Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Capitolo 1: Quando la luna e le sedici
stelle si incontrano
-Quando la luna e le sedici stelle si incontreranno, allora
giungerà il giorno prestabilito. Prevedo sangue, morte e disperazione,
l’equilibrio del mondo intero vacillerà. Da quel momento cadrai sotto il
controllo della funesta stella delle tenebre. Il tuo destino sarà governato
dalla luce o dall’oscurità: questo dipenderà dalla prodigiosa energia vitale che
possiedi.-
Tokyo, giorni nostri, una figurina correva tutta trafelata
fuori dalla fermata della metropolitana "Santo cielo! Proprio oggi dovevo
perderlo il primo treno? Oggi alla prima ora c’è Ebisu sensei! Se ritardo anche
solo di un minuto rischio di pagarla cara!"
I lunghi capelli scuri della ragazza volteggiavano nell’aria
come fili di seta; chi la vedeva per strada avrebbe potuto anche soffermarsi a
pensare che fosse davvero una delle più belle creature che avessero mai posato
piede su questo mondo ma nessuno, in nessun momento della sua vita, l’aveva mai
realmente notata. Nessuno si era mai accorto della particolarità dei suoi occhi
lavanda, così chiari da sembrare quasi bianchi; nessuno aveva mai notato quella
figura così minuta ed elegante da sembrare quasi ultraterrena; nessuno aveva mai
visto quell animo: così puro da sembrare acqua di sorgente ma così fragile da
essere paragonato ad un finissimo pezzo di vetro soffiato. Nessuno si era mai
accorto di quanto fosse speciale Hyuga Hinata.
Correva, correva, correva a perdifiato finchèé, con un sorriso
raggiante sul volto, non vide da lontano il suo traguardo: l’istituto superiore
Honan.
Lungo le strade intorno al liceo gli studenti diretti verso la
scuola erano davvero pochi e tutti correvano come lei, a parte alcuni che non
avevano l'aria di fregarsene troppo del rischio di un'eventuale punizione; ora
si che ne aveva la conferma: ERA IN UN RITARDO TREMENDO.
Aveva già varcato l'ingresso quando un suono improvviso la
distolse dai suoi pensieri "LA CAMPANELLA!!! ORA SI CHE SONO NEI GUAI!!!"
Si tolse in fretta le scarpe e prese quelle scolastiche dal suo
armadietto per poi richiuderlo con un colpo secco.
Come posseduta da una qualche forza sovrumana, la ragazza si
mise a correre per i corridoi ad una velocità insuperabile dalla media umana, se
qualche professore l'avesse vista non sarebbe stata davvero una cosa piacevole
per lei ma a quel punto che le importava...aveva fatto trenta...tanto valeva
fare trentuno.
-Ragazzi! Questi due giovani sono Uzumaki Naruto e Haruno
Sakura. Vengono dagli Stati Uniti. Vi prego di accoglierli con gentilezza e
calore.-
La classe guardò incuriosita i due ragazzi: lui, alto, biondo,
con le spalle abbastanza larghe, grandi occhi blu, aveva degli strani segni sul
viso.
"Sembrano baffi!" questo il pensiero di una bella ragazza
bionda seduta in terza fila.
Lei, bella, dall'aria fresca e vivace, come il suo compagno del
resto, aveva fantastici occhi verdi e i capelli corti, di un colore davvero
insolito "Rosa fumè" questo, invece, quello di un ragazzo in prima fila, la cui
caratteristica principale erano delle foltissime sopracciglia.
"Dai resisti!! Tra poco sarai arrivata!!" era già arrivata al
corridoio dove si trovava la sua classe.
-Ciao a tutti! Io sono Uzumaki Naruto! Piacere di conoscervi!
Ehm...professore!-
L'uomo si voltò verso il ragazzo-Dimmi Uzumaki! C'è forse
qualcosa che non va?-
Il ragazzo divenne alquanto nervoso -Oh no! Non c'è niente che
non va! E' solo che...-
Il professore alzò un sopracciglio incuriosito-Che?...-
Il viso del biondo era rosso acceso -Ecco io...lo so che non è
proprio il momento adatto però...mi scusi...potrei andare un attimo in
bagno?-
L'uomo rimase esterrefatto -C-come prego?-
Naruto si mise a ridere grattandosi la testa -Beh sa
prof...quando la natura chiama...-
Tutta la classe si mise a ridere sonoramente mentre il
professore, coprendosi gli occhi con una mano per la vergogna, agitò l'altra in
segno di tacito consenso. Il ragazzo fece un sorriso a tremila denti -Grazie
professore!- e si diresse a grandi falcate verso la porta.
"Ma cosa?..." Mentre stava ormai per giungere alla sua
destinazione, Hinata sentì delle strane grida nell'aria "Sembrano......risate?"
Ma a lei non interessava, ormai era di fronte alla sua meta,
avrebbe scoperto dopo perchè i suoi compagni si stavano divertendo tanto. Fermò
la sua estenuante corsa, aprì la porta, fece uno scatto per entrare ma.....
SBAM! La ragazza si sentì bloccata da qualcosa di morbido e
caldo, dritto davanti a lei, nella sorpresa del momento, strani pensieri
affollarono la sua mente "Che buon profumo...."
-Ehi se tutte le scuole giapponesi riservano accoglienze di
questo tipo, penso proprio che cambierò istituto più spesso!- i compagni
ricominciarono a ridere e a fischiare, tra i rimproveri del professore.
Sorpresa, Hinata alzò lo sguardo verso la direzione della voce
che aveva appena sentito; le sue guance imporporirono al'istante. Si trovava tra
le braccia di un ragazzo sconosciuto, lui aveva i capelli color del grano e gli
occhi color del cielo "Ma è....un angelo?....."
