All the world's a stage

di Cabiria Minerva
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All the world's a stage*


 

Il mondo è un palcoscenico. Il palcoscenico è un mondo.

Tom sorrise nel leggere la scritta malferma, intagliata – chissà da chi, chissà quando – sulla trave che, in quel momento, si trovava proprio sopra la sua testa. Sorrise pensando che mai affermazione fu più azzeccata. Almeno per lui.

Per lui, che attraversava il confine tra realtà e finzione ogni giorno e sapeva quanto esso fosse sottile – così sottile da permettere ai due mondi di sfumare l'uno nell'altro. Per lui, che si sentiva a casa quasi solo in un teatro. Per lui, che oggi era Tom, domani Henry, e poi chissà...

Chiuse gli occhi, inspirando profondamente mentre due mani gli sistemavano il bavero del costume di scena. Sorrise nuovamente, questa volta pregustando le sensazioni che in pochi istanti, in pochi passi, l'avrebbero travolto.

Oh sì, il mondo era il suo palcoscenico, e il palcoscenico era il suo mondo.

 


 

*W. Shakespeare, As you like it, Act II, Scene VII

 





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