È
l'anno 4367. Il mondo è ancora sconquassato dagli esiti
della guerra chimica chiamata 'Armageddon' di 10 anni prima.
L'umanità è stata decimata, l'atmosfera ed il
terreno sono stati contaminati e gli uomini sono stati costretti a
rifugiarsi nei Bunker, edifici atti ad ospitare la vita in luoghi
sicuri e lontani dalla contaminazione. Qui gli uomini hanno poi creato
delle squadre speciali di ricognizione che, equipaggiate con speciali
tute anti contaminazione, escono nel mondo esterno alla ricerca di
qualsiasi cosa possa essere utile, specialmente il cibo, divenuto
più raro e prezioso dei diamanti. Scott fa parte della
ventunesima squadra speciale del Bunker 15, situato in una zona
abbastanza pericolosa, colpita spesso e volentieri da violente tempeste
di sabbia. Un giorno, mentre la sua squadra era in missione, fu
sorpresa da una terribile tempesta di sabbia. Erano intrappolati, non
potevano né proseguire e né tornare indietro.
Tentarono di avanzare per trovare un riparo, ma fu tutto inutile. La
tempesta li spazzò via, non lasciando nessuna traccia di
loro. Qualche ora dopo...
Scott:
«Mmmmm aaaaahhh la mia testa.... ma dove sono?»
Scott
si risvegliò in una zona inesplorata e completamente da
solo. Non appena ebbe realizzato cosa fosse successo, prese
il proprio walkie talkie e cercò di mettersi in contatto con
gli altri membri della sua squadra.
«QUI
SCOTT, MI RICEVETE? QUALCUNO È IN ASCOLTO? MARGARET? IVAN?
GERARD? QUALCUNO MI SENTE? Vi prego..... rispondete...»
Silenzio
assoluto. Scott si demoralizzò, ma trovò comunque
la forza per mettersi in piedi e guardarsi intorno. Non c'era niente
intorno a lui, solamente il deserto. Come se fosse una
novità.
Scott:
«Dannazione.... deserto, deserto ed ancora deserta a perdita
d'occhio. E sono completamente disorientato.... DANNAZIONE!»
Stava
ormai perdendo le speranze, quando non molto lontano da lì
scorse una strana struttura. Pensò potesse essere un
miraggio, ma decise comunque di andare a controllare... tanto cosa
aveva da perdere? Arrivato lì, constatò che si
trattasse di un edificio vero, in solido ferro e cemento. Quando si
avvicinò al portane di ingresso, una voce robotica lo
accolse calorosamente: «Benvenuto viandante, prego accomodati
pure». Il portone si stava aprendo, consentendo a Scott di
entrare. Dentro era un piccolo angolo di paradiso: un atrio centrale
con poltrone, schermi tv, delle piante ancora integre e... dell'acqua!
Una fontana, proprio al centro dell'atrio. Scott si fiondò a
bere quell'acqua: era deliziosa seppur un po' stagnante. "Non bevevo
dell'acqua così da anni.... chissà come la
producono? Nel nostro bunker siamo veramente indietro, l'acqua che
produciamo ha il sapore di olio per macchinari...." pensò
scoraggiato Scott.
«Benvenuto,
signore», disse una voce metallica.
Una
voce proveniente dalle spalle di Scott lo fece girare di scatto.
Davanti a lui c'era un androide dall'aspetto di un signore di mezza
età. Aveva capelli e baffi bianchi, dei piccoli occhi neri
ed il viso ricoperto di rughe. "Però, l'hanno fatto
veramente bene, una cura di particolari maniacale" pensò
Scott.
Scott:
«Ehm, ciao... puoi dirmi dove mi trovo?»
«Lei
è nella struttura numero 4556 costruita per offrire aiuto ai
bisognosi dopo la terribile guerra che ci fu 10 anni or sono. Il mio
nome è RB-67823154-OO. Posso sapere qual è il suo
nome, prego?», l'androide era gentile e cordiale come un vero
maggiordomo.
Scott:
«Io mi chiamo Scott»
«Un
momento... *loading* Registrazione in corso. Id utente: '111265794356',
utente numero: '14', nome da associare all'utente: 'S C O T T'....
