Di nuovo tu, nessun altro

di letmepurr
(/viewuser.php?uid=234318)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Well, let me tell you a story.
Bene, lasciami raccontarti una storia.

Di nuovo tu, nessun altro

[…] So can we do it all over again? […]
Then my kiss can mend your broken heart […]
And I can lend your broken parts
That might fit, like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again.

 
[…] Possiamo ricominciare tutto dall’inizio? […]
Allora il mio bacio può riparare il tuo cuore spezzato […]
E posso sistemare le tue parti frantumate
che potrebbero aggiustarsi, proprio così
E ti darò tutto il mio cuore
Così da ricominciare tutto di nuovo.


-Over Again, One Direction
(http://www.youtube.com/watch?v=cnxM1k_DAZM)

 
'Begin again’così si dice in inglese ‘ri-inizio’: tornare al punto di partenza per ricominciare, riprovarci. Ma è una cosa che molte poche, sebbene così dicendo sembri più un paradosso che la cruda verità, anzi, pochissime, per non dire nessuna persona, fa. Perché? Perché ha paura di essere delusa, di rimanere afflitta di nuovo; è una sorta di scudo contro il dolore che molti innalzano intorno alla propria figura per protezione.  Ma Julie è sempre stata una persona un po’ sopra le righe con dei ‘credo’ tutti suoi. Ecco spiegato il motivo della sua affannata corsa, o per meglio dire rincorsa, verso l’altra sua, cosiddetta, metà della mela.
Lui era lì, stretto nel suo solito cappotto di jeans, i capelli sparati in aria e i suoi magnifici occhi, capaci di farle battere il cuore, puntati verso il basso, rassegnati di averla persa, cercando di trovare un modo per ricominciare la propria vita senza però, la presenza di lei. Ma anche lei è e cerca di raggiungerlo: si allunga, protende la sua anima, cerca un filamento della sua fino allo stremo, fino a che essa, esausta, ci rinuncia; ma Julie non si arrende: tenta di sfiorarlo, fisicamente o mentalmente non importa, in qualche modo deve riuscire a toccarlo, fosse anche per l’ultima volta. Lui, però, sembra già così lontano. E tutto ciò, allora, si trasforma in sogno, utopia, una splendida illusione dalla quale speri di non risvegliarti mai o perlomeno se ti ridestassi, di non ricordare nulla così da attenuare il dolore; una nuvola, ecco cos’è, leggera e intoccabile, e assolutamente impossibile da trattenere, come invece si è convinti guardandola da terra, quando in realtà ci inganna; perfetta, morbida così ci vuol far credere, farci pensare che passandoci attraverso sia la sensazione più bella del mondo, senza nessun dolore o sconfitta quando è tutto il contrario.
E Julie sa tutte queste cose, le sa poiché sperimentate a causa della mancanza del ragazzo. Ma s’intestardisce poiché, alla fine, quando attraversi quella nuvola, ti senti anche bene. La pelle si tende, il cuore ordina di continuare, la mente vuole tornare indietro per paura. Paura, una parola che, anche sussurrata, mette in circolo più adrenalina e sangue, che, quando il cuore la riconosce, palpita e cerca di uscire, di lacerare la pelle. Paura di scoprire le sue illusioni, che lui non la perdoni o peggio, che non la ami più…come se si potesse smettere di amare una persona. L’amore non scompare, mai, non con le persecuzioni, non con i litigi né tanto meno per la diversità. L’unica cosa che potrebbe sostituire, e badate ‘sostituire’ non ‘eliminare’, l’amore che si nutre nei confronti di una persona, è solamente un’altra di queste che fa sentire meglio; ma l’emozione non scomparirà mai, quella no.
La mente di Julie cerca quindi di farla desistere dall’impresa, ha ancora paura, nonostante tutte le certezze che lui le aveva dato quando stavano ancora insieme; terrorizzata dal vedere le sue convinzioni sgretolarsi, come un muro antico che non ha più la forza di sostenere la casa e che si sbriciola, come se non fosse mai esistito, sotto i propri occhi. Occhi stupiti perché pensavano che non sarebbe mai successo, occhi increduli perché non vogliono credere a quanto sia accaduto ma soprattutto amareggiati di non essere stati capaci di contrastare l’ineluttabile fato prima che la logica, inesorabile e fredda, la spazzi via e riporti al mondo reale in cui lui è, era e sarà un ricordo e una mera illusione di ricominciare.
La forza di gravità preme, le impedisce di toccarlo, nonostante la distanza che li separa, anche solo per un momento, di tenere il mondo per mano.
 Datele un giorno, per scusarsi e contemporaneamente ringraziarlo per le parole, le emozioni e le scosse elettriche improvvise.
Datele un’ora, una soltanto, per redimersi e non convivere col rimorso di non avergli fatto sapere di averlo perdonato, per scambiarsi un addio.
