Fandom: Kamen
Rider Fourze
Rating:
Verde
Personaggi/Pairing: Gentarou, Kengo, un po' tutti
Tipologia:
OneShot
Genere:
Slice
Of Life, Sentimentale
Disclaimer:
Personaggi,
luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da
cui ho
elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
Note:
Tanto Bu!Fluff.
TO
GRASP OUR FUTURE
“Non
trovate che sia fantastico!?!”
Yuuki
piombò nella stanza che Miu aveva fatto preparare
perchè potessero
stare tutti assieme, già pronta col pigiama addosso,
sorridente e
allegra più del solito.
“Intendo,
Miu-senpai e Daimonji-senpai alla fine si sono fidanzati,” e
così
dicendo, ammiccò verso i due ragazzi più grandi,
che stavano seduti
su un unico futon, con le mani intrecciate e un anello che splendeva
sull'anulare della ragazza: “Haru-kun e Ran-chan si sono
uniti
finalmente al Club!” i due kohai sorrisero gentilmente al suo
indirizzo, “E anche se Ryuusei-kun è dovuto
tornare alla
Subaruboshi, non ci abbandonerà.”
“E'
naturale, Yuuki-kun. Anche volendo, credo sia impossibile liberarsi
della vostra influenza.” dichiarò lui, lisciando
con la mano la
stoffa della t-shirt che indossava sopra i boxer con cui solitamente
dormiva.
Un
cuscino lo colpì con precisione chirurgica mentre JK, alle
sue
spalle, sghignazzava senza curarsi di nascondere il suo divertimento;
Tomoko poi era accanto a lui ma al contrario, pur lanciando di quando
in quando occhiate a Meteor, sembrava molto più occupata a
leggere
qualcosa sul suo tablet.
“E
naturalmente, la cosa più fantastica è che
Kengo-kun sia di nuovo
con noi.” sussurrò lei, con gli occhi che le
stavano
improvvisamente diventando lucidi.
Comprensiva,
Miu le passò un fazzoletto: “Sei una piagnona,
Presidentessa!”
la sfottè bonariamente JK, arrampicandosi sul divano alle
proprie
spalle e recuperando da chissà dove la sua chitarra:
“Te lo faccio
tornare io il buonumore!” esclamò, eseguendo un
rapido accordo
mentre saltava a mezz'aria, “IT'S SHOWTIME!”
gridò.
La
stanza si riempì di grida e cori stonati che volevano
raggiungere e
andare oltre le stelle, oltre i pianeti, raggiungere quel Presenter
per cui avevano quasi perso Kengo: volevano fargli capire, a modo
loro, che tipo di esseri viventi fossero gli umani.
“Stanno
facendo troppo casino per i miei gusti.”
“Sono
felici, è giusto che lo dimostrino.”
“Si
ma non assordandomi.”
Un
breve scambio di battute, tranquillo e ingentilito dal tono bonario
che la voce di Kengo aveva nel rivolgere le sue parole a Gentarou il
quale, come lui, era affacciato al balcone della stanza che avrebbe
fato loro da rifugio per quella notte.
Avevano
lasciato la festa piuttosto presto, senza che nessuno li fermasse,
consapevoli del bisogno di stare da soli, di parlare e sentirsi vivi,
vicini.
Era
stata una decisione improvvisa, quella di trascorrere la notte tutti
assieme, presa nel momento in cui, come mossi da una strana
sensazione, i membri del Club si erano ritrovati nel prato del
cortile.
12
ore prima
I
primi ad arrivare furono Ryuusei e Tomoko, che camminavano in
silenzio e, sempre in silenzio, si sedettero sull'erba, a fissare il
cielo. Mentre attorno a loro gli altri studenti gridavano e si
salutavano, loro aspettavano.
Come
un branco ferito, pur se vittorioso, anche gli altri li raggiunsero
alla spicciolata, in silenzio: prima JK, poi Shun e Miu, abbracciati
e con le mani intrecciate e poi, assieme, attesero Gentarou e Yuuki,
convinti che probabilmente non si sarebbero fatti vedere, data la
situazione.
Kengo
mancava a tutti ma sicuramente molto più a loro.
E
invece, quando li videro arrivare di corsa, trascinando qualcuno con
loro, restarono a bocca aperta prima di mettersi a ridere e piangere
allo stesso tempo per poi lanciarsi su Kengo, commuoversi nel vedere
il loro regalo di compleanno appeso con orgoglio allo zaino del
bruno.
La
Rabbit Hutch poteva anche essere stata distrutta ma il Bu era ancora
vivo, loro erano ancora vivi ed uniti.
“Stasera
tutti da me, senza alcuna discussione!” aveva esordito Miu,
asciugandosi le lacrime e il trucco sbavato: non le importava di
nient'altro che di quella meravigliosa sensazione di calore che le
riempiva il petto.
“Pigiama
party a casa di Miu-senpai!” aveva gridato allegra Yuuki.
Gentarou
annuì, gridando al cielo tutta la sua gioia e Kengo, alle
sue
spalle, si lasciò andare ad un sorriso sincero, umano.
“Ehi,
voi due!”
Ryuusei
li aveva raggiunti sul terrazzo, scrutandoli con espressione curiosa:
“Tutto bene?” chiese con una sfumatura di
preoccupazione nella
voce.
“Sì,
certamente!” Gentarou si era girato di scatto, pieno di
energie
malgrado qualche cerotto sul volto che copriva le ultime ferite del
combattimento finale: “Sono solo felice di essere
qui!” gridò al
cielo.
“Gentarou,
i vicini!” lo rimproverò Miu dall'interno,
scatenando le risate
dei due compagni fuori; poi, Kengo spinse in avanti Fourze:
“Torniamo
dentro.” disse soltanto, precedendo i due Kamen Rider.
Ryuusei
prese sottobraccio Kisaragi: “Andiamo anche noi.”
Ma
Gentarou scosse la testa, sciolse la presa e ridacchiò:
“Ho ancora
una cosa da fare. Vai prima tu, vi raggiungo subito.”
Sakuta
lo osservò dubbioso, poi scrollò le spalle:
“Non fare tardi.”
lo avvertì con aria falsamente severa, poi
rientrò a propria volta,
lasciando Fourze coi propri pensieri.
Questi
alzò lo sguardo al cielo, sorridendo sereno, poi la mano
andò a
stringere idealmente la stella più brillante che vedeva:
“Mamma,
papà, vi prometto che faremo di tutto per afferrare il
nostro
futuro. Lo faremo insieme, vedrete. Vi voglio bene...”
sussurrò
prima di raggiungere i propri amici.
Nel
cielo, la stella vegliava su di loro.
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