*loading* registrazione completata!».
Scott:
«Hey aspetta, il tuo nome è troppo lungo, non lo
ricorderò mai... non posso chiamarti Robo?»
«Esecuzione
del comando in corso... associazione nome personale al profilo
dell'utente '111265794356'... nome associato: 'R O B O'. Associazione
eseguita con successo! D'ora in avanti, quando mi chiamerà
col nome di 'Robo', io saprò che sta parlando con
me»
Scott:
«Perfetto! Ancora un'altra cosa.... possiamo passare ad un
linguaggio più informale? Detesto quando mi si da del
'lei'»
Robo:
«Esecuzione del comando in corso... associazione linguaggio
informale al profilo dell'utente '111265794356'.... associazione
eseguita con successo! Ora ti darò del 'tu', va meglio
Scott?»
Scott:
«Grazie, mi sento più sollevato»
Robo:
«Per me è un piacere ed un dovere, sono stato
programmato per far felice i residenti di questo posto. Vuoi farti un
bagno o preferisci qualcosa da mangiare?»
Scott
non credeva a ciò che aveva appena sentito:
«C-come scusa?»
Robo:
«Ho chiesto se preferisci fare un rilassante bagno caldo o se
vuoi qualcosa da mangiare»
Scott:
«Avete dell'acqua per lavarvi? E del cibo per
mangiare?»
Robo:
«L'acqua non manca grazie ad un particolare macchinario che
la produce e per il cibo abbiamo un altro macchinario che trasferisce
il nutrimento direttamente nel corpo di voi esseri umani. Una specie di
moderna flebo se vogliamo vederla in un'altra ottica»
Scott:
«E come fate ad avere simili prodezze tecnologiche?»
Robo:
«Mi dispiace, ma questo non te lo so dire. Sono stato
programmato solo per dare conforto ed aiuto a chiunque finisse qui
dentro, non so rispondere a domande che vanno oltre la mia
programmazione»
Scott:
«Sai dirmi allora come sono state costruite queste
macchine?»
Robo:
«Purtroppo non so dirti nemmeno questo»
Scott:
«Posso almeno vedere le macchine?»
Robo:
«Mi dispiace, ma ai visitatori non è permesso
entrare nella sala macchine»
"Cavolo...
la scoperta del secolo, quella che potrebbe far risorgere
l'umanità e non posso condividerla con altri",
pensò amareggiato Scott: «Beh, allora
opterò per fare un bel bagno caldo e mangiare
qualcosa»
Robo:
«Ottima scelta Scott! Ti preparo subito il bagno ed il
macchinario per l'alimentazione. Sai, ci vuole un po' perché
funzioni, deve immagazzinare diversa energia per prendere le sostanze
nutritive dalla terra, purificarle, lavorarle ed infine impiantarle nel
tuo corpo direttamente dai pori della pelle. Per l'acqua è
un processo simile, ma più sbrigativo»
Scott
era molto curioso di sapere come funzionasse il tutto, ma per il
momento doveva starsene buono. Si godé il bagno caldo in
tutta calma e relax.
Scott:
«Aaaaahhhhh erano ANNI che non provavo questa piacevole
sensazione.... mancano solo le paperelle e sarebbe perfetto!»
Robo:
«Ecco a te Scott». Premendo un pulsante, l'androide
fece comparire un vassoio con un assortimento di papere da vasca.
Scott:
«... devo ammetterlo, sei riuscito a sorprendermi!»
Robo:
«È mio dovere accontentare sempre i
clienti!»
Una
volta finito il bagno, i due si spostarono nella 'sala da pranzo'.
Scott:
«E questa sarebbe la sala da pranzo? Io vedo solo un insieme
di tubi collegati ad una colonna nel centro, con tutte intorno delle
poltrone»
Robo:
«Precisamente. Vieni, ti faccio vedere come funziona. Il
cliente si siede su una di queste poltrone e si attacca in un punto
qualsiasi della pelle questa ventosa, collegata ad un tubo collegato a
sua volta al macchinario che fa tutto il resto, portando le sostanze
nutrienti direttamente nel corpo della persona attraverso la sua pelle.
