Questo sono io
Hola!
A richiesta il continuo di “In a night of rain”!
Spero ci piaccia! Alla prossima!
Ps:
Commentate se volete il seguito.
Vi
è mai capitato che per uno stupido gioco del destino di due
persone, cambia completamente in un battito di ciglia?
Se non vi è mai successo, siete nel posto giusto... Questa
è la storia di due ragazzi, all’apparenza
diversi... La storia di un amicizia che si trasformerà in
qualcosa di più...
La primavera non era ancora alle porte, che un caldo afoso aveva
iniziato a riempire le giornate delle persone, lasciando indietro il
freddo invernale che ti tiene costretto a casa tutto il giorno.
I ragazzi preferivano rimanere fuori all'aperto che chiudersi in casa a
studiare, o scappare dopo una giornata di scuola, al parco
più vicino per godersi il sole estivo sulla pelle.
C'è chi era sdraiato sull'erba fresca per prendere il sole,
chi seduto alle panchine a cercare di studiare per le ultime
interrogazioni e chi si divertiva a fare skate o scherzi idioti alle
ragazze di turno, per essere poi rincorsi da esse per riavere indietro
ciò che le è stato rubato.
Più che altro questo era un modo per "rimorchiare" le
ingenue ragazze.
Ignare del prossimo scherzo programmato quel giorno, era un gruppetto
di ragazze sedute all'ombra di un enorme salice che le riparava dal
caldo afoso della giornata donando un pò di fresco alla
pelle ormai accaldata...
La più tranquilla del gruppo, una ragazza dai capelli
castani e dalla corporatura minuta, infatti era alta 1.55, era
appoggiata al tronco dell'albero intenta a leggere un libro preso in
prestito in biblioteca... La tipica storia d'amore: lui dannato ma
bello lei la solita sfigata di turno che si innamorava di lui. Non
capiva perchè li leggeva ancora... Bah misteri della vita.
- Ancora che leggi! Ma non ti annoi mai? -
- Dipende dalla storia, e se mi annoierei mi unirei ai vostri discorsi
su trucchi, vestiti e ragazzi non credi? - Disse la moretta in
direzione dell'amica.
- A volte credo che tu sia un alieno venuto da marte, non è
possibile che non ti interessi a certi discorsi come i comuni mortali -
- Sono un comune mortale solo che parlare della stessa cosa sempre
annoia - Disse alzando gli occhi verso il cielo e buttando il libro
nello zaino e stendendosi per terra.
A qualche metro di distanza, un gruppo di ragazzi tra una birra e
l'altra, scherzavano tra di loro, sul loro prossimo bersaglio... Si
guardavano in giro cercando la “preda”
più occasionale possibile, senza dare troppo
nell’occhio ai vigili che sorvegliavano la città
tranquilla.
- La moretta laggiù - Disse uno dei ragazzi ridendo,
indicando una ragazza appoggiata ad un enorme salice.
- Ma no dai! Le secchione non le vogliamo rimorchiare! - Ribatte
un'altro ragazzo dagli occhi color ametista e la pelle color albina;
Prendendo una birra da un suo amico sedendosi su dei gradoni nel pieno
parco.
- Ehi! Quella era mia! - Gridò uno di loro; Doveva essere il
più piccolo del gruppo e probabilmente quello che doveva
subirsi le ingiustizie degli altri più grandi.
- Ben detto... Era... Si diceva? - Ghignò il ragazzo
sdraiandosi a pancia in sù sul cemento riscaldato dal sole.
- Si diceva che non abbiamo una vittima per giocare... Cazzo poi con
questo caldo è anche impossibile ragionare -
Sbuffò un'altro asciugandosi la fronte... In effetti l'aria
del pieno pomeriggio era afosa, solo loro riuscivano a trovare il gusto
di bere alcolici caldi.
- No, veramente Seth a te riesce sempre impossibile ragionare -
Ridacchiò il ragazzo argenteo, sempre stando sdraiato al
sole come una lucertola.
- Sfotti Kai? - Gridò l'altro con tono di sfida verso il suo
amico non potendone più del suo continuo blaterare per
niente.
- Anche se fosse? - Ribatte Kai senza degnare il suo amico di uno
sguardo, mentre gli altri stavano a fissarli ormai a conoscenza della
possibile conseguenza di quella discussione... Rissa...
