Capitolo 2
The
Shining
City and letters
LILY
Dissi al portiere che
sarei andata a fare Shopping e saltai
sul primo taxi che vidi. Il taxista mi accompagnò fino a Brooklyn. Helena aveva
detto che il locale
era vicino al Est River . Era una zona periferica di New York. Era
anche
piuttosto isolata. Le strade non erano molto pulite e non era un bel
quartiere
ma dopotutto dovevo
aspettarmelo.
Finalmente dopo un
po’ di cammino individuai il locale. A
occhio e croce sembrava una vecchia fabbrica malandata. Era un edificio
Bianco squallido
e fatiscente , aveva le pareti scrostate e i vetri rotti. Con un po’ di
esitazione mi diressi alla porta.
Era di legno sembrava
nuova e di colpo
capii. Era una magia anti Babbani che lo scambiavano per un edificio
abbandonato e ridicolo. Entrai . al interno
il locale era molto più accogliente.
C’erano molti tavoli
disposti a caso. I tavoli erano di
mogano lindi e
puliti. Sulle sedie
sedevano Maghi streghe e
vampiri
che parlottavano tranquillamente.
Notai un ragazzo moro che non volevo incontrare . Lui si accorse di me
e mi
guardò penetrante. Poi
con la sua
velocità di vampiro mi
fu accanto in un
attimo.
«Ciao
Streghetta! Che ci fai qui tutta sola?» mi chiese Chuck. Di tutti gli amici di B quello che più
detestavo era Chuck Bass
«Non sono
affari tuoi Bass» risposi a tono. Mentre, a passo
di carica, mi dirigevo verso il bancone..
Al bancone
c’era una vampira bionda , minuta dagli occhi
grigi. Era vestita di nero. Con pantaloni
neri e maglia a maniche corte nera. Inoltre alle orecchie
portava degli
orecchini argentei che tintinnavano quando si muoveva. Lei mi
squadrò da capo a
piedi e poi mi chiese.
«Sono la
barista mi chiamo Teresa. Tutti qui però mi
chiamano Tes. Posso esserti utile bambina?» fui un
po’ inquietata da
quella vampira. Però mi
smembrava gentile
«Mi scusi Tes.
Io dovrei andare alla New York magica. Mi
hanno detto che l’accesso
è qui»
spiegai.
«Se vuoi posso
accompagnarti io» disse una voce tagliente come
ghiaccio alle mie
spalle.. Mi trovai di fronte a Chuck
Bass che sorrideva malevolo
alla basista.
«Non voglio che vada
con te Chuck! Potresti farle qualunque cosa! È solo una
bambina! Non ho
intenzione di consegnartela sapendo che posso evitarlo.» Poi mi fece cenno di seguirla.
Mi fece passare
per una porta di legno da dove si accedeva al magazzino e al retro del
locale.
Era un passaggio angusto restai un po’ indietro
a disagio e poi mi decisi a
parlare
«Hm Tes, Grazie
per avermi aiutata intendo»
«Figurati Chuck
è un piantagrane .A proposito come ti chiami
bimba?» mi chiese lei voltandosi e sorridendomi
«Lilian Evans
ma chiamami Lily» dissi
«Lily hai un
bellissimo nome. Dal tuo accento
posso capire che sei inglese. Sei
di Londra giusto? Sono stata a Londra molti secoli fa
è cambiata molto
credo»
«Sei una
vampira vero?» chiesi curiosa.
Avevo incontrato solo mezzi vampiri
ma mai veri vampiri. Tes era la prima Vampira che vedevo e non mi
sembrava
affatto male. Tes
mi stava guidando in
un passaggio
stretto sembrava un tunnel.
Era scivoloso e umido un po’ come
i sotterranei
di Hogwarts. Solo che era molto più stretto come corridoio.
« Come
l’hai capito?» mi chiese Tes
«Beh
l’ho notato dalla tua pelle sei fredda e troppo
pallida. I mezzi vampiri invece sono
più
simili agli umani» spiegai
«E dimmi Lily
come mai
vuoi andare nella
New York
magica?» mi disse mentre spalancava
una
porta di ferro arrugginito e mi faceva scendere per una tortuosa scala
a
chiocciola . Li, la luce delle torce lanciava cupi bagliori sulle
pareti.
Finalmente dopo aver terminato quel
infinita scala arrivammo
in una grande piazza dottoranda. La
piazza era buia e illuminata
da torce. Tes si
avvicinò a due gigantesche porte in
bronzo e disse una
parola in una lingua
simile al latino.
