secondo anno d'amore

di gatta12
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Cap.10                             Zero...dove sei?

Pov.Clarisse (tre ore prima della scoperta)

Zero, mi manchi. Anzi, ci manchi. Per favore, fa che ti liberino. Almeno per la nascita di nostra figlia. Già, ho fatto l'analisi, a qualìnto pare sarà una femmina.
Come la vorresti chiamare?
Oh, Zero, è già tanto che mi permettono di scriverti.
Ti troverò, puoi giurarci.
Sono anch'io a Parigi.

                                                                                                         Tua per sempre, Clarisse


La lettera che ho scritto è corta, ma se scrivo troppo si potrebbero insospettire. Sono in camera "mia" sulla scrivania, è mattina presto, Shade non si è ancora alzato. Bè, infondo è un devil. Un devil molto strano.
Scendo a fare colazione, e non trovo nessuno. Bene.
Mi sbrigo a fare colazione e poi vado all'ufficio postale dei sempiterni.


pov.Narratore (tempo normale)
Era già passata una settimana da quando erano arrivati. Shade, da bravo devil, aveva detto a tutti che Clarisse era incinta di Zero.
Erano andati a chiedere a lei, ed essendo un angel,  aveva confessato di essere incinta di una bambina di tre mesi.
Prima c'era stato lo scandalo, e poi tutti hanno capito, perfino i prof.
Clarisse ora era nel giardino dell'edificio ed era insieme a Raf. Ormai erano diventate inseparabili.
"Come la chiamerai?"
"Ho mandato una lettera a Zero, mi dovrebbe rispondere presto, gli ho chiesto il suo parere"
"Ti risponderà?"
"Certo, lo fa sempre"
In quel momento tutti i sempiterni corsero incontro a loro disperati.
"Clarisse, c'è un corvo che ti aspettando all'entrata!" urlò Dolce.
Lei sorrise.
"Tranquilli, è l'uccello messaggero della prigione, ha fatto presto, ma infondo è qui in città che è la prigione"
Clarisse e gli altri andarono davanti all'entrata.
Il corvo volò in picchiata e si posò sul braccio di Clarisse, e dopo una breve carezza da parte di quest'ultima, volò via.
Clarisse aprì la lettera:

Mia cara Clarisse, non credo che mi lasceranno andare, anzi, non ti allarmare, ma non uscirò mai dalla prigione.
Perdonami, ti ho deluso, lo so.
Sono felice di sapere che è una femmina. Scegli te il nome, per me andrà bene qualunque nome scelto da te.
Ti amo, non scordartelo mai.

                                                                                                       Tuo, Zero


Clarisse si accasciò a terra e cominciò a piangere silenziosamente.
"Clarisse, cos'hai?" le chiese preoccupata Raf.
Con mano tremante le porse la lettera.
Raf lesse e per poco non scoppiò a piangere anche lei.
Raf portò Clarisse in camera, mentre...
"Ragazzi, dovremo salvare questo Zero" disse Miki decisa dopo aver ancora letto la lettera.
Tutti la guardarono storto.
"Non guardatemi in quel modo, è la nostra unica occasione, voglio fare qualcosa per Clarisse"
"E poi pensate a quella bambina che dovrà vivere senza padre..." aggiunse Gas in suo soccorso.
Miki, appoggiata e aiutata da Gas, riuscì a convincerli.




Non picchiatemi, ho una scusa, ero in America! Spero vi sia piaciuto, lo so, è infantile, ma è un capitolo scritto tempo fa, e non mi va di correggere.
Alla prossima!




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