Dracuccio e lo
scemo con la cicatrice
Il
settimo di sette anni di casini.
Draco faceva compere a Diagon Alley, aveva comprato tutto il
necessario per il settimo anno ad Hogwarts: libri, divisa nuova, caccabombe per
rompere la balle a Gazza ecc… e stava
osservando sul suo polso un bracciale regalatogli da Voldemort, per la sua
futura adesione al Mangiamorte Club. Il braccialetto aveva un teschio con un
serpente che usciva verso sinistra gridando “Mangiamorte Club, per diventare
famosi prendendo una strada alternativa!” o “Entrate a far parte del
Mangiamorte Club! Per contatti scrivete all’indirizzo
e-mail: zioVoldie@ammazziamoPotter.cicatricedimerda.com”.
Strada facendo, Draco notò un ragazzo in lontananza
dall’aria maledettamente familiare: Harry Potter. Si fermarono a parlare, ma
per poco tempo, i loro scambi di parola erano sempre brevi:
“Ehi! Sfregiato! Che dici, quest’anno ti ci metti con la
Chang? O la farai piangere con i tuoi baci da schifo?”
“Malfoy, vedo che tra poco ti arruolerai i Marvoldina! Che
onore! Potrò sbatterti ad Azkaban come ho fatto con tuo padre!”
“Ci si vede a Hogwarts, Potty! E attento a quei brutti e
cattivi dissennatori, potresti svenire!”
“E tu attento allo zio Voldie! Lancia delle cruciatus da
guinness dei primati!”.
Dopo essersi salutati Draco, passando davanti ad una vetrina
di Nocturne Alley, si accorse che il proprietario vendeva un mantello
dell’invisibilità al prezzo di
1.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 milioni di galeoni
(circa500.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000,
99 euro) e pensò che il venditore era pazzo a mettere un Mantello così raro per
quei pochi spiccioli, e se lo comprò, non trovano un modo migliore per spendere
una cifra così minima (Per lui!NdTuttiiWeasley).
Arrivato a casa, il padre lo accolse nello stesso modo da
quando aveva ricevuto il braccialetto: una sfilza di leggi lette dal “Manuale
del Mangiamorte per bene” scritto da Bellatrix Lestrange e Lucius Malfoy,
pubblicato dalla Tom Riddle’s Association (S.p.a), nella Camera dei Segreti,
dove si possono trovare gli addetti basilischi, che stampano i documenti
utilizzando stampanti laser biologiche di natura organica oculistica.
La mammina Narcissa, poi, gli servì triple porzioni di
tutto, perché sosteneva che avesse un colorito pallido. La cameretta di
Dracuccio era completamente ricoperta di dipinti che ritraevano lui e il padre
da piccoli e da adolescenti, praticamente indistinguibili; in totale 48
dipinti. Altri, poi, avevano come tema il Marchio Nero, Voldemort con la
bacchetta in mano, Voldemort con il suo serpente Nagini, Voldemort con ai piedi
Codaliscia, Voldemort con Bellatrix, Voldemort con la sua ex, Voldemort con il
basilisco della Camera dei Segreti (il dipinto era a metà: il pittore guardò
gli occhi del basilisco prima di finire), Voldemort con un attestato di licenza
per ammazzare Potter, Voldemort che stringeva la mano alla Rowling, Voldemort
con i Mangiamorte attorno alcuni dei quali (anzi, quasi tutti) avevano una
targhetta al collo con scritto “Adesso ad Azkaban cella numero…”.
Draco accese il suo Volputer, si collegò alla rete
multimediale per maghi “imaghernet”, e stette due ore invano sullo stesso sito www.jkrowling.com per scoprire come
kispios si apriva quella porta bastarda che non è riuscita ad aprire nemmeno
l’autrice.
Draco alla fine si buttò sul letto, fissando il volto della
zia Bellatrix, pensando: “Mamma mia, Azkaban è peggio dei lifting! Guarda come
le ha tirato la pelle! Lo devo consigliare alla Umbridge”.
Fine
1° cap