- Dieci euro che non hai le palle di andare a rubare lo zaino a quella
ragazza laggiù - Disse indicando la ragazza ancora
appoggiata al salice che ascoltava il suo mp3 tranquillamente, ignara
del complotto che stavano organizzando contro di lei.
- Ma sei fissato con quella ragazza... Ma se ti interessa vattela a
conoscere... Non vedo il motivo per cui io debba andare a rubare
qualcosa che ha germi delle secchione... Potrei infettarmi lo sai? -
Rise il ragazzo alzandosi a sedere fissando il suo amico abbozzando un
sorriso sghembo.
- Quella ragazza non mi interessa... Mi sembra la vittima
più a portata di mano che ci sia sul mercato... O sbaglio? -
- Fai 20 euro e il suo zaino è tuo - Disse alzandosi e
sovrastando il suo amico data la sua altezza.
- 20 euro per uno zaino di una secchiona... Non ci vedo il guadagno
amico - Fece una faccia divertita per poi continuare - Dì
che te la fai sotto di essere beccato - Colpito e affondato, se c'era
una cosa che odiava Kai era essere sfidato.
- Non mi sfidare, lo sai - Si fece serio fissandolo negli occhi e
avvicinandosi a lui pericolosamente.
- Oh ma stai calmo Kai! Mica ti ha detto niente... –
Gridò uno di loro parandosi in mezzo prima di un imminente
rissa tra i due.
- Non è colpa nostra se hai paura -Rise un altro ragazzo...
Ora stavano esagerando e lo facevano solo per uno scopo preciso, di
lì a poco Kai avrebbe ceduto alle sfide degli altri.
- Ma cosa mi tocca fare per il puro divertimento di stupidi idioti come
voi - Si arrese ormai sbuffando per poi continuare - Però
non ho intenzione di correre verso di voi quindi me ne vado
direttamente a casa quando l'ho seminata, ci vediamo stasera allora -
Mentre diceva questo si avviava nella direzione della ragazza.
- Ti vogliamo bene amore! Ci mancherai! - Gridarono in coro i suoi
amici per prenderlo ulteriormente in giro, facendo girare il ragazzo
verso di loro con un dito medio alzato in tutta risposta.
Continuò a camminare fino a quando non fù
abbastanza vicino alla povera ragazza ignara di tutto.
- Dio ma cosa mi tocca fare... Ma da dove è uscita questa? -
Pensò, mentre faceva il giro dietro l'albero;
Silenziosamente da dietro senza farsi vedere allungò la mano
prendendo lo zaino della ragazza che però era aperto e
appena spostato rovesciò quasi tutto quello che conteneva
facendola girare incrociando gli occhi di lui che proferì
solo una parola - Merda! - Prima di alzarsi di colpo e iniziare a
correre.
La ragazza ci mise almeno dieci secondi per realizzare quello che stava
succedendo... Cioè, un pezzo di idiota le aveva fregato lo
zaino ed era corso via a gambe levate.
- HEI QUELLO E' IL MIO ZAINO! - Urlò in direzione del
fuggiasco che continuava a correre verso una direzione a lei
sconosciuta.
Presa da chissà quale forza si alza velocemente da terra,
iniziando a correre a sua volta verso il suo rapinatore cercando di
raggiungerlo; Cosa alquanto difficile visto che lui girava in skate e
lei con le sue gambe.
- Siana dove vai? - Disse la sua amica vedendola partire a razzo.
- Vado a recuperare ciò che mi hanno preso! -
Urlò in direzione dell'amica senza voltarsi per paura di
urtare qualcuno.
- Ma... Vabbè andata... Che ragazza pazza - Disse
picchiandosi una mano in fronte per sottolineare la stranezza della
ragazza.
Correva cercando di raggiungere il ragazzo, scansandosi tra le persone
e le miriadi di bambini che erano andati al parco, stoppandosi ogni
tanto di colpo per evitare qualche passante e prendendosi della
maleducata frettolosa... Se prendeva quel tipo era morto, questo poco
ma sicuro, gli stava facendo fare una serie di figuracce nel giro di
pochi minuti, e in più si stava allontanando sempre di
più e non riusciva a raggiungerlo.
Lui scese velocemente dallo skate prendendolo in mano e sbattendolo nel
suo zaino iniziando a correre più veloce che poteva tra
tutti i passanti che si spostavano al suo arrivo, un uragano faceva
meno casino di lui...
