Rise and shine

di seasonsoflove
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I want to be alone for a while
I want earth to breathe to me
I want the waves to grow loud
I want the sun to bleed down

See the waves go down
See the moon alone

Rise and shine

Rise and shine
Rise and shine

 


Erano le quattro del mattino in punto, quando Rumpelstiltskin, l’Oscuro Signore, si svegliò di soprassalto nel suo letto a Storybrooke, reduce da un sogno orribile.
Aveva la fronte mandida di sudore, e il cuore gli batteva a mille.
L’immagine ancora vivida di Baelfire  che precipita in un burrone continuava a presentarglisi davanti agli occhi.
Sospirò profondamente.
Un rumore forte proveniente dalla strada lo fece sobbalzare, ma probabilmente era solo il gatto dei vicini che rovesciava qualche bidone.
Si girò, e alla sua destra vide Belle profondamente addormentata, gli occhi chiusi, l’espressione calma e serena.
La guardò ancora un momento, e sorrise. Non c’era cosa più meravigliosa al mondo.
Si stese fissando il soffitto, incapace di respirare normalmente.
Ogni suono era amplificato.
Il viso di Bae. L’espressione di abbandono.
Dopo essersi rigirato due o tre, o forse venti volte nel letto, Rumpel decise di fare qualcosa.
“Aria fresca. Ne ho bisogno. Ora”
Si alzò, cercando di fare piano. Non voleva far preoccupare Belle inutilmente.
Si vestì, e sgattaiolò fuori da casa senza fare rumore.
Sentì l’odore del mattino e della rugiada. Il vento freddo gli punse il viso.
Non c’era anima viva in giro. Però incontrò il gatto che probabilmente aveva fatto tutto quel baccano prima. Gli accarezzò la testa, e proseguì verso il centro di Storybrooke, e poi dritto verso il molo, con la sua andatura leggermente claudicante.
Arrivato di fronte al mare, si sedette sul bordo della banchina.
Tutte le notti, da quando era tornato a Storybrooke, faceva quei dannati incubi. La sua vita non avrebbe potuto andare meglio. Bae era vivo; è vero, non l’aveva ancora perdonato, ma era vivo, ed era lì. Pian pianino avrebbero ricostruito un rapporto.
Aveva Belle. Ed ogni singolo istante passato con Belle valeva un’intera vita di dolore, solitudine ed attesa.
Ma non riusciva ad essere sereno.
E se un giorno Belle l’avesse lasciato?
E la profezia? E’ vero che il futuro può essere fraintendibile ma…
La sua vita era piena di se, e di ma.

