Settantaduesimo piano.

di LeMee
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Due giovani, due giovani amici. Erano in una cucina, al sessantaduesimo piano di un grattacelo. Era un giorno di dicembre. Era il sedici. 
Fuori nevicava. 

Ti preparo una camomilla.
Va bene.
Cosa devi dirmi?
Io?
Dovevi dirmi qualcosa.
Già.. giusto.
Dimmi!
Prima la camomilla.
E' pronta.
...
Allora? 
...
Non dovevi dirmi qualcosa? 
Sì, dovevo
Era estremamente importante, dicevi.
Non sbagliavo.
Sputa il rospo!
Ehm..
Sai, tutte le volte che ti vedo mi batte più forte il cuore.
Mi vengono le guance rosse.
Mi tremano le mani.
Ho voglia di stringerti forte.
Non vorrei lasciarti andare mai più.
Divento quasi bambino.
Mi si chiude lo stomaco.
Non riesco a dire niente di sensato.
Avrei voglia di baciarti con dolcezza.
Avrei voglia di tenerti per mano.
Avrei voglia di accarezzati i capelli.
Avrei voglia di dirti che ti voglio tanto bene.
La notte è troppo lunga, ti vorrei vicino.
Il mattino mi manca qualcuno con cui prendere il caffè.
A pranzo mangiare da solo è quasi stressante.
Il pomeriggio la televisione mi annoia.
Le coperte prima di addormentarmi non sono così calde.
Quando mi parli divento felice.
Se mi fai un complimento sorrido come un idiota.
Quando ti vedo felice mi sembra che vada tutto bene.
Se le nostre mani si sfiorano mi vengono i brividi.

Hai.. hai una macchia sulla scarpa.
Ah.


Angolo dell'autrice.
Non mi convince troppo questo capitolo.
Spero si capisca che la parte in grigio&corsivo sono i pensieri del ragazzo, quella in nero il dialogo. 



 




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