Nuova pagina 1
Note:
Inauguro il nuovo account con questa piccola auto-traduzione. E’ una storia che
ho scritto tempo fa in inglese, e ora nel tradurla mi sono presa alcune piccole
libertà di adattamento. Nulla di sconvolgente, la storia è la stessa, però
diciamo che ho sfruttato il vantaggio di essere la traduttrice di me stessa. LOL
Se volete,
qui trovate la versione inglese.
Disclaimer: questi
fanciulli ahimé non mi appartengono. Se devo essere sincera, se potessi
scegliere, vorrei possedere l’anima di Eric Kripke. Sapete, le rarità mi
appassionano. LOL Comunque, abbiate ben chiaro che Jared, Jensen, il buon
vecchio Kripke e tutta l’allegra compagnia non li posseggo né li possiederò mai,
quindi tutto quello che state per leggere è schifosamente falso.
~~
Casa.
Ecco
dove dovresti essere nel bel mezzo della notte alla vigilia di Natale, pensò
Jensen. A casa, non importa se in Canada o in Texas, ma a casa. Non fuori
al gelo di Vancouver, nel tentativo di convincere la tua stupida, ubriaca
co-star ad entrare in macchina.
Entrambi
avevano partecipato alla festa di Natale che Eric aveva organizzato per tutto il
cast e la troupe. Avevano dovuto lavorare fino al giorno prima, quindi era
sembrata una buona idea, festeggiare insieme. E lo era stata, all’inizio.
Poi,
dopo qualche bicchierino e un paio di birre, Jensen non è che si fosse
ubriacato, però aveva iniziato a sospettare che non fosse stata così buona
come idea. Quando si era ritrovato alle due di notte a rincorrere Jared,
apparentemente sbronzo, nel parcheggio quasi deserto del pub, aveva deciso che
sì, quella era stata la peggiore idea che Eric avesse mai avuto.
“Jared,
cazzo, fa freddo qua fuori.”
Jared
non sembrò nemmeno sentirlo, e continuò a camminare nel parcheggio con un
sorriso stampato in faccia. Quando notò un piccolo parco alla loro sinistra, vi
si fiondò di corsa.
“Jensen,
vieni qui, sta per nevicare.”
“Fa
troppo freddo per nevicare.” Jensen fece una pausa esasperata. “E comunque,
potrebbero anche nevicare ananas blu e non me fregherebbe un cazzo, entra
in macchina!”
E sì,
forse quella non era il modo migliore per convincere l’amico, ma davvero, faceva
freddo là fuori. Quando Jared non rispose, Jensen si lasciò sfuggire un
sospiro e si incamminò verso il parchetto. C’erano parecchi alberi, ancora
coperti di neve, e il buio gli impediva di individuare Jared.
“Giuro,
la prossima volta che bevi così tanto ti lascio al pub.” Annunciò Jensen ad alta
voce, guardandosi intorno per trovare l’amico.
“Non ho
bevuto.” Jared sbucò da qualche nascondiglio alle sue spalle e Jensen sobbalzò,
sorpreso. Jared non si lasciò sfuggire la cosa e scoppiò a ridere senza alcun
ritegno. “Cosa c’è, Dean Winchester ha paura del buio?”
Jensen
lo guardò male e l’altro ragazzo si limitò semplicemente a ridere ancora di più.
“Quanto
hai bevuto?”
“Ti ho
detto che non ho bevuto.” Jared si appoggiò ad uno degli alberi e guardò verso
il parcheggio a diversi metri da loro. “Non potevo.” Aggiunse, voltandosi a
guardare Jensen di nuovo. Allo sguardo poco convinto dell’amico, sospirò.
“Ehilà, quanto hai bevuto tu? Sto ancora prendendo gli antibiotici che mi
ha prescritto il dentista. Quando mi ha detto di non bere alcolici, ricordi?”
Indicò la propria mascella e sorrise divertito.
Jensen
lo fissò per qualche secondo senza dire nulla, semplicemente sentendosi un
idiota. Si era completamente scordato che Jared stava ancora prendendo quelle
maledette medicine.
“Quindi
tu…”
“Hai
intenzione di stare lì impalato tutta la notte, o ti decidi a venire qui?” Jared
non lo lasciò nemmeno finire. Jensen esitò per qualche istante, guardandosi
intorno con attenzione. Jared gli circondò la vita con le braccia e lo attirò il
più vicino possibile. “Siamo da soli, non ci possono vedere da laggiù.” Sussurrò
con un sorriso, e sentì Jensen rilassarsi un pochino.
“Avresti
potuto dirmelo, idiota, non ricordavo quei maledetti antibiotici.” Jensen
affondò il viso nel collo del ragazzo, assaporando il calore del corpo stretto
al suo. “Saremmo stati a casa.”
