-Su,
a dormire! Esclama
John battendo le mani ed attirando l'attenzione bambino di due anni
e mezzo chino, assieme al padre, sull'ultimo esperimento di
quest'ultimo. I due si lamentano emettendo mugolii ed il medico
militare non riesce a trattenere un tenero sorriso.
-Ti
leggo una storia se
ti catapulti nel tuo letto- promette poggiandogli una mano sulla
piccola zazzera corvina, che sparisce in men che non si dica.
I
due adulti ridacchiano,
quindi Sherlock si alza e va a sciacquarsi le mani nel lavello della
cucina, seguito da John, che gli circonda la con le braccia. Immerge
il naso nei riccioli, baciandogli la nuca mentre l'altro inclina il
capo posandolo sulla sua spalla. Gli sorride osservandolo con lo
sguardo carico d'affetto e lo bacia sulla punta del naso, provocando
in lui una risatina.
-Ti
amo- gli sussurra
l'ex-soldato dopo qualche istante, facendolo arrossire. Il consulente
investigativo allarga il sorriso e poggia le labbra sulle sue
catturandole in un caldo contatto.
Si
separano senza fretta,
senza interrompere il legame visivo tra di loro. Sherlock gli lascia
un ultimo bacio all'angolo della bocca per poi strusciare il naso
contro il suo, facendo quasi le a.
-Non
dovevi raccontare
una storia a Hamish?- dice sorridendo scherzosamente.
-Oh
certo!- esclama John
lasciandolo andare ed affrettandosi verso la camera del bambino, non
prima di aver raccolto il libro dalla poltrona. Sparisce dalla vista
di Sherlock, che va a sdraiarsi sul divano con un sorriso e uno
svolazzo della propria vestaglia.
Il
medico apre la porta
della stanza del figlioletto, chiudendola alle proprie spalle, e si
avvicina al letto sorridendo. Quindi si siede sul materasso, accanto
alla montagnola sotto le spesse coperte, e poggia un palmo su di
essa, scuotendolo leggermente.
-Mish?
Pronto per la
storia?- tira il lenzuolo, rivelando nient'altro che un ammasso di
cuscini e peluche. Qualche secondo dopo viene assalito una massa
urlante che lo attacca alle spalle. John scoppia a ridere e risponde
facendogli il solletico, portandolo in poco tempo a diventare rosso
nel visino.
-Basta,
papi!- si lamenta
sfuggendo alla sua presa e rifugiandosi sotto le coperte.
Si
abbandonano entrambi
contro la testiera del letto per riprendere fiato, quindi il bambino
si allunga andando ad abbracciare l'uomo. Quest'ultimo gli passa un
braccio intorno alle spalle stringendolo a sé in una tenera
stretta.
-Mi
racconti la storia?-
mugola il piccolo, tornando a sedersi appoggiando la schiena contro
il petto del genitore, che annuisce e schiarendosi la voce inizia a
leggere.
-”In
un buco nella
terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido,
pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e
secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un
buco-hobbit, vale a dire comodo”-.
Il
bambino ascolta attentamente le parole che escono dalla bocca del
medico militare, entrambi cullati dal racconto e dalle splendide
descrizioni della Contea. Il piccolo ridacchia per come il padre
modera il tono della voce per imitare i diversi personaggi e si accorgono a
malapena che Sherlock li ha raggiunti, sdraiato anche lui sul letto e
con la testa appoggiata alla spalla del medico.
Non
si accorgono nemmeno del tempo che scorre intorno a loro, catturati
dalle vicende e dalle difficoltà affrontate e supera con
successo
dallo Hobbit e dalla compagnia dei Nani. Il clima si fa sempre
più
cupo e carico di mistero quando il piccolo eroe si avventura nel
ventre della Montagna alla ricerca di Smaug il Terribile. Appena John
termina di pronunciare la prima battuta pronunciata dal drago, il
bambino lo interrompe.
-Papà
fa meglio la voce di Maug- protesta.
-Smaug,
Hamish- lo corregge Sherlock e si schiarisce la voce, iniziando a
leggere a sua volta dal libro.
-”Allora,
ladro! Ti fiuto e sento la tua aria. Odo il tuo respiro. Vieni
avanti! Serviti ancora, ce n'è abbastanza e
d'avanzo!”-
pronuncia con tono baritonale e vibrante il consulente investigativo,
facendo intenerire il medico.
Lo
scambio di battute si fa sempre più infervorato e tutti e
tre sono
presi dal racconto e dal conflitto verbale tra Bilbo e Smaug. Le
vicende scorrono riflesse di fronte ai loro occhi e la guerra
imperversa nelle loro menti, mentre John continua a leggere giungendo
alla conclusione del romanzo.
Chiude
il volume e sospira, chiudendo gli occhi per allungare l'emozione che
lo colpisce ogni qual volta rilegge il capolavoro di Tolkien. Li
riapre per scoprire i suoi due dei addormentati sul suo grembo.
Sorride e, facendo attenzione a non svegliare il bambino si alza in
piedi, tirandogli le coperte sotto il mento e lasciandogli un bacio
nei capelli. Quindi scuote leggermente il moro e la sua vista viene
catturata dal lento movimento della palpebra che si solleva,
rivelando l'iride glaciale. Non riesce a fare a meno di notare
l'analogia con la sua immagine mentale dell'occhio del drago Smaug.
-Jawn...-
sussurra il consulente investigativo stiracchiandosi ed allungando le
braccia in avanti. Il medico gli dà le spalle,
inginocchiandosi
davanti a lui, che gli passa gli arti intorno al collo. L'ex-soldato
gli afferra gli avambracci e si alza in piedi, caricandolo sulle
proprie spalle. Sherlock gli cinge la vita con le gambe, abbandonando
il capo nell'incavo della sua spalla mentre viene portato ella loro
stanza come un bambino troppo cresciuto.
John
lo posa con attenzione sul grande letto matrimoniale, mettendolo
sotto le coperte, per poi togliergli la vestaglia lasciandolo in
maglietta e pantaloni del pigiama. Si cambia velocemente e si sistema
al suo fianco, passandogli le braccia intorno alla vita sottile e
baciandolo dietro il collo. Cade nel mondo dei sogni ascoltando il
respiro calmo e regolare del suo compagno, che in un gesto
involontario ha posato una mano su quella del medico intrecciando le
loro dita.
NOTE
DELLA PIGNA
Buona domenica a tutti/e!
Questa shot Parentlock partecipa al primo contest aperto sul gruppo
Facebook EFP Madness (
https://www.facebook.com/groups/efpMadness/?bookmark_t=group
) in cui chiunque voglia iscriversi è il benvenuto :) Abbiamo
biscotti, bei mantelli lucidi, ottime lavatrici e Loki e Jim danzanti
Solo alcune cose, le parti in corsivo sono tratte direttamente
dall'edizione della Bompiani di Lo Hobbit Annotato, curato da Douglas
Anderson. Spero di non infrangere alcun copyright e nemmeno il
regolamento di EFP, ma i riferimenti al libro mi servivano per la
storia :)
Ringrazio chiunque voglia leggerla ed esprimere un parere a riguardo,
ma in particolare la MIA beta NCSP a cui
regalerò un
cartellone con una faccina terrorizzata ed un altro con la scritta
'SEI INSOPPORTABILE' solo per ricordare ad entrambe quanto siamo
inquietanti <3 ed un grazie speciale anche a herion
che mi
tira su di morale nei momenti difficili e non si limita solo ad
annuire sorridendo quando sclero di brutto XD
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