Spiral of sound

di Shiki Ryougi
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Ogni suono era diverso dall'altro, ma allo stesso modo era in grado di alterare il suo stato d'animo.
Cercava di concentrarsi e lasciare fuori tutto il resto; pianificava i doveri da compiere e i momenti da dedicare allo svago, ma poi ogni cosa andava a finire male.
Se riusciva a rispettare anche solo una piccola parte del programma era già un miracolo. Le bastava poco per smarrire il sentiero che lei stessa aveva tracciato. Sembrava fatto di molliche di pane e i suoni erano gli uccelli che le mangiavano.
A quel punto non riusciva né ad andare avanti né a tornare indietro. Restava lì, immobile, con le mani sulle orecchie, cercando un po' di tregua che non arriva mai.
La percezione delle onde sonore aumentava esponenzialmente insieme al suo disagio. Era in trappola e si rigirava violentemente come un serpente che si morde la coda.
Il mondo è caotico e questo produce rumore. Ogni semplice suono, gradevole o ripugnante, sembrava assumere la stessa frequenza, risonando nella sua testa.
A quella spirale non c'era fine. Se non l'oblio del sonno indotto dai farmaci.
E così finalmente tornava il silenzio, al costo però di un'ennesima giornata vuota.






 
 
Questa è una flashfic scritta di getto, in un momento in cui non riuscivo a concentrarmi.
Io sono un po' ipersensibile ai suoni e a volte il disagio è tale che mi viene l'ansia e non riesco a concentrarmi. Qui ho descritto le mie sensazioni, amplificandole a un caso più patologico in cui la calma la si trova soltanto grazie ai farmaci.




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