“Sai che
non avremmo potuto. E comunque perché? Mi sono divertito, ho bevuto tè freddo
tutta la sera.” Jensen rise sommessamente alla chiara traccia di divertimento
nella voce del ragazzo. “Il che è una buona cosa, direi. Almeno ero abbastanza
sobrio per poter sgattaiolare fuori e fare questo.” Jared indicò un punto sopra
le loro teste e Jensen guardò su immediatamente.
“Oddio,
ti prego, dimmi che non l’hai fatto.” Jensen spalancò gli occhi incredulo e
Jared scoppiò a ridere.
“Hai detto
che non potevamo metterlo sulla soglia di casa, così ho dovuto trovare un altro
posto.”
“E sei
sgattaiolato dalla festa per appendere quello?” Jensen scosse la testa, poi si
voltò a guardare il ragazzo. “Jare, è folle. Potevi appenderlo in cucina.”
“Lo so.
Però poi ho pensato che sarebbe stato più…sai, romantico…o qualcosa del
genere.” Ammise Jared con un leggero imbarazzo, e Jensen sorrise nel realizzare
che il ragazzo era ad un passo dall’arrossire. “E poi in cucina non nevica.”
Jensen
guardò il vischio che Jared aveva appeso al ramo sopra di loro e il suo sorriso
si allargò ancora di più. “Questo è folle.” Disse di nuovo, e Jared scoppiò a
ridere, attirandolo di nuovo vicino.
“E’
tradizione.”
Jensen
lo guardò, non del tutto convinto. Erano in un parco pubblico, ad alcuni metri
dal pub dove metà della loro troupe era ancora impegnata a bere e chiacchierare.
Di certo era più sicuro della soglia di casa sua, ma era comunque un rischio.
Lanciò un’altra occhiata al parcheggio vuoto e aggrottò le sopraciglia.
Si voltò
non appena sentì una mano calda posarsi sulla sua guancia, e quando vide lo
sguardo negli occhi di Jared si scordò del resto. Conosceva bene quello sguardo.
“Non ci vedranno.”
“Hai
tolto i guanti.” Sussurrò Jensen, incerto sul perché sentisse il bisogno di
sottolineare quel fatto. Piegò la testa verso quel contatto, grato per il calore
che la mano di Jared trasmetteva alla sua pelle. Socchiuse gli occhi e pensò
ancora una volta a quando amasse i momenti in cui Jared si lasciava andare a
sdolcinatezze come queste, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Jared
sorrise e la sua mano si spostò alla nuca di Jensen, attirando il suo viso più
vicino. L’altra mano trovò quelle di Jensen e delicatamente sfilò i guanti,
lasciandoli poi cadere sulla neve. Senza una parola intrecciò le loro dita e si
chinò in avanti, portando le loro labbra a pochi centimetri di distanza.
“Mi
piace la tradizione.” Jensen ebbe appena il tempo di sussurrare ciò prima che
Jared lo baciasse. La mano di Jensen rimasta libera si posò sulla guancia del
ragazzo non appena il bacio si approfondì. Poco più di un minuto dopo le labbra
di Jared si spostarono a baciare il collo di Jensen, causandogli un brivido
inaspettato.
“Avresti
potuto dirmelo che il vischio ti piace così tanto, ne avrei appeso un ramo sopra il
letto.” Jensen trattenne appena un piccolo gemito quando Jared prese a
stuzzicare il suo pomo d’Adamo.
“Ne ho
messo uno anche là.”
Jared
sollevò il capo con un sorriso sornione sul viso, e Jensen lo ricambiò
immediatamente, appoggiando la fronte contro la spalla del ragazzo.
“Nevica.” Annunciò Jared felice, e Jensen rialzò lo sguardo in tempo per vedere
un enorme sorriso illuminargli di nuovo il volto. “Te l’avevo detto che avrebbe
nevicato.”
Jensen
scosse la testa e si lasciò sfuggire una piccola risata, pensando che in quel
momento era esattamente dove avrebbe dovuto essere alla vigilia di Natale.
Jared
abbassò lo sguardo su di lui e in qualche modo intuì ciò che gli stava passando
per la mente, almeno in parte. “Andiamo a casa.” Posò un bacio veloce sulle
labbra di Jensen ed iniziò ad indietreggiare.
“Sono
già a casa.” Jensen afferrò la giacca del ragazzo, riportandolo sotto il
vischio, e lo baciò di nuovo.
~~
end
Se
dovessero esserci recensioni sappiate che risponderò qui in fondo alla storia. Quindi se lasciate una recensione, tornate pure e troverete una risposta.
Risposte
Isult: Oh, le gioie e i dolori della seconda stagione. *_* E il finale. T_T La terza è anche peggio, ti avviso. LOL Comunque, parlando di fanfic, sì, sono tornata. :D E penso che questa volta non sparirò. LOL Beh, spero. XD <333333
JM
|