Racconto12 - You killed her!
Capitolo 2.
You killed her!
“Vivi come se dovessi morire domani,
Impara come se dovessi vivere per sempre.”
(Mahatma Gandhi)
Si sentiva osservata.
Sollevò gli occhi
nocciola dal corposo volume che stava sfogliando avidamente, beandosi
dell’odore di inchiostro fresco e di quel profumo di pagine un
po’ consumate e terribilmente vecchie - da dove la cultura
traboccava a fiotti -, rendendo tutto ciò quanto di più
similare al Paradiso Terrestre. Stranamente, quell’assolato
sabato mattina, all’interno della Biblioteca di Hogwarts, erano
presenti i suoi numerosi amici e parenti, facendola sorridere
dolcemente per le buffe smorfie dipinte sul volto di ciascuno.
Hugo aveva il viso paonazzo dalla concentrazione, le punte delle
orecchie scarlatte e i capelli smossi in tutte le direzioni possibili,
sfidando le numerosi leggi sulla gravità e facendole sembrare
terribilmente inutili. Alice cercava ad ogni costo di terminare un tema
di Rune Antiche - materia da lei estremamente odiata -, sbuffando ogni
cinque secondi e facendo scorrere velocemente gli occhi color miele
sulla moltitudine di fogli sparsi sul tavolo, ricoperti di fitti
appunti scritti con la sua calligrafia elegante. Sage si era legata i
capelli in una coda alta, socchiudendo le grandi iridi verde scuro e
ripentendo a bassa voce ciò che aveva appena assimilato,
ricontrollando - di tanto in tanto - sul libro di testo. Lorcan e
Lysander, come loro solito, erano impegnati a fare di tutto tranne che
studiare; o meglio: era Lysander a far desistere il suo povero gemello
dai buoni propositi che si era ricreato, come - per esempio - riuscire
a passare i M.A.G.O. a fine anno scolastico. Roxanne si era appena
avventurata tra gli immensi scaffali, per recuperare un libro con cui
avesse potuto svolgere i suoi compiti - per il lunedì seguente -
e stava studiando con particolare attenzione ciascuna copertina.
Dominique, Lexie, Lucy e Molly erano rincantucciate ad un angolo del
tavolo e stavano bisbigliando - con una certa enfasi - l’uso
delle radici di asfodelo in Pozioni. Frank guardava con aria assorta il
paesaggio della campagna scozzese, illuminato dai raggi di quella
giornata di metà ottobre, probabilmente sognando di trovarsi al
campo di Quidditch a volare fra gli anelli e a lanciare qualche Bolide,
compiendo spettacolari peripezie. Albus, forse, era il più
tranquillo di tutti: stava scribacchiando distrattamente qualcosa sulla
sua pergamena, passandosi - alle volte - una mano tra i capelli neri
perennemente scarmigliati e con il naso sbaffato d’inchiostro.
Trattenne a stento un risolino, coprendolo giusto in tempo con una mano
davanti alla bocca e falsificandolo con un leggero colpo di tosse.
Di nuovo quella strana sensazione: come se qualcuno la stesse effettivamente spiando.
Esattamente di fronte a lei
c’era una sorridente Lily, i palmi delle mani bellamente
appoggiati sulle guance rosee e i capelli rossi raccolti in una treccia
laterale, che la fissava con un’improbabile espressione di pura
innocenza dipinta sul viso. Doveva immaginarselo che c’entrasse
qualcosa la sua molesta cugina.
« Cosa
c’è, Lils? » sbuffò seccata, roteando gli
occhi al cielo ed incrociando le braccia sul tavolo di legno.
Se possibile, il sorriso di Lily
si allargò ancora di più, facendole intuire che ci fosse
davvero qualcosa sotto. Quella ragazza avrebbe dovuto essere smistata a
Serpeverde, altro che Grifondoro.
« Sai Rosie,
stavo notando quanto fosse bello il tempo oggi » per un attimo,
si fece ammaliare dalle fossette comparse sulle gote della cugina e dal
candido sorriso che riempiva le sue labbra piene.
