Lunedì 19 aprile 2010

di Sofy_9634
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Com'è che la pioggia colpisce il terreno? Com'è che adesso le lacrime non cadono più? Chissà forse le ho terminate in queste incomprese giornate trascorse a pensare, ricordare, sorridere e morire. Com'è che il cielo è cosí nero? E i tuoni rimbombano nell'aria mentre il cuore sembra essersi fermato? Chissà dove... Non riesco a capire in quale luogo io lo abbia lasciato, chissà in quale lontano mondo si è perso, in quale spazio si è abbandonato. 
Il dolore non si sconta piangendo, il dolore non si smembra accennando un falso sorriso qua e là, il dolore non é pietà, il dolore... Sinceramente non so di preciso cosa esso sia o come si possa placare, ma so che proviene dai ricordi. Tutta la mia breve vita mi passa davanti e i vari momenti riflettono come l'ombra di un arcano e celestiale essere sulla sponda di uno stagno, visibile solo li e in nessun altro specchio. Sto cercando tra i passati presenti il mio cuore, ma non lo trovo, non lo trovo più. Tutto è annebbiato: gli errori, il coraggio e ogni accaduto va via andando lontano nel passato irraggiungibile, ma dove di preciso? Mi chiedo quando, quando questa belva finirà di massacrarmi, di riempirmi di idee folli e confuse, quando accadrà? Forse quando gli occhi si spegneranno, quando il cielo apparirà cobalto, quando nell'alba sorgerá la luna, quando le stelle non illumineranno più le tenebre, quando in angelo mi verrà a prendere, quando tutto sarà inesistente. 




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