Fulmini dall'Olimpo

di Aledileo
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Liberamente ispirato a “I CAVALIERI DELLO ZODIACO”, di M

Liberamente ispirato a “I CAVALIERI DELLO ZODIACO”, di M. KURUMADA

ALEDILEO presenta

 

I CAVALIERI DELLO ZODIACO

 

FULMINI DALL’OLIMPO

 

TRILOGIA DI FLEGIAS – Parte 1 di 3

 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masami Kurumada; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

 

PROLOGO

 

Era una brezza fredda e portatrice di tempesta quella che spirava sul promontorio ghiacciato dove la Celebrante di Odino rendeva omaggio al proprio Dio.

Avvolta nel suo lungo mantello, Ilda di Polaris giaceva in ginocchio, pregando Odino, Signore degli Asi, al fine di trovare una risposta che potesse confortare la sua mente e il suo cuore, in preda ad un interminabile affanno. Un affanno che aveva avuto inizio quando il giovane dai capelli biondi e gli occhi di ghiaccio, che giaceva ai piedi della scalinata che conduceva alla cima del picco, era giunto ad Asgard.

Le mani di Ilda sfiorarono la gelida90 superficie del terreno, su cui l’inverno aveva depositato il suo manto innevato, ed afferrarono confusamente pezzi di ghiaccio. Stringendoli forte, e chiedendosi cosa stesse accadendo.

 

In quello stesso momento, grida silenziose di numerosi Guerrieri del Nord riecheggiavano nello spazio antistante al grande Cancello Meridionale, l’ingresso principale che conduceva alla fortezza di Asgard. Caddero tutti quanti, in silenzio, impossibilitati ad emettere un suono per la rapida violenza che li uccise. Un luccichio di lame lampeggiò nella tarda sera di Asgard, spegnendo in fretta le vite dei soldati. Un secondo luccichio e il Cancello crollò.

Erano dentro.

 

Ilda tremò, avvolgendosi nel suo mantello, e rialzandosi, insoddisfatta e preoccupata. Si voltò, dando le spalle alla grande montagna di ghiaccio eterno che si alzava dietro al castello, delusa per non aver ricevuto risposta o consolazione ai suoi quesiti.

Flare, sua sorella, in piedi alla fine della scalinata, si mosse, portandosi le mani alle labbra, riconoscendo l’espressione delusa di Ilda, ma il giovane al suo fianco le afferrò un braccio, impedendole di andare da lei.

-         Mia signora! – Esclamò una voce molto maschile, di fronte alla coppia.

Ilda lo fissò, anch’egli in piedi alla fine della scalinata, annuendo silenziosamente con il capo. Alcor indossò l’elmo bianco della sua armatura, scuotendo poi il mantello dai fiocchi di neve che vi si erano posati, proprio mentre un rumore di passi disturbò la quiete del luogo. Un uomo, ricoperto da una nera armatura, corse fino al piazzale sul retro del Castello di Asgard, dove sapeva avrebbe trovato la Celebrante.

-         Arrivano! – Esclamò Mizar, cercando lo sguardo del fratello.

Ilda impugnò saldamente lo scettro di Polaris e discese gli scalini di ghiaccio, andando incontro al suo destino. Per Asgard, il Ragnarok era iniziato.

 





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