Ero
stanco. Non sapevo assolutamente dove mi trovavo, e nonostante avessi
la capacità di volare non riuscivo a vedere nulla, per via
di una tormenta di neve, In estate. E non era stata provocata da me.
Avrei potuto controllarla, ma non ci riuscivo, mi era impossibile. Io,
Jack Frost, spirito dell'inverno, non riuscivo a controllare la neve,
ma solo a rallentarne di un minimo la caduta. Probabilmente era
già dominata da qualcosa o qualcun'altro. Ma era possibile
che ci fossero due spiriti del ghiaccio e della neve? E poi, oltre a
questo, erano ore che svolazzavo senza meta lasciandomi trasportare dal
vento, senza una direzione precisa. Esatto, non riuscivo a controllare
nemmeno il vento. Chissà cos'era successo...
Però, a un certo punto, vidi un villaggio con un castello in
lontananza. Curioso come sempre, chiesi al vento di portarmi
lì, e inaspettatamente questo mi ascoltò.
Evidentemente era proprio lì che dovevo andare.
-Sembrava una persona per bene, chissà perché lo
ha fatto- disse una donna con un bambino in braccio -Forse era proprio
questo il motivo per cui non hanno mai aperto le porte-
affermò un uomo - La regina ci ha traditi, ha maledetto
Arendell con questa bufera di neve! Sapevo che non dovevamo fidarci di
una come lei!- rispose un altro. E così, la regina aveva
maledetto il regno con questa nevicata eh? Bene bene, a quanto pare
c'era qualcuno che mi faceva concorrenza, a quel punto dovevo solo
trovare quella fantomatica regina.
- Chissà dov'è andata! Se la trovo giuro sul mio
onore di nobile che gliela farò pagare cara! Ma del resto un
essere gelido come lei non poteva che essere una delusione, povera
principessa Anna che è andata a cercarla. La poverina
è ancora convinta che sua sorella le darà
ascolto!- Che fortuna, mi sarebbe bastato trovare questa Anna e avrei
trovato anche chi mi aveva rubato il lavoro! Mi misi subito a cercarla.
Erano
ore oramai che ero sola, libera. La solitudine era molto triste, ma
almeno non rischiavo di far male a nessuno. E poi, fino a quel momento,
non avevo capito quanto potesse essere grande il mio potere. A volte fa
bene scappare da tutto e da tutti, dalle responsabilità
della regina che diventai quello stesso giorno, da coloro che mi
giudicavano senza sapere nulla, da chi non capiva che non ero un
mostro, ma soprattutto, da mia sorella. La mia sorellina Anna, a cui
sono sempre stata molto legata, e che ho rischiato di uccidere. Non
dimenticherò mai quel triste giorno...
Era
appena l'alba. Entrò in camera mia, svegliandomi con la sua
solita movimentata allegria. Io però avevo molto sonno,
così quando si buttò sul mio letto le dissi di
tornare a dormire.
-Si è svegliato il cielo, perciò sono sveglia
anch'io!- mi rispose contenta.
Io intanto ero di nuovo nel mondo dei sogni.
-Elsa... lo facciamo un pupazzo di neve?- il mio volto si
illuminò di spensieratezza, tipica dei bambini, e scattai
immediatamente via dalle calde coperte.
In un battibaleno ci ritrovammo nel salone, ancora deserto. Anna era
radiosa, ma in realtà lo ero anch'io, perché ogni
volta che potevo usare il dono che avevo ricevuto fin dalla nascita mi
sentivo libera di essere me stessa, la regina del ghiaccio.
Le feci vedere un trucco che avevo imparato poco tempo prima: creai una
palla di neve, che poi lanciai in aria e feci esplodere in tanti
pezzettini di ghiaccio, che formarono una specie di fuoco d'artificio.
Poi ghiacciai il pavimento, e alla fine creai Olaf. Mi misi dietro di
lui e cominciai a muovere le braccia di legno, parlando con
l'imitazione di una voce maschile.
- Io sono Olaf, e amo i caldi abbracci!
- Ti adoro Olaf!- appena pronunciò queste parole, Anna corse
ad abbracciarlo. Lasciato il pupazzo di neve, cominciò a
saltare, sempre più in alto, così che creassi dei
cumuli di neve per non farla cadere. Andava sempre più
veloce, la imploravo di smetterla, ma non mi ascoltava. Andammo avanti
così per poco, poiché non riuscivo a reggere il
suo ritmo e per errore la colpii alla testa. Cadde a terra svenuta, e
chiamai i nostri genitori che ci portarono dai troll. Erano sorpresi di
vedere l'intera famiglia reale da loro.
Un troll che sembrava più anziano e più esperto
di tutti gli altri si avvicinò, chiedendo se mi fosse stato
imposto un maleficio o se fossi nata con il potere del ghiaccio. Mio
padre, preoccupato e nervoso, gli rispose che ci ero nata. Il troll,
allora, prese i ricordi di Anna, e disse che se fosse stato il cuore
non sarebbe stato facile ragionare, ma con la testa si poteva provare.
A quel punto fece una cosa che mi sorprese: cancellò la mia
magia dai ricordi di mia sorella, lasciando però il
divertimento.
Da allora passarono anni, in cui rimasi sempre chiusa nella mia camera.