Datele un minuto, uno, solo questo chiede, per stringerlo forte a sé.
Datele un secondo, per dirgli di restare.
Datele un soffio d’amore del ragazzo per lei, per impedire al proprio cuore di morire.
Julie sta per arrendersi, quando quel guizzo, quello che conosce così bene, torna a farsi sentire: non è mai stata una persona che desiste facilmente. Allora scalcia, sgomita, sguscia tra le persone della folla.
“Solo un po’ – pensa – un altro po’.”
Davanti a lei un varco, àncora di salvezza in mezzo a tutta quella gente.
Corre, scatta in avanti, vola quasi: tutto per raggiungere l’ossigeno e le sensazioni sono le stesse di un individuo che sta per annegare, ma, riesce in seguito, ad infrangere la superficie cristallina del mare, riemergendo.
“Bolt mi farebbe un baffo” pensa in un momento di follia.
Ma ecco che l’apertura comincia a chiudersi e la sua speranza, un'altra volta, vacilla.
“No! No! - urla dentro di sé - Non ora, non adesso che ho capito il mio sbaglio e voglio porvi rimedio” vorrebbe gridare, e il grido c’è, ma è silenzioso e la gente è rumorosa: chiacchiera e strepita incurante che lei stia perdendo la cosa più importante della sua vita; e lui, lui che ha sempre capito ogni suo stato d’animo, come se ci fosse una sorta di filo tra loro, un collegamento che va oltre, questa volta non la sente…non sente che è lì per lui, che tenta di dirgli di aver compreso lo sbaglio fatto e che vuole tornare indietro, ricominciare da capo. Che rivuole i suoi baci, i suoi abbracci, la sua gelosia che al tempo stesso la faceva sorridere e sentir amata come nessun altro. Perché, nel profondo, entrambi sanno che non troveranno più qualcuno come l’altro, ad amare ed essere amato come lo facevano loro. Alla fine non c’è nessuno, nessuno come loro. Loro che hanno attraversato tempeste, ostacoli, dubbi, paure e l’ultimo, ancora fresco, il più terribile e peggiore, perché ti fa pensare di non averlo amato abbastanza o di non essere all’altezza: il tradimento.
Ma lei l’ha perdonato, è così che gli innamorati fanno; ha capito che lui la ama e che non respira senza di lei, perché per Julie è la stessa cosa: sembra quasi che il mondo ti prema addosso e il peso sulle spalle diventa via via più gravoso, finché non cedi e cadi.
Lui alla sua caduta è rimasto, l’ha afferrata al volo prima che toccasse terra e le ha detto che gli dispiaceva, che era ubriaco.
E’ stata lei, però, è stata lei a non credergli, lei ad urlagli addosso il proprio dolore facendolo sentire più male di quanto già non stesse, lei ad aver sbagliato.
E, accortasene, cerca di rimediare prima che sia troppo tardi, prima che tutto finisca e diventi ‘passato’.
No, non vuole che accada. “Ma forse, - una voce maligna sussurra dentro di lei – forse è già successo.”
«E’ troppo tardi» bisbigliò a se stessa.
Il cuore fa un ultimo tentativo: uno sfarfallio, un battito di ciglia, prova a continuare a battere.
E l’attimo prima che esso si fermi pensò: “Non lasciarmi Louis, non andartene ti prego, non ora che ho imparato a convivere con il mondo, non sarebbe più quell’angolo di paradiso senza di te.”
E Louis, come se avesse intercettato i suoi pensieri, si volta e i loro occhi s’incrociano nuovamente come non fanno da tanto, troppo, tempo.
L’azzurro ghiaccio si getta nel verde, ma stavolta il gelo non uccide l’erba, anzi, l’azzurro freddo di lui si scalda, diventa tiepido, allo scontro con quel verde tanto amato, causa d’infiniti ripensamenti ma che lo faceva sentir così bene come mai in vita sua gli era capitato; verde che inizia a brillare splendente alla sua vista. Ma questo non è solo un gioco di sguardi: è un sospiro di sollievo, una boccata d’aria fresca in mezzo a tutta quella monotonia, un sussurro, parole mai dette per orgoglio, quello stupido orgoglio che li stava per privare dell’altra metà del loro tutto. Fu Zeus che, un tempo, divise gli esseri umani gli uni dalle rispettive anime gemelle, dal proprio tutto, no?
Be’ la metà di Julie, dopo incomprensioni, litigi e rese, l’ha ritrovata e se non è per sempre, è sicuramente per molto tempo.
Ed ora non ha certamente voglia di lasciar scappare via un amore del genere, senza nessun pentimento, solo amore allo stato puro, uno di quelli che ti rende schiavo ma felice, fatti per dare tutto se stesso.
In quell’istante Louis sorrise…solo questo.
In quell’istante il cuore di Julie rinsavì e cominciò a inviare emozioni e brividi a tutto il corpo…solo questo.
In quell’istante, insieme, decisero di premere il pulsante ‘rewind’…solo questo.
«Julie…» un sussurro, denso di sentimento, che procura a Julie un brivido lungo la spina dorsale; sussurro che si disperde nel vento.
 
