<Si
avvisa la gentile clientela che il 9 settembre si otterrà
uno sconto
del 30% su tutti i prodotti acquistati>
Cerco di
correre il più veloce possibile.
Dannazione
a me, e mia madre che mi chiama all'ultimo minuto per andare a
comprare dei biscotti.
Ma non
poteva andarci lei? In quest'ultimo periodo il lavoro mi ha preso
più
del dovuto, a stento trovo il tempo per riposarmi come si deve.
Restauro,
chi me l'ha fatto fare.
<Aspettate!> Per
fortuna sono riuscita a prendere l'ascensore in
tempo, non avevo
voglia di rifarmi tutte le scale.
Cerco di
sistemarmi nell'angolo, anche se con difficoltà.
Diamine,
proprio oggi è venuto in mente a tutti di andare a fare
acquisti al
centro commerciale? Non ho mai visto l'ascensore così pieno.
Do
un'occhiata fugace alle varie persone, tenendomi ben stretta la
borsa, non si sa mai, meglio essere prudenti.
Abbasso
leggermente il capo, guardando l'orologio.
Bene. Di
questo passo avrei potuto anche perdere l'ultimo autobus della
serata.
Sembra che la sfortuna
mi stia perseguitand...
Ma
che dico, io non credo nella sfortuna. Devo smetterla di farmi tutti
questi pensieri.
Alzo di
poco lo sguardo, ed è proprio in quel momento che il mio
cuore si
blocca all'istante.
Impossibile...
Ma
quello è...
<Trent?> serro immediatamente le labbra,
sperando che non mi abbia sentita.
Per
fortuna non mi ha notata, così ne approfitto per lanciargli
una
seconda occhiata, stavolta ancora più confusa.
E' o non è
Trent?
Capelli
scuri, occhi verdi, non mi sembra tanto diverso rispetto al reality,
se non fosse tremendamente alto e con qualche accenno di barba.
Io in
compenso non sono molto cresciuta, non mi tingo più i
capelli, ora
li ho neri naturali, indosso sempre il nero ma senza esagerare.
Sono un po' cambiata
rispetto a... Un momento, quanti anni sono passati?
Sette...Otto...Ah
sì
ora ricordo, Nove.
Nove anni che non ci
vediamo, eppure mi sembra sempre lo stesso.
Ma il dubbio continua
ad assillarmi.
….
E se non lo fosse?
Tiro
fuori dalla tasca della giacca il cellulare, cercando sulla rubrica
la lettera T e clicco sul tasto per la chiamata.
Mi
scappa un sorriso. Non posso crederci che ho ancora il suo numero
nonostante tutti questi anni.
Anche se
ci possano essere probabilità che abbia cambiato numero.
Ma
tentar non nuoce.
Può darsi che
quel
ragazzo sia davvero Trent.
E se così
fosse...
Dio fa che non mi
riconosca.
Quasi mi
viene un colpo, quando sento lo squillo di un cellulare.
Per quei
brevi istanti ho sperato che fosse solo una coincidenza, insomma, chi
è che non ha un telefono al giorno d'oggi?
Ma
quando ho visto quel ragazzo tirare fuori dalla tasca il cellulare e
sentito la sua voce nella chiamata, ho pregato con tutta me stessa
che le porte dell'ascensore si aprissero il più velocemente
possibile.
E come
se un angelo avesse ascoltato le mie preghiere, arriviamo al piano
terra, chiudo di scatto la chiamata e mi allontano di corsa, sperando
che Trent non mi abbia vista.
Perché
continuo a
scappare?
Mi sento così
stupida,
anche il solo parlargli mi rende nervosa.
E tutto per colpa di
quello stra-maledetto reality.
Ben fatto Gwen, ti sei
messa in imbarazzo da sola.
Potevo benissimo
ignorarlo, evitando di fare l'investigatrice ma no.
Io dovevo sapere se
quel ragazzo è Trent.
Perchè in cuor
mio
avrei tanto voluto parlargli, chiedergli scusa, per averlo preso in
giro in quel modo, per riappacificarci.
Mi fermo
di colpo, controllando nuovamente l'orologio al polso.
Quell'autobus
ormai posso sognarmelo, avrei dovuto farmi la strada a piedi come al
solito.
Per giunta sta
per piovere.
Ottima la scelta di non
prendere la macchina.
Davvero, oggi mi
prenderei a schiaffi.
Meglio
chiamare un taxi, almeno arriverò alla buon ora.
Frugo
tra le tasche della giacca, accorgendomi di una cosa fondamentale...
il MIO
telefono.
Mi sarà
caduto durante la fuga in ascensore.
Stupida. Anzi no,
incredibilmente stupida.
E adesso come faccio?