Scosse violentemente il capo, come per darsi un certo contegno. « Non se ne parla, Lily »
« Oh ma andiamo, Rosie! » la pregò con insistenza, giungendo le mani. « Non puoi farmi - anzi farci - questo! Suvvia, è quasi ora di pranzo e direi che per oggi abbiamo studiato più che abbastanza »
Con sommo orrore, la primogenita
di casa Weasley, si accorse che tutti gli altri avevano voltato le
teste verso loro due: segno che stavano ascoltando la conversazione e
che la trovavano estremamente
interessante. Senza dubbio più avvincente di quello che era
contenuto nei loro libri. Sapeva con assoluta certezza che di lì
a poco avrebbe ceduto, accontentando le richieste della cugina minore,
messa sotto pressione dal resto della compagnia.
« Lily ha
ragione, Rosie » si intromise Hugo, sfoderando una terribile aria
abbattuta e decisamente poco convincente. « In fondo, saranno
almeno tre lunghissime ore che studio e, cosa ancora più impensabile, senza nemmeno fare una pausa spuntino! »
Benedetto Godric Grifondoro.
Quando ci si metteva anche Hugo a dar manforte alla sua parente
prediletta, era una battaglia già persa in partenza. Non ne
sarebbe mai uscita vincitrice, a meno che...
Incrociò lo sguardo smeraldino di Albus, già fisso su di lei da diverso tempo. Oh no.
Quell’occhiata non prometteva niente di buono.
Quell’occhiata significava soltanto una cosa: “Rose stai
per essere brutalmente sconfitta, cerca di uscire di scena con almeno
un po’ di dignità”.
« E va bene, mi
avete convinta » pronunciò sconsolata, assaporando
l’amaro sapore della delusione, ritirando frettolosamente i libri
all’interno della borsa. « Per oggi abbiamo concluso »
Lily e Hugo si lanciarono
in un balletto di vittoria piuttosto ridicolo, strappando qualche
risolino divertito ai presenti e facendo un gran chiasso - ovviamente,
beccandosi anche un’occhiata assassina da parte di Madama Pince
-, finendo poi per coinvolgere Rose in un abbraccio decisamente
soffocante.
« Dovrebbero
farti una statua, Rosie! » urlò Hugo, prima di correre
dietro alla cugina preferita attraverso gli intricati corridoi della
scuola.
Molto probabilmente erano diretti a recuperare le loro scope da corsa,
rinchiuse nei bauli all’interno dei Dormitori, per poi fare un
salto al campo da Quidditch.
La riccia scosse i lunghi capelli
di un rosso decisamente più scuro rispetto alla solita
tonalità tipicamente Weasley, sfoderò
un’espressione abbattuta e sospirò pesantemente, ma
accolse con gioia il bacio affettuoso che Albus le lasciò sui
capelli.
« Senza dubbio è stato meglio così, Rosie. Credimi »
E come poteva dubitare di lui? Non
ci sarebbe mai riuscita, nemmeno volendolo intensamente e con tutte le
sue forze. Il secondogenito di casa Potter era - senza alcuna
esitazione - una delle poche persone di cui si fidava ciecamente.
Annuì concorde, consapevole che il suo unico cugino con un po’ di sale in zucca avesse
pienamente ragione. In fondo, sarebbe stata solo una questione di pochi
minuti prima che si ammutinassero tutti, senza esclusione di colpi.
Come aveva brillantemente
previsto, si diressero tutti quanti al campo, organizzando
immediatamente una partita di Quidditch all’ultimo sangue. Si
avviò tranquillamente sugli spalti - accompagnata da Molly e
Lexie -, preferendo assistere piuttosto che volare ad altezze
vertiginose. Represse un brivido al pensiero, dopodichè
osservò con interesse lo svolgimento del gioco: non era
un’amante delle scope ma delle partite sì, soprattutto se
erano tra Grifondoro e Serpeverde. Doveva pur aver preso qualcosa da
suo padre, no?
Dei passi leggeri la distrassero e
la fecero ridestare dai suoi pensieri di accanita tifosa: era la sua
migliore amica, Sage Spence.
« Pensavo che scendessi a giocare » le disse sinceramente, scostandosi appena sulla panca per farle spazio.
« Preferisco non dover
essere ricordata come la più imbranata del gruppo. Penso che -
se dovessero perdere a causa mia - nè Lily, nè Albus
riuscirebbero mai a perdonarmi » sorrise appena, scrollando poi
le spalle con non curanza e lanciò un’occhiata preoccupata
a Lysander, che ricambiò facendole un occhiolino divertito.
« In squadra con me
voglio Alice, Hugo, Rox e Frank » disse Lily con ostentata
determinazione. « E non si discute, fratellino » sfoderò un ghigno malandrino. Alle volte, quella ragazzina sapeva essere veramente terrificante.