Facile, pratico e completamente indolore. Niente flebo, niente
punture»
L'androide
attaccò la ventosa sul braccio di Scott ed avviò
il macchinario.
Scott:
«Caspita è silenziosissimo!»
Robo:
«È stato creato apposta per non risultare
fastidioso per i clienti che, durante il pasto, volessero guardare
qualcosa alla tv»
Scott:
«Ah, quindi quelle tv sono funzionanti?»
Robo:
«Certamente! Guarda tu stesso»
L'androide
accese la tv ed, ovviamente, non c'era nessun canale disponibile, solo
strisce di disturbo.
Robo:
«Adoro queste strisce, però non capisco come mai
ci sia la stessa trasmissione su tutti i canali»
"Non
l'hanno programmato proprio benissimo allora", pensò Scott
che poi disse: «Avete per caso anche dei Prism-Ray?»
Robo:
«Certo, abbiamo molti film e serie tv in Prism Rey. Cercavi
un titolo in particolare?»
Scott:
«Hai per caso la serie tv dei 'Tre Demoni Bianchi'?»
Robo:
«*loading*... sì, abbiamo tutte e quattro le
stagioni. Quale preferisci vedere?»
Scott:
«Le ultime puntate della prima, quelle dove c'è lo
scontro contro gli orchi! Quando Titania si mette a combattere a mani
nude contro Ogretto, il capo degli orchi.... mamma mia, mi viene sempre
la pelle d'oca!»
Robo:
«Mi dispiace, ma non posso provare sentimenti»
Scott:
«Però puoi dare giudizi... perché non
lo vedi anche tu e poi mi dici come ti è sembrato?»
I
due passarono sette ore davanti allo schermo, visionando le imprese di
Titania, Leonora e Kate. Alla fine, Scott domandò:
«Allora, ti è piaciuto?»
Robo:
«Non posso basarmi sulle emozioni visto che non posso
provarne, ma posso fare un esame scientifico del tutto. Un essere umano
non può avere la forza di Titania, è impossibile.
Come non può lanciare magie, cosa che non esiste»
Scott:
«È per questo che è bello! Si chiama
'fantasia', sono storie inventate con personaggi che fanno cose
impossibili»
Robo:
«Mmmm 'fantasia' eh.... salverò questi dati,
potrebbero tornare senz'altro utili»
Scott:
«Ecco bravo, ahah!»
Improvvisamente
la luce si spense e l'intera struttura si ritrovò senza
corrente.
Scott:
«Oh oh... ed ora che succede?»
Robo:
«Un normale calo di tensione, ultimamente accadono molto
spesso»
Scott:
«E come mai si è spento tutto mentre tu sei ancora
acceso?»
Robo:
«Io ho una batteria interna dall'autonomia di un'ora. Quando
invece c'è corrente, mi rifornisco di energia direttamente
dal pavimento»
Scott:
«E cosa succede se entro un'ora non ritorna la
corrente?»
Robo:
«Semplice, mi spengo! E temo di essere troppo vecchio e
malandato per poter essere riacceso con una ricarica di corrente...
quindi se dovessi spegnermi, lo farei per sempre!»
Scott:
«E la cosa non ti preoccupa?»
Robo:
«Come ti ho già detto, non sono in grado di
provare sentimenti come la paura, la gioia o la preoccupazione,
benché abbia in memoria tutta la documentazione
necessaria.... per poter capire al meglio le reazioni dei clienti. Se
mai dovessi spegnermi, avrei semplicemente finito di compiere il mio
dovere. Spero solo di non spegnermi nel momento del bisogno. Mentre tu
sarai qui, non posso assolutamente spegnermi, verrei meno ai miei
doveri»
Scott:
«Senti, perché non mi permetti di dare una
controllatina alla sala macchine?»
Robo:
«Perché ai visitatori non è permesso
visitarla»
Scott:
«Ma io potrei riparare il guasto, sono un
ingegnere!»
Robo:
«Non fai parte del personale autorizzato»
Scott:
«Quindi preferiresti spegnerti venendo meno ai tuoi
doveri?»