Il biondino le regalò un sorriso vivace -Ciao begli occhi! Il
mio nome è Uzumaki Naruto, piacere di conoscerti!-
La ragazza lo guardò un attimo con attenzione: era uno
sconosciuto e aveva il coraggio di farle un complimento così esplicito?
"Eppure...c'è qualcosa che...UN ATTIMO!!! FERMATE IL MONDO!!!! MI HA DETTO
"BEGLI OCCHI?!?! E SONO TRA LE SUE BRACCIA?!?!" Con questi ultimi pensieri a
girarle per la testa, sentì la mente annebbiarsi e le gambe farsi molli e poi,
il buio.
Naruto sgranò gli occhi, si era ritrovato con la ragazza appena
conosciuta priva di sensi tra le braccia -Oh my god!!! E' svenuta!!!!!-
Per tutta risposta, la sua compagna dai capelli rosa gli
scagliò un pugno ben assestato in faccia -BAKA!!!! GUARDA COS'HAI COMBINATO CON
LE TUE MANIERE DA BISONTE!!!-
La classe tornò di nuovo a ridere, il preofessor Ebisu, invece,
sospirò -Ma perchè capitano tutte a me?!?!-
"...così, la guerra tra gli angeli e i demoni finì ma lei, che
più di ogni altro aveva combattuto per la causa angelica, fu inviata sulla
terra."
"Ma nonnino...se lei aveva protetto gli angeli come mai poi
quelli l'hanno cacciata del cielo?"
Il vecchio fece un bonario sorriso alla piccola nipotina
"Tesoro non fu cacciata dal paradiso....la inviarono sulla terra per
purificarsi."
La bambina sembrava non capire "purificarsi?"
"Si bambina mia.....per difendere la causa angelica lei si era
macchiata del sangue di molti demoni...troppo per un essere destinato alla vita
in paradiso...così fu inviata sulla terra a purificare la sua anima per poi
avere di nuovo la possibilità di tornare al cielo ma..."
La bambina iniziava ad eccitarsi "ma cosa?"
"Un giorno, un uomo, un cavaliere per la precisione, scoprì la
sua vera natura e, considerando che ormai mancava poco alla fine del suo periodo
di purificazione, sguainata la spada, in un colpo solo le tagliò le ali,
costringendola a diventare sua moglie."
La piccola, istintivamente, portò le manine alle scapole -Ahia!
Ma povero angelo! E poi? Lei ha recuperato le sue ali?-
L'uomo sorrise bonariamente "piccola mia...io questo proprio
non lo so...."
-Nonnino...-
Hinata aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu una stanza
bianca -M-ma? D-do-dove mi trovo?-
Una donna con un caschetto scuro le sorrise gentile -Sei in
infermeria! Sei svenuta in classe e i tuoi compagni ti hanno portata qui!-
La ragazza si mise a sedere e si guardò intorno, era davvero in
infermeria. Le tornarono alla mente tutti i ricordi degli ultimi momenti prima
di perdere i sensi, istintivamente si portò le mani al viso ormai arrossato "Oh
no! Prima gli salto addosso e poi svengo tra le sue braccia! Chissà cos'avrà
pensato di me...."
La donna le si avvicinò -Allora come ti senti? Pensi di
riuscire a tornare in classe o vuoi rimanere qui ancora un po'?-
La ragazza scosse la testa -No no dottoressa Shizune...ce la
faccio...grazie mille!- scese dal lettino e si infilò le scarpe, dopodichè si
avviò verso la porta. Suonò la campanella della pausa pranzo.
-Farai meglio a ringraziarlo!-
Hinata si voltò sorpresa -Di chi parla?-
La dottoressa tornò a sorriderle -Di quel ragazzo biondo che ti
ha portato qui...Sembrava molto preoccupato!-
Hinata arrossì all'istante "No! Non può essere!" si inchinò per
salutare e si diresse di gran carriera in classe.
Una volta varcato l'ingresso della classe, un uragano biondo le
si fiondò addosso -HINATA-CHAN COME STAI?!?! SEI ANCORA TUTTA INTERA?!?! PER
CASO QUEL TIPO COI BAFFI TI HA FATTO QUALCOSA?!?! SE HA OSATO ANCHE SOLO
TOCCARTI CON UN DITO DIMMELO E IO LO FARO' FUORI CON LE MIE STESSE MANI!!!-
Hinata rise -No Ino! Sto bene! Non mi ha fatto nulla!-
Ino Yamanaka, lunghi capelli biondi e occhi cerulei, era una
delle più care amiche di Hinata. Gentile, leale e coraggiosa, era l'idolo delle
kohai, come Hinata del resto, ma per altre ragioni: mentre Ino colpiva per
vivacità e carisma, Hinata colpiva per grazia e bellezza. Erano molto diverse
come carattere ma forse, proprio per questo, ottime amiche.
-Ma sei scema per caso? E' solo svenuta...mica è stata
violentata!- Shikamaru Nara, amico d'infanzia della bionda, si stava avviando
stancamente verso le due ragazze.
Hinata aveva conosciuto Ino ai tempi delle medie e già a quei
tempi Shikamaru era al suo fianco, con loro l'onnipresente Choji Akimichi, il
terzo componente del mitico trio Ino-Shika-Cho. Mentre Shiamaru era altro moro,
coi capelli raccolti in un codino alto, e slanciato, Choji era basso, castano,
coi capelli lunghi e folti, e molto corpulento ma GUAI a farglielo presente, era
capace di ucciderti con qualche mossa di sumo, del cui club era appunto il
capitano.
-Shikamaru ha ragione! Dovresti darti una calmata Ino o la
porterai ad agitarsi ancora!-
-E tu che ne sai? Non sei mica un medico no?- e Ino le fece una
linguaccia.
