La maledizione del braccialetto
Questa fic partecipa al contest indetto da sango_79 sul forum di EFP e dalle immagini del forum http://disegnieparole.forumfree.it/, ispirato a un pacchetto e a un'immagine, di cui lascio il link. http://s1182.photobucket.com/user/DisegniParole/media/haiironotenshi1.png.html
Il bracciale maledetto
"Signor
Malfoy, lei è l'unico erede delle fortune di sua zia Bellatrix Black in
Lestrange." lo avvisò l'avvocato Dorian Fettburg, appena entrato al Manor. "A quanto
pare la signora ha lasciato un testamento che la nomina erede
universale, surclassando le sorelle." Draco
prese la pergamena che
l'uomo gli porse e la osservò bene in ogni sua parte. Sembrava un vero
testamento in piena regola! In realtà il ragazzo non si fidava molto,
non capiva perché la zia, che ultimamente non lo sopportava e lo
riteneva un traditore, avesse desiderato lasciargli tutto. La data
significava che il documento era stato redatto prima che la zia fosse rinchiusa ad Azkaban:
forse il suo timore era che una parte dei suoi beni, anche troppi
contando che era stata incarcerata per anni, finissero nelle mani della sorella
Andromeda e dei Tonks, quindi lui alla fine poteva ritenersi il minore
dei mali. "Su,
accetta Draco, tu eri il suo nipote preferito!" lo istigò la madre.
Aveva fatto preparare un the del quale l'uomo si stava servendo
"Sono certa che non ti avrebbe mai fatto nessuno scherzo. Ti sembra che
non sia
molto, ma poiché Andromeda è stata ritenuta non idonea, a lei sono toccati tutti i gioielli e i beni di famiglia. C'erano
delle cose davvero stupende." L'avvocato si schiarì la voce, per
attirare l'attenzione dei due, come se avesse evitato d'informarli su
un argomento importante. Madre e figlio lo squadrarono in attesa: Draco
era certo che ci fosse altro, se lo sentiva. "In realtà, essendo il
patrimonio di sua zia entrato in quello dei Lestrange, e non avendo
nessun altro erede, dovrete avere a che fare con una maledizione, molto
lieve a dire la verità, che passa assieme ai beni." spiegò l'uomo. "Maledizione?!" esclamarono i due all'unisono. "Lo sapevo che c'era qualche rogna. Di che si tratta?" chiese Draco, comunque incuriosito. "Per
accettare l'eredità deve indossare questo braccialetto." disse l'uomo,
aprendo un cofanetto che aveva portato con sé e mettendo in bella
mostra un bracciale d'argento con pietre turchesi "Una volta indossato,
cambiano colore e diventano viola e da quel momento ha un
anno per trovare la sua anima gemella, o quella che il bracciale
ritiene tale." "Uhm, e se non la trovo?" s'informò Draco "In questo caso morirebbe." rispose Fettburg. Draco, colto alla sprovvista, si toccò, mentre la madre allungò le mani verso
le posate d'argento, sperando che portasse ugualmente fortuna. "E
non solo, una volta che voi l'avrete indossato, diverrà parte integrante
della vostra eredità e, chiunque voglia tentare di diventare suo
successore, dovrà indossarlo a sua volta." rimarcò l'uomo. I due lo fissarono esterrefatti: non riuscivano a credere a quello che sentivano. "E
questo sarebbe lieve?" gridò la signora Malfoy "Si rende conto di
quello che dice? Perché mio figlio dovrebbe rischiare la vita... per
degli spiccioli?" Il signor Fettburg, si tappò le orecchie, tanto erano diventate acute le grida della donna. "Lo
so che sembra brutto, ma le assicuro che non è poi così difficile
trovare l'anima gemella." li assicurò Fettburg "E poi potrebbe essere
fortunato come il signor Lestrange e trovare proprio la donna che ha
sposato." "Ehm, quindi Rodolphus scelse Bellatrix per via del
bracciale?" Narcissa era davvero stupita, la sorella non ne aveva mai
fatta parola con nessuno. "E Draco sarebbe costretto a sposare chiunque
facesse illuminare quel braccialetto?" "No, ora mi spiego meglio."