Ripercorro
così il tratto di strada che ho fatto, arrivando infine di
fronte
all'ascensore.
Ma
niente, del cellulare nessuna traccia.
Qualcuno
l'avrà notato e se lo sarà preso.
Perfetto.
La giornata sembra
procedere sempre peggio.
Forse Trent aveva
ragione sul fatto della cattiva sorte.
Scuoto
debolmente il capo, ritornando in me.
Basta,
basta
pensare a Trent, o a chiunque centrasse in quel reality.
Siamo
cresciuti e cambiati...Io
sono cambiata, bhè...Più o meno.
Forse anche Trent
Magari, non ce l'ha
più
con me per la storia di Duncan.
Scommetto che avrebbe
gioito se
solo avesse saputo che ci siamo lasciati tre anni dopo.
Lui non voleva
crescere, io invece sì.
Ogni
tanto ci sentiamo ancora, ma la situazione non è
più come prima.
Lui è
fidanzato ed io...Bhè...Ho appena lasciato una storia
importante
alle spalle.
Ma ora basta con questi
ricordi.
I
am in misery
There ain't nobody...
Bene.
Ora ho la suoneria del mio cellulare in testa.
Sembra
quasi reale...
Un
momento...
...Who
can comfort me
Oh yeah
Why won't you answer me?
Questa è
la mia
suoneria.
Qualcuno
mi sta chiamando, ma se non ho io il cellulare, allora...
Alzo lo
sguardo, accorgendomi che la musica proviene dietro l'angolo, non so
come, ma il mio cellulare deve essere per forza finito li.
...Your
silence is slowly killing me
Girl you really got me bad ...
La
musica si fa sempre più forte...
...You
really got me bad
I'm gonna get you back ...
Ma
appena voltato l'angolo...
Tu?
Sono di
fronte a lui, e come una perfetta idiota, a fissarlo incredula.
Mi
rivolge un dolce sorriso, un po' intimidito.
Forse non mi ha riconosciuta.
<Ciao>
<...Ciao> Ripeto,
tornando me stessa per qualche secondo.
Mi
sembra di essere ritornata la sedicenne di quel tempo.
Andiamo Gwen, un po' di
grinta.
<Credo, di essermi
sbagliata> Mi sposto il ciuffo, preparandomi a
dirigermi da tutt'altra parte.
<Aspetta> Lui
mi
si avvicina, tirando fuori dalla tasca il mio cellulare <Non eri
tu quella in ascensore? Perchè deve esserti
caduto> Mi sorrise
<Hai ricevuto una chiamata poco fa>
Avevo dimenticato
quanto fosse bello il suo sorriso.
<Grazie>
Ricambio, prendendo il cellulare e sistemandolo nella tasca, questa
volta sicura che non mi sarebbe caduto.
Oltre al
taxi ho rischiato di perdere pure il cellulare.
Un
momento...
Il taxi
giusto! Non posso perdere altro tempo.
<Io, ora devo andare>
Posso
sembrare impacciata nella voce, ma questa
situazione mi ha totalmente spiazzata.
<D'accordo>
Mi
allontano di pochi metri, finché non vengo interrotta da una
seconda
suoneria, questa volta per i messaggi.
Non
potete immaginare la mia espressione una volta letto il mittente.
<E'
stato un piacere rivederti, Gwen>
A quel
punto, mando al diavolo ogni mia incertezza, e prendo il coraggio che
avrei dovuto avere fin dall'inizio.
Mi volto, notando che Trent non
si è allontanato minimamente.
E' così strano...
Più cerco di andare
avanti, più mi rendo conto di quanto mi sia mancato.
<Hey Trent!> Prendo un bel respiro,
incrociando nuovamente il suo
sguardo <Magari, potremmo vederci, qualche volta>
Mi
sorride, portando una mano in tasca <Senz'altro, Gwen>
<Si
avvisa la gentile clientela che il 9 settembre si otterrà
uno sconto
del 30% su tutti i prodotti acquistati>
Un
sussulto.
….
Nove
settembre...
…..
Nove
anni...
Forse
mi sono sbagliata.
Forse
il nove è anche il mio numero fortunato,
dopotutto.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
ANGOLO
AUTORE:
Rieccomi
dopo tanto...TROPPO tempo lontano da questo sito e sopratutto da questo
fandom <3
Direi che questa è comunque la prima one shot su TxG che
scrivo **
Lo sò, non è chissà che...L'ho buttata
già così in periodo post-esami, apprezzate il mio
sforzo! XD
Inutile dire che amo questa coppia, Trent è così
puccioso.
Spero di non aver fatto dei casini e di aver scritto qualcosa di
decente, era da tempo che non mi cimentavo in una fanfiction.
Ma ho già in mente altre idee, se volete lasciate un
commento :)
Alla prossima!
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