Scendo dalla macchina dei
genitori di Mel.
«Mi raccomando ragazze!» dice sua madre.
Melissa la tranquillizza e loro se ne vanno.
Si erano fermati a mezzo isolato dalla festa, per non metterci in
imbarazzo.
Percorriamo quella breve strada in silenzio.
La musica si sente già da un centinaio di metri dalla scuola.
Ragazzi ubriachi girano intorno alla palestra, e più ci si
avvicina alla festa, più il pavimento è pieno di
vomito e cocci di bottiglia.
Entriamo nella scuola, la palestra è addobbata al meglio: ci
sono palloncini ovunque, festoni, è bellissimo.
Subito Melissa viene raggiunta da un gruppetto di ragazzi.
Ne bacia alcuni sulla guancia per salutarli. Qualcuno comincia a
parlare.
« Mel, Mel, Mel. Quando la smetterai di diventare
così bella? »
« Quando comincerò ad esserlo, forse! »
Ridono. Sono così felici e spensierati.
Guardo i ragazzi davanti a me, uno a uno, da destra a sinistra.
George, l'unico che ha catturato Mel. Lei guarda solo più
lui.
Josh e Freddy, amici da sempre, scherzano con Mel e fra di loro.
Carl e Sam, due gemelli con i capelli biondi e gli occhi color
nocciola, molto simili a Justin Bieber.
Passo oltre, e i miei occhi ne incrociano un paio di color oceano.
L'oceano all'alba, quando è calmo, vuoto, quando non
vorresti stare da nessun'altra parte.
Quei due oceani appartenevano ad un ragazzo.
Guardo per terra, sono in imbarazzo. Come sempre. Avviso Mel e vado a
prendere qualcosa da bere. Arrivo al bancone.
Scelgo qualcosa di analcolico, già ero sballata di mio, non
c'era bisogno di qualche agente esterno: quegli occhi azzurri mi
avevano stravolto l'anima in pochi secondi.
Sto sorseggiando lentamente il mio drink, guardando il muro davanti a
me.
Ad un tratto una mano calda mi tocca la spalla.
Sobbalzo, e mi giro di scatto.
Spalanco gli occhi appena vedo chi c'è vicino a Mel.
Il ragazzo con i due oceani al posto degli occhi.
Loro si mettono a ridere, e io rimango lì, con il mio
bicchiere in mano, sconvolta.
« Te lo avevo detto che avrebbe fatto così.
» dice Melissa in mezzo alle risate.
« Comunque » continua la mia odiosa migliore amica
« ti volevo presentare Ed. Ed, lei è Cheyanne.
»
Mi porge la sua mano, io allungo la mia, e ce la stringiamo a vicenda
per qualche secondo.
Lui mi guarda fisso negli occhi, e io mi perdo di nuovo in quegli
oceani.
Melissa se ne va ridacchiando, e mi lascia sola con lui.
Stiamo qualche minuto in silenzio, mentre anche lui si versa qualcosa
da bere.
Poi, proprio mentre stavo per andarmene con la scusa del bagno, lui
alza il bicchiere e dice:
« All'inizio di una nuova amicizia, allora. »
Un sorriso spunta spontaneo sulla mia bocca.
La sua voce mi sorprese. Era profonda, e così limpida allo
stesso tempo.
Mi perdo ancora una volta nei suoi occhi.
Lui si scosta un ciuffo di capelli color carota dagli occhi, e io torno
alla realtà.
« A noi. »
Sorridiamo entrambi e facciamo tintinnare un bicchiere contro l'altro.
« Quindi, conosci Melissa da molto? » cerco di
rompere il ghiaccio.
« Circa dieci minuti. »
Ridiamo. Avevo dimenticato com'era bello ridere così, senza
problemi, senza paura di mostrare il proprio sorriso, la propria
felicità.
« Anche io da poco, più o meno nove anni.
»
Ridiamo ancora. Ha un sorriso bellissimo. Bellissimo, davvero.
Noto Melissa dall'altra parte della stanza che ci guarda.
Ed segue il mio sguardo, e capisce chi sto fissando tanto intensamente.
Appena entrambi li stiamo guardando, Melissa e George cominciano a fare
"segni di incoraggiamento".
