Sono la figlia di un cavaliere

di CuroNeko_chan
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1)Forse adesso, col senno di poi, non giudico inutile questa vita.
 
Il ricordo più vecchio che ho sono i baci di mia madre sulle guance e i suoi occhi così simili all’ acciaio. La neve e il ghiaccio con cui ho sempre giocato, la mia casetta, i miei genitori che sorridevano, mamma che mi regala Yuki,la mia lupacchiotta bianca e il grande mare congelato.
 
 Poi;solo confusione, uomini con strane armature, sangue, le urla della mamma e infine le braccia forti di mio padre che prendono me e la mia cucciola per correre lontano; prima di addormentarmi su quelle braccia ricordo lacrime calde che mi bagnarono i capelli.
 
 
 Il viaggio durò tanto tempo ma mio papà non si fermò, solo dopo mi disse la destinazione: Cina.
 Dalla Russia alla Cina.
A piedi.
 Il mio papà è proprio forte.
Ci trovammo in un posto stano, pieno di rocce e cascate; il Goro Ho.
 
:” Fratello!! E’ bello vederti”        :” Hyoga!”
   
 Dopo quasi una settimana di viaggio finalmente i miei piedi toccarono terra mentre il mio papà e l’uomo con cui aveva appena parlato si stringevano la mano .  :” Nat vieni qui, ti presento tuo zio Shiryu…”
 MIO ZIO?!
 In tutti quei tre anni e mezzo della mia vita non avevo ancora mai sentito parlare di uno zio,
“ e questi sono tua zia Shunrei e tuo cugino Ryuho” 
DA DOVE VIENGONO FUORI TUTTI QUESTI PARENTI??????
 
Non so per quanto tempo rimasi lì ma gli zii erano e sono fantastici, anche se non potranno mai superare il mio papà. La zia si prendeva molta cura di me e di Yuki e ci lasciava giocare con Ryuho anche sa aveva solo un’ anno ed aveva imparato da poco a camminare. Il mio cuginotto era davvero carino con quei suoi capelli neri mossi e quei gran occhioni color dell’acqua. E poi i suoi sorrisi due denti erano tenerissimi. Ci ho passo molto tempo insieme, io gli parlavo e lui ascoltava dopo giocavamo ad acchiappare Yuki che scappava da tutte le parti; la sera poi lo zio e papà ci mettevano in un unico letto così la mattina ci trovano quasi sempre abbracciati.
Questi sono forse i mie ricordi più belli.
 In tutto questo tempo papà e lo zio parlarono davvero tanto tra loro e con la zia. 
 Arrivò il momento dei saluti;  un abbraccio allo zio, un bacio alla zia e presi in braccio mio cugino che mi sorrideva mostrandomi i suoi due denti.  Quanto mi manca il piccolo Ryuho.
Papà mi prendette in spalla e ricominciò a correre. Prossima fermata Grecia.
 




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