Robo:
«Eccellente osservazione. Va bene, ti
darò un permesso temporaneo»
Scott:
«Alleluja»
I
due si recarono nel sottosuolo dove era situata la sala macchine.
C'erano due grossi macchinari al centro della stanza ed un generatore
su di un lato.
Scott:
«Ecco, questo dovrebbe essere il generatore che alimenta
tutto l'impianto. Fammi dare una controllatina....».
L'ingegnere controllò il generatore da cima a fondo e
scoprì che dei pezzi erano logorati dal tempo e dalla
ruggine. Era un miracolo che funzionassero ancora. «Ecco qual
è il problema: il motore della centralina è quasi
completamente andato. Se ora lo pulissi un poco....». Il
generatore riprese a funzionare.
Robo:
«Allora sei veramente un ingegnere, non mentivi
prima»
Scott:
«Perché mai avrei dovuto mentire? Comunque ho
delle brutte notizie: il motore della centralina non
resisterà ancora per molto. Dobbiamo andarcene da qui. Ti
costruirò una batteria che possa durare il tempo necessario
a farci tornare nel Bunker 15. Sicuramente tu avrai una mappa o una
bussola o qualcosa del genere... riusciremo a ritrovare la strada, ne
sono certo!»
Robo:
«Mi dispiace Scott, ma non mi muoverò da
qui»
Scott:
«Cosa? Ma perché?!»
Robo:
«Il mio compito è di rimanere qui ad assistere
eventuali viandanti che si trovano a passare da queste parti e cercano
ristoro»
Scott:
«Forse non te ne sei reso conto, ma fuori è
l'inferno! Nessuno verrà qui per trovare ristoro, nessuno
busserà a quella porta, nessuno cercherà i tuoi
servigi!»
Robo:
«Eppure tu sei qui»
«.....GGGRRRR!».
Dalla rabbia, Scott diede un pugno al muro vicino a lui, ferendosi
lievemente la mano.
Robo:
«Ti sei fatto male? Posso pensarci io!»
Scott:
«STA ZITTO, NON MI TOCCARE!»
Robo:
«Scusami, volevo solo aiutarti. È mio
dover...»
Scott:
«MA NON SAI PENSARE CON LA TUA DI TESTA?»
Robo:
«La mia programmazione non me lo permette»
Scott:
«Ma cosa sto facendo? Mi metto a discutere con un robot? Bah,
meglio che me ne vada»
Robo:
«Vai già via? Non vuoi restare un altro
po'?»
Scott:
«No, devo tornare al mio bunker. Saremmo potuti tornare
insieme, ma tu non vuoi allontanarti da qui, giusto?»
Robo:
«Esattamente!»
Scott:
«Ed allora tornerò da solo. È stato
bello conoscerti Robo»
Robo:
«È stato un onore essere al tuo servizio, Scott!
Spero di rivederti presto»
"Sì,
come no.... stupido ammasso di ferraglia arrugginita..."
pensò Scott.
Scott
sì infilò la sua tuta che era stava lavata e
stirata a dovere, si guardò per l'ultima volta intorno,
scosse la testa ed uscì. Il grande portone si richiuse alle
sue spalle. Fece qualche passo e si fermò.
"Ma
che diavolo mi prende? Perché ho dei ripensamenti?"
"
'Allora Scott, l'acqua è di tuo gradimento?', 'Quale film
vuoi vedere? O preferisci una serie tv?', 'Sono qui per servirti Scott,
tu pensa solo a rilassarti', perché continua a venirmi in
mente quel maledetto androide?". Scott aveva nostalgia di Robo. Scosse
la testa più e più volte. "Ma cosa diavolo sto
facendo? Dove voglio andare da solo? Meglio tornare dentro....". Fece
dietro front e tornò nellìedificio.
Robo:
«*loading* scansione in corso.... Oh ciao Scott! Da quanto
tempo che non ci vediamo! Sono passati esattamente 2 minuti, 25 secondi
e 39 decimi di secondo dall'ultima volta che sei stato qui»
Scott:
«Per forza, sono uscito e rientrato subito!»
