Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley Parte
uno Gli voltava la schiena, ma
non gli occorreva vederla in faccia per sapere che aveva messo il broncio. "Te
l'ho già detto… se non ti va di venire, puoi anche non venire. Non
c'è problema." mormorò lei con voce triste. "Okay…"
mugugnò, incrociando le braccia dietro alla testa, mentre faceva dondolare
mollemente una gamba giù dal materasso. Le coperte conservavano ancora
l'odore e il calore dei loro corpi. Ginny estrasse una spazzola dalla borsa
e si pettinò con cura i capelli rossi che le arrivavano appena al di sopra
delle spalle. Draco riusciva a vedere il suo viso pallido, riflesso nello specchio. "Certo…"
riprese lei, dopo essersi schiarita la voce "Preferirei che tu venissi, ma,
come ti ho già detto, non c'è problema! In fondo è solo la
mia famiglia…" Draco roteò gli occhi, sbuffando silenziosamente
e distogliendo lo sguardo. Odiava quando faceva così! Quando lo ricattava
moralmente! Non venire se non vuoi, ma sappi che io ci rimango male! Ovviamente
non te lo dico a parole e faccio finta di essere calma e disinvolta, ma mi si
legge in faccia che voglio che tu venga! Ma lui non avrebbe ceduto! Nossignore!
Non quella volta! Aveva ceduto su ogni fronte: a Ginny non andava bene il materasso
duro del suo letto e così ne aveva comprato uno più soffice, a Ginny
non piaceva il suo pizzetto e così l'aveva tagliato, a Ginny piaceva lo
yogurt alla fragola e così lui glielo faceva sempre trovare in frigorifero,
a Ginny piaceva il suo vecchio maglione nero e così lui glielo aveva regalato
e si sarebbe anche fatto crescere un po' i capelli per il matrimonio, ma non sarebbe
MAI andato a una cena dai Weasley! Avrebbe dovuto schiantarlo e portarcelo legato
mani e piedi! Perché lui non avrebbe MAI ceduto volontariamente! "E
poi chissà che confusione… tra i miei fratelli, Hermione ed Harry…"
buttò lì Ginny, spruzzandosi un po' di profumo. Draco si fece
improvvisamente attento. "Potter?" sibilò nello stesso modo
in cui avrebbe pronunciato una bestemmia. "Sì, lo sai che è
di famiglia" rispose Ginny, stringendosi nelle spalle "Credo che si
fermi a dormire da noi." "Dormire da voi?" scandì lentamente
Draco, mentre nel suo cervello si formava l'immagine di Ginny ed Harry che dormivano
sotto lo stesso tetto. Si mise a sedere di scatto, infilandosi i calzini con
foga. "Passami i pantaloni!" ringhiò. "Cosa?" "Vengo!
Non crederai che ti lasci da sola con Sfregiato per tutta la notte?"
sbottò, infilandosi una camicia bianca e un paio di pantaloni scuri. Ginny
gli circondò il collo con le braccia, dandogli un bacio sulla guancia.
"Sei il fidanzato migliore del mondo" gli disse, cancellando il
lieve segno lasciato del rossetto rosa con le dita. Draco grugnì a mo'
di risposta, pensando già a tutte le scuse possibili per scappare da quel
covo di faine il prima possibile. Venti
minuti dopo erano entrambi in piedi, davanti alla porta della Tana. Draco non
ricordava di essersi sentito mai così nervoso e così scocciato.
Ma perché doveva capitare proprio a lui? Perché Ginny non poteva
essere figlia unica? O meglio ancora, figlia unica e orfana? "Non mi mollare
neanche per un secondo" le intimò, stringendo maggiormente la mano
di lei nella propria. "Sta' tranquillo. E poi sono la mia famiglia! Non
mordono!" rispose Ginny incoraggiante. In quel momento la porta di spalancò
e Fred balzò fuori con la bocca aperta, come se stesse per azzannare qualcuno.