Chi aveva parlato era l'altra grande amica di Hinata e altro
grande idolo delle kohai: la bella, e, per molti, impossibile, Temari.
Pur essendo bionda come Ino, il suo era un tono più scuro, sia
per quanto riguarda i capelli, più corti di quelli dell'amica, che per quanto
riguarda gli occhi e la carnagione.
A differenza di Hinata, che era eccessivamente timida, e di
Ino, che era eccessivamente goliardica, Temari aveva un'aria molto fiera e
austera, la sua espressione era perennemente seria e attenta e gli unici sorrisi
che rivolgeva agli altri erano ironici e sempre dall'alto in basso.
Naturalmente, eccezion fatta per le sue due amiche: mentre agli altri Temari
poteva sembrare una ragazza perfida e altezzosa, in realtà era una ragazza buona
e gentile; questo lo sapevano bene non solo Hinata e Ino, ma anke tutti i
ragazzi della loro classe e della scuola. Anche lei aveva conosciuto le altre al
tempo delle medie così, in men che non si dica, erano diventate subito amiche e
avevano formato il trio più ammirato sia ai tempi delle medie che a quelli delle
superiori: Hinata, la principessa aggraziata, Ino, la gal suprema, e Temari,
l'algida regina delle nevi, questi i soprannomi affibbiati loro dalle kohai.
-Ino è mai possibile che tu sia sempe così immatura?-
-Ed è mai possibile che tu sia sempre così petulante?- a
parlare, questa volta, fu Kiba, amico d'infanzia di Hinata, sempre insieme fin
dai tempi dell'asilo, anche lui ai tempi delle medie ha conosciuto le altre
componenti del mitico trio. Avendo praticamente lo stesso carattere, era subito
diventato amico di Ino, mentre per quanto riguarda Temari....
-Chi sarebbe quella petulante?!?! Cane rognoso!!!-...il loro
non era esattamente quello che si dice un rapporto idilliaco.
I due ragazzi erano entrambi furenti e si guardavano con odio
-A chi hai dato del cane rognoso?! Strega!!!-
-Strega a chi?!?! Baka!!!-
-Oh ho che insulto!! Penso che ne morirò....Racchia!!!-
-Imbecille!!-
-Cesso ambulante!!!-
-Concentrato di stupidità!!-
-Insulto alla bellezza!!-
-Insulto all'intelligenza!!!-
-Non vale!! Mi hai copiato!!!-
-Ecchissenefrega!!! Mica hai i diritti d'autore cretino!!!-
-Fanculo cozza!!!-
Gli sguardi di Hinata, Ino e Shikamaru vagavano dall'uno
all'altro come ad una partita di tennis.
-Non è possibile! Hanno ricominciato!- Ino si mise, scocciata,
un ciuffo di capelli dietro l'orecchio!-
-Ma guarda che rottura!- Shikamaru sospirava scuotendo la
testa.
-E a-adesso che facciamo?-
Ino scrollò le spalle -Niente! Li lasciamo fare! Come al solito
del resto....-
I tre si avviarono verso l'uscita della classe e andarono nel
corridoio.
-Ma dov'è adesso?- Hinata continuava a guardarsi intorno senza
trovare l'obbiettivo della sua ricerca.
-Chi scusa?- Ino non capì a cosa si ri ìferisse l'amica.
-Il ragazzo biondo con cui mi sono scontrata....non dirmi che
me lo sono sognata...-
Ino e Shikamaru risero -Oh no! E' più che reale!! E' una sagoma
ed è anche bello! Si chiama....-
-....Uzumaki Naruto....- Hinata aveva terminato la frase per
lei.
Ino la guardò curiosa -E tu come fai a saperlo? Non eri ancora
arrivata quando Ebisu sensei l'ha presentato alla classe...-
Hinata sorrise mestamente -Beh ecco....me l'ha detto poco prima
che io....beh si insomma...-
Ino annuì con aria rassegnata -Si si...ho capito non
temere...però che rimbambita che sei! Ti ritrovi tra le braccia di un bel
ragazzo appena consciuto e tutto ciò che riesci a fare è cadere come un sacco di
patate! E' per questo che rimarrai sempre single....-
Hinata si irritò un poco -Ino! Non fare questi discorsi
sciocchi!! E poi ti ricordo che anche tu sei senza fidanzato!-
Nel'udire quella frase, Shikamaru ebbe un lievissimo fremito
che le due non notarono.
-Comunque credo che Ebisu sensei l'abbia portato in presidenza,
assieme all'altra ragazza, per controllare le ultime pratiche per il
trasferimento.-
Hinata sussultò -Altra ragazza?-
Ino rise -Ma come non te ne sei accorta? I nuovi arrivati sono
due: Naruto, appunto, e una ragazza. Si chiama Haruno Sakura, è carina ma ha la
fronte davvero molto spaziosa...ha i capelli di un colore indefinibile...-
-Lee li ha definiti rosa fumè!- verso di loro si stava avviando
un ragazzo con capelli e occhi color della pece. Era sicuramente bellissimo,
tanto che tutte le ragazze che lo notavano si soffermavano parecchio a
guardarlo.
Hinata gli sorrise allegra -Ciao Sasuke-kun!-
Il ragazzo, fatto assai raro da parte sua, le sorrise -Ciao a
te! Ti senti meglio ora?-
Hinata annuì vigorosamente, Uchiha Sasuke era il suo migliore
amico maschio, come Kiba lo conosceva sin dai tempi dell'asilo e col tempo i due
avevano davvero legato molto, tanto che tra le kohai si vociferava che i due
fossero legati da qualcosa di ben più profondo dell'amicizia.
-SASUKE-KUN!!!- la bionda gli si buttò al collo con aria
felice.
