Premessa:
i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della
Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le
-liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto
questo buona lettura!
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Ranma diventa
papà!
14° cap. “ Tutto è bene, quel
che…
”
Nerima era ricoperta da una coltre di nuvole bianche, tra
i rari spicchi celesti balenavano tiepidamente alcuni raggi soffusi
in quell'atmosfera, per le strade apparivano qua e là alcune
bancarelle di mercanti, che aprivano i loro stand al primo sole del
mattino.
Ranma sbadigliò di buon ora, Akane dormiva profondamente lì
accanto, non si era accorta che si era svegliato come
faceva di solito, strano ma vero quel maschiaccio il 99% delle volte
aveva il sonno leggero… ma ieri gli era sembrata stanca *
Chissà
cos’aveva! Meglio approfittarne finché dorme.*
Sapeva
infatti, che se non approfittava del momento l’avrebbe poi
rimpianto, ed Akane sarebbe stata pronta con grembiule e tutti gli
strumenti di morte usati abitualmente dalle brave mogli per cucinare,
ad avvelenarlo… No grazie! Preferiva andare a trovare Kasumi dai Tendo.
Con un balzo uscì fuori dal letto, spalleggiando
intanto che scendeva le scale per allacciarsi i lembi sgualciti della
camicia. * Voglio passare dalla piccola * svoltò nella
cameretta dove Yucci cominciava a mugugnare tra il dormiveglia, lui
si avvicinò in punta di piedi, socchiudendo appena la porta
dietro di sé.
- Buongiorno! – Il ragazzo col codino le
solleticò l’indice sul nasino, ma la piccola
probabilmente
aveva già avvertito la sua presenza e da brava Saotome
spalancò le iridi azzurre fissando il nuovo arrivato.
-
Weeeeeeeeee! -
- No…shhh…sveglierai Akane! – Ranma
sempre
più nel panico cominciò a farle delle
linguacce…
-
Weeeeeeeeee! -
- Niente – sospirò abbattuto il neo-papà.
*
Ok…prova a prenderla in collo * con un sol respiro
preparato
appositamente per l’azione complicata da svolgere Ranma si
avvicinò
con le mani tenendo la piccola Saotome da sotto le spalle e
l’alzò
piano in aria, fino a portandola dietro di sé a mo di cavallino, cominciando
a girovagare per la stanza, saltellando di qua e di là.
Yucci
strinse le corte ciocche del padre fino allo sfinimento e quando si
mise a ridere di gusto, Ranma se ne sentì molto
sollevato. Non
appena la figlia si calmò la ricoprì sul suo lettino.
Uno
sguardo all’orologio e il giovane Saotome si rese amaramente
conto
che, a causa del contrattempo familiare, doveva dare l’addio alla colazione dai Tendo e finì per catapultarsi fuori dalla cameretta di sua figlia, veloce come un fulmine.
Sola. Si era
svegliata sola, ma perché quel baka non l’aveva
svegliata?!
Forse voleva farla riposare dopo quell’orrenda nottata? Chi
gli
aveva fatto la colazione al suo posto? Una volta Ranma ne aveva a
bizzeffe di “colazioni” vari menù da
piatti cinesi a
semplici okonomiyaki… ora era diverso, avrebbero dovuto
essere una
famiglia* Ma lui di certo non voleva mangiare la mia colazione *
pensò dirigendosi con una strana luce negli occhi al piano
di
sotto.
L’ora della lezione sembrava molto più lenta
per Ranma… a dire il vero era così noiosa, da
quando Akane
era in maternità.
- Saotome non si dorme! – Neppure i
continui reclami dell’infantile proff. Hinako servivano a
gran ché,
Ranma aveva voglia di tornare a casa per controllare la situazione e
magari d’allenarsi.
PLICK!
Una gomma gli finì in piena
testa, il giovane si girò verso la possibile traiettoria e
vide Nenia salutarlo appena, infine prese stancamente
l’oggetto
finitogli fra i capelli e lesse mentalmente:
“ Incontriamoci in
cortile all’intervallo. Nenia ”
* Chissà che vuole *
penso il giovane rituffando la testa fra le braccia incrociate sopra
il banco.
All’ora stabilita Ranma si diresse nel cortile come
preposto.
Akane ignara del fatto, stava arrivando con un fagotto
fumante in mano, era imbragata con delle fasce che le
s’incrociavano
da dietro la schiena, mentre Yucci riposava dolcemente su un sedile
addossato all’addome della madre.
Non era cosciente di ciò
che, di lì a poco avrebbe visto e udito, anche se fu solo la
partefinale di un discorso da tempo iniziato.
- Cosa c’è
in me che non va? Perché lei? – Nenia sembrava
arrabbiata,
due candide lacrime imperlarono gli angoli dei suoi occhi scuri.
-
Nien…- Ranma non riuscì a finire quella frase che
l’amica
gli si gettò addosso abbracciandolo e singhiozzando.
-
Am… Nenia... – balbettò sempre
più in imbarazzo lui non
sapendo come cavarsela di dosso.
Ma la ragazza non mollò la
presa al contrario lo guardò stranamente e poi lo
baciò
*Ha baciato Ranma *Questo era troppo Akane s’irrigidì
a tal
punto da sembrare un ice-berg. A lei non una parola di conforto dal
marito, mentre con Nenia aveva tutto questo filing… da
quant’è
che questa storia andava avanti? Da quando quella era arrivata?! E
poi voleva esserle amica! Tse! Le erano state più vicine
Ukyo
e Shampoo!
- Weeeeee! – d’improvviso la piccola Yucci
cominciò a strillare come un’ossessa, come se
avesse intuito
i crucci della madre.
