Scritta
per l'iniziativa “AU!Larry/Ziam
Fest.”
del gruppo Wanki!Fic.
Di
parti
prematuri e fantasie improbabili.
“Mancano
i pannolini,” dice Louis, una mano sul pancione e l'altra
appoggiata al carrello; Harry annuisce, guardandosi intorno per
cercare la corsia giusta, e sobbalza spaventato quando l'altro si
lascia scappare un gemito dolorante.
“Lou?
È il bambino?” chiede preoccupato, lasciando
andare il carrello e
voltandosi verso il marito, prendendogli una mano e lasciando che
stritoli la sua mentre Louis annuisce, strizzando gli occhi e
cercando di regolare la respirazione: queste fottute contrazioni
finte sono un incubo, pensa, prima di sentire qualcosa di liquido
scivolargli tra le gambe.
“Harry...
credo che mi si siano rotte le acque,” sussurra, alzando lo
sguardo
e incrociando gli occhi sgranati e a dir poco terrorizzati
dell'altro. Gli verrebbe da ridere dell'espressione atterrita del
marito, se non fosse che il suo bambino ha deciso di nascere tre
settimane prima del previsto ed entrambi sono completamente
impreparati.
“Signori?”
domanda un ragazzo con la divisa dell'ospedale e una voglia sulla
gola, gli occhi castani sgranati e le mani giunte in grembo.
“Vi
sentite bene? Avete bisogno di aiuto per qualcosa?”
Louis
non registra
nemmeno l'assurdità della situazione, spingendo il carrello
verso lo
sconosciuto.
“Sto
per partorire, dobbiamo andare all'ospedale,” spiga,
vagamente
intenerito dal viso confuso del ragazzo, prima di scoppiare a
piangere tutto d'un tratto, completamente dal nulla, “Haz,
Haz,
andiamo, ti prego, ho paura.”
Harry
è ancora
paralizzato dall'annuncio di Louis, ma il liquido che ormai ha
formato una piccola pozza intorno ai piedi del marito e le sue
lacrime lo risvegliano all'istante dalla trance in cui è
caduto.
“Ssh,
ssh, andrà bene,” mormora abbracciandolo, prima di
prenderlo per
mano e guidarlo verso l'uscita del supermercato senza badare alle
occhiate stranite degli altri clienti né a quella confusa
del
ragazzo a cui Louis ha lasciato il carrello, “la macchina
è qui
davanti, su, l'ospedale non è lontano. Non
succederà nulla, Lou,
ssh,” continua, cercando di calmarlo e mascherare la propria
ansia
per non peggiorare la situazione: il loro bambino è
prematuro, Louis
è isterico, non può lasciarsi prendere dal panico
proprio ora.
“Che
schifo è questa roba? Qualcuno si è pisciato
addosso?” borbotta
Zayn, affiancando Liam con straccio e secchio in mano, prima di
accorgersi dello sguardo agitato del ragazzo. “Li? Va tutto
bene?”
“È
liquido amniotico,” sussurra Liam, stringendo le dita sul
carrello
di metallo che quei due uomini gli hanno lasciato in consegna,
“si
sono rotte le acque a un nostro cliente, lui e il compagno sono
andati all'ospedale,” continua, gli occhi ancora persi dove i
due
futuri papà sono spariti fuori dal supermercato. Registra
appena il
verso schifato del suo ragazzo, voltandosi verso di lui per la prima
volta da quando è arrivato.
“Li?”
domanda Zayn, sollevando le sopracciglia davanti all'espressione ora
pensierosa dell'altro.
“Prima
o poi saremo come loro due,” annuncia Liam con un sorriso
esaltato,
il disgusto negli occhi di Zayn che di certo non gli farà
cambiare
idea; non aspetta una risposta, prima di andare verso la saletta
degli impiegati per lasciare lì il carrello di quei due
uomini:
pagherà la loro spesa a fine turno, pensa, la mente ormai
piena di
immagini di lui e Zayn con in braccio il loro primo bebè.
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