Disclaimer: i
personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di
Edward Kitsis e Adam Horowitz (e della Disney) che ne detengono i
diritti. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di
lucro.
Lost
girl
- E, dunque, chi siete, Swan? -
Aveva cercato di sembrare più indifferente
possibile con quella domanda, ma la verità era che se lo
chiedeva dalla prima volta che l'aveva vista, quando lui lavorava
ancora per Cora e si era fatto trovare nascosto sotto i corpi privi di
cuore, uccisi dalla strega stessa. Aveva avuto l'ardire di mentirle e
si era ritrovato con un pugnale puntato alla gola.
Da allora molte cose erano cambiate: per primo, in quel
momento si ritrovava a lavorare con -
incredibile! - i
"buoni"e questo
solo
per lei, perché doveva ritrovare suo figlio e
lui poteva - voleva - aiutarla, arrivando perfino a collaborare con
colui che aveva giurato di uccidere. Prima che Henry venisse rapito,
Hook era andato via, per poter provare a se stesso che era ancora in
grado di poter essere egoista e per un po' ci era riuscito. Quando
aveva deciso di tornare a Storybrook, l'aveva fatto consapevolmente e,
ancora una volta,
solo
per lei. Aveva dimenticato cosa volesse dire agire in
funzione di qualcun altro, mettere un'altra persona prima di se stessi,
per questo all'inizio, si era sorpreso per quel sentimento
così forte e trascinante che gli aveva fatto rimettere in
discussione tutto quello in cui credeva.
Chi sei,
Emma Swan?
Una donna incredibilmente sexy, tosta e che era stata sola
per quasi tutta la vita, tradita da tutti quelli che le stavano
intorno. Ma oltre a questo, cosa c'era in lei? Aveva cercato di
scoprirlo in tutti i modi, senza riuscire a ottenere la sua fiducia.
Come poteva non sentire che il cuore di Hook batteva all'impazzata
quando lei gli era vicino? Quello stesso cuore che non batteva da una
vita e che l'aveva fatto solo per un'unica donna prima di lei.
Milah.
Lui non era come il Coccodrillo, non conosceva bene la
magia, però era sicuro che ad avere sempre un prezzo fosse
anche l'
amore.
Nel caso di Milah aveva pagato con la perdita di una mano e non l'aveva
mai rimpianta.
Nel caso di Emma Swan, pagava con l'umiliazione ogni volta
che lei lo rifiutava.
- Ti piacerebbe saperlo, no? - aveva risposto lei
restituendogli la bottiglia di rum.
Le loro dita si erano sfiorate, così come Hook
avrebbe voluto sfiorare quelle labbra. Tante volte si erano trovati
così vicini - fisicamente e metaforicamente, - ma al momento
di fare un passo avanti, lei si scansava e se ne andava, spingendo
sempre più in profondità quell'invisibile pugnale
che riempiva il petto scoperto di Hook.
- Magari, sì, - aveva ripreso la bottiglia
guardandola dritta negli occhi, cercando di farle capire che quelle
avances che lei rifiutava con tanta durezza, non facevano parte di un
gioco, ma erano sincere, seppur contornate spesso di ironia. Emma,
però, non lo prendeva mai sul serio, non si faceva scrupoli
a ferirlo, né vedeva la verità che si nascondeva
dietro le sue parole. Aveva sperato che almeno per quella volta, una
sola volta, Emma
non si tirasse indietro, ma si fidasse di lui. Invece l'aveva guardato
con rimprovero e diffidenza e si era allontanata senza degnarlo di
risposta.
Hook guardò quella schiena tesa dirigersi verso
gli alberi domandandosi se a frenarla fossero la sfiducia e il sospetto
nei quali sguazzava da anni o l'amore per Bealfire che non sarebbe mai
riuscita a dimenticare.
Il rum
è la soluzione a tutto, per te? Gli aveva
domandato.
Forse non
è una soluzione, ma almeno evita di farmi pensare troppo,
poggiò nuovamente le labbra al collo della bottiglia che
aveva ancora il sapore di lei.
Note d'autrice:
Il titolo della storia e così i tre discorsi diretti, sono
ripresi dalla puntata 3x02 di OUAT.
Per quanto adori Neal, sono convinta che Hook abbia perso davvero la
testa per Emma, per cui
dovevo
fangirlarci un po' sopra, anche se sono convinta che i nostri cari
Edward e Adam tengano Hook solo per il suo bel faccino. Ma anche se
fosse, chi si lamenta? xD