Ah, la vigilia di Natale sono sempre così eccitato.
Quest'anno poi mi sono accadute tante di quelle cose, che la mia
vita è cambiata drasticamente.
Non sto lì a farvi la cronaca de i miei trascorsi, sappiate solo
che ora mi ritrovo con un nuovo appartamento nella periferia borghese di
Londra.
Questa sera darò la mia prima festa di Natale nella mia nuova
casa ed ho invitato un sacco di donne.
Inauguriamola per bene questa casa.
Sono o non sono Blaise Zabini, il giovane mago dal fascino
disarmante?
La porta di casa mia viene spalancata improvvisamente e sulla
soglia appare il mio amico Draco, più incazzato che mai.
- Odio il Natale!!!!- esordisce.
Si toglie il soprabito lanciandolo da qualche parte e si
stravacca sul mio divano.
Da poco hanno scarcerato il padre e da quel momento si ferma
sempre più spesso nella mia nuova dimora.
Dice che Londra gli fa schifo, che è piena di
babbani.
Però il fatto che preferisca stare quì, piuttosto che a casa
sua, è un sicuro miglioramento.
- Spero che tu abbia comprato abbastanza alcool da farmi
dimenticare che giorno è oggi. Odio il Natale!- ripete. In realtà non detesta
affatto questo giorno. Ciò che non sopporta è essere cresciuto troppo in
fretta.
- Sicuro, amico mio. Ci sarannò fiumi di bevande alcoliche, del
mondo magico e babbane.- Lo rassicuro.- E poi se non basterà l'alcool ci penserà
qualche bella sventola.Ho invitato un sacco di donne.- aggiungo. Però non mi
sembra interessato. Capisco ma non condivido.
Io e Draco abbiamo sempre avuro tutte le donne che volevamo.
Bastava solo puntare il dito e scegliere.
Io ho sempre avuto la mia bella presenza e un'innata
diplomazia.
Lui invece è una persona smisuratamente affascinante, crudele e
realista.
Per questo non abbiamo molti amici.
- Usciamo a fare due passi.- propongo. All'inizio lo vedo un pò
riluttante. Poi però si dirige verso la porta.
Passeggiamo per un pò. Draco mi aprla di quanto fa schifo la
vita e poi di quello che veramente è il suo problema: il padre, il suo futuro ed
il suo incancellabile passato.
E'un discorso che ho sentito tante volte. Ed ogni volta
suggerisco sempre gli stessi consigli, lui mi risponde che ho ragione, che forse
dovrebbe fare come dico io per vivere più serenamente. Non si accorge neanche
che ripeto sempre le stesse cose. Potrei recitare anche una filastrocca o dire
che mi hanno rapito gli alieni e mi hanno fecondato. Non farebbe una
piega.
In realtà non mi ascolta.
Fa finta.
Quando qualcuno ha dei problemi forse ha solo bisogno di una
faccia amica e di un paio di orecchie.
Poi farà sempre quello che dice la sua testa.
E ci sono persone che parlano, persone che ascoltano e persone
che ti spingono a reagire.
Io appartengo a questa seconda categoria.
E'sempre stato il mio più grande limite: non saper andare oltre
l'ascolto. Non sono bravo a far reagire la gente.
Persino Draco è capace di suscitare una reazione negli altri.
E'un provocatore lui.
Però gli vado bene così.
Questo non è stimolante per il mio ego, però non ha mai cercato
di cambiarmi.
Semplicemente mi accetta.
Ed ultimamente ne avevo proprio le palle piene di sentirmi dire
cosa fare per migliorare la mia posizione, il mio carattere, il mio
pensiero.
Forse se a qualcuno sto bene così come sono non devo
necessariamente cambiare.
Anche se questo qualcuno è Draco Malfoy.
Ecco cosa rappresenta lui per me.
Draco pensa che sono indispensabile. Che senza di me non ce la
potrebbe fare.
Non se ne rende conto, ma è il contrario.
Entriamo in un pub per poter bere un pò di buona Guinness
importata direttamente dall'Irlanda.
Draco guarda tutto e tutti in cagnesco.
- Se continui così ci andrà di mezzo solo la tua salute, e non
parlo solo del tuo fegato ma ti posso assicurare che in questo posto girano
certi Harleysti che sono talmente veloci a spaccarti una bottiglia in testa che
te a tirare fuori la bacchetta. E solo per un occhiata di quel tipo!- faccio
notare al mio amico.
- Sarebbe l'ultimo dei miei problemi!- ribatte.
Potrei dirgli tante cose.
Ci sediamo e ordiniamo da bere.
Potrei dirgli che in questo momento assomiglia tanto ad Harry
Potter, che si piange tanto addosso perchè tutte le sfortune sono sue (secondo
me è Harry che porta sfiga), ma è inutile infierire su un uomo in questo
stato.
La cameriera ci porta le nostre bevande.
Draco ha da poco imparato ad apprezzare le proprietà rilassanti
della birra.
Sorseggia lentamente.
Poi comincia a fissare un punto oltre la mia schiena.
Mi volto per capire cosa ha catturato l'attenzione del mio
amico.
Ma guarda chi si vede! Luna Lovegood.
Dietro di lei, niente poco di meno che... La Granger!
Parlano animatamente mentre si tolgono i cappotti.
Poi si siedono ad un tavolo.
- in questo posto c'è gentaglia di ogni tipo, vedo!- mi fa
notare il mio amico.
- Andiamo, Draco, questo è un paese libero! Non esiste quì il
purosangue e il sangue sporco!- ribatto.
- Sarà, ma la verità noi la sappiamo! Lo so io, lo sai te e lo
sa pure lei!- insiste Draco.
