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Disclaimer: I personaggi e
le storie di Supernatural non ci appartengono (vorremmo che Castiel fosse
nostro ma
questo è un altro discorso), ma le storie che ci ispirano sono nostre, per cui
si prega i gentili lettori di non copiare, grazie.
N.d.A: Capitolo flashback
scritto dalla mia socia Robigna88 *________*
6
Ottobre 2008 –
Sioux Falls, South Dakota
Allison si rigirò il pugnale tra le mani. Non era certa che quello che stavano
facendo fosse la cosa migliore, sopratutto non da quando era rinvenuta dopo aver
perso i sensi qualche giorno prima. Ma erano successe così tante cose in quell'intervallo
di tempo che cercare chi aveva salvato sia lei che Dean si era rivelata l'unica
scelta possibile.
La sensitiva da cui Bobby li aveva
portati, Pamela Barnes, era finita con due buchi neri al posto degli occhi. Le
avevano rovinato la vita, come succedeva quasi con tutte le persone con cui
venivano in contatto. Anche se al maggior parte delle volte li salvavano,
finivano comunque per rimanere segnati a vita da quel tocco di soprannaturale
piombato nelle loro esistenze.
Povera donna... una vita passata ad
aiutare gli altri e in cambio cos'aveva ricevuto? La cecità completa a causa di
una creatura che ancora nessuno di loro era riuscito ad individuare.
Sospirò. Una fine tragica era la fine che
ognuno di loro avrebbe avuto, in un modo o in un altro. Meglio essere preparati
a quest'unica possibilità. Guardò Bobby e Dean intenti a scarabocchiare alcuni
strani simboli sui muri mentre uno strano miscuglio giaceva dentro
un'improvvisata ciotola in attesa di alcune magiche paroline che ne avrebbero
attivato il potere.
Sam invece era chissà dove, seminato da
Dean che non voleva coinvolgerlo in quella storia, in quella ricerca.
“Hey
ragazzina.”
Bobby richiamò la sua attenzione e lei si
ridestò dai suoi pensieri e lo raggiunse a passo lento “Cosa?”
“Vuoi
pronunciare tu l'incantesimo?”
“Cos'è?”
replicò lei abbozzando un sorriso “Hai paura che ti esplodano gli occhi?”
L'uomo la guardò da sotto la visiera del
suo immancabile cappellino e scosse il capo “Certo che no.” si difese “Ma tu sei
la più brava a leggere il latino qui e mi sembra che ti stia un po' annoiando. O
sbaglio?”
Lei annuì. Bobby aveva ragione, se la
cavava meglio di loro con il latino ed era vero che si stava annoiando a morte
ferma ad aspettare senza fare nulla. “Hai ragione. Me ne occupo io.”
“Bene!”
esclamò l'uomo “Tieni il pugnale a portata di mano, ti servirà un po' di
sangue.”
Allison arricciò la bocca “Ovvio che
serve. Serve sempre.” disse prendendo il libro che Bobby le porgeva. Era già
aperto sulla pagina dell'incantesimo e lei si posizionò davanti alla ciotola.
Lesse velocemente il procedimento, e poi si tagliò il palmo della mano e lasciò
che copiose gocce di sangue colassero dentro quel miscuglio marrone fatto di
strane erbe e la polvere di qualche osso animale. “Bobby, sei certo che sia
l'incantesimo giusto? Non vorrei essermi tagliata il palmo per niente.”
“Ne
siamo abbastanza certi.” rispose Dean avvicinandosi.
“Abbastanza!”
esclamò lei di rimando “Suppongo che dovrò farmelo bastare. Si comincia...”
mormorò. “Hic et nunc anima revelat.” pronunciò decisa. Lo fece per tre
volte e poi si fasciò la mano facendo qualche passo indietro.
Si guardò intorno, corrugando la fronte.
Si aspettava del vento, un tremolio di luci o qualcosa del genere. Ma non stava
succedendo assolutamente nulla. “Secondo voi è un buon segno? Non dovrebbe...
non so, succedere qualcosa?”
“Tipo?”
chiese Bobby.