Albus - vuoi per un innato
istinto da fratello maggiore - non seppe assolutamente rifiutarsi,
così incominciò a valutare con la sua squadra - composta
da Lucy, Dominique, Lysander e Lorcan - un piano d’attacco
contro quella avversaria, decisamente in vantaggio tattico visto che
facevano tutti parte della squadra di Quidditch di Grifondoro.
« Si comincia!
» urlò Hugo, già posizionatosi davanti agli anelli
delle porte, fischiando con le dita per dare avvio al
gioco.
Vennero liberati Boccino, Bolidi e
Pluffa, facendo sì che ciascun giocatore sfrecciasse a tutta
velocità in sella alla sua scopa cercando di svolgere al meglio
il ruolo assegnatogli. Gli occhi nocciola di Rose seguirono ogni
movimento, senza perdersi nemmeno un fotogramma nonostante
l’eccessiva rapidità con cui si muovevano.
Alice e Roxanne continuavano a
passarsi la Pluffa tra di loro, in un’ottima strategia che era
riuscita a confondere gli avversari, permettendo alle due ragazze di
segnare parecchi punti e - quindi - di portare la squadra di Lily in
netto vantaggio.
Dominique fece qualche mirabolante
numero, più simile ad uno spettacolo di Scopa Sincronizzata che
ad una vera e propria partita di Quidditch, però Albus
apprezzò lo stesso lo sforzo compiuto dalla cugina Veela. Al
contrario, non si poteva proprio dire lo stesso di Lucy che era
praticamente terrorizzata da qualsiasi cosa la sfiorasse - che fosse un
Bolide o un altro giocatore. Lysander si divertiva come un pazzo a
lanciare Bolidi a destra e a manca, spesso rischiando di disarcionare i
suoi compagni, mentre Frank aveva la compostezza e la fermezza tipiche
di chi ha assunto quel ruolo milioni di volte e che gli calzava a
pennello. Hugo compiva delle parate spettacoli che - doveva ammetterlo
- riuscivano a mandare in estasi il suo smisurato orgoglio di sorella
maggiore; Lorcan era frequentemente chiamato a dover svolgere il suo
incarico di Portiere ma lo svolgeva piuttosto malamente, spesso
lasciando scoperto un anello su tre. Lily e Albus, da buoni fratelli
Potter, si stavano fronteggiando in un testa a testa continuo, alla
ricerca del Boccino d’Oro che -
praticamente quasi sempre - svolazzava allegramente davanti al loro
naso e appena coglieva una loro minima distrazione si dileguava nel
nulla.
« Non è
che starai guardando un po’ troppo il caro Frank? » la
prese in giro Sage, schioccandole due dita davanti al naso, col
risultato di farla sobbalzare per lo spavento.
Le lanciò
un’occhiataccia di sottecchi e potè chiaramente notare che
si stava trattenendo dallo scoppiare in una fragorosa risata e - vi
posso assicurare, cari lettori - che la risata di Sage sarebbe stata in
grado di contagiare anche Lord Voldemort in persona.
« Continua a
preoccuparti per Lysander, piuttosto » brontolò,
ricambiando la frecciatina, incrociando le braccia al petto e
sollevando il mento con aria offesa. « Se va avanti di questo
passo, finirà per ammazzare qualcuno e l’unico posto in
cui potrai andarlo a trovare sarà Azkaban »
Sage spostò i suoi
occhi luminosi sul diretto interessato che stava facendo roteare, con
una certa maestria, la sua mazza da Battitore e si reggeva alla scopa
con - a malapena - una mano sola.
« Lys, non fare
il deficiente, datti un contegno! » urlò Lily, che gli
passò accanto ad un’andatura così folle che di lei
si poteva soltanto distinguere il colore rosso scuro dei capelli.
« Così mi
offendi, Lils! » replicò di rimando, lanciandole contro un
Bolide per vendicarsi dell’affronto subìto.
La piccola Potter lo
schivò abilmente e, grazie alla manovra appena messa in atto,
riuscì ad adocchiare il baluginio dorato del Boccino, a qualche
metro di distanza da lei. Si lanciò in picchiata, ben
consapevole che Albus - anche se aveva sicuramente notato un certo
scompiglio a metà campo - fosse troppo distante per raggiungerla
in tempo. Difatti, qualche secondo dopo, la mano destra della ragazza
stringeva saldamente lo strumento che regalò alla sua squadra
ben centocinquanta punti, ponendo così fine alla partita.