“Credevo che avessimo escluso il congelamento dalla lista dei possibli suicidi drammatici!”
Rumpelstiltskin sobbalzò e si voltò.
Belle lo stava guardando, con le braccia incrociate e un’espressione severa sul volto. Aveva con sè una grande borsa.
“Belle! Credevo dormissi!”
“Come sempre”
“Non volevo farti preoccupare!”
“Lo sono già!”
“Non ce n’è motivo…”
“Lo so che sono settimane che hai incubi”
“Ma non è vero!”
“Rumpel…”
Lui si zittì. Se c’era una persona alla quale non aveva mai potuto mentire, quella era Belle
“Hai intenzione di parlarmene o cosa?”
“L’hai…l’hai detto anche tu. Sono incubi. Solo sogni”
“Sei in ansia per qualcosa.”
“Come sempre mia cara”
Belle lo guardò tristemente.
“Non puoi essere felice?”
“No…io…lo sono! Te lo assicuro! Ho solo…paura”
“E di cosa?”
Non rispose, e fissò l’orizzonte. Belle si accovacciò accanto a lui.
I suoi occhi blu riflettevano la luce azzurrina del cielo prima dell’alba. Il suo sguardo era concentrato, e le pupille dilatate
“Di cos’hai paura Rumpelstiltskin?”
“Ho paura perché mi sembra tutto troppo bello per essere vero”
Lo disse con tono piatto.
“E non potrebbe essere…semplicemente così?”
“Le cose non sono mai così! Non lo sono mai state. Non per me! Non lo saranno…se la vita mi da qualcosa, è perché così poi potrà…togliermela. E farà ancora più male. E’ come una corsa continua e disperata…alla..ricerca di un lieto fine. E’ sempre stato così. Ed ora è tutto perfetto. E sono terrorizzato da questo.”
Belle sbuffò.
“A volte essere la tua ragazza è davvero un problema”
“Non esserlo più allora.”
“Smettila.”
“Hai cominciato tu!”
“Smettila.”
Era seria.
Rumpel adocchiò la borsa. Sembrava strapiena, e pesante.
“Cos’hai là dentro?”
“Avevo portato qualcosa per stare un po’ assieme, ma a quanto pare non sei in vena”
“Io…”
“No! Devi piantarla. Tu meriti un lieto fine. Ma non lo avrai mai se continui a guardare al futuro…”
“La profez…”
“Non voglio più sentire un accidenti di quella profezia. E’ un futuro che non ti appartiene.” Belle parlò con rabbia e concitatamente.
“Ma se accadesse qualcosa? Perché potrebbe! Sai che potrebbe succedere!”
“Se accadrà qualcosa, lo affronteremo. Insieme. Perché è così che si risolvono i problemi”
“Insieme…”
“Insieme. E non ti lascerò mai più. Perciò preparati, perché se vorrai imbarcarti in un’altra missione suicida, o in qualche viaggio senza fine, dovrai portarmi dietro con te, fino alla fine del mondo. Non resterò a guardare, e non ti lascerò allontanarti da me.”
Si sedette anche lei, e lasciò penzolare i piedi nel vuoto. Sospirò.
Rumpelstiltskin rimase incantato a guardarla. I suoi occhioni azzurri, i capelli rossi leggermente mossi, quel viso angelico che l’aveva stregato fin dal primo istante in cui l'aveva visto.
“Belle… scusami” le prese la mano, e la accarezzò.
Lei continuò a guardare l'orizzonte, parlando con voce quasi rotta.
“Solo...non andartene più via okay? Neanche durante la notte, neanche per…qualunque cosa. Svegliami. Andiamo via assieme, dovunque tu voglia. Non…non voglio starti lontana mai più. Lo sono stata troppo. Quindi…avvisami se te ne vuoi andare”
“Io…va bene.”
Stettero un po’ in silenzio, tenendosi per mano.
“Non preoccuparti del futuro. Preoccupati di quello che hai ora”
“E cos’ho ora?”
Il sole stava sorgendo.
Belle guardò quel volto che conosceva a memoria. Così simile a quello che aveva visto nella Foresta Incantata, eppure così dissimile. Gli stessi lineamenti, il mento ed il naso sottile, l'ampia fronte, ma gli occhi così diversi. Così grandi, profondi e tristi ora, e così disumani una volta. Non c'era viso che conoscesse meglio, e non c'era viso che avrebbe guardato così volentieri, in eterno.
Gli sorrise, e aprì la borsa.
“Hai un thermos pieno di thè caldo, alla pesca. E…due bicchieri” disse mentre  svuotava la tracolla. “E” continuò “Hai una bella coperta calda per il freddo. E ovviamente…”
Gli si avvicinò lentamente, e si fermò a pochi centimetri dal suo volto.
“Hai una ragazza estremamente irritata per la levataccia, ed infreddolita, che non aspetta altro che essere riscaldata e coccolata dal suo ragazzo estremamente ansioso e pessimista”
 
Rumpelstiltskin sorrise, e la baciò dolcemente.
Il cuore gli si scaldò. Ogni volta che baciava Belle, era come se qualcosa dentro di lui si scogliesse e riprendesse a vivere e a sorridere, e a danzare. Era l’effetto del vero amore, supponeva, ma ogni volta lo lasciava senza fiato. Era come la neve che si scioglie al sole di aprile, dopo un gelido inverno.
 
Lei si staccò e lo guardò con fare esigente.
“Allora? Ho freddo!”
“Mh…Va bene...vieni qua, vediamo cosa si può fare!”
Si fece più indietro, e accolse Belle tra le sue braccia, accarezzandole la testa. Lei gli si accoccolò contro il petto, sorridendo, mentre Rumpel prese la coperta e se la adagiò sulle spalle, avvolgendo e abbracciando forte quella piccola, forte, meravigliosa donna che era riuscita a portare la speranza nella sua vita.
Lei alzò la testa e gli schioccò un altro bacio a tradimento; poi entrambi guardarono l’orizzonte e aspettarono il sorgere del sole, mentre pian pianino dietro di loro la città iniziava a svegliarsi.






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Ho scritto questo delirio fluffoso (ma anche un po' angst, dai) alle 2 di notte.
E' solo che quei due mi mancano tantissimo, e nell'attesa di rivederli assieme davvero (perchè succederà.), non riesco a non sognare ad occhi aperti.
Spero di non essere andata troppo OOC, spero di non essere stata troppo smielooosa, e spero vi piaccia!
E' la mia primissima FF Rumbelle, siate buoni e recensite!

Stay Rumbelle
-Seasonoflove





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