George si spinge un po' oltre, crea un cerchio con il pollice e
l'indice e lo buca con l'indice dell'altra mano.
Arrossisco.
Ed se ne accorge, e, passandomi un braccio dietro la schiena, mi porta
lontano dalla vista dei due.
« Non ti preoccupare, è solo un coglione.
»
« Lo so. Non mi preoccupo. »
Rispondo, con troppa freddezza, non voluta.
Lui rimane visibilmente turbato, e cerca di cambiare discorso.
« Allora... Come ti va la scuola? » dicevano le sue
labbra.
« Andiamo via di qua. » dicevano i suoi occhi.
« Bene, molto bene. » rispondevano le mie labbra.
« Ti prego, scappiamo. » ribadivano i miei occhi.
Quel nostro discorso fatto di sguardi aveva colto il segno.
Ed mi prende per mano, e mi porta verso la porta di servizio.
La sua stretta mi provoca brividi su tutto il corpo.
Spinge il maniglione anti panico e usciamo.
Lui mi conduce lungo il vialetto, e io lo seguo, in silenzio.
Usciamo dalla scuola, Ed continua a camminare.
Sorpassiamo il veterinario, il supermercato, casa di Mel, casa mia.
Erano almeno dieci minuti che camminavamo, in silenzio.
Ogni tanto lui si girava verso di me, e mi guardava, come per
controllare che io fossi ancora lì, che non mi fossi
staccata un braccio e fossi scappata.
Capisco dove mi sta portando quando siamo ormai all'entrata del
Giardino Pubblico.
Mi trascina attraverso il parchetto con le altalene, che tanto amavo
fino a pochi anni prima.
Finalmente si ferma. Siamo davanti ad un arco circondato da fiori rosa,
con una panchina sotto.
Mi tira la mano e mi porta a sedere.
« Sai, qui ho portato la mia migliore amica, l'ultima volta
che ci siamo visti. Ero innamorato di lei, davvero. Si doveva
trasferire per il lavoro del padre. Ho pensato "O tutto o niente", e
l'ho baciata. Tre mesi dopo è morta, per il cancro. Sapeva
che sarebbe successo. Gli angeli come lei non possono vivere a lungo.
Sai, quando ti ho visto, stasera, mi sei sembrata proprio lei. Hai i
suoi stessi occhi, i suoi stessi modi di fare. Anche lei abbassava lo
sguardo quando la guardavo negli occhi. Anche lei si torceva le mani
per il nervoso quando le parlavo. Anche le si mangiucchiava le unghie.
Però tu non sei una "seconda Sarah". Tu sei la prima, ed
unica, Cheyanne. E Chayanne, te lo giuro, ti tratterò come
un angelo, proprio come trattavo lei. »
Sono rimasta stravolta dalle sue parole, troppe, troppe confessioni
tutte assieme.
Lui non mi lascia il tempo per pensare e rifletterci.
Si avvicina, lentamente.
Mi scosta i capelli dagli occhi, e me li aggiusta dietro l'orecchio.
Chiudo gli occhi. Sento l'odore di quei fiori, forse di ciliegio,
inebriante.
Ma all'improvviso, invece di sentire le sue labbra sulle mie, sento la
sua voce che mi sussurra all'orecchio: « Comunque, stai
tranquilla, non sono il tipo di ragazzo che bacia una ragazza al primo
incontro. »
Mi bacia sulla guancia, si alza, e si mette sul bordo della fontana a
guardare il fondo.
Sarà la mia fantasia, ma sembrava proprio un principe
azzurro, il mio principe azzurro dai capelli rossi.
Angolo di Giuls
CIAO BELI.
boh, scusate, ho avuto gli esami e non sono riuscita a finire il
capitolo, ma da ora che sono in vacanza vi prometto che
scriverò mooooolto di più, yo.
per:
-errori.
-consigli.
-complimentazioni.
-richiesta di consigli per la vostra vita amorosa.
-richiesta di metodi per uccidere i fratellini rompipalle.
-cazzate varie.
io sono qua per voi!
scrivetemi o una recensione o un messaggio privato, vi amo tutti,
ciaaaaaaaao. <3
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