Correva molto più veloce della ragazza e per qualche strana
ragione si voltò per guardare se l'aveva seminata e la vide
impacciata tra la gente data la sua altezza... Ormai ce l'aveva fatta a
seminarla... Voltò l'angolo e il gioco era fatto, il bosco
di casa sua è un ottimo nascondiglio.
Niente da fare... L'aveva seminata con niente, e ora come faceva senza
zaino? Non tanto per lo zaino ma per il suo contenuto... C'erano il suo
diario segreto, il suo cellulare, e le sue storie... Passi per il
cellulare e per le storie, ma il diario... Non voleva che nessuno
leggesse quello che vi era scritto....
Doveva assolutamente recuperarlo... Ne andava della sua faccia... La
gente non si faceva mai gli affari propri e troppe volte era stata
presa in giro e derisa e non voleva che succedesse ancora... Non
avrebbe resistito...
Tornò indietro lentamente dalle sue amiche, cercando di
riprendere lentamente il fiato perso durante la corsa... Appena
arrivata a casa si sarebbe fatta una doccia; Non aveva mai sudato
così tanto in vita sua, per poi cosa? Rincorrere uno e il
suo zaino...
- Stai bene? Sei partita come un fulmine -
- No affatto... No dico, ora uno non può più
farsi gli affari suoi che gli rubano lo zaino sotto al naso! Se io
prendo quello lo ammazzo! - Oddio fase lunatica... Meglio entrare nelle
sue ire quando era così... Un attimo era felice è
un attimo dopo giù la furia...
- Io quello lo conosco... E chi non lo conosce - Ribatte un'altra
ragazza bionda.
- Io per esempio non lo conosco - Ribattè la moretta con
tono acido.
- Tu sei un caso particolare, lascia stare - Risponde la sua migliore
amica scuotendo la testa.
- Tu zitta, Isa, che nessuno ti ha chiesto niente – Si
Girò verso di lei e zittendola con lo guardo. Si sapeva che
non amava essere presa in giro e più che altro in quel
momento voleva sapere più di ogni altra cosa sapere chi era
il ragazzo ladruncolo da quattro soldi.
- Se ti interessa comunque quello è Kai Hiwatari, lo trovi
sempre in giro con i suoi amici. Ma se vuoi essere sicura di
incontrarlo vai alle gare clandestine che si svolgono ogni sera alla
periferia nord della città -
- Gare clandestine? Scherzi? Come diavolo fai a saperlo? - Rispose
alquanto stupita di tale rivelazione... Le gare clandestine erano roba
da film! Beh che da quando viveva in quella città ne sentiva
di cotte e di crude e doveva ancora abituarsi... Ma le gare
clandestine, questa le mancava...
Troppo abituata alla vita tranquilla di un paesino sperduto, e ora
catapultata in una grande città, insomma nella vita reale.
- Il mio ragazzo ci va ogni tanto... Si guadagnano parecchi soldi se si
vince... Anche se a me non piace quel posto... - Continuò la
ragazza bionda.
- E direi anche! Io vado ho bisogno di una doccia e di riprendermi, ci
vediamo... Isa ti chiamo più tardi io, il cellulare mi
è stato fregato insieme allo zaino. Ciao a tutte - Si
abbassò a raccogliere le poche cose cadute dallo zaino per
terra, per avviarsi verso casa sua a piedi, neanche in autobus visto
che il portafoglio con soldi, abbonamento e documenti era rimasto
anch'esso li dentro.
- Se non sono sfigata io chi lo è allora? -
Sussurrò a se stessa... Ormai ci aveva fatto l'abitudine,
mai una cosa che andasse per il verso giusto.
Intanto il ragazzo uscì da dietro l'albero dove si era
nascosto non prima di essersi assicurato che lei si fosse arresa... Si
alzò spolverandosi i pantaloni e dirigendosi verso il
cancello di casa sua riprendendo fiato dalla corsa, anche se era
piccola non si era arresa, aveva energia da vendere.
Arrivò davanti a casa sua dove si trovò un suo
amico a fumare.
- We Kai, era ora, pensavo ti avessero beccato - Rise l'amico scendendo
dal muretto con un salto mettendosi di fianco al ragazzo.