Cara Grammatica,
grazie per aver reso i verbi ‘ricominciare’ e ‘perdonare’ all’infinito.
Tua,

Julie
 

Ci sarà sempre un posto per te nel mio cuore,
ma tu non dimenticarmi. […]
E poi, tutto torna, vero?
Perché anche tu torni, no?


 Just say: «Hello!»

 Ehi! Sei sicura di star bene, tu, che sei arrivata qui in fondo? Ahahhaha! Be’ se sì, i miei più vivi complimenti! Lanciatemi tutti i pomodori che volete tanto sono munita di impermeabile! :P
Anche se preferirei mi lanciaste pop-corn se volete insultarmi: sono un asso a prenderli al volo! ;)
E’ la mia prima ‘One-Shot’ nonché racconto sui oned, qui sul grande sito di fan fiction chiamato anche EFP! Non chiederò di aver pietà di me, anzi, ditemi tutto…Quanto è bella (o brutta? Anche se io spero vivamente nella prima scelta! :P) ? Sbizzarritevi *si sente molto Giovanni Muchacha* (non so come si scrive, sorry! C: ). Il banner, yessa, l’ho fatto io e sono cons
apevole che non è poi così bello…
Okay, ho finito di interagire con voi (mi sento molto la mia prof di Psicologia D: …Somebody needs help! D: ). Ahahahah! Ciance alle bando (lol), non sono mai stata seria in vita mia e questo scritto è fin troppo composto per i miei gusti…Quindi ve ne sparerò una delle mie: ‘Qual è la differenza tra un pupazzo di neve e una pupazza di neve? Le palle di neve!’

Ahhahahaha!! Ditemi che l’avete capitaaaa! Sì, ho un senso dell’umorismo squallido *batte le mani come una foca*.
Okay, la cosa si sta facendo troppo lunga, tra un po’ è più lungo l’angolo autrice che altro!

xxx *sindrome Peazer*
And lots of love
@letmepurr on twittah

Ps. Recensire allunga la vita! E’ consigliato da Colgate! E sì, anche utilizzare Colgate allunga la vita! Aahaha…ok, no! Che poi ho scoperto che Palmolive e Colgate sono la stessa catena! *-* Mah, scoperte che rivoluzionano la vita! Ahahahha! Comunque (vi abituerete ai miei ‘comunque’ fin troppo frequenti: ho una specie di dipendenza!) recensite?? *faccina da cucciolo alla Horan a cui non si può dir di no*. :3
Ps1. Non si offendano le fan di Danielle per ‘xxx *sindrome Peazer*’ era per scherzare. <3 Io stimo Danielle perché è una grande ballerina. ;)

Angolo #onedirectionmemory
X: “Conoscete qualche parolaccia in italiano?”
Louis: “Bastaddoooo!”
Harry: “Del Piero!”


Se avete delle storie ditemelo che passo con piacere!! xx




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1964874