capitolo 1 cambiato
Eccomi,nuovo giorno e nuove sofferenze.
Sinceramente non ho voglia di di andare
a scuola per sentire le offese di quattro mocciosi che si lamentano di
quella cosa grossa e molliccia che mi riveste il corpo.
D'altra parte come non dargli torto?A chi piacerebbe una ragazza che
tra poco rotola,piena di tagli e mai con un sorriso sulle labbra?A
nessuno.ecco è questo il riassunto della mia vita.Dello
schifo che vivo tutti i giorni..
-Demi è pronto!!-
fortunatamente mia madre mi toglie dai miei pensieri e dalla
voglia di suicidio che mi riveste ogni secondo,ma lei non sa'
tutto quello che provo e questo rende tutto dannatamente più
difficile perchè anche se non hai un'amica che ti aiuta a
sopravvivere avrai sempre una madre che ti consola nei
momenti peggiori ma io nemmeno questo,non lo merito.Arrivo in cucina e
osservo mia madre tutta decisa a preparare il caffe ma
solamente poco più tardi mi accorgo dell'orologio
che nevroticamente continua a battere il tempo.E tardissimo devo
muovermi,prendo una merendina al latte e trascino mia madre
fuori di casa fino alla macchina,una nuova giornata è
iniziata.
Entro in classe in ritardo e sento i
lamenti dei miei compagni che mi incitano a tornarmente da dove ero
arrivata - No eccola la ritardata !- , -Ma chi ti ci ha
chiamato!-,-Ma perchè non vai via?-
Sento che sto per piangere ma mi
trattengo e lascio che gli insulti mi trapassino
sopra senza sentirli e cerco di mettermi nell'unico posto libero che
trovo,in fondo la classe. Pure la professoressa si lamenta ma d'altra
parte di lei m'interessa ben poco
Finita la lezione mi metto da una parte
a guardare i miei compagni che tranquilli si divertono senza mai
coinvolgermi in niente quando sento delle mani che mi toccano il
braccio.E' una mia " amica" che terrorizzata nota i tagli .. si esatto
propio i tagli,quelle cicatrici che porti sempre con te e quando stai
male ti fai solamente perchè godi vederti soffrire e sentire
il sangue che ti scorre giu' per il polso,amavo quella senzazione.Era
come una liberazione per me togliere il marcio che mi rivestiva dentro
sperando che finito di sanguinare sarei potuta stare meglio anche se
non era mia cos' .DEMI MA SEI IMPAZZITA ? . la blocco subito
Maddi non urlare quei tagli me li sono fatti da sola ..
cioè .. io per sbaglio .. insomma non io , ciè
non ho fattoapposta . Madison inizia a urlare per tutta l'aula e io non
ci capisco più niente fino al momento che mi calmai e gli
gridai dritta guardandola negli occhi. -Sono cascata,e basta!-
A quel punto me ne andai in bagno e
scoppiai a piangere ripensando a tutto quello che successe ieri dentro
la mia casa.
Ero seduta sul letto quando senti mia
madre che gridava dicendomi di mettere a posto la camera. Da quel
momento non ci capi più nulla,e tuttora ricordo solo a pezzi
. Le botte che mi dava,io che cercavo di scappare,lei che mi rincorreva
dicendomi che gli facevo schifo che mi odiava e che non riusciva a
vedermi in faccia senza vomitare faceva male.In quell'attimo non ci
capi' più niente e gli tirai due schiaffi . Non capiro' mai
quel che mi passo' in mente in quel momento,so solo che tutto questo
derivava anche dalle medicine che prendevo e sapevo benissimo che da
smepre nel mio cervello qualcosa non andava.
Usci' dal bagno con gli occhi lucidi ma fingendo un sorriso sulle
labra,non vedevo l'ora che finisse la scuola..
Buongiorno
:)
Questo è
il primo capitolo di una storia molto complessa e delicata che purtoppo
molti adolescenti vivono ma di cui la gente non ne parla abbastanza.
Spero che vi
appassionate a questa storia e la metterete tra i preferiti,vi avviso
che i primi quatto capitoli saranno un po' diversi da quelli che
verranno dopo,diciamo che saranno una preparazione alla vera storia.
Vi ringrazio a chi la
letta e vi prego di RECENSIRLA così io possa correggere i
miei errori o semplicemente dirmi cosa ne pensate.
Ora vado al prossimo
capitolo,ciao !
-vale
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