“Non
lo so,” rispose Allison “tipo luci che tremano, vento soprannaturale, cose così
insomma.”
“Forse
è un rituale lento.” azzardò Dean “O forse Bobby ha sbagliato a scarabocchiare
qualcuno di quei segno sui muri.”
“Hey!”
esclamò Bobby “Io non ho sbagliato.”
“Forse
chi ci ha salvato non vuole essere trovato.” mormorò Allison interrompendoli
“Forse questo è un segno. Il segno che dovremmo lasciar perdere. Voglio dire,
nessuno ci ha mai regalato nulla, chi ci assicura che cercare questa... creatura
non ci si rivolterà contro?”
“Ragazza
che ti prende?” le chiese Bobby “Non sei mai stata così”
“Spaventata?”
lo interruppe lei “Lo sono stavolta Bobby. L'inferno non è proprio il posto
perfetto per una villeggiatura. Le cose che ho visto, le cose che ricordo... Non
voglio tornare laggiù.”
Dean sospirò “Allison non tornerai
laggiù. E nemmeno io, non lo permetteremo.”
“Non
sappiamo nemmeno con cosa abbiamo a che fare, queste non sono promesse che
possiamo fare a noi stessi Dean. Sai che ho ragione.”
“Figliola,”
le disse Bobby “nelle nostre vite non sappiamo quasi mai con cosa abbiamo a che
fare. Ma questo non ci impedisce di combattere.”
“Lo
so.” rispose Allison “Ma stavolta è diverso.”
“Perchè?”
Allison si sforzò di ricacciare indietro
le lacrime “Perchè sento ancora il calore delle fiamme sulla pelle.”
Dean aprì la bocca per parlare ma si
fermò e sobbalzò mentre la porta del fienile si spalancava e le luci iniziavano
a tremolare. L'incantesimo aveva funzionato. Qualunque fosse la cosa che avevano
invocato stava arrivando. “A quanto pare non ti sei tagliata il palmo per
niente.” scherzò.
Allison prese la pistola e la puntò
contro la porta, anche se non era sicura che una pallottola avrebbe potuto
fermare qualunque cosa sarebbe entrata. Ma meglio che essere disarmata... “Che
Dio ci aiuti.” mormorò prima di sparare il primo colpo.
****
Castiel avanzò a passo deciso verso quei
tre umani. Le pallottole lo colpivano facendolo barcollare leggermente per il
contraccolpo, ma non sentiva alcun dolore e sopratutto non perdeva neppure un
goccio di sangue.
Sapeva che sarebbe successo, ma era stato
necessario prendere il suo tramite umano per mostrarsi a loro. Con Pamela, la
sensitiva, aveva fatto l'errore di credere che avrebbe potuto sopportare il suo
vero aspetto, ma la sua luce aveva finito per menomarla per sempre e un po' se
ne dispiaceva.
Non avrebbe voluto farle del male, era
una brava persona in fondo. In sua discolpa però poteva dire di averla avvertita
delle possibili conseguenze, anche se poi aveva finito col sorridere di fronte
allo sfrontato stoicismo con cui l'aveva invitato a mostrarsi perchè lei non
aveva paura di nulla.
Volse lo sguardo a Dean Winchester. Era
determinato, con quella espressione sicura sul viso, ma Castiel riusciva a
sentire che era spaventato. Poi guardò il vecchio, Bobby Singer, si chiamava.
Era come un padre per l'umano che aveva tirato fuori dalle fiamme dell'inferno,
ma nonostante il profondo legame tra loro, non poteva ascoltare quello che aveva
da dire a Dean.
Una volta di fronte a lui, gli poggiò due
dita sulla fronte e l'uomo crollò addormentato sul pavimento.
Castiel sorrise appena, percepiva il
timore e ne era divertito. Non perchè gli piacesse incutere timore, ma perchè
nonostante la paura quei due umani avevano ancora le armi puntate contro di lui.
Erano strani gli umani... imperfetti ma coraggiosi.