-Ino ma quando la smetterai con queste stupidaggini?! Sei
fastidiosa!-
La ragazza fece un ghigno malefico e gli sussurrò piano
all'oreccchio -La smetterò solo quando tu ti sarai dichiarato alla nostra
dolcissima Hinata!-
Sasuke diventò rosso come un peperone, quello di Ino era stato
un colpo basso e lei lo sapeva, ma riuscì a dissimulare il tutto con un sonoro
sbuffo.
Finalmente il ragazzo si liberò dalla stretta della bionda
-Cambiando argomento....come mai stamattina sei arrivata in ritardo? Proprio
oggi che, alla prima ora, c'era quel rompiscatole di Ebisu...-
Hinata arrossì imbarazzata e cominciò a torturarsi gli indici
-Beh ecco...io...ve-veramente....-
Tutti la guardarono incuriositi attendendo la risposta -Beh
insomma....io...non ho sentito la sveglia!!-
Tutti cascarono a terra per lo stupore, la prima a rialzarsi fu
Ino -M-ma c-come diavolo è possibile che proprio tu, Hyuga Hinata, la ragazza
virtuosa per eccellenza, ti sia addormentata a letto?!-
L'espressione di Hinata cambiò: da imbarazzata e divertente
divenne cupa e pensierosa -Ecco io...ho sognato quelle parole....-
Gli altri la guardarono preoccupati -Che parole?-
Hinata sospirò -Quelle dell'indovina...-
Ino alzò il viso al cielo -Ancora?!?! Ma non è possibile!! Lo
sapevo che non avrei mai dovuto portarti da lei...-
Shikamaru guardò le due ragazze senza capire -Indovina? Di che
diavolo state parlando?-
Ino sospirò con aria rassegnata -L'altro giorno, io Hinata-chan
e Temari-chan, siamo andate a Shibuya per alcune compere per Natale. Avevamo
sentito parlare da poco di quell'indovina che non fallisce mai le sue
predizioni, io e Temari-chan non abbiamo ricevuto alcuna predizione
particolare...soldi, salute, amore...ma, come l'indovina ha preso la mano di
Hinata....-
-Si è messa a farfugliare frasi senza senso riguardanti la luna
e le stelle e un futuro fatto di luce o di tenebre e sangue!-
Temari, seguita da Kiba, era arrivata appena in tempo per
terminare il discorso di Ino.
Sasuke guardò perplesso la mora -Quindi in pratica ha detto
che....-
-Il suo destino sarà cupoooooo!- Ino si era messa a
scimmiottare l'indovina utilizzando la testa di Shikamaru come sfera di
cristallo.
Il moro diede un gentile cricco sulla fronte di Hinata-E tu ti
saresti spaventata per una cosa del genere? Mi deludi non poco Hinata!-
La ragazza abbassò lo sguardo -So che non dovrei però...da
quando ho parlato con quell'indovina ho una strana sen...-
L'uragano biodo si aggrappò al suo collo -Eddai Hinata-chan!
Non farti suggestionare! Dopotutto domani è il tuo compleanno! Che ne dite se
domani, per festeggiare, andiamo al Mac e poi al karahoke?-
Shikamaru la guardò con un gocciolone in testa -Ma non è il SUO
compleanno? Perchè dobbiamo fare cose che piacciono a te?-
Ino scrollò le spalle -Se Hinata-chan non ha spirito
d'iniziativa sono io che ho il compito di organizzare...non ti sembra
logico?-
Il giovane sbuffò scocciato -Mamma che seccatura sei!-
La bionda lasciò andare Hinata e mollò un sonoro pugno in testa
al ragazzso col codino -E' MAI POSSIBILE CHE TU SAPPIA DIRE SOLO: CHE SECCATURA!
CHE SECCATURA?! Ma non puoi proprio variare un po' il tuo vocabolario???-
Shikamaru si alzò con un ghigno -Beh delle volte dico
anche...che rottura!-
Quella risposta ebbe il risultato di far arrabbiare ancora di
più Ino, che finì poi per rinocorrerlo per tutto il cortile.
-Si può sapere cos'è tutta questa confusione?-
Avevano appena raggiunto il gruppetto un ragazzo e una
ragazza.
Kiba scrollò le spalle e indicò col pollice i due che correvano
-Niente...siamo alle solite...-
Lui, Neji Hyuga, guardò nella direzione indicata da Kiba, una
vena cominciò a pulsare sulla sua tempia -Capisco....E' MAI POSSIBILE CHE QUELLA
SCAPESTRATA DEBBA SEMPRE FARSI RICONOSCERE?!?! NON HA UN MINIMO DI RISPETTO PER
IL SUO TITOLO?!?!-
Era uno dei ragazzi più popolari della scuola, dopo Sasuke
naturalmente. Di un anno più grande del felice gruppetto, oltre ad essere bello
ed intelligente era anche dotato di uno charme e un portamento invidiabili.
Cugino di Hinata, aveva i suoi stessi occhi lavanda e portava i capelli lunghi,
sempre ordinatissimi e ben curati.
-Neji...lo sai ormai com'è fatta Ino...perchè ti scaldi
tanto?-
Ten ten era la storica fidanzata di Neji, stavano insieme dai
tempi della terza media e ora erano una delle coppie più ammirate dell'istituto
superiore Honan.
Straordinariamente alta per una ragazza della sua età, Tenten
era bravissima negli sport, soprattuto nell'atletica leggera, tanto da essere
molto vicina a gareggiare alle, da lei, tanto sospirate olimpiadi. Aveva gli
occhi castagna e lunghi capelli dello stesso colore, sempre raccolti in due
crocche ai lati della testa.
