Noia.
Immancabile,
irrefrenable,
inestinguibile noia.
Sconfitto
sbuffo tentando
di distrarre il mio amico Ray dal suo libro di biologia che non esito
a considerare noioso come il mio.
“ Sai Ray ieri sono
uscito con una ragazza...”
indirizzo
il mo sguardo
verso di lui ma la sua chioma riccioluta non da segni di volermi
concedere le attenzioni che imploro.
“ Mmmssiii...mi racconti
dopo.”
forse
dovrei solo rendere
più affascinanti le mie storie, immergerle di gossip e
mistero
quel tanto che mi serve per competere con Napoleone e il suo fottuto
esercito.
“ Sai Ray ieri mi sono
fatto la prof di storia..anche se ha 70 anni è in
gamba..”
spio
di nuovo la reazione
di Ray, speranzoso che la mia storia sia abbastanza appetibile questa
volta
“ Mmmssiii..mi racconti
dopo”
spalanco
gli occhi. Non mi
ascolta! Sento la mia anima ignorata, sento la mia noia crescere e le
mie viscere annodarsi.
Odio
tutto di questo
posto.
Questa
stupida biblioteca
scolastica che ci incatena a questa scuola anche oltre l'orario di
apertura. Questi stupidi libri che raccontano di cose inutili senza
svelarti che in realtà ti stanno solo fregando tempo,
tentando
di occupare la tua mente con diversivi di modo da poterti fottere
meglio approfittando della tua distrazione.
Sconfitto
lascio vagare il
mio sguardo per la biblioteca, analizzando le figure sparse dei
ragazzi intorno a me. Anime in pena che come me passano la loro vita
tra queste mura sognando il giorno in cui tutto finirà e
potremo quindi cominciare a vivere.
Vivere
sul serio.
Tra
i volti senza senso
che popolano questo luogo vedo un'ombra comparire nel mio campo
visivo e occupare il tavolo di fronte al nostro.
Concentro
la mia
attenzione sulla sua figura inerme posta davanti a me, fisso i miei
occhi sulla sua pelle bianca, il viso leggermente paffuto, i capelli
corvini, il naso perfetto.
Sono
come incantato,
incatenato alla bellezza di quel corpo che si offre al mio sguardo
senza difese, se non un insensata lontananza.
Come
può la
perfezione esistere sul serio?
Incapace
del minimo
pensiero assesto una gomitata al mio vicino, ho il bisogno impellente
di parlare, far uscire fuori il cumulo di pensieri che ingorga il mio
cervello.
“ Che vuoi Frank?”
“ Guarda che carino quel
ragazzo!”
Lui
mi fissa annoiato, poi
guarda la figura seduta di fronte a noi prima di volgersi nuovamente
a me.
“ Ma chi? Il vampiro?”
il
tono di scherno con cui
pronuncia la frase mi annoda le viscere facendogli guadagnare un
occhiataccia da parte mia.
“ Non usare quel tono
schifato, è bellissimo!”
“ convinto tu...”
gli
riservo un'altra
occhiataccia prima di tornare a posare il mio sguardo sul
meraviglioso essere che si trova davanti a me.
Quando
alzo lo sguardo
però trovo i suoi occhi ad accogliermi, la sua espressione
è
dura. Cazzo. Ci avrà sentiti?
Trovo
asilo nelle sue
iridi verdi mentre una vocina mi sta urlando di smetterla di
fissarlo, ma non riesco, è una droga che si è
impossessata del mio essere, pochissimo tempo di incubazione per la
diffusione della malattia.
Alla
fine, imbarazzato, è
lui a interrompere il nostro contatto visivo, nei suoi occhi scorgo
fastidio. D' improvviso la consapevolezza di sembrargli un idiota
prende il sopravvento costringendomi a mutare la direzione del mio
sguardo e appoggiarlo stancamente alla parete.
Ma
non ce la faccio.
Multo
virtualmente il mio
autocontrollo per non essere stato in grado di ammanettare i miei
occhi e tenerli lontani dal suo corpo.
Mi
perdo nei particolari
questa volta. Concedo alla mia retina di posarsi senza ritegno sulla
personificazione della perfezione.
Colgo
la presenza delle
sue unghie nere, in perfetto contrasto con la sua pelle candida.
L'origine di un anima inquieta si rispecchia nelle toppe e spillette
con cui è rivestita la sua borsa. Le all star nere sbucano
alla fine di gambe sinuose intrappolate in jeans stretti. Mordicchia
leggermente le dita affondando i suoi occhi tra le pagine stampate
del suo libro, la mano ticchetta nervosa contro il tavolo.
“ Ragazzi la biblioteca
chiude”
Getto
un occhiata fuori
dalla finestra accorgendomi solo ora del buio che si è
impadronito del cielo là fuori.
I
pochi secondi in cui
permetto al mio sguardo di spostarsi dalla sua nuova dimora mi
ripagano con la scomparsa del ragazzo che stavo osservando.
Impreco
lasciando sfogo
alla mia rabbia di esprimersi, consapevole di avere di nuovo tutta la
attenzione di Ray.
“ Ma cazzo! Avrei dovuto
fermarlo! Parlarci! Stuprarlo! Insomma qualcosa! “
la
risata leggera di Ray
riempie lo spazio intorno, donando al brusio di sottofondo un colore
in più. Io intanto lascio disciogliere la mia disperazione
in
nuvole di nicotina.
“ Ehy! Guardalo là
il vampiro!”
Volto
automaticamente il
volto verso la direzione indicata da Ray per trovarmi davanti alla
peggiore delle ipotesi. Il mio futuro sposo abbracciato a un insulso
e insignificante ragazzino biondo slavato e con gli occhiali.
La
nicotina non basta a
contenere il mio nervosismo ma sento le palpebre riempirsi di lacrime
mentre il mio sguardo è ancora fisso sulla figura di quelle
due figure che, dopo essersi staccate, si siedono nella macchina e
scompaiono nella polvere.
Dio,
non lo conosco
neanche, come posso essermi già perso?
Eheh!!
Lo so sembro nata
solo per scrivere Frerard..ma non è vero! Ogni tanto ci
infil
anche Bert...eheh, ma non stavolta, non preoccupatevi!
Comunque
nel caso in cui
non ve ne siate accorti questo è il Frank POW, e chi
sarà
mai il vampiro??
Beh,
che dire? Sono le 2
di notte e io dovrei andare a dormire, tra 10 giorni ho un esame e
che faccio? Ma scrivo fanfic a notte fonda ovviamente..giusto no??
Bah..mi
raccomando
recensite!!!
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