Draco e Ginny fecero un salto all'indietro in simultanea. "Ah scusate!
Pensavamo che fosse Percy con Penelope" spiegò George, tirando indietro
il fratello per farli entrare. "'Ma', è arrivata Ginny con coso
lì!" sbraitò Fred. "Il mio nome è Draco. Draco
Malfoy…" sibilò l'ex Serpeverde, fulminandolo con lo sguardo
ed entrando in casa. "Uh c'è Hermione!" esclamò Ginny,
facendo per allontanarsi, ma Draco la trattenne, serrando la morsa intorno al
suo polso. "Non mi lasciare" ringhiò il ragazzo, osservando
il tripudio di teste rosse e la baraonda generale in cui la casa sembrava essere
immersa. Probabilmente raggiungevano con il loro vociare i decibel prodotti da
un jet. Lui odiava la gente chiassosa! "Solo un minuto! Voglio andare
a salutare Hermione!" ribatté Ginny, tentando di liberarsi. "Ginny!
Draco caro!" Prima che avesse il tempo di accorgersi di quello che si
stava per abbattere su di lui, Draco si ritrovò imprigionato in un abbraccio
spaccacostole. Ginny ne approfittò per far scivolare via la sua mano e
sparire nel turbinio di Weasley che infestava la casa. "Draco tesoro"
esclamò Molly, liberandolo del suo abbraccio e dandogli un pizzicotto affettuoso
sulla guancia "Come sono felice che tu sia venuto" disse con voce piena
di commozione. "Questi sono per lei, signora" rispose Draco freddamente,
allungandole un vassoio di dolcetti, che aveva comprato prima di arrivare. "Oh,
ma non dovevi disturbarti!" lo sgridò bonariamente la donna, prendendolo
a braccetto e conducendolo in sala da pranzo. C'era un tavolo accostato alla parete,
vicino a quello principale apparecchiato per quattordici, pieno di ogni ben di
Dio: piatti colmi di tramezzini e tartine, una faraona, un pollo, involtini e
altre cose che Draco non riuscì a identificare, ma che avevano un aspetto
molto invitante. La signora Weasley fece un po' di posto al suo vassoio, che si
perdeva vergognosamente in mezzo a quella moltitudine di manicaretti. "E
poi cos'è questo signora? Sei di famiglia, no? Chiamami mamma!"
gli disse Molly, ammiccando. Draco trasalì, assalito da un brivido
di freddo. "Non chiamo nemmeno mia madre mamma, ma Narcissa"
sibilò, sdegnato. "Oh poverino" rispose Molly, portandosi
una mano alla bocca e sfoderando un'espressione piena di comprensione. "E
tuo papà?" "Signore?" ribatté Draco, come se fosse
la cosa più logica del mondo. "Se non rinforzano la difesa non
potranno mai sperare di vincere la coppa…" stava dicendo Ron, scendendo
le scale con a fianco Harry, quando si accorse di Draco a pochi passi da lui. "Ron,
guarda chi è venuto!" vociò la signora Weasley, sorridendo
"Non saluti il nostro Draco?" Ron gli rivolse un'espressione schifata,
arricciando le labbra, poi si girò verso Harry riprendendo il discorso
di prima, come se non fossero mai stati interrotti. "Ron!" lo riprese
Molly, dandogli uno scappellotto "Non ti ho insegnato l'educazione?" "Scusa,
mamma…" rispose Ron mogio, voltandosi di nuovo verso Draco "Oh
ciao Ginny" disse, mentre sua sorella li raggiungeva "Hai trovato un
cane per strada e hai pensato di portarlo a casa? Credo che non sia un purosangue...
sembra più che altro un bastardo!" "Chi ti ha insegnato certe
parole! Ron! Mi stupisco di te!" sbraitò Molly, saltellandogli intorno
per dargli degli scappellotti. "Ahi! Ma'!" si lamentò il ragazzo,
tentando contemporaneamente di proteggersi con le braccia e di non colpire per
sbaglio la madre. "E tu Harry, dai il buon esempio! Saluta!" "Malfoy…"
disse freddamente Harry, con un ghigno disgustato non meno di quello di Ron. "Potter…"
ribatté Draco, circondando la vita di Ginny con un braccio, quasi a voler
rimarcare la sua proprietà. "Oh, ma guardate come sono carini!"
