itachi
Il bambino era seduto a gambe incrociate su un ramo della grande
quercia che gettava un cono d'ombra sulla radura assolata: era circa
mezzogiorno, ma il ragazzo dai capelli scuri che si allenava ai piedi
dell'albero non accennava a fermarsi.
-Itachi, faremo di nuovo tardi e stavolta nostro padre si
arrabbierà!- urlò Sasuke, osservando il fratello
lanciare in rapida successione quattro shuriken, che si andarono a
conficcare nel tronco della quercia.
-Stai zitto, io devo allenarmi.. questo nostro padre lo
capirà.- sbottò Itachi, recuperando gli shuriken
e lanciando una mezza occhiataccia al bambino.
-Fai come ti pare, ma io me ne torno a casa.- concluse Sasuke e,
sbuffando, si alzò in piedi e salto giù dal ramo
-Sicuro che non ti possa aiutare?- aggiunse, speranzoso, voltandosi
verso il fratello.
Ma Itachi non rispose nemmeno e si girò, dandogli le spalle
e tornando ad allenarsi con gli shuriken.
-Come al solito..- commentò il piccolo Uchiha e, con un
balzo, sparì nel folto del bosco.
Il ragazzo, accertatosi che il fratello fosse davvero andato via, si
sedette ai piedi della quercia, giocherellando nervosamente con il
coprifronte del Villaggio della Foglia: dopo qualche esitazione, lo
posò sul terreno e, passando di ramo in ramo, si
allontanò dalla radura.
-Ti aspettavo.. perchè hai impiegato tanto?- gli
domandò il ragazzo, rimanendo seduto sull'erba a fissare il
fiume.
-Che vuoi, Shisui?- domandò bruscamente Itachi, rimanendo in
piedi alle sue spalle e fissandolo con disprezzo.
-Cosa credi che voglia?- sogghignò l'amico, tirandosi in
piedi e fronteggiandolo con aria sicura.
-Non credevo che saresti arrivato a tanto.- commentò il
ragazzo dai capelli scuri, stringendo con forza un kunai ed
allontanandosi di un passo dall'altro.
-Allora ti sbagliavi. Come hai potuto credere, anche solo per un
attimo, che non avrei provato ad ottenere un simile potere? Non mi
conosci affatto bene, temo.. o forse hai sopravvalutato la nostra
amicizia!- sbottò Shisui, imitando l'amico.
-Non credere che sarà tanto facile farmi fuori.-
decretò Itachi e lanciò il kunai, dando inizio a
quella sfida che poteva concludersi in un unico modo.. uno dei due doveva morire.
Itachi
Uchiha era immobile, appoggiato al muro esterno dell'abitazione, in
apparente contemplazione di quel tramonto che stava colorando di rosso
sangue l'orizzonte.
-Ancora un ultimo passo..- pensò, mentre la mente correva
agli avvenimenti dei giorni passati e soprattutto al momento in cui il
padre l'aveva accusato, insieme agli altri membri del clan, di aver
ucciso il suo migliore amico e di aver gettato il suo corpo nel fiume,
dove era stato ritrovato. L'avevano inizialmente creduto un atto
suicida da parte del giovane Shisui, ma il fatto che sia quest'ultimo
che Itachi fossero stati assenti dalla riunione del clan, aveva fatto
prendere un'altra piega alle indagini. Ed ora Itachi era stato accusato
di averlo ucciso.. di averlo ucciso per ottenere quel potere.
Mancava solo un ultimo passo, sì, poi sarebbe tutto
finito... o forse sarebbe tutto iniziato.
L'Uchiha si fece forza e prese un kunai, fissando la sua mano e l'arma
che stringeva come se gli fossero totalmente estranei.. non doveva
pensare a quello che faceva, ma perchè lo faceva.
I suoi occhi si colorarono di rosso, mentre lo Sharingan Ipnotico, il
potere degli assassini, di coloro che disprezzano l'amicizia,
estirpandola, solo per divenire più forti, si attivava.
L'ultimo raggio di sole incendiò l'orizzonte, mentre le
prime stelle iniziavano ad accendersi nel cielo che si stava tingendo
man mano di blu, come un triste presagio per ciò che doveva
accadere.