Robo:
«Mi dispiace, è la procedura di default per
chiunque arrivi qui: prima lo scansiono e se è nel mio
database agisco di conseguenza, altrimenti provvedo a registrarlo come
ho fatto con te tempo fa! Cosa ti ha spinto a tornare?»
Scott:
«Uno stupido ammasso di ferraglia»
Robo:
«Capisco. È qualcuno che conosco anche
io?»
«Tu....
stupido ammasso di ferraglia!» disse Scott dirigendosi verso
la sala macchine.
Robo:
«Ma io non mi chiamo 'stupido ammasso di ferraglia', mi hai
rinominato 'Robo'! Vuoi cambiare il mio nome? Hey aspetta, non puoi
andare lì, lo sai!»
Scott:
«Lasciami fare, ho in mente qualcosa per prolungare la vita
di questo posto. Recuperami degli attrezzi per favore»
Robo:
«Attrezzi? Sì, dovrebbero essercene alcuni nella
sala degli addetti ai lavori. Vado a controllare e te li porto
subito... ma a cosa ti servono?»
Scott:
«A creare un generatore umano!»
Scott
si mise subito al lavoro. In un paio di giorni riuscì a
creare una cyclette collegata sia ad una batteria, sia al generatore.
La cyclette si trovava nella sala da pranzo, collegata con dei cavi
fino alla sala macchine.
Scott:
«Ecco qui, con questa cyclette posso generare corrente
necessaria a tenere in vita questo posto, te compreso. Quando nella
struttura c'è già corrente, allora quella che
genero io va a finire alla batteria che si carica. Se la struttura
rimane senza corrente ed io non ne sto generando dell'altra, allora
subentra la batteria che può sostentare la struttura per
cinque ore continue. In questo modo io potrei dare supporto alla
struttura durante il giorno e fare delle pause per riposarmi durante la
notte. Che te ne pare?»
Robo:
«Davvero stupefacente... ora sono ancora più
convinto che tu sia un ingegnere!»
Scott:
«GRAZIE EH!»
Robo:
«Mi domando solo cosa ti abbia spinto a fare tutto
questo»
Scott:
«Chi lo sa... forse perché qui mi sento a casa
dopo tanto tempo...»
Robo:
«'Casa'... quindi io sarei il tuo maggiordomo?»
Scott:
«Se vogliamo vederla in questo modo»
Robo:
«Però così sei tu a servire
me»
Scott:
«Ed allora siamo due maggiordomi, ahahah!»
Robo:
«*loading* caricamento risata finta»
Scott:
«Beh, almeno un po' di senso dell'umorismo lo hai»
Robo:
«Ho pensato che una risata ci stesse bene visto che hai riso
anche tu»
Scott:
«.... come non detto. Beh, è giunto il momento di
iniziare a pedalare!»
Da
quel giorno Scott, dalla mattina fino alla sera, pedalò per
continuare a far vivere quel posto. Per continuare a far vivere il suo
amico Robo. Non doveva nemmeno fermarsi per fare la pausa pranzo:
poteva nutrirsi mentre pedalava grazie all'idea di aver installato la
cyclette in sala da pranzo. Ed anche perché così
poteva vedere la tv mentre pedalava. Passarono ben 20 anni da allora:
ora Scott ne aveva 50 ed il fisico dava segni di cedimento. Cibarsi
solo di sostanze nutritive prelevate dal terreno per tutto quel tempo
aveva indebolito sensibilmente il suo organismo. Anche cuore e polmoni
non funzionavano più come un tempo. Era come se quello fosse
il corpo di un settantenne. Ma lui non demordeva e finché
aveva forze, pedalava. Arrivò però il fatidico
giorno...
Robo:
«Scott... ti devo parlare»
Scott
era intento a pedalare e stava ansimando affannosamente. Fece un cenno
con la testa per far capire che stava ascoltando.
Robo:
«I miei sensori indicano che le tue condizioni di salute sono
gravissime. Smetti di pedalare»
Scott
scosse la testa in segno di negazione e continuò a pedalare.
Robo:
«Non mi lasci altra scelta». L'androide
afferrò i pedali della cyclette e con tutta la forza che
aveva in corpo, li tirò via.
