I wouldn’t
imagined my life without you…
Ciao
raga eccomi qui con una nuova fic! Questa volta è ispirata a Holly e Benji e
vorrei precisare che è la prima che scrivo su questo anime quindi non so come
sarà e il titolo non so precisamente cosa c’entri con tutto il resto ma a me
sembrava così carino…
Cmq
protagonista è Benji e la storia è ambientata durante il primo campionato
mondiale, quello in Francia. Volevo anche dirvi che, per motivi di copione, le
età dei nostri beniamini varieranno lievemente da quelli nell’anime (Anche
perché io non ho mai capito molto bene quanti anni hanno…) e che gli spoiler
saranno veramente pochini perché io non ci so fare molto…^__^’’
Poi…ah, si. I personaggi di questa storia sono tutti del loro papi Yoichi
Takahashi e solo Mie è inventata da me.
Penso
che sia tutto, un bacione e buona lettura!
CHAPTER ONE
Non gli piaceva allenarsi sotto
la pioggia, in un certo qual modo preferiva il sole cocente, ma da quando era
entrato nella Grunvald aveva imparato ad abituarsi un po’ a tutti i tipi di
condizioni atmosferiche, solo così era riuscito a diventare in tre anni il
portiere titolare di quella squadra; c’erano voluti tre anni di estenuanti
allenamenti, di continue umiliazioni, ma alla fine aveva raggiunto il suo scopo
e ora era un elemento importantissimo.
La sua nuova vita era molto
meglio di come se l’aspettava, aveva un sacco di amici, aveva una bella casa,
molte ammiratrici eppure c’era un pezzo che mancava nel mosaico della felicità
e, nonostante fossero passati tanti anni, ancora non era riuscito a spiegarsi il
perché.
L’allenatore annunciò la pausa
pranzo e lui ne approfittò per asciugarsi un po’ i capelli che si erano bagnati
per la pioggia. Non pioveva molto forte, quindi non si era proprio inzuppato, ma
certo non voleva rischiare di prendersi un malanno a un paio di settimane
dall’arrivo dei suoi amici giapponesi in occasione dei mondiali under 19. Non
vedeva l’ora di rivederli!
Tornato nell’albergo dove si stava tenendo il
ritiro, si fece una doccia calda e poi scese nella hall dove c’erano già tutti i
suoi compagni di squadra.
«Ehi, Price! »
Benji si voltò e salutò con un
cenno del capo un ragazzo alto dai capelli biondi.«Schneider, ciao! » Rispose.
«Allora, approfittiamo di un
po’ di pausa… come è andato il tuo viaggio in giappone? Hai incontrato i tuoi
vecchi amici di cui mi parli sempre tanto? » Chiese il biondino mentre entravano
in sala da pranzo e si sedevano ad un tavolo insieme ad altri quattro.
«Si, tutto abbastanza bene, li
ho incontrati tutti…eppure non è stata una visita tutta rose e fiori…» Aggiunse
abbassando lo sguardo perché l’amico non lo vedesse rattristarsi.
«Oh, mi dispiace, come mai? »
Indagò ancora Schneider, inconsapevole di toccare un tasto dolente.
«Perché? » Ripetè Benji con
ironia. «Per causa sua…» Disse Benji indicando con un cenno del capo una rivista
di moda che una signora seduta qualche tavolo più in là aveva fra le mani.
Schneider si voltò e guardò
attentamente. Apparentemente nulla di strano.«…di quella signora? » Azzardò.
Benji scoppiò a ridere. «No!
Scemo guarda quel giornale! »
Di nuovo il tedesco si voltò e
guardò attentamente la copertina del giornale. Vi era raffigurata una ragazza
con lunghi capelli che, lisci e neri, le ricadevano sulle spalle; gli occhi
scuri, dal taglio orientale, davano subito l’impressione che fosse giapponese,
lo sguardo dolce e allo stesso tempo intrigante. La pelle era chiara, con una
leggera sfumatura color pesca sulle guance.
Schneider non credeva di aver
mai visto nulla di così affascinante. «Allora? È solo la foto di una
ragazza…probabilmente una fotomodella…» Osservò non capendo dove il suo amico
volesse arrivare.
«Esatto…per essere precisi è una
delle fotomodelle più famose di tutto il Giappone…e anche una delle più giovani,
ha solo 16 anni…» Rispose Benji come se fosse la cosa più naturale del mondo.
