Per lei...

di samiak79
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Si era presa cura di lei per tre anni: aveva imparato ad amare la sua ironia, la faccia da schiaffi con cui affrontava il mondo, il suo coraggio, la sua sfrontatezza, persino il modo in cui se se stava chiusa a guscio dentro se stessa, mostrando pochissimo di quanto il suo cuore veramente celava, difendendosi con le unghie e con i denti. L'aveva vista crescere, imparare a fidarsi degli altri - beninteso non di tutti! - soffrire, a volte, quando il distacco che di solito riservava ai sentimenti non era bastato, e si era ritrovata suo malgrado coinvolta emotivamente in qualcosa di più grande di lei. Le voleva bene, come si può voler bene ad un personaggio che non sapevi di dover interpretare, ma a cui hai scoperto di assomigliare, e a cui riesci a prestare un pò di come sei fatta. Ziva David aveva preso vita propria in fin troppo poco tempo, e quando era sul set l'immedesimazione era totale. Qualcosa di cui persino di vantava, a volte: era come l'accendersi di una lampadina e sentirsi prendere la mano per seguire una direzione che non compariva in messun copione. La maggior parte delle volte il risultato era talmente buono che nessuno, dagli sceneggiatori al regista, alla produzione stessa, osava cancellare la scena, o chiedere un ciak in più, ma qualche volta andava diversamente... Qualche volta le pagine le erano sembrate vuote, prive di forma e di senso, una ripetizione di vecchie storie che avevano già girato, noiose, o peggio, le riservavano uno spazio ridottissimo. No, rifettè fra sè, il fondo l'avevano toccato quando le avevano portato via l'oggetto del suo desiderio, Anthony DiNozzo. All'inizio aveva accettato di buon grado che quel playboy da strapazzo potesse interessare alla sua Ziva, s'intendevano a meraviglia, si completavano a vicenda, e si era resa conto, da come ne parlava il suo collega, che oltre la facciata di rubacuori c'era una sensibilità che doveva ancora venire a galla, ma poi avevano aggiunto al cast quella smorfiosa con l'accento francese con cui l'antipatia era stata istintiva, a pelle. E come dare torto all'israeliana, alla sua afflizione e a quello sguardo triste che faceva venire il magone, quando aveva scoperto che il suo lui si era preso una bella cotta per quell'altra? Finalmente, la trama si era evoluta ulteriormente, e lei aveva tirato un sospiro di sollievo: per lo meno, si era detta, se anche quei due non fossero mai riusciti a stare insieme, magari avrebbero lasciata libera Ziva di interessarsi a qualcun altro. Era stata una delusione scoprire che anche questa volta le sue speranze sarebbero state deluse a quel modo: non c'era modo di uscirne, in apparenza, e il suo personaggio continuava a fare l'anima confusa e incapace di reagire. Patetico. Ma stavolta aveva un piano, e avrebbe funzionato.




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