Tornata in camera passai un po' di
tempo sul web, fb e dintorni e poco dopo mi raggiunsero le ragazze,
passando da un profilo all'altro leggemmo una notizia che c'indigno'
parecchio: qualche anno fa in un piccolo paese venne violentata una
ragazzina di 15 anni e i colpevoli vennero condannati, ora i giudici li
avrebbero obbligati a svolgere lavori socialmente utili fino allo
sconto totale della pena essendo tutti minorenni ma la cosa che piu' ci
sconvolse fu leggere le interviste ai compaesani: solo uno o due si
schierarono apertamente con la vittima, tutti gli altri erano una
girandola di "se l'e' cercata" "eh ma le ragazzine
oggi..." e "indossava la minigonna".
Ad ora di cena eravamo tutte cosi incazzate per quelle parole che gli
altri non ci misero molto ad accorgersene cosi' ci ritrovammo a
parlarne: " e' incredibile che ancora oggi si debbano sentire
certi discorsi" commento' Meghan "hai ragione:
passi quando ero giovane io che si manifestava per il femminismo ma ora
non si possono piu' sentire queste cose" intervenne Barbara.
"Purtroppo in Italia la maggior parte della gente reagisce cosi', pochi
si schierano dalla parte della vittima" disse Benedetta
"anche da noi capita" disse Jenny "si
certo, nel paesino di duemila anime e' comprensibile ma non nelle
grandi citta'" intervenne Lucrezia, "beh in effetti
li capisco" disse Colin attirandosi i nostri sguardi schifati
"guarda che lo diciamo ad Helen"
"Tranquille scherzavo, e' una cosa disgustosa".
La serata scivolo' via in un lampo e il sabato arrivo' in men che non
si dica portando con se' un velo di malinconia che ci avvolse tutte
quante, erano le ultime ore che passavamo li'.
Al mattino avevo appena finito di lavarmi i denti che mi vidi arrivare
Lucrezia tutta saltellante "vieni, andiamo a chiamare le
altre devo mostrarvi una cosa" disse mentre andavamo a recuperare
Silvia e Benedetta e scendevamo in costumeria: oltre ai soliti vestiti
appesi, nel bel mezzo della stanza c'era un arcolaio "oddio
non posso crederci" dissi avvicinandomi per toccarlo
"ehi guardate qua" disse Silvia pescando il pugnale
con scritto "Rumpelstiltskin" da una nicchia dell'armadio e
mostrandocelo "opporc..." dissi mentre dopo aver
toccato il fuso questo era rotolato a terra "e adesso?" feci io
spaventata all'idea che ci scoprissero "non credo sia rotto:
bastera' riavvitarlo" rispose Benedetta raccogliendolo da
terra e cominciando a rimetterlo a posto, per fortuna aveva ragione lei.
Siccome era il penultimo giorno chiedemmo a Claudia se potevamo
indossare di nuovo i costumi, quelli "seri" pero',
nel senso di quelli da ballo, cosi' pochi minuti dopo io indossavo
l'abito dorato di Belle , Lucrezia uno verde che ricordava quello di
alice in wonderland, Benedetta quello di Rumpel al matrimonio di
Cenerentola e Silvia, che piuttosto che indossare un vestito si farebbe
tagliare un braccio era vestita da Emma con la solita giacca rossa e i
boccoli appena fatti da Lana "Ma che belle" disse
Colin "si, e' passata la nube viola e cosi'..."
scherzai io, in quel momento qualcuno,
probabilmente Rose e Rachel avevano messo nello stereo della sala relax
un cd di musica classica ed era appena partito un valzer
"permette questo ballo signorina?" mi chiede
Robert tendendomi la mano "certo, ma non so ballare"
"non importa segui me...sempre che me lo ricordi"
ride lui mentre io alzo gli occhi al cielo.
Mentre ballo do' un'occhiata alle altre coppie: Lucrezia ballava con
Sebastian, Silvia con Colin (che era vestito normale ma con
l'uncino alla mano destra) e Benedetta con Emilie, cambia il
brano e cambiano le coppie cosi' io mi ritrovo con Colin, Silvia con
Sebastian, Lucrezia con Robert e Benedetta con Rose, in
pratica finiamo a ballare scambiandoci i partner l'un l'altra,
dopo circa mezzora sto ballando con Benedetta quando
m'incanto a fissare qualcosa oltre la sua spalla " beh? hai
avuto una visione?" ride lei "piu' o meno: guarda
la'" le rispondo.
Robert ed Emilie che ballavano assieme!
Ossantocielo!
"Tienimi altrimenti svengo" le dissi a bassa voce "non
provarci neanche" "pagherei per vedere una scena simile nella
serie" "non dirlo a me".
Quando andai a togliermi l'abito e la parrucca Lana insistette per
mettermi i bigodini una volta lavati i capelli, io accettai,
cosi' poche ore dopo feci il mio ingresso in mensa vestita e
con la testa irta di quei cosi coperta da una retina: col caldo che
faceva non era nemmeno necessario passarci il phon, inutile dire che
suscitai uno coro indicibile di risate.
"Beh? volete una foto?" chiesi con aria fintamente
arrabbiata, sapevo che non lo facevano per cattiveria. "oh
se vuoi ti posto anche su fb" disse Silvia che per il gran
ridere era piu' rossa del solito "e tu? ne vuoi un paio? ti
starebbero bene sai?" dissi a Robert che poco mancava che
finisse nel piatto da quanto rideva.
Non me la presi: in fondo era un modo come un altro per allontanare il
pensiero che il mattino dopo ce ne saremmo andate.
Quella sera Robert prese la chitarra e con Benedetta canto' "the time
of my life", devo dire che avevano entrambi una gran bella vocina, il
problema era che appena i nostri sguardi s'incrociavano scoppiavamo a
ridere.
"Ok allora non vi guardo: ascolto e basta" dissi
voltandogli le spalle.
Piu' tardi pensai che davvero non potevano trovare canzone piu'
azzeccata di quella.
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