cinguettò Molly, congiungendo le mani con aria sognante. "E poi Draco
è sempre così elegante e tutto pulito e profumato! Dovresti prendere
esempio da lui, Ron!" Ron ed Harry fecero finta di vomitare, tenendosi
lo stomaco e aprendo spasmodicamente la bocca. "Oh adesso basta!"
sbottò Ginny, rifilando un calcio nello stinco di suo fratello. "Ahia!
Ma perché sei sempre così manesca!" si lamentò Ron,
facendo gesti sgraziati con entrambe le braccia. Aveva arti così lunghi
da sembrare tralicci della luce. "La cena è pronta!" chiamò
la signora Weasley, battendo le mani. "Io e Draco dove ci sediamo?"
chiese Ginny, conducendolo al tavolo, dopo aver fatto una linguaccia a Ron, ancora
dolorante. "Tu, Ginny cara, siediti qui, vicino a Bill e Ron… mentre
tu, Draco caro, dall'altra parte, tra Fred e George, così da dividerli!" "Ma…"
si oppose Ginny, avvertendo la stretta convulsa di Draco intorno alla sua vita
"Noi preferiremmo sederci vicini." La signora Weasley scoppiò
a ridere, facendo un vago cenno con entrambe le mani. "Oh questi giovani
innamorati che vogliono stare sempre vicini!" "Io mi metto vicino
a Ron" esclamò Harry, accomodandosi rapidamente accanto all'amico. "Potter…"
sibilò schifato Draco, scoccandogli un'occhiata piena di disapprovazione. "Che
cosa vuoi?" rispose Harry, che evidentemente non aveva sentito le parole
appena pronunciate da Molly. "E bravo Malfoy! Anche tu ti sei accorto
dell'intimo rapporto tra il nostro fratellino e il suo amichetto del cuore!
Vieni siediti vicino a noi" gli disse uno dei gemelli, strappandolo letteralmente
da Ginny e strascinandolo verso il suo posto. "Aiuto!" mimò
silenziosamente Draco con le labbra in direzione della fidanzata. Ginny si strinse
nelle spalle, allargando le braccia impotente. Draco fu fatto sedere tra Fred
e George che sembravano entusiasmati da quella novità. "Allora
Draco, cosa ci racconti?" lo apostrofò George, dandogli una manata
sulla spalla. "Possiamo chiamarti Draco, vero?" "In fondo
siamo quasi parenti!" "Ragazzi, lasciatelo respirare…"
s'intromise uno dei fratelli maggiori di Ginny, dando una pacca sulla schiena
a Draco, tanto forte che per poco non gli fece sbattere la faccia sul tavolo.
Il nuovo arrivato aveva mani grandi quanto una padella per frittata e spalle da
lottatore. "Ciao, io sono Charlie!" si presentò stringendogli
calorosamente la mano. "E non badare a questi due!" proseguì
circondando il collo dei gemelli con le sue forti braccia "Se ti danno qualche
problema, basta che me lo dici e li metto a posto io!" "Andiamo Charlie!
Stavamo solo familiarizzando con il nostro futuro cognato!" Draco trasalì
per il ribrezzo al solo pensiero di essere imparentato con quella marmaglia. Odiava
quella massa di bifolchi… il loro vociare, la puzza di fritto di cui era
pregna la bettola che loro chiamavano casa, il loro modo di parlare… Lo
faceva solo per Ginny. Lei era diversa da tutta quella gentaglia. Lei era speciale
e lui l'amava! L'amava… l'amava così tanto da aver accettato di cenare
con la sua famiglia. Doveva essere impazzito. "Buonasera, miei Weasley
e non!" salutò allegramente una voce. Un coro di "ciao pa'"
si levò nella sala all'entrata del capofamiglia. Arthur si sedette
a capotavola, mettendosi il tovagliolo sulle gambe, mentre Draco si serviva delle
tartine. "Che giornata! Nove ispezioni! Nove!" si lamentò
il signor Weasley, addentando un involtino. "Papà lavora al Ministero.