- Ridi meno, ci è mancato poco... Piuttosto, dimmi che vuoi
- Proferì Kai frugando nella tasca cercando qualcosa.
- Dimenticate ancora eh? - Cercò di non ridere il suo amico
girando lo sguardo su altro, tutte le volte era sempre la stessa storia.
- Eh già - Disse Kai sbuffando iniziando ad arrampicarsi sul
cancello mentre il suo amico iniziava a parlare, di cosa lo sapeva solo
lui, mai l'aveva ascoltato e mai l'avrebbe fatto, tanto, parlava a
vanvera.
- Un giorno ti ucciderai facendo così, lo sai? -
Gridò il suo amico nella direzione di Kai che ormai aveva
passato il cancello; Si mise di fronte a lui, divisi dal cancello.
- Va bene mamma, ora se la smetti di dire coglionate ti apro se no
resti fuori - Fece un sorriso furbo fissando l'amico che era rimasto
perplesso balbettando qualche "ma... ma... ma..." seguito da un
-Stronzo! - Quando Kai si allontanò per andare a prendere le
chiavi.
Un rumore metallico ruppe le grida del ragazzo che continuava a
lanciare insulti a vanvera a Kai che manco lo stava ad ascoltare.
Percossero tutto il viale, e intanto il ragazzo dagli occhi verdi
parlava a vanvera, come sempre, ma dopotutto forse era per questo che
era il suo migliore amico, non lo sopportava, parlava sempre, diceva
cose senza senso, ma di lui non riusciva a farne a meno.
Arrivati davanti al grande portone d'entrata, Kai aprì
entrando, parandosi di fronte al suo amico.
- Ora: o la pianti di parlare o qui tu non ci entri -
- Posso respirare almeno? - Disse il ragazzo levandosi le scarpe per
entrare superando Kai e andandosi a mettere sul divano, ormai quella
era come casa sua.
- No non respirare che mi inquini l'ambiente... Scemo, vuoi qualcosa da
bere? - Rise Kai levandosi la maglia dal troppo caldo e mettendosi a
torso nudo, prendendo una birra dalla cucina e lanciandone una al suo
amico che ormai si era piazzato a guardare la televisione beatamente.
Lo raggiunse stravaccandosi di fianco a lui e iniziando a guardare la
televisione, fino a quando qualcosa iniziò a suonare, i due
ragazzi incuriositi iniziarono a guardarsi intorno.
- E' il tuo? - Chiese il ragazzo di nome Matt in direzione di Kai che
lo guardò tra il ridere e il perplesso.
- Ma te pare che io ho la canzone del bacardi come suoneria? - Rispose
con sufficienza iniziando a seguire la fonte del suono.
- Non lo so... Chiedevo... Magari avevi avuto un cedimento di
personalità e ti ascolti le canzoni tamarre, si sa mai -
Rise Matt alzando le spalle cercando la fonte del suono da
tutt’altra parte.
- Ma il cedimento ce l'hai avuto tu... Ma di intelligenza... Comunque
proviene da quello zaino... - Disse Kai prendendo lo zaino e mettendolo
sul tavolino di fronte al divano.
- E se fosse una bomba? - Disse diventando serio, scherzando,
nascondendosi dietro ad un cuscino.
- A te bere birra fa male amico - Rispose Kai fissandolo per poi andare
ad aprire lo zaino.
Aprì la cerniera e iniziò a frugare dentro, prese
il cellulare che continuava a suonare con il nome di una certa Ilaria
sul display; Premette il rosso e spense il cellulare così
che nessuno avrebbe rotto più.
Intanto notò che il suo amico aveva preso a frugare nello
zaino.
- Ma che fai? Mica è tuo -Disse Kai togliendoglielo dalle
mani.
- Eddai, lo so che anche tu sei curioso - Disse facendogli gli occhi
dolci, cosa che riusciva solo a lui e che manco funzionava
perchè faceva solo innervosire Kai.
- Smettila di fare il coglione e fa vedere... - Prese a frugare nello
zaino solo perchè lui era maledettamente curioso.
Oltre che carte e libri non trovò molto, solo una cosa
attirava la sua attenzione per qualche strano motivo, un diario che
doveva essere segreto, o almeno, fino a quel momento...
Lo prese e senza aprirlo lo fissava, non voleva aprirlo ma la sua
curiosità si faceva sempre più sentire...
