I dilemmi di quelli di Asuka (un lungo e tortuoso cammino interiore alla ricerca della verità e della felicità)

di Andy Grim
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Capitolo 2: La quarta coincidenza

Capitolo 2: La quarta coincidenza

 


 

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rascorsero parecchi secondi di silenzio, durante i quali Harper non riusciva a staccare gli occhi da quei due maledetti fogli. Finalmente alzò lo sguardo e lo fissò sul capo della sezione Sensitiva, rimasto sempre immobile, con l’espressione preoccupata.

“Chandler… ora le porrò alcune domande. Anche se le appariranno banali e scontate, desidero che mi risponda con la massima chiarezza e sincerità!”

“D’accordo, signore!” rispose questi.

“È sicuro che i risultati di queste due analisi provengano da due rilevazioni distinte…?”

“Certamente. Come si può leggere in calce ai diagrammi, i rilievi sono stati effettuati in tempi differenti: al mattino quello della signorina Haneoka, nottetempo quello della ladra Saint Tail!”

“Quindi non è possibile che i dati delle due analisi siano rimasti confusi durante l’elaborazione dei grafici…?”

“Assolutamente no, signore!”

“…né che si sia verificato qualche errore di lettura…?”

“Nemmeno: abbiamo effettuato un check-up completo di tutta la strumentazione!”

“Capisco… non è che l’identicità dei due risultati finali sia dovuta ad una qualche approssimazione…?”

“Negativo, signore: i grafici sono stati tracciati effettuando una lettura al millesimo! E questi” aggiunse Chandler appoggiando sul tavolo due stampati zeppi di numeri “sono i dati numerici!”

Lew Harper prese i due fogli nelle sue mani e li osservò attentamente. Scosse infine la testa e li porse al capo della sezione Cerebrale.

“Che ne dice, lei?” gli domandò, dopo qualche attimo.

“Beh… anche i numeri parlano chiaro: o uno stampato è la fotocopia dell’altro… o, se non lo è” qui Watson scambiò un rapido sguardo con Chandler “ci troviamo di fronte a due soggetti organici che emettono onde cerebrali perfettamente identiche…!”

“Ma è possibile una cosa del genere?” chiese ancora Harper “È biologicamente contemplato che persone diverse possano emettere onde cerebrali con grandezze elettriche uguali…??”

“Sarebbe un caso più unico che raro” rispose Chandler “per parte mia, sono abbastanza scettico!”

“Io invece sono fortemente scettico, trattandosi di quelle due persone in particolare…!” aggiunse sarcasticamente Watson, soffermando lo sguardo in particolare su Marlowe.

“Devo considerarla una critica, Watson?” chiese questi, punto sul vivo “Ti faccio presente che la mia sezione non chiederebbe di meglio che arrivare alla verità…!”

“Sono lieto di sentirlo: avevo l’impressione che voi della Neuro vi aggrappaste a qualunque appiglio, pur di allontanare il problema! La mia sezione, per contro, ha già raccolto ben quattro elementi a favore dell’Ipotesi Zero” Watson cominciò a numerare con le dita “il graffio sulla guancia, la frase incriminata, l’immagine nello specchio e il riccio mascotte! Ora, se una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un sospetto, tre coincidenze sono una prova… e quattro coincidenze, signori miei, sono una certezza…!”

La cosiddetta Ipotesi Zero era la presa in considerazione del fatto che Lisa Haneoka e la ladra Seya, conosciuta anche con lo pseudonimo di Saint Tail (coda sacra) per via della famosa acconciatura a coda di cavallo fossero, in realtà, la medesima persona… era chiamata così perché il personale organico di Asuka era consapevole che, se si fosse malauguratamente rivelata vera, ci sarebbero state parecchie reazioni imprevedibili, là dentro…!

“Frena, Watson” lo interruppe Chandler “d’accordo per le prime due, ma… l’immagine nello specchio di Leche è stata probabilmente un’allucinazione… e il riccio si è poi rivelato un peluche!”

“Va bene, Gus: scartiamo pure specchio e riccio… ma converrai che, anche così, gli elementi a favore dell’Ipotesi Zero, sono adesso comunque tre: e questa” indicò i documenti sul tavolo “è la coincidenza più pesante!”

“Stia calmo, Watson” intervenne A1 “lei ha ragione: abbiamo le tre coincidenze della prova… ma, per decidere la giusta linea d’azione, ci manca la coincidenza decisiva: quella della certezza!”

Ci fu ancora qualche istante di silenzio… dopodiché, una voce flebile ma ferma, si fece risentire: “Forse abbiamo anche quella, signore…!”

 





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