Ufficio uso improprio di manufatti babbani…" spiegò George, parlando
con la bocca piena e sputacchiando un po' di carota sulla camicia di Draco. "Lo
so." rispose laconicamente l'ex Serpeverde, ripulendosi con il tovagliolo. "E
poi siamo dovuti andare…" continuò Arthur "…da un tizio
che ha comprato una casa babbana e ha cercato di lanciare un incantesimo pulente
al water, ma qualcosa non ha funzionato così… merda dappertutto!" Draco
guardò quello che aveva nel piatto, tentando di non vomitare. "Che
c'è caro? Non ti piacciono le tartine?" esclamò Molly, passadogli
di fianco affaccendata come una cameriera. "Magari Draco non è
abituato alla nostra cucina un po' rustica, in fondo lui è pur sempre un
mezzo aristocratico…" esclamò Fred, fregandogli una tartina dal
piatto, lanciandola in aria affinché gli ricadesse dritta dritta in bocca. Molly
osservò Fred con disappunto. "Bè certo…" commentò
poi accigliandosi "Però non sembra essere molto in salute è
sempre così pallido e magro… cosa ti preparava di solito a casa la
tua mamma?" Draco si sistemò meglio il tovagliolo sulle gambe,
cercando di non prestare attenzione al commento sul suo presunto cagionevole stato
di salute. "Mia madre non cucinava mai a casa…" Molly represse
un singhiozzo sconcertato, che si perse nel vociare dell'intera chiassosa famiglia. "Noi
avevamo un cuoco…" Nella cucina il silenzio si fece improvviso. "Un
cuoco?" domandò George, inghiottendo rumorosamente un pezzo di pane. "Sì…"
confermò Draco cercando di reprimere il sorrisetto ironico che gli era
nato spontaneo nel vedere la possibilità di mostrare la sua superiorità
ad una famiglia così grezza "Un cuoco e tre assistenti…" "E
avevate anche dei camerieri?" "Dodici domestici in tutto, quattro
di loro elfi domestici e un maggiordomo!" "Quindi se tu volessi,
per esempio, della peperonata alle quattro di mattina puoi fartela cucinare?"
chiese uno dei gemelli con occhi sognanti. "Volendo…" Fred
e George si avvicinarono a Draco strizzandolo in un abbraccio soffocante. "Facci
venire a vivere a casa tua! Ti preeeeeeeeego!" "Ragazzi suvvia, lasciatelo
respirare!" li riprese bonariamente Arthur per nulla turbato dalle rivelazioni
del ragazzo. "Ormai Draco vive da solo… o mi sbaglio?" Draco,
liberatosi dall'asfissiante presenza dei gemelli, si sistemò i capelli
e annuì. "Sì, ho un appartamento a Londra…" "Ed
è molto carino, sai papà?" intervenne Ginny sorridendo "E'
piccolo ma molto moderno e confortevole." "Piccolo?" esclamò
Arthur un po' perplesso "E avete intenzione di trasferirvi lì una
volta sposati?" "Sì, certo…" confermò Draco,
scrutando il volto di Arthur. C'era evidentemente qualcosa che non andava e constatò
che forse sarebbe stato meglio cambiare argomento. "Bè spero bene
che sia solo per i primi tempi!" esclamò Arthur occhieggiando Molly
che gli passava di fianco ancheggiando vistosamente, con un vassoio tra le mani. "Se
avrete tanti figli quanti ne abbiamo avuti noi, non vi basterà lo spazio!