- E'quale sarebbe questa verità? Per come la vedo io, ora puoi
anche smettere di sentirti legato a tradizioni e antiche abitudini che tu
stesso... Come le hai definite l'ultima volta? Ah, si! Un insulto "al tuo
spropositato intelletto"!- lo metto di fronte all'evidenza delle sue stesse
parole.
Certo, l'argomento non era lo stesso, però l'esempio calzava a
pennello.
- Non usare le mie parole contro di me, Blaise!- mi rinfaccia un
pò alterato. - Io lo so come sono fatto! Ho coscienza di ciò che dico! Ma..
Insomma non posso seppellire così l'ascia di guerra! Quella mi ha umiliato più
di una volta! E'più personale di quanto credi!-
- Non era mia intenzione farti alterare. Però.. Siamo un pò
cresciutelli, no? Voldy è morto, non dobbiamo vedere più ogni santo giorno
quella faccia di salame di Potter. E la Granger? Che sarà mai se quando la
incontriamo ci scambiamo un saluto di sfuggita? Mica ci devi vivere insieme-.
Forse sono riuscito a superare me stesso.
Non mi risponde, quindi sta riflettendo.
Mi sento toccare la spalla.
- Ehi!- è Luna. Mi rivolge un sorriso sornione. - Come va
Blaise, ancora problemi con i mobili?-
Luna mi ha aiutato con il trasloco. Alcuni suoi amici si sono
prestati per trasportare i miei mobili e io li ho ricambiati con l'unico modo
che conosco: ho presentato loro una comitiva di belle donne.
Ogni tanto, se ci incontriamo, prendiamo un caffè e ci
raccontiamo alcune news.
Dietro di lei, la Granger osserva diffidente la scena. Poi
comincia a fissare Draco.
- Hermione Granger! Quanto tempo. - Cerco di spezzare il
ghiaccio. Mi alzo e l'abbraccio con fare amichevole. - Ma che bella sorpresa,
hai visto Draco?-
In tutta risposta il biondino fa una faccia fintamente contenta.
Poi alza la mano in segno di saluto.
- Salve Zabini, non ti sprecare Malfoy. Non ho bisogno del tuo
saluto!- risponde acida. La Granger non cambia mai! Se fosse meno nevrastenica e
bacchettona la corteggerei! Ma è troppo polemica per i miei gusti.
- Meglio così!- ribatte Draco.
Di bene in meglio. Io e Luna ci guardiamo.
Poi la bionda decide di fare la cosa più sensata.
- Blaise, mi ha fatto piacere rivederti. Ora dobbiamo andare.
Arrivederci anche a te, Draco.- dice sorridendo la Lovegood.
Draco annuisce con il capo.
Anche la Granger mi saluta.
Poi escono in fretta e furia.
Io mi volto verso Draco: - Ma insomma!-
- Ha iniziato lei!- si difende il mio amico.
- E quell'accenno di saluto che farebbe ridere i polli, ne
vogliamo parlare?- intanto prendo il mio cappotto e lo infilo.
- Dove vai?- mi chiede.
- Faccio l'unica cosa sensata della giornata, vado a scusarmi!
Anche da parte tua!- Non aspetto la sua risposta.
Scusarsi è da vigliacchi per Draco.
Ma, nonostante ciò, ha un modo tutto suo di farlo.
Raggiungo le ragazze in strada.
Stanno discutendo di nuovo, credo, di quanto è successo
poc'anzi.
- Ragazze, vi prego di scusarci.- dico in tono
supplichevole.
La Granger si ammutolisce.
- No, Blasie, lo dovevo prevedere.- mi risponde Luna.
D'improvviso ho una vera e propria illuminazione.
A Natale siamo tutti più buoni ed io finalmente avrei avuto
l'occasione di fare qualcosa per qualcun altro all'infuori di me.
- Draco non voleva! E'molto mortificato e imbarazzato in questo
momento!- inizio la mia sceneggiata.
Vedo come un lampo saettare negli occhi di Luna.
- Certo, come no!- commenta sarcastica la Granger.
- Capisco, è per suo padre, vero? Al giornale mi hanno detto che
è uscito di prigione...- aggiunge Luna. Strano ma ha centrato il
punto.
- Si, è molto scosso. Pensava che sarebbe stato lontano più a
lungo, la sua vita stava cominciando a prendere un'altra forma e poi invece...
Se lo vede rispuntare...- continuo.
- Deve essere stato terribile. Finalmente poteva liberarsi di
tutti quei clichè.- Mio Dio! Luna è favolosa! Mi sta reggendo il
gioco.
Ha l'aria afflitta.
- Ma stiamo davvero parlando di Draco Lucius Malfoy?- la Granger
è un osso duro. Lo sapevo!
- Ti posso assicurare che non è più la stessa persona che hai
schiaffeggiato, picchiato e insultato ad Hogwarts, Hermione!- faccio leva sulla
sua coscienza. Lei sta per ribattere ma prontemente aggiungo: - Ovviamente,
avevi le tue buone ragioni!-
La vedo rilassarsi.
Mamma mia! Ora so come si sentono i domatori di
leoni!
- Sentite ragazze! Sta sera do una festa a casa mia! Che ne dite
di farci un salto?- propongo.
Luna mi sembra entusiasta. La Granger un pò meno.
Per convincerla le dico trafelato: - Capirai di cosa stavo
parlando...-
- Dai Herm!!! Tanto Ron ed Harry sono fuori! che devi fare a
casa tua con i tuoi parenti?- Luna insiste quanto basta.
- Ok, ci penserò.- Si gira di scatto e se ne va.
SIIIIII. Grande Zabini.
Luna, prima di seguire l'amica, mi fa l'occhiolino. Poi si
dilegua.
Un applauso anche alla Lovegood.
All'apparenza non sembra così sveglia.