Le note dell'animo

di Graine
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Titolo: Le note dell'animo


Angolo Autrice:
Piccola premessa e poi vi lascio alla lettura.
Questa piccola raccolta - già terminata e di quattro racconti - è nata grazie a un brano musicale (qui il link dal tubo: https://www.youtube.com/watch?v=QIvaZwkiA3E ) che non solo l'ha ispirata, ma ne è anche, in un certo senso, il vero protagonista. Capirete più avanti perché. Quello che vi chiedo, pertanto, è di ascoltarlo durante la lettura. Anche perché buona parte dell'atmosfera la fa lui xD
Ultima cosa: questo primo racconto è ambientato nella Francia di metà/fine '800.





 
Le note dell’animo
 
Così sua
 
Da quanto tempo stava ballando?
Non lo sapeva, non se ne ricordava. Non aveva nemmeno più memoria di quando aveva iniziato.
La musica.
Era così angosciante, così dolorosa, eppure così dolce… così sua.
Lo era stata dal primo istante.
L’aveva percepita per caso, senza sapere nemmeno come, in mezzo ai vivaci brani eseguiti dall’orchestra, e, subito, essa aveva riempito ogni cosa.
Quella musica l’aveva capita.
Si sentiva a disagio in mezzo alla folla e detestava quelle feste, trascorrere serate intere circondata dall’alta società di Parigi. Sua madre lo sapeva ma l’aveva trascinata lì ugualmente, per l’ennesima volta. Avrebbe compiuto il proprio destino sposando un giovane e ricco rampollo.
Tutto ciò la disgustava, odiava che sua madre la trattasse a quel modo; odiava vedere gli sguardi lascivi degli invitati che studiavano le forme del suo vestito troppo stretto; odiava sentirsi come un capo di bestiame offerto al miglior offerente durante una fiera.
E poi aveva sentito la musica.
Oh, quella musica l’aveva salvata. Dal primo istante in cui ne aveva percepito le note, si era sentita… capita per la prima volta nella sua vita.
Erano stati solo pochi istanti e subito aveva afferrato le gonne e si era fatta strada tra gli invitati, via dal ballo e da sua madre, lontano da tutti, diretta al luogo dove quella splendida e commovente melodia veniva eseguita. Come se quel carezzevole pianoforte e quell’angosciante violino la chiamassero a sé.
Aveva percorso quasi correndo i lunghi corridoi e le scalinate, salendo per diversi piani dell’edificio; aveva vagato quasi disperata per le stanze, senza mai trovare la causa e – ne era certa – al contempo cura dell’improvvisa follia di cui era diventata vittima. A ogni passo, la musica si era fatta via via più nitida, eppure non era riuscita a capire da dove essa provenisse con esattezza. Poi, di colpo, una porta aveva attirato la sua attenzione.
Era stata la musica a dirglielo.
Un lieve variare delle sue note e così era entrata; oltre la soglia, un’altra sala da ballo, più piccola e circondata da pareti a specchio, deserta e immersa nell’oscurità, fatta eccezione per un tenue bagliore dorato di cui, come per la melodia, non era in grado di identificare la fonte.
Era lì… era da lì che proveniva la musica.
Eppure, lì non vi era nessuno.
Si era avvicinata agli specchi, studiando, nell’ombra, la propria immagine, poi, inspiegabilmente, aveva chiuso gli occhi e iniziato a danzare. Da sola, in silenzio, girando su se stessa e seguendo i passi di un valzer delicato e tormentato quanto la musica.
Da quanto tempo stava ballando?
Non lo sapeva, non se ne ricordava. Non aveva nemmeno più memoria di quando aveva iniziato.
Non aveva più idea di nulla che riguardasse il resto del mondo fuori dalla sala con gli specchi. Tutto ciò che contava era la musica e tutto ciò che le interessava era continuare a danzare sulle sue note.
Un paio di volte aveva schiuso le palpebre, desiderosa di vedersi riflessa mentre ballava, e le era sembrato di scorgere qualcosa nell’oscurità, un luccichio diverso, come due occhi rossi che la guardassero nel buio, seguendo i suoi movimenti folli e misurati. Eppure, lei richiudeva tranquilla le palpebre ogni volta.
Altre ancora, le era sembrato di sentire dita gentili carezzarle il volto, polpastrelli delicati che le sfioravano il collo, scendevano sulle spalle, lungo la schiena; mani che le lambivano con gentilezza i fianchi e la sollevavano in piroette leggiadre.
Perché non ne era spaventata? Perché non cercava di sottrarsi, impaurita, a quei tocchi? Di scappare via terrorizzata?
Non lo sapeva.
Non le importava.
Tutto ciò che contava era la musica.
«Sei stanca, non è così?», le chiese una voce alle sue spalle, un sussurro al suo orecchio, mentre braccia gentili la cingevano.
, rispose la sua mente.
Era stanca, se ne accorse di colpo. Come se la stanchezza di tutta una vita l’avesse raggiunta in un istante.
«Allora dormi», le sussurrò ancora la voce. «Non hai più motivo di resistere. Puoi riposare, ora».
Sì, riposerò finalmente…
Qualcosa di morbido le sfiorò le labbra in un tenero bacio. Reclinò indietro il capo, abbandonandosi del tutto al petto che la sorreggeva e al bacio, sentendo le forze lasciarla.
E finalmente riposò.
 
 
 
 
 
 
 
  
Angolo Autrice:
Salve, gente! Sì, rieccomi qui a rompervi le balle xD
Innanzitutto, come già anticipato nell'introduzione, questa raccolta è nata per partecipare al Mini-Contest di Halloween di Jo_gio17 sul forum del sito. La tematica del contest è, appunto, Halloween, o comunque la sua atmosfera di terrore e mistero. Più che sulla prima - in tutta sincerità non so se sono riuscita a mettere paura, ne dubito, soprattutto in questo primo racconto - ho puntato su un'atmosfera di inquietudine e disperazione. Sono tante le cose che possono mettere paura e per i più svariati motivi; ognuno possiede una soglia di tolleranza più o meno sensibile a determinate cose, ecco, quindi, il perché della mia scelta.
La protagonista di questa prima OS si sente ingabbiata in una vita di cui non possiede il controllo, per via di sua madre e delle convenzioni sociali a cui ci si aspetta si adegui. Questa atmosfera "più lieve e delicata", che, insomma, non mette poi così tanta paura, è voluta; il mio intento, con le successive OS, è quello di creare un effetto climax, in cui gli elementi inquietanti e disturbanti aumenteranno di volta in volta per culminare nel racconto finale.
Infine, volevo approfittare di questo spazio per segnalarvi un'autrice che, per quanto mi riguarda, merita tantissimo: la mia tesssssoro MusicDanceRomance, attiva principalmente nel fandom di HP, e che oltre a essere talentuosa è anche una perla di persona (splendore, tu mi fai sempre pubblicità, mi sembrava giusto ricambiare! xD). Qualche giorno fa ha pubblicato una OS splendida (qui il link, fateci un salto: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2236905&i=1 ) e già solo questa vi basta per notare che la sua attenzione va soprattutto verso i personaggi meno noti (Regulus, in questo caso) della saga. Una cosa per cui io vado matta, tra l'altro! Se poi voleste leggere una sua perla, questa sarà senza dubbio Quando viene dicembre ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=914015&i=1 ), che non smetterò mai di lodare e amare!
Detto ciò, a tutti un bacio (tesssssoro mio, a te tanti!) e al prossimo aggiornamento.

Graine

 




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