«E…cioè, vorresti dire che la
conosci? » Chiese il tedesco come se stesse dicendo qualcosa di assurdo.
«È la sorella minore del mio
migliore amico. »
Schneider rimase di sasso. Se
tutte le sorelle dei suoi amici fossero state così... «Wow! Che fortuna! » Benji
sorrise, un sorriso senza allegria. Era un misto fra ironico e amareggiato,
quasi autocommiserazione. «O forse no. » Si affrettò ad aggiungere l’altro
ragazzo accorgendosi dell’amarezza che esprimeva l’espressione di Benji.
«Scusami. Forse non avrei dovuto chiederti proprio nulla.
Benji scosse la testa. «No, non
scusarti Schneider…io invece penso che sia ora di parlarne con qualcuno…se i
problemi si tengono dentro per troppo tempo per cercare di evitarli, essi si
moltiplicano senza dubbio…e a me farebbe proprio bene analizzare finalmente
questa storia…»
«Allora inizia dal principio,
dimmi come è iniziata. »
Benji lo guardò con gratitudine,
solo un vero amico avrebbe potuto dargli tanta disponibilità, e lui era
veramente felice di averlo trovato. Tirò un gran sospiro e iniziò il suo
racconto.
«Nella città in cui vivevo,
Fujisawa, c’erano due squadre di calcio, una era la Newppy, il club scolastico
della scuola pubblica, nemmeno da menzionare allora dato che prendeva
regolarmente 20 goal a partita dalla S. Francis, la squadra in cui giocavo io,
che era il club scolastico della omonima scuola privata, una delle più
prestigiose del paese. Ovviamente le due squadre erano in continuo conflitto per
allenarsi sul campo e noi vincevamo sempre…questa situazione cambiò quando Holly
arrivò nella nostra città. »
«Holly è il tuo amico, vero?
Atton. » Chiese Schneider.
«Già…lui si iscrisse alla Newppy
e mi sfidò. Mi lanciò una cannonata da una collina che stava vicino a casa mia e
fece goal…io accolsi la sfida e persi in quell’occasione, ma non tardò
l’occasione per regolare i conti; il torneo interscolastico. Fu allora che la
incontrai per la prima volta. »
«Ma, Benji, mi stai parlando di
molto tempo fa…»
«Si, facevo ancora le medie,
avevo quindici anni…come vedi è passato molto tempo…»
«Ma fa ancora male, vero?
Raccontami di lei…»
«So che può sembrare assurdo,
uno a quindici anni manco ci pensa alle ragazze…eppure quando la vidi la prima
volta provai delle sensazioni troppo strane…io…sono sicuro di essermene
innamorato immediatamente ma…Mie era solo una bambina ai miei occhi, aveva due
anni meno di me, faceva ancora il primo anno…»
«E così continuasti a guardarla
da lontano continuando a chiederti cos’erano quei sentimenti che provavi quando
la vedevi…» Benji annuì. quel ragazzo capiva al volo.
«Inutile dirti che le cose
peggiorarono una volta finito il campionato interscolastico, quando, per i
campionati nazionali juniores, furono selezionati i migliori giocatori delle
squadre cittadine…io e Holly eravamo nella rosa. »
«E Mie? » Chiese un curiosissimo
Schneider.
«Lei fu scelta insieme a Patty,
la sua migliore amica, per fare da manager alla squadra; puoi ben immaginare
cosa comportava questo... »
«Hanno dovuto seguirvi entrambe
in ritiro. » Il tedesco tirò le conclusioni più ovvie.
«Dimmi, avendola vicina tutti i
giorni, come non capire di amarla…
…To be continued
Allora
che ve ne pare? Io non so esattamente che rapporto hanno Benji e Schneider, ma
facciamo finta che sono amici per la pelle, ok?
Se
questo inizio vi piace almeno un pochino commentate vi prego perché continuerò
questa fic quando avrò finito l’altra, Un nuovo bacio, (cioè fra pochissimo) ma
solo se piace. Perciò vi prego, commentate!!!!!!!!!
PS: se
qualcuno sa il nome dell’allenatore personale di Benji mi farebbe un gran
piacere a dirmelo. Vi ringrazio in anticipo. ^______<
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