La porta si spalancò con
un rumore sordo. Una volta varcata la
porta fui invasa
dalla luce di mille
lanterne che illuminavano a giorno la città ai miei piedi.
Si perché dopo aver
sbattuto molte volte le palpebre vidi
la
città. Le porte da cui
io e Tes eravamo
appena entrate
facevano da ingresso.
Le porte erano su un altura e sotto di noi si estendeva
una città. Era
diversa da qualsiasi cosa avessi mai visto.
C’erano case e grattacieli proprio
come nella New
York normale ma
invece di essere illuminate da Manhattan
e dalle sue luci era illuminata da luci argentee fluttuanti e ... dalle
stelle?
«Lilian Evans
benvenuta nella New York
Magica
o anche chiamata La Città
Lucente» mi disse la vampira aprendo
le braccia. Per arrivare
alla città essendo su un altura bisognava
scendere una scala trasparente
e illuminata da quelle strane luci argentee.
«Ma era ancora
giorno quando siamo partite!» dissi
sconcertata guardando le stelle. Stelle
vere! Stelle brillanti
«Qui il tempo scorre diversamente
rispetto al resto del mondo. Vedi, Lily,
essendo noi creature Magiche ci
dobbiamo proteggere. Perciò quando a New York
fa giorno qui
è notte. È un sistema efficace.» mi
spiegò Tes
«Le stelle
come...?»chiesi.
Tes rise.
«Oh Lily! Ha lo
stesso tipo di incantesimo del cielo della
sala Grande a Hogwarts! Siamo sottoterra ricordi?Mentre le lanterne argentee
sono i folletti. Non
quelli della
Gringott naturalmente. Questi sono molto piccoli e volano. Sono quasi delle piccole fate e
volando emettono
un intensa luce. Insigne illuminano a giorno la Città. Ecco perché la
chiamiamo la città
Lucente » Guardai la scala che scendeva
verso la città. Era lucida e trasparente come il cristallo.
Tes notò il mio stupore
e sorrise. Poi mi spiegò
« Vedi, qui
abitano
diverse creature magiche i Vampiri
i Maghi, le Streghe, i Lupi Mannari Le fate i Folletti..
qui tutti
vivono in armonia. Tutti
hanno
contribuito la costruzione della città. La scala è stata fatta dai nani.
Perché qui le
differenze si azzerano siamo tutti uguali non ci sono gerarchie o scale
sociali
siamo tutti fratelli Questo è un luogo di
pace. La città non è mai stata
attaccata da nessuno ed qui da secoli»
disse mentre iniziavamo a scendere
la scala
di Cristallo. Era una scala a chiocciola finemente lavorata. Chiesi
« Hai detto che
non è mai stata attaccata . ma ci sono state
delle guerre tra le
creature
magiche com’è
possibile?» Tes mi sorrise.
«Scusami ho
sbagliato parole. La Città Lucente
non è mai stata penetrata da un
attacco» mi spiegò. I suoi occhi
brillavano come
quelli di un
gatto illuminati
solo dalle luci dei
Folletti.
«Perché?»
chiesi curiosa.
«Guarda
là Lily» mi disse lei indicandomi ciò
che prima non
avevo notato. Non
avevo mai visto nulla
del genere! Un
enorme torre di
cristallo.
«Quella torre
di cristallo
è la nostra
protezione contro
i nemici. Somiglia un po’
alle torri di Alicante e ha lo stesso scopo:
proteggere la città. Al contrario delle torri dei Cacciatori la
nostra non può essere disattivata da sangue di
altri esseri ma
solo dalla magia. Non
pensare che sia così
facile! è
un rituale che nemmeno
al livello MAGO
sapresti eseguire.
Neanche Voldemort sa eseguirlo»
Guardai
la
torre. Era vero somiglia vagamente alle
torri antidemoni di Alicante
che avevo visto su un libro di Storia della
Magia.
Questa però
era di cristallo ed
era bianca e abbagliante. Poi mi resi
conto che Tes aveva
pronunciato quel
nome. Il nome di Voldemort.
« Tu pronunci
il suo nome?!» chiesi stupita.
«Non
c’è nulla da temere da un nome Lily! Non ti
può fare del
male! Voi maghi avete così paura di lui!»
«Perché
voi no?»chiesi
«
Perché lui è
soltanto pazzo. Noi che viviamo da più
anni di quanti tu ne possa contare abbiamo
visto talmente tanta sofferenza, talmente
tanto dolore, talmente tante cose orribili che
per noi Voldemort è
soltanto un
altro povero pazzo che verrà
fermato.»