Il piccolo Sasuke correva, ansante, per la via principale del quartiere
del suo clan, alzando gli occhi al cielo che si andava oscurando.
-Stavolta mio padre si arrabbierà sul serio! Ho fatto
tardissimo con gli allenamenti!- pensò tra sé e
sé.. prima di notare che qualcosa non andava.
La strada era completamente deserta, sebbene non fosse ancora molto
tardi, ed il silenzio avvolgeva ogni cosa, rendendo il fruscio degli
alberi della foresta, portato fin lì da un vento leggero, un
suono nemico e minaccioso.. un monito a non proseguire, a fuggire.. il
più lontano possibile.
Sasuke, deglutendo per la paura, impose alle sue gambe di andare
avanti: il bambino, afferrato un kunai per sventare eventuali attacchi,
voltò nel vicolo che portava a casa sua.. e quasi
urlò per la paura.
Era un susseguirsi di corpi stesi a terra, circondati dal loro stesso
sangue che si andava spandendo sul terreno, come nel peggiore
degli incubi, come nella più impensabile e mostruosa
realtà.. ma non era finita.
Sasuke, con gli occhi colmi di quella scena di morte,
attraversò correndo la strada e raggiunse casa sua,
iniziando ad urlare per richiamare l'attenzione:
-Mamma, papà! Per favore, dove siete? E' successo qualcosa
laggiù.. sono morti tutti, per favore! Mamma!
Papà! Dove siete?-
Ma gli rispose solo altro silenzio.. ed infine un leggero rumore di
passi nella stanza adiacente.
Sasuke non trovava il coraggio di aprire la porta scorrevole e dare un
senso a tutto quello che gli stava accadendo... ma il pensiero che i
suoi genitori avessero bisogno di aiuto gli diede quella forza.
Con le gambe tremanti per la paura, stringendo il kunai con forza,
spalancò la porta e vide.. solo dopo qualche istante di
orrore riuscì a capire il senso di quella scena,
all'apparenza inspiegabile.
I suoi genitori erano stesi a terra, come il resto del clan, circondati
da un lago di sangue scuro, le orbite vuote e fredde, le labbra schiuse
in un ultimo respiro.. e, in piedi, con un kunai macchiato di sangue in
mano, vi era Itachi, gli occhi bassi, perso nella contemplazione del
suo gesto.
-Perchè..?- riuscì a mormorare il bambino, gli
occhi colmi di lacrime amare.
-Per testare le mie capacità.-
Nel vedere lo sgomento e l'orrore sul volto del fratellino,
alzò gli occhi ed un ghigno gli si adagiò sul
volto: alzò il kunai, forse pronto a colpire.. ma Sasuke fu
più veloce e si gettò in strada, prendendo a
correre disperatamente per scampare alla morte.
Fu un attimo: si voltò per vedere se Itachi lo inseguisse e,
girandosi di nuovo, se lo trovò davanti, con quel sorriso
terribile stampato in faccia e gli abiti macchiati di sangue.. il
ventaglio degli Uchiha, che portava disegnato sulla schiena, era
schizzato del sangue del suo stesso clan.
-Per favore, Itachi..- gemette disperato Sasuke, cadendo in ginocchio e
non osando posare gli occhi sul fratello.
-Che sciocchi.. non hanno capito nemmeno di aver ragione.. sono stato
io ad uccidere Shisui.. quell'idiota voleva uccidermi per impossessarsi
dello Sharingan Ipnotico.. ma alla fine è stato il
contrario.- sogghignò il ragazzo, mostrando al fratello gli
occhi rossi -Sasuke.. tu mi devi odiare! Devi sopravvivere come un
miserabile, continuare a scappare, aggrapparti alla vita. E un giorno
presentati davanti a me, con i miei stessi occhi..- aggiunse, rivolto
al bambino che piangeva.
Poi, Itachi si voltò verso la luna che stava lentamente
sorgendo in cielo e scomparve nelle tenebre, mentre Sasuke continuava a
piangere, vittima inconsapevole di un destino già scritto
per lui.. che presto avrebbe scoperto. Adesso, però, toccava
a lui farsi carico di una vendetta che non gli avrebbe restituito i
suoi genitori e nemmeno il suo clan.. ma che forse avrebbe pacato
quella rabbira che gli stava nascendo dentro.
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