Scott
poté fermarmi a riprendere fiato ed esclamò:
«MA SEI IMPAZZITO? CHE TI È SALTATO IN
MENTE!»
Robo:
«È mio dovere tutelare gli ospiti della
struttura»
Scott:
«Ma così hai condannato l'intera struttura! Hai
condannato te stesso!». Scott tossì del sangue.
Robo:
«Vieni, ti accompagno a letto»
Scott:
«Non voglio andare a letto, sto bene... devo solo aggiustare
questo rottame e...», continuò a tossire del
sangue, questa volta in maniera più violenta e copiosa.
Robo
afferrò l'amico e lo portò a letto. Scott
continuava a tossire.
Robo:
«Vedi Scott.... ho fatto degli esami al tuo corpo e non ho
buone notizie da darti...»
Scott:
«Mi resta poco da vivere, non è vero? Me n'ero
già accorto molto tempo prima di te e dei tuoi stupidi
esami»
Robo:
«Ma allora perché non hai detto nulla?
Perché non ti sei fermato?»
Scott:
«Perché così tu ti saresti spento... e
non volevo che ciò accadesse.... ma oramai è
tutto inutile.... il nostro destino è segnato»,
tossì nuovamente con forza.
Robo:
«Purtroppo non ho i mezzi per curarti.... tutte le
apparecchiature qui sono rovinate e comunque l'elettricità
non durerebbe abbastanza.... la batteria che hai costruito col tempo si
è logorata ed ora si è già esaurita.
Ci rimane solo un'ora di vita ad entrambi»
Scott:
«Capisco... beh non ho rimpianti. È stato un onore
passare tutto questo tempo in tua compagnia Robo. Avrei preferito
incontrarti in un'altra circostanza, magari in un mondo ancora
vivibile.... un mondo pieno di gente.... un mondo pieno di speranza e
di gioia.... un mondo dove tu saresti stato il mio maggiordomo
domestico...»
Robo:
«E tu saresti stato il mio maggiordomo»
Scott:
«I due maggiordomi... già... eheh..... »
tossì ancora più forte. «Ora scusami ma
mi sento veramente tanto stanco... ti dispiace se riposo un poco?
Giusto cinque minuti....». L'uomo chiuse gli occhi e smise di
respirare.
Robo:
«Il soggetto numero '111265794356' soprannominato....NO! IL
MIO AMICO SCOTT È DECEDUTO ALLE 20:45:15 IN PUNTO»
Mancavano
10 minuti all'esaurimento della batteria di Robo, quando
improvvisamente si sentì bussare al grande portone della
struttura.
Robo:
«Visitatori.... curioso che proprio ora arrivino dei
visitatori..... ma non posso abbandonare Scott»
I
battiti si fecero ancora più forti. Si riuscirono a sentire
anche delle grida.
Robo:
«Mi dispiace.... non posso aprirvi..... la struttura....
è ormai chiusa.... per sempre....»
Cinque....
quattro.... tre..... due..... uno......
Robo
si era spento. Lì, accanto al suo amico.
Intanto,
fuori dallo stabile.
«Non
c'è nessuno, è una struttura abbandonata.... non
ha più energia elettrica e non abbiamo niente per aprire
questa grossa porta di metallo. Dobbiamo proseguire! Quarantasettesima
squadra speciale del Bunker 15, torniamo a fare rapporto!».
Cinque persone tornarono sui propri passi, sparendo all'orizzonte.
«Uhm,
e così anche la struttura 4556 ha finalmente cessato la sua
attività. Devo ammettere che quell'uomo mi ha dato una
speranza... forse l'umanità è sulla buona strada
per essere salvata! Ma non è ancora giunto il
momento». Uno strano individuo stava sorseggiando del succo
di arancia seduto su di una poltrona, davanti ad un maxi schermo ed una
console. «Davvero strano il comportamento di RB-67823154-OO,
non l'avevo programmato con l'intenzione di provare dei sentimenti un
giorno.... che gli androidi siano in grado di apprendere cose come i
sentimenti? O forse mi sto preoccupando inutilmente, è stato
solo un caso....»
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