« Vi abbiamo a
dir poco stracciato » canticchiò allegramente Alice,
sfoderando un sorriso gigantesco e scambiandosi un cinque con il
fratello.
« E questo vi
costerà, come minimo, una settimana di clamorose prese in giro
» aggiunse Hugo, atterrando agilmente sull’erba ben curata
del campo. « Tenetevi pronti, cugini e amici! »
Rose, una volta scesa dagli
spalti, gli tirò un sonoro scappellotto sulla nuca, fulminandolo
con lo sguardo più severo che avesse nel suo repertorio.
« Lo sai che è un comportamento anti sportivo »
lo rimproverò, senza però riuscire a nascondere il
leggero sorriso che andò ad incresparle le labbra. « Però, miseriaccia, siete stati a dir poco fe-no-me-na-li!
Quest’anno la Coppa sarà senz’altro nostra! »
le si illuminarono gli occhi nocciola e - del tutto colta alla
sprovvista - si lasciò stritolare in un abbraccio entusiasta da
parte di suo fratello.
« Non è giusto, le squadre non erano affatto equilibrate! » tentò di protestare Albus, allentandosi il nodo della cravatta verde-argento.
« Vedila così, Al » cominciò Lily, tenendo sulla spalla destra la sua Firebolt - una scopa per cui tutti i maghi del mondo avrebbero fatto carte false.
« Almeno questa partitella è stata un utile allenamento
per la squadra. Non sei contento di aver contribuito alla prossima
vittoria di Grifondoro? »
Sì, quella ragazza doveva essere senz’altro una mancata Serpeverde. Ma da chi aveva preso?
Il fratello - e si sa che,
quando perdono, tutti i maschi sono un po’ suscettibili - si
limitò a lanciarle un’occhiataccia che avrebbe fatto
arretrare anche un Mangiamorte e lasciò il campo, borbottando a
mezza voce insulti e frasi sconnesse. Dominique si strinse nelle
spalle, lamentandosi per i capelli scompigliati a causa
dell’elevata velocità, e si addentrò nel castello
seguita da una Lucy mortalmente pallida. Lorcan fu l’unico della
squadra a congratularsi con gli avversari per l’ottimo modo di
giocare, augurando loro di poter vincere la prima partita di campionato
stracciando i Tassorosso.
« Scusate un
attimo... » li interruppe Roxanne, con fare pensieroso. «
Se non sbaglio, manca qualcuno all’appello. Dov’è
Lysander? »
Quello era un grosso problema. Una cosa da codice rosso, per intenderci. Le sparizioni improvvise di Lysander Scamandro portavano sempre guai. Era una cosa appurata scientificamente.
« Sono
quassù! » tuonò gioiosamente, sventolando la mazza
da Battitore per far notare la sua presenza parecchi metri più
in alto. « Non trovate anche voi che io sia perfetto per questo
ruolo? Quasi, quasi, prenderei in considerazione una futura carriera
nel Quidditch! »
Sage - che forse era colei che conosceva i gemelli meglio di tutti - roteò gli occhi al cielo, con fare esasperato.
« Scendi Lys, la
partita si è conclusa da un pezzo, ormai! » lo
intimò Lorcan, mettendosi le mani a coppa davanti alla bocca per
amplificare il suo tono di voce.
Il ragazzo scosse la testa
in maniera alquanto vivace, proseguendo imperterrito a scrutare
l’orizzonte con espressione concentrata e ghignando
malandrinamente di quando in quando.
« Arriva,
finalmente! » gridò euforico, sistemandosi meglio sul
manico di scopa e brandendo la mazza come se ne andasse della sua
stessa vita.
Quando si accorsero a cosa
stesse facendo riferimento, fu troppo tardi: uno dei due Bolidi - che
avevano dimenticato di rimettere a posto - venne colpito violentemente
dal ragazzo, producendo un botto talmente forte che rimbombò per
tutto il campo, paralizzandoli ciascuno al proprio posto. Lysander
respirò l’aria fresca a pieni polmoni, fiero di aver
probabilmente spedito quella malefica palla in orbita, e rimase
incantato ad ammirare i riflessi che producevano i raggi solari a
contatto con la superficie liscia delle acque del lago Nero. Fu
soltanto quando sentì degli schiamazzi concitati e preoccupati
che si ridestò dal suo sogno ad occhi aperti e guardò
verso il basso: il suo gruppo di amici e parenti era riunito attorno ad
una persona, svenuta sull’erba tagliata. Con uno scatto fulmineo,
arrivò a terra e si fece largo tra la piccola folla,
riconoscendo il corpo privo di sensi come quello della povera Sage -
che presentava un profondo taglio sulla tempia sinistra e un livido
violaceo a circondarlo.
