"Ti amo!" urlò lei,poco prima di gettarsi tra le sue braccia,percorrendo
quella distanza che li separava posta a decine di metri dal suolo. In quel
momento non aveva avuto paura di poter cadere,non aveva avuto paura di nulla.
Sentiva solo il grande amore che nutriva nei suoi confronti che la spingeva a
lanciarsi da lui,solo questo.
"Peccato che l’amore possa essere tanto effimero..."
Una bellissima ragazza di all’incirca ventuno anni,dagli occhi color smeraldo
ed i corti capelli castano chiaro camminava lenta per le strade cittadine
stracolme di gente,quel giorno ci sarebbe stato il Nadeshiko Festival ed i
preparativi erano quasi ultimati.
"SAKURAAAA!"
Sentendosi chiamare la giovane si voltò indietro sorpresa quando qualcuno
bloccò le sue labbra in un dolce bacio.
"Dove sei stata tutta la mattina,ti ho cercata dappertutto!" disse il ragazzo
che l’aveva appena baciata.
"Scusami,ho un po’ avuto da fare...sai,con i preparativi delle nozze...."
ammise Sakura.
Il giovane sorrise e la baciò di nuovo. Staccatisi i volti,la ragazza lo
osservò a lungo in quei profondi occhi color nocciola ed ebbe un
falsh-back,tanto inaspettato,quanto triste.
Abbassò il volto e chiuse gli occhi,ma quel viso che vedeva non accennava ad
andarsene,possibile che dopo tanto tempo ancora non la lasciasse in pace?
"Sakura...che cos’hai..?" chiese il ragazzo seriamente preoccupato.
"N-nulla,mi è entrato qualcosa nell’occhio..." mentì lei.
Il giovane le sollevò il volto e l’abbracciò forte,incurante del fatto che
fossero in mezzo al marciapiede.
"Sono così contento che tra poco ci sposiamo amore..." iniziò lui.
"Anch’io,Keisuke...." asserì Sakura.
Il giovane la lasciò e si congedò.
"Devo andare ora!" si scusò Keisuke.
"D’accordo tesoro,mi raccomando,non fare tardi per la cena!" gli raccomandò
Sakura.
Con un ultimo sorriso il giovane si dileguò tra i passanti per poi sparire
del tutto dalla sua vista.
Un buffo pupazzetto giallo sbucò da una tasca della borsa che la ragazza
portava a tracolla.
"Credevo di soffocare lì dentro!" esclamò il peluche.
"Scusami Kero,ma sai. Keisuke non sa della tua esistenza!" si giustificò la
ragazza.
"Ma non è possibile! Diventerai sua moglie tra poco più di un mese e non
gliel’hai ancora detto?"
"E nemmeno ho intenzione di farlo!" ammise Sakura decisa.
"Che cosa? Ed io dovrei passare il resto della mia vita nascosto da quel
ragazzo solo perché tu non vuoi prenderti la briga di spiegargli certi fatti del
tuo passato?!" chiese sconcertato Kero-chan.
"Esattamente!" confermò la ragazza,spiazzando totalmente la povera
bestiola.
"A questo punto avrei preferito che tu ti fossi sposata con quel cinesino
della malora,almeno lui sapeva!" mugugnò fra i denti,ma probabilmente aveva
parlato a voce troppo alta,perché Sakura lo sentì e si fermò di colpo sul
marciapiede,non accennando a percorrere un passo di più.
Kero-chan si morse le piccole labbra e fissò Sakura in volto,rammaricandosi
per le parole appena pronunciate.
"Scusami Sakura......io....non volevo,ecco...."
La ragazza alzò lo sguardo ed appoggiò la punta dell’indice sul nasino del
guardiano sfoggiando un sorriso tanto falso quanto triste.
"Kero,ti ho sempre detto che è tutto ok! Possiamo tranquillamente prendere in
giro il cinesino tutte le volte che ci pare e piace,ok?" asserì la ragazza
fingendosi tranquilla ed indifferente.
Sakura riprese a camminare ma il piccolo guardiano non condivideva quello
stato d’animo. Entrarono nella stazione ed attesero il treno per Tokyo,dove
Tomoyo li aspettava entrambi per la scelta del vestito da sposa che la sua amica
avrebbe indossato entro breve.
"Però io non capisco..." ammise Kero-chan.
"che cosa intendi dire?" chiese la giovane curiosa,guardando l’orologio e
notando spiacevolmente che il treno era in ritardo.
"Tu non ti sei mai riferita a Shaoran chiamandolo cinesino." Mormorò la
bestia del sigillo.
Al sentire di nuovo il suo nome quasi la ragazza svenne,quanto tempo era che
le sue orecchie non sentivano più il dolce suono delle lettere che pronunciate
una dopo l’altra formavano il nome dell’amore della sua vita?
"Q-questo è...." balbettò la ragazza. "...è l’unico modo con cui mi posso
riferire a lui....senza pensare a quanto ho sofferto...."
Un fischio. Il treno per Tokyo era arrivato.
Sakura scosse la testa come per scacciare quei cattivi pensieri
che,insinuandosi nella sua testa,le stavano pian piano rovinando la giornata poi
salì e si sedette in un sedile da sola.
"Sai Kero....." mormorò la ragazza.
"Dimmi."
Sakura sorrise,e prese a guardare fuori dal finestrino.
"Ancora oggi a volte mi soffermo a pensare sul cosa possa essere andato
storto....."
Allora,come vi è sembrato? Lo so che è un poco triste però questa fiction è
tutta non proprio spensierata!! Beh,dato che è tardi vado,spero che vi sia
piaciuta!! ^-^
Grazie ciauuuu!!