Le uniche persone che facevo entrare erano mio padre e mia madre, che
potevano aiutarmi a controllare il mio potere, visto che cresceva con
me. Celarlo, domarlo, non mostrarlo! Mi
ripetevo sempre queste parole. Mio padre mi donò un paio di
guanti, così che riuscissi a dominare meglio quel dono, o
meglio maledizione.
Tuttavia, Anna non si arrese e continuò sempre, attraverso
la porta, a chiedermi di stare con lei. Purtroppo, io rifiutai sempre:
dovevo proteggerla... da me stessa.
Quando però arrivai ai 15 anni, accadde che i miei genitori
dovettero partire. Solo in quell'occasione uscii dalla mia camera, per
salutarli, ma non vidi Anna.
Dopo poco però successe una tragedia: dovevano tornare dopo
due settimane, ma non li rividi mai più, a causa di una
tempesta in mare.
Da allora passarono tre anni, e quella mattina ero stata incoronata
regina di Arendell. Rividi, dopo tantissimo tempo, mia sorella. Quella
stupida aveva deciso che doveva sposare un tizio conosciuto quello
stesso giorno, e che tutta la sua famiglia doveva venire a vivere nel
nostro castello. E fu così che scoprì il mio
potere e io scappai, sulla montagna del nord, e costruii questo
castello di ghiaccio. Speravo che quella cocciuta di mia sorella non mi
venisse a cercare...
Uffa! Ma dove si era cacciata quella ragazzina?! Avevo del lavoro da
fare io, e poi mi ero perso e dovevo chiedere alla regina di smetterla
con quella bufera! Ehi, ma... ma quello cos'era?? Sembrava un enorme
castello, fatto completamente di ghiaccio! Probabilmente l'avevo
trovata, sicuramente sarà stata una vecchia bacucca
antipatica che non sapeva cosa fosse il senso dell'umorismo. Sarebbe
stato meglio entrare però, se non volevo restare ad
aspettare tutto il giorno che uscisse lei. Bussai, e automaticamente il
gigantesco portone si aprii. Wow, pensai, c'era anche l'apertura
automatica! Che tecnologica quella regina!
Mi avventurai all'interno del castello e, una volta arrivato al piano
di sopra la vidi: era... era... meravigliosa! Il portamento regale e
aggraziato faceva capire da subito che si trattava di lei, indossava un
vestito che sembrava fatto di ghiaccio e un mantello lunghissimo di
fiocchi di neve. I suoi capelli erano legati in una treccia laterale,
completamente bianchi, ma... non portava nessuna corona. Se lei era la
regina, doveva avere per forza una corona.
-Cavolo, mi sbagliavo proprio sulla "vecchia bacucca"!- dissi, sicuro
che non mi avrebbe sentito.
-Anna...- le sentii sussurrare. Anna, chi poteva... ma certo! Anna era
sua sorella, quella che era andata a cercarla!
-Sorella mia, non fare sciocchezze- disse con un filo di voce.
-Scusa, perché stai cercando di fregarmi il lavoro?-
accidenti, mi ero dimenticato che non poteva né vedermi,
né sentirmi! A volte questa storia diventava pesante e
fastidiosa!
-Se credi che non ti senta ti sbagli di grosso, tu che ti sei
introdotto nel castello senza il mio permesso- EH??? Questa non me
l'aspettavo proprio, com'è possibile?
-Com'è possibile che tu riesca a vedermi? Conosci forse la
leggenda di Jack Frost?- diedi così voce ai miei pensieri.
-E così sei tu, Jack Frost. Credevo non esistessi. Quando
mia sorella non era ancora nata, mia madre mi raccontava di un certo
Jack Frost, che possedeva il potere del ghiaccio prima della mia
nascita. Non mi eri mai piaciuto.
-Ehi! Senti chi parla! E poi io non ho mai perso questo potere! Solo
che qui non funziona perché lo controlli tu! Anzi, non lo
controlli, visto che qua fuori c'è una tempesta che non
finisce mai!- forse restò talmente scioccata da questa
notizia che cominciò a dire cose senza senso.
-Cosa? Una tempesta? Non è possibile, non posso averlo
fatto, Anna... Arendell... il popolo... NO!
All'improvviso svenne. Mi precipitai a reggerla, ma arrivai tardi e
l'impatto con il pavimento provocò una serie di scaglie di
ghiaccio che si avventarono contro di me. Per fortuna riuscii a domarle
e così a distruggerle, senza che provocassero danni a me o a
questo castello, che sembrava un'opera architettonica a prova di
terremoto ma che con un semplice raggio di sole più caldo
del solito avrebbe potuto sciogliersi. Allora ebbi un'idea! Visto che a
quanto sembrava lei non ci riusciva, potevo insegnarle a controllare
questo potere!
-Do... dove mi trovo?- caspita, si era ripresa in fretta! Sarebbe stato
meglio iniziare subito con l'allenamento.
Ciao a tutti!! E rieccomi con la Jack/Elsa che tanto avevo sognato di
scrivere! Allora, immagino abbiate capito che a Elsa non stia molto
simpatico Jack, chissà come prenderà la questione
dell'allenamento... lo scoprirete nel prossimo capitolo insieme a tante
altre novità!
Un'altra cosa, per chi non ha visto il film potrebbere esserci spoiler,
ma non l'ho messo negli avvertimenti perché il film
è già uscito in Italia e quindi immagino che
molti di voi l'abbiano visto.
Recensite in tanti!
Un
abbraccio a tutti
Mary <3
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