Per Merlino e Morgana.
« Miseriaccia, Lys! » esordì Hugo spaventato, sgranando gli occhi azzurri. « L’hai uccisa! »
Angolo dell'autrice.
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
Salve, salvino! :) Alloooooora, siamo giunti al secondo capitolo! Che ne pensate? Troppo corto? Troppo lungo? Troppo... troppo?
Principalmente è un capitolo di passaggio, un po' "leggero" ma necessario per far conoscere brevemente i nostri eroi :')
La povera Rose che viene "molestata" psicologicamente dalla cuginetta
minore, soltanto perchè ha costretto tutti quanti a fare una
sorta di gruppo di studio (anche se poi la maggior parte di loro
sbuffa/lancia maledizioni/guarda fuori dalla finestra. Ma, in fondo,
non lo facciamo anche noi? xD). Hugo e Lily (Huly? Ligo? Santo cielo
che orrore) sono una vera forza della natura: questi due sono come un
fuoco d'artificio, messi assieme. Si vogliono un gran bene,
principalmente perchè sono cresciuti assieme e si sono tenuti
compagnia quando i loro fratelli/cugini erano tutti entrati ad Hogwarts
(e loro due piccini a casa T.T). Abbiamo intravisto la figura di Sage
Spence, la migliore amica di Rose (non preoccupatevi, tornerà!
Sana e salva, si spera) e amica coi gemelli Scamandro (anche se con
Lysander... muahahah). Poveraccia, però, colpita in quel modo brutale da
un Bolide! (Chissà che dolore T.T). Diciamo soltanto che
Lysander non ha la stoffa del Battitore :p Per quanto riguarda Frank e
Alice Paciok, sono i figli di Neville (MA VA'?!) e mi sembrava carino
che prendessero i nomi dai nonni paterni (e Alice anche il nome dalla
bisnonna) :')
E l'adorabiltà di Albus? Costretto
dalla sorellina a giocare con una squadra di gente abituata a giocare
così tanto per e non in modo competitivo (Lucy terrorizzata
dalla sua stessa ombra e Dominique che fa spettacoli di Scopa
Sincronizzata, dovrebbero farlo capire), che si arrabbia (come solo un
maschio può fare) per aver perso ingiustamente. Sì, se
siete rimasti delusi, il mio Albus è stato smistato a Serpeverde
(ho letto da qualche parte, qualcosa a proposito delle curiosità
potteriane, dove veniva affermato che le iniziali di Al, A.S.P., sono
un altro modo in inglese per indicare il cobra egiziano).
Dunque, come vi avevo promesso nel capitolo precedente, ecco qui la
lista dello smistamento dei vari personaggi (alcuni compariranno
più avanti). Il prossimo angolo autrice sarà dedicato
agli interpreti dei personaggi e alle loro bacchette, I swear! ;)
Chiedo umilmente perdono se queste note non sono scritte in un italiano
comprensibile e conosciuto ai più, ma sono parecchio stanca...
perciò sorry!
Già usciti da Hogwarts:
Grifondoro: James Sirius Potter, Electra Beth Hamilton, Fred Weasley II, Effy Birkey, Sheeva Cooper
Corvonero: Victoire Weasley, Louis Weasley
Serpeverde: Elijah Nott
Tassorosso: Ted Lupin
Settimo anno:
Grifondoro: Rose Weasley, Frank Paciok, Lysander e Lorcan Scamandro, Sage Spence, Duncan McLaggen
Corvonero: Molly e Lucy Weasley
Serpeverde: Scorpius Hyperion Malfoy, Shane Harper, Blake Zabini, Adam Nott, Albus Severus Potter, Lexie Moore, Dominique Weasley, Katherine Dursley
Tassorosso: Emily Walker
Quinto anno:
Grifondoro: Lily Luna Potter, Alice Augusta Paciok, Roxanne Weasley, Hugo Weasley, Leroy Prescott
Serpeverde: Sophia Stonem, Naya Quensfort, Eric Huddertone
Tassorosso: Aimee Forson
Fatto il misfatto.
Giorgia. ♥
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