Di Luna e il suo té leggendario

di Aven90
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Personaggi: Luna;Ron
Prompt1: tappi di sughero, prugne dirigibili, té, 
Prompt 2: "il tuo té è terribile!
"E allora perché lo bevi?"
"Perché ogni volta che io faccio le boccacce, tu ridi. E' bello quando ridi"
"Perché?"
"Perchè quando ti sento ridere so di essere a casa"


“Sai cosa, Ron?” chiese d’un tratto Hermione.

Ron alzò lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta e guardò l’amata. “Cosa?”

“Faremo il Natale con i Lovegood.. non ci vediamo da secoli, proverò a chiedere se sono disponibili”

Ron alzò le spalle. L’importante era che si mangiasse, poi la location sarebbe potuta essere anche il bagno di Mirtilla Malcontenta.

Così si scoprì che i Lovegood erano disposti ad accogliere chi8unque avesse avuto l’ardire di imbastire una serrata con loro senza impazzire e nell’occasione poteva anche esserci del tempo per discutere dei bei tempi andati.

Ad esempio Ron voleva togliersi un dubbio amletico che lo perseguitava da quando aveva diciassette anni.

“Mi spieghi una cosa, Luna? Ma perché non dovremmo toccare le Prugne Dirigibili? Inoltre, a chi mai verrebbe voglia di toccarle?”

Luna ridacchiò guardando il neo marito. “Pensavo l’avessi capito, Ronald. Se tu toccassi le Prugne Dirigibili non crescerebbero come dovrebbero e non saprebbero poi indicarti la strada laddove tu ti senta perduto. Adesso bevi il tè, che si fredda”

Ron guardò il liquido ambrato sospettoso. “Non è che poi scopro che ci hai messo il succo di Plimpi?”

Anche a Hermione venne lo stesso dubbio. Per fortuna la domanda era stata fatta.

“Oh no, dopo che papà mi ha detto che non l’avete nemmeno toccato non lo offriamo più. Peccato, perché il suo sapore intenso calma i nervi e acuisce la mente” disse la bionda, placida come dopo tre tazze di succo di Plimpi d’acqua dolce.

Ron arricciò le labbra, scettico, e, come se se lo avesse aspettato, il tè sapeva di tappi di sughero.

“Lo sapevo, Luna” commentò Ron, dopo appena un sorso. “Il tuo tè è terribile!”

“E allora perché lo bevi?” chiese Luna divertita.

"Perché ogni volta che io faccio le boccacce, tu ridi. È bello quando ridi" rispose Ron, con sincerità. Certo, era ardito da dire davanti a Scamandro e a Hermione, ma Ron non stava collegando la lingua al cervello.
"Perché?" chiesero quindi tutti e tre in sincrono.
"Perché quando ti sento ridere so di essere a casa"

Minuti sconcertati di silenzio. Magari non c’era niente di sottinteso in quella frase, ma suonava così strana che  persino Ron non aveva capito quello che aveva detto e gli si arrossarono le orecchie, quasi automaticamente.

A completare il momento di imbarazzo, mancava Harry che avrebbe rotto il ghiaccio dichiarando che c’era qualcuno che voleva ucciderlo.

“Che cosa carina da dire” disse Luna, sorridendo. ”È come se mi volessi bene”
“Appunto, queste cose a me non le ha mai dette” disse Hermione. “Che ti è preso? Ti devo uccidere subito o adesso?”

Ron spiegò farfugliando cosa voleva dire, ma questo non gli impedì di essere punito con metà dei pasti che gli sarebbero toccati.

“In ogni caso, non mi aspettavo che Ron potesse essere così affettuoso” pensò a posteriori Hermione fra sé. Ed era per quello che lo amava, fra l’altro.





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