Non
tornai più sul
argomento dopo le sue parole.
Intanto eravamo arrivate
alle vere e proprie porte della
città. La guardia ci fece passare senza
fare domande .
«Tes , scusa,
ma si entra solo da New York? Cioè so che è
praticamente la New York magica
ma ci
sono altri accessi?»
«Certo dovunque
nel mondo
basta solo saperli trovare. Ma ti avverto
ogni
accesso ha un guardiano.»
«Un
guardiano?»
«Si io sono la
guardiana del accesso principale quello di
New York Ho ricevuto l’ordine da Raphael in persona. Allora
dove devi andare?»
mi chiese .
«devo trovare
alcuni gufi» spiegai. Lei
mi guidò verso
una strada acciottolata di pietra levigata. Per
strada incontrammo ogni genere di creatura.
Vidi vampiri fate maghi e streghe.
Giravano liberi e senza timore dei babbani. Girammo per i
vicoli stretti e lastricati e
arrivammo a un negozietto al angolo. Il negozietto era piccolo con
molte
finestre. Tes mi guidò al interno. Era piccolo e odoravo di
gufo. . c’er un
piccolo bancone in legno e ovunque c’erano
piume di uccello. Il
proprietario era
piccolo con le orecchie a punta e mi studiò per un attimo da
dietro il bancone.
Poi con
un saltino arrivò vicino a noi
«Salve in cosa
posso esservi utile?» chiese con una vocetta
stridula
« Vorrei tre gufi»
«Tre? Ti
verrà a costare molto ragazzina!» disse
l’ometto.
«Posso
pagare» dissi decisa.
«Bene fanno 40
galeoni» mi disse l’ometto
Pagai e presi le gabbie
con i tre gufi.. Al primo , un bruno
ed enorme gufo reale diedi
la lettera
per Raphael. Al barbagianni di mezzo diedi la lettera per Remus e alla civetta la
lettera per Potter. Sperai
che arrivassero subito.
JAMES
La lettera della Evans
arrivò due giorni dopo la fine della scuola.
Stavo finendo di
mangiare
i miei cereali con
il latte
quando sul tavolo atterò una piccola civetta delle nevi.
Somigliava un po’ a
Lady la mia civetta. Curioso presi la
busta. Sopra, in un a calligrafia precisa e regolare si
leggeva Per Potter.
Avrei riconosciuto quella scrittura immediatamente. Era la Scrittura della Evans. La
bellissima e precisissima
scrittura della Evans. Al inizio pensai fosse una lettera d’amore. In cui
la mia bellissima rossa mi
diceva che mi amava
alla follia e ci
saremmo messi insieme. Ma man mano che leggevo le mie fantasticherie calavano e il sorriso spariva dalle mie labbra. Sentii una morsa allo
stomaco. Bianca si
trattava di bianca e di quella
stronza di sua madre. Mi chiedeva
di
raggiungerla a New York per parlare con L’arcangelo della
città. Quasi
mi strozzai con i cereali man mano che
pensavo a cosa dovevo fare. Remus sapeva già la
notizia oppure il gufo della
Evans gliel’aveva appena consegnata per cui con lui ero a
posto . Restava
Sirius. Povero Sir! Sapere cosa volevano
fare alla ragazza che amava doveva essere terribile. Perciò
scrissi a Grimould
Place sperando che Sirius ricevesse quella dannatissima lettera.. Poi spiegai
la situazione ai miei . Loro mi comprarono un biglietto
per New York
sarei partito insieme
a Remus ( con cui
avevo parlato per via camino) l’indomani.
Da Sirius non
ricevetti alcuna risposta
ma ancora non sapevo in che guai era.
NDA
Ciao a tutti! Come va? so che
è più di un mese che non aggiorno ma sono sta ta
piuttosto impegnata! Scusatemi! Spero il capitolo non sia troppo
orribile! Ringrazio le 4 persone che hanno messo
questa storia nelle preferite le 5 che l'hanno messa nelle
seguite e chi mi ha recensito in particolare dubhe01,
Daniela_97,
_Dani_, Joasteroide42 e theblondesalad che devo ringraziare oltre
che per la recensione anche per il benner ! Grazie
! Stasera inoltre dovrei aggiornare anche lo spin-off di questa fic Il
Bacio delle stelle se vokete dare un occhiata! dopo
questi avvisi vi saluto e mi dile guo chiedendovi
di farmi sapere la vostraopinione!
Baci Marty Evans
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