»eyes closed.

di magic mellah
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»eyes closed.

 

 

«Tieni gli occhi chiusi, Saru.» e il ragazzo dai capelli bianchi fece così, come di consuetudine. Aveva paura, a volte, e lo ammetteva. Aveva paura che nel frangente in cui chiudeva gli occhi, Fei se ne sarebbe scappato, in un altro posto, lontano da lui, dal suo cuore.
Fece un sorriso amaro, e si coprì gli occhi con le mani, com’erano soliti fare i bambini piccoli, e incominciò anche a contare.
«Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici...» incominciò a tremare, e appoggiato allo schienale della sedia a dondolo s’incominciò a muovere freneticamente, in modo nervoso. Voleva subito aprire gli occhi, costatare che Fei era accanto a sé, che gli sorrideva, e che poi lo consolava.
Aveva venti anni, Saryuu, ed erano passati dodici anni dal giorno in cui fu abbandonato; e per giunta anche nel giorno del suo compleanno. Lo odiavano davvero tanto, i suoi genitori, se avevano fatto quello proprio quando compiva otto anni, e lo avevano lasciato da solo sotto a un ponte, a piangersi addosso.

 

«Chiudi gli occhi, Saryuu...» gli disse dolcemente la mamma, sorridendo. «Conta fino a venti, e poi riapri gli occhi.» fece come gli era stato detto, e appena finì di contare, vide che era da solo. Cercò di auto-convincersi che fosse uno scherzo, e restò per giorni e giorni sotto il ponte, sperando che la mamma e il padre lo venissero a prendere.


«Venti...» aprì gli occhi, Fei era a qualche millimetro dalle sue labbra, petto contro petto, e le mani s’intrecciavano. Gli occhi viola di Saru si erano fatti lucidi, e sentiva le lacrime pizzicargli gli occhi, ma non scendevano.
«Tieni, il tuo regalo!» disse il più piccolo, porgendogli un pacchetto.
«Fei, a me come regalo basta averti accanto...» esclamò lui, sorridendo maliziosamente.
Insomma, Saryuu rimaneva Saryuu, alla fin fine.

 

 

 

mari corner.

trucidatemi. ho scritto uno schifo immane.
non so neanche io costa sia sta cosa. scritta alle dieci e mezza di sera, poi. mi sa che voglio uccidere gli occhi di qualcuno con le mie fic- D: no davvero. perdonatemi.
io boh. ho paura di me stessa. cuc/
me ne vado, ceh. ah, sinceramente non volevo fare saru esageratamente ooc, dunque ho messo il sorrisino che è nel suo stile. //noseblood.macosaceh.
e tutto sto non-sense boh.
mari.





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