Amore immortale

di Emma morelamponi
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Cap. I

 

Era stanca delle prese in giro dei suoi, cosiddetti, “amici”! non facevano che ripeterle sempre la solita frase: “Sogna, sogna, Angelica! La Terra Di Mezzo, non esiste e men che meno i tuoi amati Elfi. Né loro, né Aragorn e compagnia bella! Torna con i piedi per terra, alla realtà! Torna con la gente vera!!”

Normalmente, avrebbe risposto per le rime, a questa loro…. Chiamiamola battuta, và. Ma non questa volta. Sospirò, tristemente, e si allontanò. Cominciò a correre nel bosco, senza meta, addentrandosi sempre di più nella folta vegetazione. Ad un certo punto, sorrise. Il perché non lo sapeva, ma stava bene. Vide un albero, che dal tronco unico, si divideva in due. Decise di salirci e di aspettare di calmarsi e, magari, tornare indietro dagli altri. Si stupì della sua stessa agilità, e non si accorse del suo cambiamento fisico. Già, era tornata ad essere un’ Elfo, senza saperlo. Si rilassò fra quei rami di quercia, senza pensarci troppo. Se era pazza? Sì, probabile, secondo i … secondo quella compagnia. Niente a che vedere con “la compagnia dell’anello” , anche se anche loro eravano nove. “Meno una, ora…”pensò ridacchiando. Ancora non si rendeva conto, di quanto era successo, perché non la stavano cercando.

Poi ecco le loro voci. Com’erano lontane… che stava succedendo?! Erano vicinissimi all’albero e la sua voce era vicina. << Sono qui sopra, ragazzi.>> disse ad alta voce. Niente. Continuavano a chiamarla, senza vederla, né sentirla. Sentii una risata e un fruscio, alle sue spalle. si voltò e guardò giù. Un elfo biondo, la stava guardando con i suoi occhi azzurri fùlgidi e ridenti, a illuminargli il suo splendido volto. Lo guardò a sua volta, chiedendosi se non fosse per caso, Hàldir di Lòrien! Sembrava proprio lui, in effetti.  - Hàldir? -  sussurrò piano, quasi avesse paura che potesse sparire. L’ aveva comunque sentita, poiché annuì e andò vicino all’albero.

- Daro!! - “Ferma!!” le disse, prima di salire sull’albero e raggiungerla. Era molto, ma molto vicino. - Sei bellissima… ma chi sei?-

- Stavo per chiedermelo io stessa… non pensavo di essere nata elfa! Il mio nome non lo ricordo. Nel mio mondo o, meglio, in quello di quelli che probabilmente mi stanno ancora cercando, mi chiamo Angelica. - gli rispose, con cortesia. -  Mi chiedo perché sono qui… -

- Ti hanno fatta tornare i Signori di Lorien. Mae Govannen, Angelica!- le disse lui, abbracciandola con trasporto. Ricambiò l’abbraccio, con il stesso suo trasporto. Nel farlo persero l’equilibrio e si ritrovarono a terra, lei sopra di lui. L’ aveva protetta… ora però era lì che gemeva, dolorante. Povero Haldir…

- Scusa, mi dispiace.- disse e fece  per togliersi da sopra il suo corpo ma lui la fermò. - Non vuoi che mi sposto, perché? -

- E’ la prima volta che vengo travolto da una bella donna come te. -  le rispose guardandola intensamente. Poi si riscosse e la fece spostare dal suo corpo. Si alzò e l’aiutò ad alzarsi. - Vieni, i miei Signori attendono… -  le disse prendendola per mano. Camminarono nella foresta e ogni albero o foglia, sembrava darle il benvenuto, con i suoi vividi colori. Sentiva di appartenere a questo posto, da sempre ma, ora ne aveva la certezza. Apparteneva a Lothlorien. Ma, soprattutto, apparteneva ad Haldir.

 




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