In casa Weasley ci si dà da fare! Vero, bella patatona mia?" e così
dicendo assestò una sberla potente sul grasso fondoschiena della moglie
che protestò stizzita, soffocando poi una stupida risatina. "Ma
papà!" esclamò turbata Ginny, mentre Harry e Ron ridacchiavano
senza sosta al vedere il viso di Draco divenire color porpora. "Serviamo
il pesce!" esclamò improvvisamente la signora Weasley dopo diverse
portate di primo più abbondante contorno e antipasto. Draco cominciava
a sentire lo stomaco chiedere pietà, per tutta la sera la madre di Ginny
non aveva fatto altro che ingozzarlo di cibo, ostinandosi a non credere che potesse
già essere sazio. Il resto della famiglia seguitava a servirsi senza sosta.
Era evidente che i Weasley avevano uno stomaco straordinariamente elastico. Non
era umanamente possibile mangiare così tanto e non apparire mai sazi. Per
un attimo credette anche, di essere lui quello anormale lì in mezzo, ma
quando vide sui volti di Harry ed Hermione la stessa identica espressione che
era sicuro apparisse anche sul suo viso, si sentì rincuorato. "Pesce,
Draco?" lo invitò la signora Weasley allungando sul suo piatto una
grossa orata al forno. "No, grazie, signora, sono veramente sazio!" "Ma
come può essere? Siamo appena al secondo… e ancora abbiamo un sacco
di roba, frutta e dolce, inoltre ci sono anche i pasticcini che hai portato tu
da mangiare." Draco cominciò a sentirsi male al solo pensiero.
Inoltre come poteva dire alla donna che il pesce, tra tutti i cibi esistenti,
era quello che meno tollerava? Alzò uno sguardo supplichevole su Ginny
che avvertì immediatamente il pericolo. "Mamma, a Draco non piace
il pesce!" esclamò velocemente. Molly si bloccò poco prima
di riempire il piatto del ragazzo. "Oh ma potevi dirlo subito, invece
di dire che eri sazio!" e così dicendo riempì velocemente i
piatti di Fred e George e poi raccolse delle cosce di pollo da un altro piatto,
servendole a Draco senza chiedergli nulla. Il ragazzo cercò di evitare
di sbuffare, per amore di Ginny che ora lo osservava soddisfatta, credendo di
averlo salvato. "Ehi, Draco!" lo chiamò improvvisamente Fred,
picchiettandogli sulla spalla con un dito. Il ragazzo girò la testa
in attesa. "Devo farti vedere una cosa… guarda qui!" e così
dicendo spalancò le labbra mostrando il cibo triturato sulla sua lunga
lingua. Draco si ritirò schifato evitando di commentare. "Perdonalo…"
disse George dall'altro lato, scotendo la testa con aria sconsolata, prima di
aprire anch'egli le sua labbra esibendosi nello stesso identico spettacolo del
fratello. "Fred, George, quante volte vi devo dire che con il cibo non
si gioca!" li rimproverò Molly all'altro lato del tavolo. I due
ragazzi si finsero rammaricati e ripresero a mangiare. Draco dal canto suo
aveva cominciato a tagliare la sua carne, con precisione, in pezzi sottili sotto
il coltello, spolpando l'osso con perizia. Non fece in tempo a concludere la sua
operazione che di nuovo si sentì fissato. "Che c'è?"
domandò stizzito ai gemelli, intenti a scrutarlo con attenzione. Ginny
che aveva colto la sua esclamazione si volse a guardare i fratelli. "Cosa
succede?" "Guardavamo il tuo fidanzato… quella carne, la sta
vivisezionando!" Draco posò coltello e forchetta e sbuffò. "Ho
capito, ho capito!" afferrò la coscia di pollo e cominciò a
mangiarla con le mani, sotto gli sguardi ammirati dei gemelli. "Ora sì
che sei uno di noi, cognatino!" Draco pensò che quella sera avrebbe
fatto meglio davvero a rimanere nel suo comodo lettuccio, a leggere, senza dover
pensare a nient'altro che non fosse come concludere la serata. Continua...
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