-Ma insomma Tenten!! E' pur sempre il presidente del nostro
consiglio!-
A quella frase, Sasuke e Temari annuirono tristemente, il solo
pensiero li rendeva più depressi che mai.
Tutto era cominciato all'inizio dell'anno scolastico, il
precedente presidente era ormai uscito dalle superiori perciò si presentò
l'esigenza di eleggerne un altro. All'inizio si era pensato di chiederlo a Neji
o Sasuke ma, quando entrambi rifiutarono convinti, Ino, per un puro capriccio
personale, pensò bene di candidarsi alle elezioni.
I suoi amici non se ne curarono troppo, mai avrebbero pensato
che nel loro liceo ci fosse gente così stupida da votare Ino per la più alta
carica raggiungibile da uno studente, ma si sbagliavano di grosso. I kohai
infatti conoscevano bene la fama di Ino e nessuno riuscì a resistere alla
tentazione di avere come presidente una ragazza così bella e di successo così,
grazie ai voti di quasi l'intera fascia del primo e del secondo anno, Ino, la
ragazza più lavativa, egocentrica e irresponsabile del mondo, riuscì a diventare
il presidente del consiglio studentesco del prestigioso istituto Honan.
La ragazza in questione e Shikamaru terminarono finalmente la
loro corsa -Yo Neji! Domani, dopo la scuola, vieni anche tu al Mac e al
karahoke? Per festeggiare il compleanno di Hinata...-
Solo allora il ragazzo si accorse della presenza della cugina,
le sorrise dolcemente -Ovvio! Non potrei mai mancare!-
Hinata sorrise di rimando al cugino -Grazie Neji nii-san!-
Quel pomeriggio Hinata, appena tornata da scuola, si buttò sul
letto stremata, prendendo il cuscino tra le braccia.
"Che giornata! Prima mi sveglio tardi per colpa di quel sogno e
poi, appena arrivata a scuola, mi scontro con un ragazzo mai visto prima e, come
se non bastasse, svengo tra le sue braccia!" al solo pensiero di quel momento,
la ragazza affondò il viso nel cuscino, imbarazzata. "Che figuraccia! Chissà
cos'avrà pensato di me! Eppure..." il suo viso si fece pensieroso "...quando mi
sono trovata tra le sue braccia...ho provato una sensazione strana..."
In effetti Hinata era rimasta molto scossa da quell'incontro
così particolare, tanto da essere rimasta a fissare il ragazzo tutto il giorno.
Non notò alcun fatto particolare, ne in lui, ne nella sua graziosa compagna.
"Chissà se stanno insieme? Bello lui...bella lei...non sarebbe poi una cosa
impensabile..."
Sospirò, era troppo stanca per pensare. Sentì bussare alla
porta -Si?-
-Hinata-sama sono Neji-
Si alzò a sedere -S-si Neji! Entra pure...-
Il cugino entrò -Scusa il disturbo...stavi dormendo per
caso?-
La ragazza scosse la testa -Oh no tranquillo...prima pensavo di
farmi una doccia...-
Il cugino sorrise -Posso parlarti un minuto?-
-Si certo siediti!- e gli fece posto sull'ampio letto.
-Di cosa volevi parlarmi?- chiese una volta che il cugino fu
seduto.
Neji sospirò -Beh...mi hanno detto ciò che è successo oggi
nella vostra classe...-
Hinata sospirò -Non me ne parlare...il solo pensarci è così
deprimente...-
Il ragazzo rise -Beh da oggi non si può certo più dire che tu
non sia una tipa espansiva...addirittura abbracciare un ragazzo che non
conosci!-
La mora nascose la testa sotto il cuscino -Nii-san smettila di
prendermi in giro!-
Neji tolse il cuscino dalle mani della ragazza e le accarezzò
la testa -Scusami Hinata....Mi dispiace che per te sia stata una giornata così
tremenda...-
La ragazza lo guardò negli occhi e sorrise -Beh se devo essere
sincera non è stata poi così terribile...-
Il ragazzo la guardò stupito -Ehi...che cosa vuoi dire? E'
forse stato così piacevole finire addosso a quel tipo?-
Hinata rise -No! Non per quello!- si rimise in posizione
seduta.
-Vedi io sono abituata a svegliarmi tutte le mattine,
prepararmi per la scuola, scendere a fare colazione con la famiglia, dove non si
riesce mai a fare un poco di conversazione civile, uscire, prendere il treno,
arrivare a scuola, ascoltare ogni singolo professore, tornare a casa, fare i
compiti e andare a letto. Ogni giorno gli stessi gesti, uguali a quelli di
milioni di altri ragazzi nel mondo. Non dico di annoiarmi però...sento la
mancanza di qualcosa...non so di cosa...insomma di un qualcosa che rompa la
solita routine quotidiana. Se devo essere sincera per me quest'oggi è stato
abbastanza eccitante! Almeno sono riuscita a dare una lieve scossa alla mia
vita!-
Neji le sorrise dolcemente, per poi scompigliarle i capelli -Eh
si Hinata...tu hai proprio bisogno di un ragazzo!-
La mora sbuffò rassegnata -Uff! Lo sapevo che non mi avresti
presa sul serio nii-san...-
Il cugino rise-Stavo scherzando...comunque preparati per
domani...ti ho preparato un bel regalo!-
Hinata sorrise -Grazie Neji nii-san!-
*TOC TOC*
Hinata sentì alcuni colpi alla porta -Avanti!-
Una domestica con tanto di divisa entrò nella stanza
-Signorini! Hiashi-sama ha richiesto la vostra presenza in soggiorno.
I due si guardarono un attimo "Ma cosa vorrà? E' molto tempo
che non cerca pù la mia presenza anzi...è molto tempo che non mi parla...."
