Non ti muovere.

di Efthalia
(/viewuser.php?uid=193364)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Ci tengo a dire che purtroppo per me i personaggi non appartengono a me (altrimenti non sarei qui a scrivere) e la storia non ha alcun scopo di lucro.
Detto questo...
Enjoy!



Tu non sei così, Draco.
Tu non sei un assassino, tu non sei cattivo.
Tu hai solo paura.
Sei solo un povero ragazzo a cui sono capitate cose orribili, come me.
Sei lì, a qualche passo da lui, ma non hai la forza, non hai il coraggio di compiere qualcosa più grande di te.
Piangi, Draco.
Piangi perché la tua vita si sta frantumando, si sta spezzando.
Ma non spezzerai quella di lui.
Non vuoi, non puoi.
Con voce rotta però, continui ad assumere un tono autoritario e altezzoso.
Le tue labbra tremano e tu non puoi fare nulla per fermarle.
«Passa dalla parte giusta, Draco. Tu non sei un assassino» la voce pacata di Silente sembra condurti nella giusta via, ma non ne sei convinto.
Continui a non accettare il fatto che tu non sia cattivo, ma la tua mano tremante va sempre più giù, insieme alla bacchetta.
Non vuoi colpirlo.
So che la tua mente aveva sfiorato l’idea di passare dalla nostra parte, ma il tempo non è mai troppo.
Il rumore dei passi raggiunge le nostre orecchie.
Durante l’anno ti avevo detto di passare dalla mia parte, ma tu dicevi che ti avrebbero ucciso.
Noi ti avremmo protetto, io ti avrei protetto.
Ti avrei amato come ti ho amato nelle notti del nostro sesto anno.
Non te l’ho mai detto che ti amo, Draco, perché non c’è bisogno. Tu lo sai.
Lo hai capito dai miei sguardi, dai miei tocchi, dal mio modo di fare l’amore con te, dalle nostre litigate, dai nostri sfoghi, dalle nostre lacrime...
Perché, Draco?
Io ti avrei salvato.
Ormai è tardi.
I Mangiamorte sono accanto a te, ti beffeggiano perché non lo hai ucciso, ma tu non reagisci: stai zitto e piangi.
Piton arriva, siamo salvi, Draco.
C’è qualcosa di strano nello sguardo di Piton, però.
Non voglio credere che anche lui mi ha tradito. Che tu mi hai tradito.
Tu sapevi.
Perché, Draco? Perché non me lo hai detto?
Sento una lacrima scivolare lentamente sul mio viso, seguita poi da altre.
«Avada Kedavra» la voce di Piton mi raggiunge, il lampo di luce verde investe tutti noi.
Silente cade giù dalla torre, e tu ti giri.
Ora scappate via.
Sento urla, fatture mortali...
So che non ti vedrò più, Draco, ma ti amo.
Ti amo anche se mi hai mentito, ti amo anche si mi hai tradito.
Spero che un giorno tu ti perdoni.
So quello che provi, so che ti senti sporco.
Quando ti sentivi così venivi sempre da me a piangere e urlare e colpirmi per sfogarti. Poi facevamo l’amore.
Io c’ero, ci sono e ci sarò per te, sempre.
Non ti muovere.
Ricordati dei nostri baci, delle nostre carezze, dei nostri silenzi, dei nostri abbracci.
Non ti muovere e ricordati del giorno in cui la nostra inimicizia diventò qualcosa che va oltre l’amore.
Ricordati quando ti ho detto che tu sei tutto per me.
Ti amo, Draco.
Tu sei l’errore più bello della mia vita, lo sarai sempre.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2007352