blablabla
Si erano conosciuti in una fredda notte londinese mentre Peter rincorreva la sua
ombra.
Peter, un bambino dallo sguardo furbo e gli occhi vispi, un bambino
allegro vivace, come tutti gli altri. No, lui non era come gli altri, lui era
diverso perchè tutti i bambini crescono,tutti, ma non lui, non Peter Pan.
Wendy
era graziosa e responsabile con limpidi occhi azzurri e capelli dorati come il
sole.Peter adorava posarsi sul davanzale della sua finestra e osservarla,
raccontare favole ai suoi fratellini, Gianni e Michele; favole che
parlavano di cavalieri e principesse, avventure e amori coronati, favole che
terminavano sempre con un lieto fine.
Come gli sarebbe piaciuto portarla all'
Isola, là avrebbe potuto raccontare a lui e ai bambini sperduti le favole prima di
dormire, proprio come una vera mamma.
"Dai Wendy dimenticali, dimenticali
tutti, vieni con me dove non dovrai mai, mai pensare alle cose dei grandi." Le
aveva detto una sera.
Lei titubante si era sentita in colpa con i suoi
genitori ma nn voleva, e non era ancora pronta per crescere, così aveva teso la
mano verso quell'amico tanto misterioso quanto affascinante.
"Peter, non so
volare" Ripeteva mentre lui le lasciava cadere in testa la polvere magica e lei
già vibrava in aria.
"Non ti preoccupare non è difficile, basta pensare
a...mmh...a ciò che più ti rende felice!"
E così partirono, tutti quanti,
insieme a Gianni, Michele e Campanellino la fatina di Peter. E mentre volavano
sopra i tetti coperti di brina, tra camini accesi e fumi grigio carbone, Peter
raccontava a Wendy di Capitan Uncino, delle Sirene, dei Bimbi Sperduti dell'
Isola Che Non C'è...
"Chi sono i Bimbi Sperduti Peter?"
"Sono i bambini
caduti dalle corrozzine quando le tate non guardavano, se non vengono reclamati
entro sette giorni vengono spediti all'Isola Che Non C'è.
" Ma sono tutti
maschi?"
"Sì, perchè le femmine sono troppo intelligenti per cadere dalle
carrozzine!"
E ridevano, felici e spensierati, e più si avvicinavano
all'isola più Wendy si dimeticava dei genitori, di Nana il cane, di papà che
appena poteva le ricordava che non era più una bambina.
Avevano volato
insieme fino alla seconda stella a destra ed erano finalmente arrivati in quel
magico mondo abitato da marinai ed indiani, dove il tempo non scorreva mai e
anche se avevi un orologio al polso non potevi capire se quelli che passavano
erano minuti, ore oppure intere giornate.
Giocavano giorno e notte senza mai
fermarsi, ma Wendy lentamente si accorgeva che forse papà non si era sbagliato,
e forse lei ci pensava alle cose dei grandi;
"Amore? Non ne ho mai sentito
parlare..."Aveva detto Peter perplesso terminata una delle abituali fiabe della sera.
No, quello non era il luogo adatto, doveva tornare, crescere, come avrebbe fatto
la mamma senza di lei? Anche se Gianni e Michele avevano ormai dimenticato la
loro vita precendente all'arrivo all'Isola, lei ricordava ed era ben decisa a
tornare a casa.
Seduti vicino a Wendy, i Bambini Sperduti, sempre più
incuriositi e preoccupati le avevano chiesto:
"Che cosa è una
mamma?"
"Una mamma, una vera mamma è la cosa più bella che ci sia al mondo!"
Aveva risposto, in modo tanto sincero e dolce che le sue parole avevano fatto
venire voglia a tutti di tornare a casa. Tutti tranne uno,Peter.
" Che cosa
ci trovi di tanto bello nel crescere Wendy? Qui c'è tutto ciò che ogni bambino
desidera!"
" Ma io non sono più una bambina, ho bisogno di tornare Peter,di
vivere non in un sogno"
Peter confuso aveva alla fine accettato di riportare
Wendy e i suoi fratelli a Londra. Quando arrivarono era ancora notte, il tempo
reale scorrava molto più lento e la finestra della camera di Wendy era ancora
spalancata.
Fecero appena in tempo a mettersi sotto le coperte che arrivò la
mamma a dargli il bacio della buona notte.
"Wendy, non hai ancora chiuso la
finestra? Prenderete tutti un reffreddore!" Le aveva detto mentre si accingeva a
racchiudere la persiana.
Peter conosceva innumerevoli gioie che gli altri
bambini non potevano avere ma in quel momento fissava attraverso il vetro una
gioia che a lui era stata negata per sempre...Basta, non poteva più guardare,
voleva tornare all'Isola, voleva che anche Wendy tornasse all'Isola per fermare
il suo tempo, e rimanere bambina come lui,con lui.
"Non ti dimeticherai di me
vero Peter?" Gli aveva domandato Wendy prima di entrare in casa.
"No mai,
come potrei? Ti penserò sempre, anche nei sogni."
E lei ci aveva creduto, non
aveva mai messo in dubbio la sua parola, mai.
Ma Peter era tornato nel suo
mondo, e per vivere insieme a pirati e sirene, indiani e fatine il prezzo da pagare è caro, più
del ricordo di Wendy? ...Questi sono pensieri da grandi e non era dato a Peter
preoccuparsene. In fondo lui, era solo un bambino, felice di essere tornato in
un luogo che gli avrebbe sempre permesso rimanere tale.
A Wendy però il
ricordo era rimasto, ben inciso più nel cuore che nella mente e per giorni aveva
tenuto la finestra aperta nell' illusione che Peter tornasse per ascoltare
ancora una volta le favole che tanto gli piacevano, ma l'attesa era stata vana
perchè lui giocava, perchè lui rideva, perchè lui aveva dimenticato, dimenticato
tutto
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