Volse lo sguardo alla donna. Allison
Morgan! L'anima che aveva salvato spinto da una specie di moto di ribellione che
aveva colto di sorpresa anche lui. Era pallida e smagrita. Piccola e fragile
come quando l'aveva stretta tra le braccia portandola in volo fuori da quell'inferno
di sangue e dolore.
“Allison
Morgan...” mormorò “hai paura.”
Lei deglutì a vuoto “Si, ne ho.” ammise
“Cos'hai fatto a Bobby?”
“Non
devi.” le disse l'angelo “Non sono qui per farvi del male. Vi ho tirati io fuori
dall'inferno. Il vostro amico sta solo dormendo.”
“Chi
sei?” gli disse Dean affiancandosi ad Allison “Cosa sei?” si corresse.
“Sono
Castiel. Sono un angelo del Signore.”
Allison sgranò gli occhi. Il suo sguardo
incrociò per un attimo quello di Dean e poi si posò nuovamente su Castiel. “Un
angelo?”
Lui annuì, le mani chiuse nelle tasche
del trench che indossava, gli occhi che vagavano lenti da Dean ad Allison. “Mi
dispiace per gli occhi della vostra amica. Credevo che fosse capace di vedere il
mio vero aspetto. Ma mi sbagliavo.”
“Il
tuo vero aspetto?” chiese Dean “Che intendi?”
“Oh”
disse lui lisciandosi la camicia bianca “questo è solo un tramite.”
Allison scosse lievemente il capo “Hai
posseduto un uomo?”
“Ha
pregato per questo. Voleva essere parte integrante di tutto questo.”
“Tutto
questo cosa?” domandò Allison “Perchè ci hai tirato fuori dall'inferno?”
“Tu
sei tornata sulla terra perchè era giusto così.” tagliò corto lui “Dean
Winchester è fuori perchè Dio l'ha ordinato.”
“Dio...”
sussurrò Dean perplesso “Perchè a Dio dovrebbe fregare qualcosa di me?”
“Perchè
abbiamo dei piani per te.”
Il maggiore dei Winchester deglutì a
vuoto e mentre Bobby si riprendeva l'angelo, se davvero era un angelo, sparì in
un soffio di vento.
****
Allison si svegliò di soprassalto e scese
piano di sotto. Raggiunse la cucina per prendere un bicchiere di acqua e
sobbalzò ritrovandosi davanti il misterioso angelo. Se ne stava lì, poggiato al
lavello, un sorriso docile stampato sul viso. Non sapeva perchè, e sapeva che
era da incoscienti, ma in qualche modo sentiva di potersi fidare di lui. “Che ci
fai qui?”
“Sono
venuto a vedere come stai.”
Lei si passò una mano tra i capelli e poi
la fece scivolare sul viso “Ti interessa?”
“Certo
che mi interessa. Ti ho tirata fuori dall'inferno, anche se i miei ordini
dicevano di tirar fuori solo Dean. Questo non denota interesse?”
Allison sgranò gli occhi e gli si
avvicinò “Se non ti era stato ordinato, perchè mi hai tirata fuori?”
“Perchè
era giusto.”
Lei annuì e dopo un attimo di titubanza
allungò lentamente la mano. Gliela poggiò sul viso e lo accarezzò piano. La
guancia, il naso, le labbra carnose e rosate.
“Mi
ricordo di te sai...” sussurrò “ricordo la tua luce incandescente mentre mi
portavi fuori dall'inferno. E ricordo il sogno in cui mi hai detto di non
cercarti. Ora che ti vedo da vicino, mi torna tutto in mente.”
Castiel chiuse un attimo gli occhi, poi
piegò il capo di lato e si sottrasse al tocco delicato di quella piccola mano.
Com'era possibile che ricordasse? Si era occupato personalmente di quei
dettagli, si era assicurato che nulla rimanesse nella sua mente. Eppure lei
ricordava. Ricordava la sua sua vera forma e ricordava il sogno che lui si era
prodigato di farle dimenticare. Allison Morgan era speciale.
Le strinse la mano ferita guarendola e le
sorrise “Apri gli occhi.” le disse. Poi sparì.
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