Hinata e il cugino scesero le scale; la ragazza si sentiva
inquieta, non ne sapeva il motivo, ma continuava a sentirsi scuotere dai
brividi, e non era certo perchè fosse dicembre inoltrato, visto che la sua
famiglia era solita tenere il riscaldamento molto alto per riuscire a mantenere
calda a sufficienza ogni stanza dell'enorme villa in stile tradizionale.
Giunsero nel soggiorno -Buona sera padre- -Hiashi-sama- e, dopo
un breve inchino, si sedettero sul divano di fronte a Hyuga Hiashi, il padre di
Hinata.
L'uomo portava anche lui i capelli lunghi, era quello l'uso
all'interno della famiglia, un po' stempiati ai lati a causa dell'età; aveva gli
stessi occhi lavanda dei due ragazzi, anche quelli erano un tratto somatico
tipico della casata, segnati sempre da un'espressione severa e altezzosa.
-Di cosa voleva parlarci?- Hinata parlava senza guardarlo negli
occhi, in tutta la sua vita non era mai riuscita a reggere quello sguardo carico
di disprezzo che l'uomo aveva tutte le volte che posava gli occhi sulla
figlia.
-Domani è il tuo sedicesimo compleanno...-
Hinata ebbe un sussulto: voleva parlarle del suo compleanno?
Aveva forse intenzione di organizzarle qualcosa? Aveva avuto, per la prima volta
in vita sua, un pensiero per lei?
-...subito dopo la scuola dovrai tornare a casa, il nonno ha
intenzione di organizzare una celebrazione in tuo onore.-
La ragazza, non vista dal padre, fece un sorriso amaro. Altro
che organizzare qualcosa per lei...sarebbe stato l'ennesimo noioso ritrovo tra i
pochi familiari della casa durante il quale il nonno avrebbe fatto un
altrettanto noioso soliloquio riguardante l'argomento della riunione. E, per
giunta, non era neanche stato il padre ad organizzarlo, ma quella buon anima di
Hiroshi Hyuga, nonno della ragazza e capo della famiglia.
La ragazza sospirò -In verità padre...io dopo la scuola avrei
un impegno...-
L'uomo battè la mano aperta sul tavolino basso davanti a lui
-NIENTE SCUSE HINATA! NULLA E' PIU' IMPORTANTE DI QUESTA CELEBRAZIONE! DI
QUALUNQUE COSA SI TRATTI!-
Hinata, sorpresa dal repentino cambio d'umore del padre, si
alzò dal divano e chinò la testa per congesdarsi -Ho compreso perfettamente
padre. Ora se volete scusar...-
-Non ho ancora finito!- si rivolse al ragazzo, che fino ad
allora aveva ascoltato in silenzio ogni parola -Anche tu dovrai essere presente
Neji. Perciò fai in modo di essere puntuale!-
Il ragazzo sussultò a sua volta: ma cosa c'entrava lui? Già era
strano organizzare una celebrazione per il sedicesimo compleanno di Hinata...ma
addirittura costringerlo a partecipare...Ma Neji sapeva bene che, se si voleva
sopravvivere nel clan Hyuga, esistente da generazioni e molto più esteso e
potente di quanto si possa pensare, c'erano alcune regole che bisognava seguire
e la più importante era: MAI contraddire Hiashi Hyuga.
-Farò come chiede Hiashi-sama.- altro che chiedere...quello era
un ordine in piena regola. Il ragazzo si alzò e si inchinò -Hiashi-sama.- per
poi congedarsi insieme alla cugina.
Una volta che il fusuma fu chiuso alle loro spalle, i due
tirarono un sospiro di sollievo: gli incontri con Hiashi Hyuga sarebbero
sfiancanti anche per un esperto di etichetta, bisognava essere sempre
impeccabili e, ogni volta, la tensione era tale da potersi tagliare con un
wakizashi ben affilato.
Hinata sbuffò leggermente, delusa -E così niente karahoke con
gli altri...-
Il cugino le mise un braccio intorno alle spalle -Già...davvero
un peccato...ma non si può dire che tu non ci abbia provato...ho davvero
ammirato il tuo coraggio...però hai rischiato grosso! Ma come hai fatto? Non è
cosa da tutti i giorni che tu contraddica tuo padre...-
La ragazza sorrise imbarazzata -Beh a dir la verità non so
neanch'io come ho fatto...forse tutto il trambusto di stamattina mi ha reso un
po' più euforica!-
Neji rise di gusto -Da come parli sembra che tu abbia visto un
rave party...comunque credimi...domani la tua euforia calerà eccome!-
Hinata abbassò lo sguardo -Già...credo proprio che sarà
così...-
Hinata, assieme al cugino, si stava avviando con calma verso la
scuola. Quel giorno non aveva perso il treno perciò poteva prendersela un po'
più comoda.
All'entrata vide subito il suo capannello di amici; per ora
c'erano Sasuke, Ino, Shikamaru, Temari e Kiba.
Sospirò, non sarebbe stato facile dare loro la brutta notizia,
specialmente ad Ino, la quale, se rifiuti di fare qualcosa chiesto da lei, se la
prende a morte.
La bionda in questione notò i due ragazzi ed agitò vistosamente
il braccio per salutarli.
Hinata sudò freddo, ora era in trappola. Capì cos'era stato, il
giorno prima, a darle la forza di provare a declinare la proposta del padre:
l'inconscia paura della reazione di Ino.
