti inginocchi davanti allo specchio a pochi
millimetri dal tuo riflesso. Non morirà. Tu siì.
Il sangue sta scorrendo a fiotti dalla tua gola e dalla tua bocca.
Manca poco. Morirai.
Folle, stupido malato. Il tuo cuore sta cessando di battere. Non si
sforza nemmeno di continuare a vivere. Il tuo corpo non oppone la
minima resistenza alla morte.
La vista si fa offuscata. Ti accasci a terra. Senti la sua risata e i
suoi occhi addoso.
Buio. La risata.
Tutti sapranno il tuo segreto: tu che ti sei fatto uccidere da un
mostro che era dentro di te. Dal mostro che ti stava stringendo l'anima
in una morsa da anni. Ora sei in pace?. Beh, lui è
felice.
La sua risata ti dannerà in eterno....Arthur.
He knows your secret.
---
Eccoci qua. Mi dispiace avervi fatto leggere questa boiata, ma...bho!
.w. non saprei come commentare. Spero comunque che commenterete voi in
modo positivo. Se non vi è piaciuta, pazienza. x3
Mi dispiace per eventuali errori ortografici.
Bye byeeee.