Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà della Disney.
Birthday
Just a Special Day
I. Anna – Desiderio
Non
aspettò la sveglia della
mamma. Non quel giorno speciale.
Ne
era sicura, certa! Ci avrebbe scommesso tutti i
suoi peluche e le
sue caramelle preferite!
Quello
era il suo giorno. Il giorno che aspettava con
ansia tutti gli
anni, - ma quell’anno ancora di più!
No,
non per la festa che si sarebbe tenuta nel grande salone del
castello. Non per i regali che avrebbe ricevuto dalla mamma e dal
papà. E neanche per tutti i dolci e la torta che le
avrebbero permesso – solo per quell’oggi
– di mangiare a sazietà.
Scalciò
via le coperte e saltò giù dal
letto. Aprì la porta e di corsa attraversò il
corridoio fino alla sua stanza.
Davanti
la porta si bloccò indecisa se bussare oppure no.
Magari stava ancora dormendo e poi, si sarebbero viste più
tardi. Non sarebbe mancata di certo!
Con
il sorriso privo di alcuni dentini, Anna trotterellò via
attenta a non fare troppo rumore per non svegliare la sorella.
«A
dopo, Elsa.» sussurrò al corridoio
vuoto.
Solo
quel giorno la mamma e il papà esaudivano ogni suo
desiderio: dalla torta al cioccolato alla bambola nuova con il vestito
luccicante, dai giochi alla favola della buonanotte.
Perciò,
lei l’aveva chiesto e loro
l’avrebbero esaudito.
Finalmente
potevano giocare insieme!! Non vedeva l’ora!
Raggiunse
la stanza e si infilò sotto le coperte in tempo:
un leggero bussare arrivò infatti dalla porta.
«Sono
sveglia!!» trillò.
Non
aspettò che la mamma aprisse, ma fu lei ad andarle
incontro. Aperta la porta, si gettò tra le sue braccia con
una risata.
«Mamma!
Mamma!! Elsa è già sveglia?
Posso andare a svegliarla io? Eh, mamma? Posso? Posso?
Posso?!»
La
Regina rise contagiata dal suo entusiasmo, poi la lasciò
andare giù.
«Anna.»
la riprese bonariamente, rabbuiandosi.
«Non puoi andare da Elsa.»
«Allora
la vedrò dopo! Potremmo giocare tutti
insieme a nascondino!! Sarà bellissimo!» Gli occhi
si accesero di speranza e incontenibile gioia.
«Anna.»
Il tono fermo e severo della mamma
smorzò in un attimo l’allegria della bambina.
«Anna…» riprese con un sospiro stanco.
«Elsa non verrà alla tua festa oggi.»
A quelle parole Anna lasciò sfumare il sorriso.
«Perché?»
mormorò con il
labbro che iniziava a tremare. «Non mi vuole più
bene? Mamma, perché non vuole più giocare con me?
Non capisco…»
La
Regina sospirò e per consolarla le accarezzò
dolcemente la testolina, abbassandosi per stringerla in un abbraccio.
«Oh,
Anna.» Le lasciò un bacio tra i
capelli. «Elsa ti vuole bene, tanto tanto. Di questo non devi
dubitare mai.»
«Ma
allora perché non mi vuole più?
Prima eravamo sempre insieme…»
singhiozzò la bambina.
«Un
giorno capirai, quando sarai più
grande.» La Regina la strinse più forte.
«Adesso però ci vestiamo che papà ci
sta aspettando. Non vuoi aprire i regali?» Le
asciugò le lacrime con un lembo del vestito.
Anna
rilasciò un ultimo singhiozzo.
«Sì,
ma voglio Elsa.» tirò su
con il naso. «Oggi è il mio compleanno! Dovevamo
giocare insieme, così non ci saremmo separate mai
più!»
«Quel
giorno verrà.» la
rassicurò la Regina baciandole dolcemente la fronte.
«Guarda cosa ti ho portato!» esclamò poi
per distrarla. Nascosto tra le gonne del vestito, le mostrò
una grande scatola incartata.
Anna
sgranò gli occhi e il sorriso ricomparve sul volto.
Iniziò così a scartare il primo regalo di
compleanno con il suo aiuto.
«Ti
svelo un segreto.» le sussurrò
complice la Regina. «C’è una sorpresa
molto speciale per te di là.»
Anna
esultò a quella notizia e alla vista del vestito nuovo.
«Posso
metterlo, mamma?? Posso? E la sorpresa?
È bella?» Salterellò impaziente.
La
Regina rise sollevata: le aveva fatto dimenticare – almeno
per il momento – il pensiero della sorella.
«Ma
certo che puoi metterlo!» la seguì
dentro la stanza, chiudendo la porta. «La sorpresa ti
piacerà, ne sono sicura!»
Il compleanno era in assoluto il suo
giorno dell’anno
preferito e lo rimase per molti, moltissimi anni.
Solo per quel giorno le era consentito un contatto, seppur piccolo ed
indiretto con l’amata sorella.
Alla
piccola Anna sembrò di scoppiare di gioia quando i
genitori le porsero il regalo. Il regalo di Elsa.
C’era
un semplice biglietto di auguri: “Per Anna.
Tanti auguri da Elsa”, che lesse e rilesse per
tutto quel
giorno. Il dono era un semplice fiocco di cristallo così
gelido e fragile che sembrava fatto di ghiaccio, ma per lei era
più prezioso del braccialetto d’oro che le aveva
regalato la mamma, più desiderato del cavallino a dondolo
del papà.
Lo
custodì con cura, così come il biglietto; certa che il giorno dopo sarebbe riuscita a convincere Elsa a giocare
con lei.
Eccomi!!
Innanzi tutto: grazie per aver letto!!
Che vi dico a fare che ho visto Frozen e il mio cervellino si
è messo in funzione da solo?!
Be’, questo è il risultato: una piccola raccolta
composta da due brevi one-shot. Il tema, ovviamente, è il
compleanno, trattato dal punto di vista di Anna (in questa) e di Elsa
(nella prossima).
Cronologicamente la shot si colloca nei primi mesi, un anno massimo, di
reclusione di Elsa (anche se non ho idea di quando facciano il
compleanno!), quando ancora erano entrambe bambine.
Ho pensato che almeno un minimo di contatto debbano averlo avuto queste
due poverette! Almeno uno scambio di doni il giorno del
compleanno… Non penso che i genitori o la stessa Elsa
l’avrebbero impedito. Certo, lei si sente in colpa per
ciò che ha fatto, ma al contempo soffre la perdita di Anna.
Non sono brava con i regali… Però ho pensato che
donando ad Anna un fiocco di neve, Elsa le voglia in qualche modo
lasciare una parte di se stessa (anche se è stato questo suo
potere ad averla allontanata dalla sorella).
Spero di aver reso abbastanza i personaggi :) ed evitato orrori
grammaticali e/o di altro genere…
E ovviamente, spero vi sia piaciuta almeno un pochino!
Calime
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