Ranma si voltò di scatto spingendo
Nenia lontano da sé
- Io…- balbettò quella –
scusa! Ho sbagliato… –
Il ragazzo col codino non le prestò
orecchio correndo verso…-Akane…-
Sua moglie era già
scattata verso il cancello e nonostante il peso della bambina,
correva di buona lena, spinta maggiormente dalla rabbia non sentiva
neppure le ginocchia muoversi.
Yucci continuava a frignare e fu
solo per merito suo, che Akane decise di fermarsi nei pressi
dell’abitazione di Nodoka. Non fu però la signora col chimono
ad
accoglierla.
- Shinnosuke! Già dimenticavo che tu e Nenia,
alloggiate qui... -
- Dalla a me – Shinnosuke presa in braccio
Yucci cominciò a farla calmare, ma poi scostandola da
sé la guardò accigliato.
- Chi è questa bimba? Non
sarà... mia? -
Il solito uomo fra le nuvole!
– E’mia figlia…mia e di Ranma…Yucci-
rispiegò Akane,
combattuta tra il tragi-comico cercando di contenersi come meglio poteva di fronte all’amico.
Shinnosuke posò la bimba nel
box accanto a suo figlio Daiki. Erano carini seduti tra le palline
colorate, che cominciarono poi ambedue a morsare.
Il ragazzo smemorato cominciò a parlare:
- Che è successo? Tu
hai pianto?-
Non era riuscita a fingere di star bene…e nel
sentire quelle parole comprensive dall’amico, parole che
avevano
intuito il suo stato al contrario di qualcuno di sua conoscenza,
ricominciò a piangere come una fontana e senza pensarci su
gli
raccontò tutto, bacio compreso.
- Forse non avrei dovuto
dirtelo…- sospirò la giovane Saotome.
- Al contrario mi
hai fatto ricordare perché sono qui! Nenia è
scappata…-
- Scappata?-
- Si… una notte mentre
dormivamo… deve avermi sentito pronunciare il tuo nome,
sai... a
volte l’ho detto sovra pensiero, altre volte l’ha
visto scritto
sul muro…- si grattò le ciocche sotto la fascia
sempre più
sudata.
- Si… ho capito. – fece spallucce Akane.
- Era gelosa
di te e voleva conoscerti… così è
venuta qui…-
-
E tu sei venuta a riprenderla per riportarla nella foresta con tuo
nonno? – domandò lei.
- Giusto! – sbatté un
pugno sull’altro palmo il ragazzo – Grazie per
avermelo
ricordato! -
- Grazie a te, e arrivederci…- si congedò
Akane riprendendo la figlia.
- Mm… comunque di quel bacio, ne
riparlerò con tua madre – sussurrò
Shinnosuke
prendendo in collo Daiki, non appena la porta si chiuse alle sue
spalle.
Macché! Aveva girato Nerima in lungo e in largo
senza alcun risultato, se le avesse perse… una morsa gli
strinse lo
stomaco tagliente come la katana di sua madre. * Speriamo siano a
casa o non me lo perdonerei mai…* con questo pensiero Ranma
si
avviò verso il vecchio parco.
Dal cielo cominciavano a
tuonare lampi il lontananza. Il giovane artista marziale, proseguiva abbattuto per la sua strada.
- Ranma -
* La sua voce?* Ranma alzò lo
sguardo ceruleo verso di lei e i suoi occhi brillarono dalla troppa
felicità.
Lei era lì in piedi, gli ultimi raggi
ambrati del tramonto risplendevano sul lato più carino del
suo
viso e il vento alle sue spalle faceva ondeggiare la lunga gonna
arancio verso di lui, povero marito sconvolto da lei e da tanta
bellezza fra le braccia di sua moglie.
- Sono tornata per restare,
ho parlato con Shinnosuke che... mi ha spiegato tutto – Ranma si
avvicinava sempre più, ma al nome di quello smemorato sembrò tentennare un po’.
- Shinnosuke? La prossima volta invece di
scappare come una sciocca…-
- Eccoli ricominciare, del resto
non sarebbero Ranma e Akane, no? – sorrise Nabiki alla
sorella
maggiore mentre passavano di là, con i sacchi della spesa.
-
Sei tu che non ti accorgi mai di quello che faccio! –
replicò
Akane – Vorrei un po’ più
d’aiuto da te! -
- COSAAA??? Ma se durante la gravidanza non dicevi altro che, voglio
pulire io, voglio cucinare…- nonimò sulla punta
delle dita
il giovane Saotome* chi ti capisce è bravo*.
Akane stava
diventando violacea…
- Angh!- li interruppe Yucci con un verso
indecifrabile.
Ranma sospirò e fissò sua figlia, poi
toccandole la testolina disse:
- Di BABBA- BA-BBO! su BA-BBO...
-
Yucci riempì d’aria le narici fino a diventare
rossa
poi provò:
- BAAA-
Akane abbassò la testa stupita
: - Lo stà per dire –
- BAAA-
- BABBO- ripetè
ancora Ranma.
TUM!!!TUM!!! un lampo improvviso seguito da un
scroscio autunnale.
- BAAAMMA – esordì la piccola Yucci
vedendo il padre trasformarsi in una ragazza dai capelli rossi.
-
Mpf…Ahahah!!!- Akane scoppiò a ridere.
- Forse voleva
dire Ranma! – rispose Ran-chan risentito mentre togliendosi la
casacca, copriva le due.
- Torniamo a casa – disse infine,
mentre Akane gli passava un braccio sotto la vita e si poggiava col
capo, alla spalla del marito ora irriconoscibile per Yucci.
Fine
cap, il prossimo sarà l'epilogo! baci Laila!
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