-Ciao Hinata-chan!- e le si buttò al collo -Tantissimi auguri
di buon compleanno!-
Anche Temari si unì all'abbraccio -Tanti auguri
Hinata-chan!-
Shikamaru la guardò assonnato -Auguri...-
Kiba le battè una mano sulla schiena, facendole un male
tremendo -Tantissimi auguri donna d'acciaio!-
Sasuke le sorrise lievemente -Tanti auguri Hinata.-
Lei sorrise felice, i suoi amici erano sempre così solari e
gentili...gli voleva davvero un mondo di bene -Grazie! Grazie a tutti di
cuore!-
Ino sciolse il suo "caloroso" abbraccio -Mi dispiace ma il
regalo ora non te lo diamo! Te lo daremo oggi al karahoke...vedrai sarà
superbello!-
Hinata abbassò lo sguardo triste, la bionda la guardò senza
capire -Ehi Hinata-chan! C'è forse qualcosa che non va?-
La ragazza sospirò -Ecco vedi....mi dispiace...oggi non posso
proprio venire al karahoke con voi...-
-Il fatto è che suo padre ci ha detto che oggi, appena tornati
da scuola, dobbiamo entrambi correre a casa per una celebrazione in onore di
Hinata...non abbiamo potuto rifiutare!- Neji si era affrettato a dare man forte
alla cugina.
Ino sbuffò delusa -Uffa che scocciatura! E pensare che avevo
proprio voglia di sfidarti ad una gara di canto...- sorrise guardando in faccia
l'amica -Pazienza! Si rimanda tutto a domani! Però tu dovrai offrirmi una
porzione grande di patatine al Mac!-
Temari diede una botta in testa alla bionda -Ma perchè sei
sempre così ingorda?! E poi se ingrassi vieni a lamentarti da noi!-
-Ahia Temari-chan mi hai fatto male!- Ino si stava massaggiando
quello che, molto probabilmente, sarebbe diventato un bernoccolo.
-Buon giorno a tutti!- Ten Ten corse verso di loro per poi
avvicinarsi al cugino di Hinata -Ciao Neji!- e gli diede un bacio a fior di
labbra.
Si voltò verso la morettina -Buon giorno Hinata! Tantissimi
auguri di buon compleanno!- e l'abbracciò con calore.
Hinata ricambiò felice -Grazie mille Ten Ten!-
La ragazza si allontanò da lei e sorrisse -Di niente! Figurati
se io mi posso dimenticare di un avvenimento così importante!-
Hinata sorrise, quanto le voleva bene! La conosceva solo
attraverso suo cugino Neji ma l'aveva sempre trovata una brava persona, gentile
e buona così le due erano diventate ottime amiche.
-Ragazzi! E' meglio avviarsi...le lezioni iniziano tra meno di
venti minuti!-
Dopo aver parlato, Sasuke Uchiha si diresse verso l'ingresso,
seguito a ruota dall'intera combriccola.
Quando arrivò la fine dell'ultima ora, i due Hyuga si avviarono
lenti verso l'uscita. Il cielo, grigio e nuvoloso, prossimo ad un bel temporale,
nonostante la stagione dei tifoni fosse ben lontana, sembrava voler ironicamente
imitare l'umore dei due ragazzi.
Sapevano bene che cosa li avrebbe aspettati una volta arrivati
a casa: vestiti scomodi, cerimonie noiose, incontri indesiderati, discorsi
ipocriti....e tutto ciò contrapposto al vivace pomeriggio che avevano progettato
di passare insieme ai loro amici e compagni.
Sospirarono all'unisono, rincuorati dal pensiero che, entro
sera tardi, sarebbe tutto finito.
Fuori dal cancello della scuola travarono un'inaspettata e,
poco, gradita sorpresa.
Il signor Hyuga, il padre di Hinata, aveva mandato a prenderli
la Mercedes nera che lui solitamente usava per i suoi spostamenti personali.
Davanti al veicolo c'era ad aspettarli Hideto, autista
ufficiale della casata principale della famiglia, con un ombrello nero stretto
in mano. Non appena notò i due giovani, aprì la portiera -Buon pomeriggio
signorini. Hiashi-sama vi attende.-
Con un altro sospiro, i due giovani salirono sul veicolo che,
dopo pochi secondi, partì, portandoli lontano.
Quando la mercedes si fermò davanti al cancello di villa Hyuga,
la pioggia scendeva più forte che mai, accompagnata da tuoni e fulmini.
L'autista disse alcune parole al citofono, a cui i due cugini non fecero caso,
il cancello automatico si aprì, lasciando entrare il veicolo. In pochi minuti,
Hideto percorse il lungo viale che attraversava il grande cortile attorno a
villa Hyuga, portando i due ragazzi davanti al grande ingresso pricipale, dove
trovarono ad attenderli due domestici con tanto di ombrelli che li scortarono
dentro.
Quando Hinata e Neji varcarono la grande porta, si trovarono di
fronte ad un uomo anziano. I capelli bianchissimi erano stati quasi tutti
eliminati dalla calvizie e il viso era deturpato da rughe e macchie. Il corpo,
che, un tempo, doveva essere stato massiccio e robusto, ora era piegato quasi in
due da una gobba profonda e poteva sorreggersi solo con l'aiuto di un
bastone.
Come lo vide, Hinata si illuminò -Nonnino!- e corse ad
abbracciarlo.
Il vecchio le sorrise amorevolmente -Buon giorno Hinata! Tanti
auguri per il tuo compleanno!-
La ragazza sorrise raggiante mentre Neji fece un educato
inchino -Buon pomeriggio Hiroshi-sama-
L'uomo rise piano -Neji Neji Neji...quante volte ti ho detto di
smetterla di essere sempre così ossequioso...mi sembra ieri che ti tenevo sulle
ginocchia e tu ridevi, ridevi...-
Lievemente imbarazzato, il moro sorrise cordiale all'uomo.
