Poe Syndrome Project

di SadieJT
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Un insignificante foglio di carta, il raschiare distratto di una moneta ramata di infimo valore.

Una sorpresa moderata, il vociare della folla; complimenti, acclamazioni.

La cauta felicità esplosa in un tumulto di autentico delirio.


 

Le cascate d'oro l'avvolgevano e la trasportavano in luoghi mai sognate, donandole cose mai desiderate. Ad ogni viaggio e ad ogni dono l'oro le si incrostava sulla pelle, sugli occhi, sulla lingua, sull'anima. Una corazza di scaglie lucenti la trasformava in un oggetto bellissimo e pressoché inutile, indesiderabile. Attorno a lei si ergeva giorno dopo giorno una parete invisibile, una magnifica teca di sogni e speranze artificiali da cui poteva essere osservata, considerata e lasciata lì, sola, reclusa. Ovunque le sue mani cercavano di arrivare trovavano l'impedimento di un'aria densa di fulgidi frammenti che lei cercava di afferrare affinché nessuno di quegli impietosi ed apatici spettatori potesse rubarne anche una sola briciola. Se doveva finire sola, si sarebbe costruita un sublime mausoleo d'oro.


 

Mentre l'auto lussuosa e carica di ogni genere di ricchezza stridendo abbandonava la strada le dita scivolavano via da quell'ultimo appiglio alla vita. Lo schianto ed il capovolgimento parevano l'amplificazione dei tuffi di un cuore sporco d'oro i cui battiti rimasti si potevano ormai contare sulle punta delle dita. Nell'istante in cui l'incontrollabile caduta cessava la situazione appariva cristallina: troppe le ossa rotte, troppi i danni arrecati a polmoni già eccessivamente fiaccati da innumerevoli respiri non voluti, troppa la stanchezza dei muscoli lesi perché un qualsiasi medico, anche il più pagato, potesse fare alcunché per prolungare quella vita malvissuta.

E, finalmente, l'oro non contava più nulla.


 

Angolo dell'autrice:

Eccomi di ritorno, scusate per l'attesa, ma gli esami hanno esaurito ogni briciola di ispirazione... Stavolta la storia è più breve, spero vi sia piaciuta comunque!

A presto,

Sadie





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