Improvvisamente il telefono di casa squillò interrompendolo
dai suoi pensieri, si alzò posando il diario su uno scaffale
per poi andare a rispondere mentre il suo amico si sfogliava la rubrica
piena zeppa di numeri di telefono di ragazze, amiche della ragazza a
cui l'avevano rubato...
Rispose al telefono e a monosillabi e qualche parolaccia
attaccò la cornetta, imprecando contro qualcuno.
- Scollati dalla roba e vatti a preparare,stasera andiamo prima -Disse
a Matt che posò la rubrica nello zaino guardandolo perplesso
e alzandosi.
- Come mai? - Chiese rimettendosi le scarpe e avviandosi verso il
portone d'entrata.
- A noi il primo turno o non se ne fa niente, vado a farmi una doccia,
ci si vede stasera - Disse chiudendo la porta non prima che Matt fosse
uscito.
Ritornò in sala mettendo le cose della ragazza nello zaino,
ma quando arrivò al diario lo fissò qualche
istante posandolo dov'era stato trovato e sbattendo lo zaino in qualche
angolo della casa.
Si avviò verso il bagno dove si fece una doccia e si
cambiò, jeans e maglia ed era a posto...
Scese velocemente le scale per andare in cantina, si mise le scarpe e
aprì l'ultima porta per entrare in garage... Si
avvicinò al suo bmw prendendo le chiavi della macchina e
salì dentro accendendola e uscendo dal garage sgommando,
tipico di lui.
Arrivò al solito posto dove parcheggiò la
macchina in giro come tutte le altre in mezzo al bosco per non farsi
beccare dagli sbirri e tra una birra e l'altra si mise a scherzare con
i suoi amici con accollato addosso qualche ragazza che non cercava
altro che una notte di sesso, che probabilmente lui a fine gara come
sempre avrebbe dato...
Ma non quella sera....
Notte fonda... Si vestì il più piano possibile
per non fare rumore e svegliare gli inquilini della casa: se la
beccavano uscire nel pieno della notte e sopratutto se scoprivano dove
stava andando poteva ritenersi bella che morta....
Non le importava, pure di riprendere ciò che era suo avrebbe
fatto di tutto...
Si infilò i jeans a tre quarti, una maglietta una canotta
nera larga abbastanza scollata e prese una felpa leggera nell'armadio
per coprirsi se le veniva freddo...
Il problema era uscire di casa senza fare rumore; Dalla porta
di casa meglio evitare, se scendeva le scale si sentiva
perchè scricchiolavano... L'unico modo era calarsi
giù dalla finestra della sua camera.
Non era tanto difficile visto che vi era una parete d'edera che
ricopriva quasi tutta la facciata avanti della casa: aprì la
finestra uscendo fuori sul cornicione e si calò lentamente
giù per il muro facendo attenzione a dove mettere i piedi,
per non cadere e rompersi l'osso del collo.
Arrivò a terra iniziò a camminare velocemente nel
buio della notte, sperando di non essere aggredita da un maniaco:
doveva percorrere un bel pò di strada a piedi e prima faceva
e meglio era....
Tra l'altro il posto in cui stava andando, le metteva i brividi: a
quanto detto da Isa al telefono la sera stessa li giravano soldi
sporchi, droga, alcool e ragazze poco per bene.
La passeggiata notturna andò meglio del previsto, nessuno
per strada, ogni tanto lassù qualcuno
l’ascoltava... Il posto doveva esseri li da qualche parte:
infatti in lontananza sentiva il rumore di macchine che correvano.
Aumentò decisa il passo avvicinandosi sempre di
più alla meta, e più si avvicinava e
più vedeva un sacco di gente soprattutto ragazzi e ragazze
con macchine che si potevano solo sognare...
La cosa più orrenda era gente che faceva sesso in macchina
come se niente fosse, o persino sui cofani delle macchine... Per lei
quelle non erano persone ma animali che non avevano niente da fare
nella vita...
Ed eccoli li... Di spalle... E chi si scordava una figura simile dopo
averlo visto una sola volta?
Era quasi vicino a lui, poteva sentire la sua voce, stava per chiamarlo
quando qualcuno la prese di forza da dietro tirandola per un braccio
facendole male.
- E tu che ci fai qui bambina? Ora ci divertiamo un pò con
te -
Ma chi gliel'aveva fatto fare? Ora si che era davvero nei casini....
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