-Bene ragazzi! Ora seguitemi!-
-Camera 4! Su Hinata!-
Davanti ad una fila di monitor, stava seduto un giovane dai
lunghi capelli neri, legati in una coda bassa. Ai lati, in piedi, stavano un
ragazzo con un camice bianco, dai lunghi capelli biondi, dotato di una bellezza
alquanto femminile, e un ragazzo dai corti capelli rossi e un'espressione avida
e tesa sul bel viso. Sembravano attendere con ansia l'arrivo di qualcosa.
Qualcosa che avrebbe davvero dato una svolta alle loro vite.
L'anziano signore, seguito dai due giovani, si avviò su per le
scale.
Dopo aver percorso due rampe, li guidò per un lungo
corridoio.
Era prossimo il tramonto, ma le luci non erano ancora state
accese e, fuori, il temporale infuriava, Hinata sentì un brivido percorrerle la
schiena.
Giunsero infine di fronte ad una stanza chiusa da due fusuma,
le uniche stanza della casa dotate di porta erano quelle di Hinata e Neji, che
due uomini vestiti di nero aprirono con un colpo secco.
Ciò che videro dentro fu pura sorpresa per i due ragazzi:
l'intera famiglia Hyuga, casata principale e cadetta, riunita davanti a
loro.
Erano tutti inginocchiati a terra, su due file di cuscini, ai
lati della lunga stanza, tutti vestiti di nero. Subito vicino all'entrata,
esattamente tra le due file c'erano altri due cuscini, vuoti.
-Hinata, Neji, acomodatevi!- il nonno si sistemò all'altro capo
della stanza, nel posto d'onore.
Timorosi, i due si inginocchiarono sui cuscini -Bene Hinata!
Tanti auguri per il tuo sedicesimo compleanno! Questo è il regalo che riceverai
da parte mia!- battè le mani un paio di volte, un uomo portò un pacco, legato
con un foulard viola davanti alla ragazza.
-Molte grazie nonno!- la mora si inchinò, toccando il pavimento
col volto, in segno di rigraziamento, un fulmine squarciò il cielo.
Neji guardò un attimo la finestra pensieroso "Perchè tutta
questa fretta? Non ci hanno neanche fatto cambiare d'abito...non che ce ne sia
realmente bisogno, a quanto vedo" guardò il resto della famiglia, tutti vestiti
con abiti "informali" anche se insoliti per una festa di compleanno.
Hinata guardò un attimo il pacco, il suo cuore perse un battito
"Ma cosa?..."
-Su Hinata! Aprilo!-
La ragazza slegò lentamente il foulard, liberandone il
contenuto: un piccolo scrigno finemente intarsiato, con rifiniture in
avorio.
Hinata rimase un attimo incantata alla vista di quell'oggetto
prezioso, per poi venir presa da un'ansia profonda, il suo cuore cominciò a
pulsare all'impazzata.
Riavvicinò lentamente le mani all'oggetto ma con molta fatica,
più le avvicinava, più il suo cuore accelerava i battiti.
"Cosa mi sta...." *TU-TUM TU-TUM TU-TUM* le sue mani sfiorarono
la superficie, il ritmo accelerò *TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM*
"Perchè? Perchè non si ferma?"
Neji le si avvicinò preoccupato -Hinata tutto bene? Vuoi che te
lo apra io?-
La ragazza annuì debolmente, il moro aprì piano la serratura
*CLICK*
Il cuore di Hinata bateva sempre più forte, sempre più
forte.
Neji aprì piano lo scrigno rivelandone il contenuto.
Tra la soffice stoffa di raso rosso, spiccava una candida
piuma, lunga più di una spanna e larga circa cinque centimetri. Come la vide,
Hinata sentì la vista annebbiarsi, strane immagini affollarono la sua mente.
Distese infuocate, dove giacevano centinaia di migliaia di
corpi non umani fatti a pezzi, squartati, le loro viscere sparse sulla scura
terra. Piume, miliardi di piume che si libravano nell'aria, macchiate di sangue
scarlatto. Una figura, completamente coperta di sangue, china sul corpo di un
uomo, ha due grosse ferite grondanti sulla schiena.
All'improvviso Hinata fu circondata da un alone violaceo, i
suoi vestiti tutt'a un tratto si lacerarono mentre lei tremava in preda alle
convulsioni. Una dopo l'altra, le lampadine scoppiarno. Poi tutto questo
finì.
Hinata però non aveva smesso di tremare -Neji-nii san cosa mi è
successo? Neji? Dimmi che cosa sta succedendo!-
Non udendo risposta, la ragazza si voltò. Anche Neji tremava
poi, improvvisamente, sputò un grumo di sangue, si alzò di scatto e un enorme
squarcio si aprì sul suo petto sanguinando copiosamente, dopodichè cadde a terra
svenuto.
Hinata, sconvolta, lo prese tra le braccia -Neji! Neji! Ti
prego Neji rispondimi!-
Si voltò verso il resto della famiglia, nessuno si era mosso,
nemmeno suo padre e suo zio Hizashi, padre di Neji.
La ragazza scattò furiosa -Ma che state facendo?! Neji sta
male! Sta perdendo molto sangue, perchè non vi muovete?! Se non facciamo
qualcosa subito morirà!-
-Neji non morirà affatto!- Hinata si guardò intorno, era stato
il nonno a parlare -Neji è indispensabile per il futuro del clan Hyuga...-
l'intera famiglia si alzò in piedi -Qui l'unica a morire sarai tu Hinata!-
Tutti i membri del clan, compreso suo padre, le puntarono
addosso delle pistole.
Hinata sentiva il panico salire sempre di più. I vestiti
lacerati, Neji morente tra le braccia, decine di pistole puntate contro di lei
e, nella testa, le parole dell'indovina.
-Prevedo sangue, rabbia e disperazione. L'equilibrio del mondo
intero vacillerà. Quando la sedicesima stella e la luna si
incontreranno....allora giungerà il giorno prestabilito.-
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