L'avvocato, forse abituato a scenate del genere, non aveva perso la
calma e stava proseguendo nelle sue spiegazioni "Appena accorto che il
braccialetto cambia colore, signorino Malfoy, lei deve baciare con
passione la persona che provoca il cambiamento. Il bacio deve durare
finché il bracciale non si apre da solo e allora i beni saranno i suoi e non avrete problemi. Non è obbligato a sposare la
fanciulla baciata, se questo la preoccupa, sempre che non abbia la
fortuna dei suoi zii, a volte succede." L'avvocato sembrava aver concluso per il momento. I
congiunti parlarono tra di loro, borbottando. Alla fine Draco
decise di prendere la parola, poiché era il diretto interessato. "Ancora non pensiamo che mi convenga, il patrimonio dei miei zii era stato decimato alla Prima Guerra Magica." disse. L'avvocato sogghignò
in una maniera che preoccupò Draco. Aveva la sensazione che non avesse
ancora finito. L'uomo prese una pergamena vuota e cominciò a vergare
con la piuma d'oca. Appena finito, porse il foglio, girato dalla parte
opposta. "Questo è quello che indicativamente è chiuso nelle varie
camere blindate dei coniugi Lestrange." rivelò "Purtroppo non possiamo
essere più precisi, ma all'incirca ci siamo e, se sbagliamo, è per
difetto." Draco, preso il biglietto, lo guardò, rimanendo senza
fiato. Lo porse poi alla madre, che impallidì e per un attimo ebbe la
sensazione di svenire. "Come facevano ad avere ancora tutto questo denaro?" chiese la donna, con un filo di voce. "Non
è facile, neppure per il Primo Ministro o per gli Auror, entrare nella
Gringott e nelle camere. Il signor Potter, l'unico che ci sia riuscito,
ha fatto però gravi danni e i folletti lo tengono d'occhio ancora, ogni
volta che va a prelevare del denaro." Fettburg ridacchiava "Mi è
capitato una volta di essere in banca nel suo stesso momento e la scena
è stata piuttosto divertente. Sembra che non capiscano che l'ha fatto
solo per emergenza." Né Draco, né Narcissa trovarono la cosa molto divertente e risposero con una smorfia disgustata. Vedendo che la barzelletta non aveva spettatori piacevolmente colpiti, l'avvocato si ricompose. "Ok, comunque, nel caso in cui accettaste, il capitale sarebbe vostro." spiegò "Solo un'ultima cosa prima di dirmi sì o no." "Altri effetti di cui dobbiamo venire a conoscenza?" chiese Draco, che a quel punto non si stupiva più di nulla. "In
effetti è proprio così." l'avvocato si schiarì di nuovo la voce "Chi
indosserà il bracciale, finché non riuscirà a liberarsene, sarà privato
dei poteri magici, se ne possiede, come nel suo caso." Draco
rimase senza parole e ed era sul punto d'alzarsi per andarsene. Lo
aveva sconvolto di più il non poter usare la bacchetta che il rischio
di morte. La madre lo trattenne, con un gesto dolce ma al tempo stesso
autoritario. Aveva imparato a essere severa poiché suo marito mancava
spesso da casa per aiutare gli Auror a catturare il maggior numero dei
Mangiamorte possibile. In tre anni, anche se in giro ce n'erano ancora,
avevano quasi sgominato la banda di Voldemort, poiché Lucius conosceva
chi ci fosse dentro e quanto. La vita della moglie e del figlio era costantemente sotto protezione Auror, ma avevano mantenuto privilegi e beni. "Draco, non essere maleducato." l'apostrofò la madre "Lasciamo spiegare bene il signore." Draco si sedette immusonito e cercando di mantenere i nervi saldi. "In
realtà, a questo punto, credo di averle detto tutto." L'avvocato,
finalmente rilassato per aver lasciato l'informazione più spinosa (levare a un
mago senza magia equivale a farlo girare per Diagon Alley nudo) finì di
bere il suo the, ormai ghiacciato. Poi riprese il discorso "Ripetiamo
dall'inizio: per avere l'eredità lei deve indossare il braccialetto
della famiglia Lestrange. Appena indossato, sarà immediatamente privato
dei suoi poteri magici e avrà un anno di tempo per trovare la persona
che il bracciale ritiene adatta a lei, baciarla con passione finché non
si aprirà da solo o aspettare la morte. Credo che non ci sia altro." L'avvocato
guardò la famiglia che lo fissava come se aspettasse altro. Doveva
ammettere che era una faccenda davvero singolare, e non facilmente
gestibile, ma questo era quanto e non poteva fare altro. "Quanto
tempo abbiamo per decidere?" chiese Narcissa, prendendo la parola al
posto del figlio, che dal canto suo rimuginava offese alla volta
dell'uomo. "Sarebbero cinque anni, ma visto che il testamento è
stato trovato dopo tre anni la morte dei coniugi, ne mancano solo due,
che non sono pochi." spiegò Fettburg "Purtroppo al
Ministero della Magia hanno solo un mago che sistema i beni che hanno
lasciato i Mangiamorte e solo l'altro ieri è stato trovato tutto.
Perciò siamo stati velocissimi a consegnarglielo. Se Draco in questi
due anni non accettasse il vincolo, tutti beni passerebbero
automaticamente al Ministero che, vista la cospicuità e la
provenienza, potrebbe metterli a disposizione di chi è stato
gravemente danneggiato dalla guerra." L'avvocato era certo di aver
detto tutto, Narcissa accompagnò l'uomo alla porta promettendogli che
appena presa una decisione l'avrebbero avvertito. Poi si preparò a una guerra interna: voleva convincere Draco ad accettare. Non aveva mai
sentito parlare di antenati di Rodolphus Lestrange morti in maniera
strana e lo dimostrava anche il fatto che, nonostante tutto, il
patrimonio fosse ancora intatto, altrimenti da tempo sarebbe finito
nelle mani del Ministero. Oltretutto un anno senza magia non
avrebbe che giovato al figlio e forgiato il suocarattere. Comunque aveva
due anni per convincerlo ed era certa che, dove non fosse arrivata la
sua autorità, ci sarebbe giunta la rottura di boccini che aveva
intenzione di propinargli. Gioielli di famiglia, arrivo!
Note:
per chi è curioso di sapere com'è nata questa fic, oltre all'immagine
già linkata, lascio anche il pacchetto che mi era stato dato da
sango_79. 2 Personaggio: Bellatrix Lestrange Oggetto: Bracciale Tema: Uno dei protagonisti perde i poteri Luogo: Sgabuzzino delle scope Avvertimento: Post War Genere: Romantico Beh, bene o male, ho usato tutto.
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