La morte dell'anima

di Fanelia
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Una linea piatta:
è il battito del mio cuore.
Che sia morto?
Non c’è sangue che pulsa nelle mie vene;
non c’è aria nei miei polmoni.
I miei occhi vedono solo il buio.
La desolazione mi avvolge e mi tiene stretto a sé
intrappolato nella morsa del suo letale abbraccio.
Non distinguo il giorno dalla notte;
non c’è luce attorno a me;
non c’è scansione del tempo che sembra essere infinito
da quando sono piombato in questo baratro:
non riesco a risalire.
Le pareti sono lisce e scivolose,
mi sembra di cadere e finire sempre più giù.
Non trovo un appiglio che mi dia una speranza,
il dolore è così forte da sopraffarmi.
Oh Morte giungi a me,
concedimi questo regalo, graziami!
Il cavaliere errante non vuole più viaggiare:
liberami dalla sofferenza e con il tuo ultimo fatale bacio
conducimi verso la nuova vita dove non c’è dolore.
 




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