PROLOGO
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C A P I T O
L O U
N I C O ▬
“ Di tante cose sopravvalutate e di
una che non lo è „
Dalla
vita aveva imparato che una moltitudine di cose erano sopravvalutate,
ritenute per ragioni sconosciute assi portanti della conoscenza
globale, quando erano inezie – granelli di polvere dispersi
nei raggi di sole.
Lo erano le buone
maniere, perché con certe persone non si poteva
mostrarsi in alcun modo gentili ed educati talmente squallidi e
desolanti erano i loro animi.
Lo era la verità,
perché da quel che ne sapeva lui, non portava né
redenzione né libertà. La conoscenza era dolore,
solitudine, emarginazione – chi troppo sapeva portava
unicamente zavorre ad appesantire la coscienza e a limitare i gesti che
il cuore, graffiato, precludeva per esperienza.
E l’esperienza stessa era largamente sovrastimata.
C’era sempre qualcuno ad averne di più, a ciascuno
insegnava moniti diversi e ognuno la interpretava come desiderava,
traendo dalla stessa realtà massime soggettive con le quali
poi piantava paletti di pregiudizi a impedire il mutare delle proprie
concezioni. L’esperienza non portava saggezza – se
così fosse stato, lui sarebbe dovuto essere
l’essere più saggio tra tutti i mondi conosciuti,
ed era evidente che non fosse così.
Gli errori
erano altre di quelle perle su cui le persone da sempre ricamavano
aforismi raffinati, privi di una sostanza quanto mai utile e spendibile
quotidianamente. Gli sbagli erano prove della rovina dello spirito,
della fallibilità umana e della debolezza insita in ognuno,
ma non fortificavano, non rendevano migliori e insegnavano unicamente
quanta caducità vi era nelle persone.
Avrebbe potuto continuare a fare una lista infinita di parole il cui
significato era stato nel corso dei secoli fin troppo esaltato, un
elenco con cui avrebbe potuto riempire un’enciclopedia dallo
strambo titolo “Errate
valutazioni sulla quotidianità”. E
lui ne aveva approfittato – oh, quanto ne aveva approfittato,
quanto guadagno aveva tratto da ciò -, speculando su quel
ciclo continuo di vizi e virtù, che le persone spesso
fraintendevano e confondevano tra loro, senza comprendere che non vi
erano mai stati confini tra i due. Si poteva chiamare uno stesso
atteggiamento in un modo o nell’altro, a seconda di chi era a
far da spettatore e giudice, era tutta una questione di punti di vista
e Rumplestiltskin ne aveva sempre avuto uno privilegiato, grazie al
quale aveva mosso con destrezza le proprie pedine.
Una cosa, una soltanto, non era stata mai esaltata vanamente, celebrata
esageratamente, ed era
l’unica che faticava a trattenere a sé
– qualcosa che aveva creduto perso per sempre più
volte, per poi recuperarlo solo per smarrirlo nuovamente, in un
rincorrersi di gioie e dolori prive di un epilogo. Cominciava a credere
che per i cattivi non vi fosse davvero un lieto fine, non fino a quanto
perseveravano a non abbandonare le vecchie abitudini – e lui
ne aveva tante quante erano i punti della sua lista di
sopravvalutazioni, e per la maggior parte non gli rendevano sicuramente
onore. Eppure, aveva deciso di credere che c’era
possibilità per redimersi, almeno un po’, almeno
quel tanto che serviva per dimostrarle
che per lei non stava
solo provando a cambiare, ma lo stava facendo
concretamente – anche se a piccoli passi, lentamente.
L’amore
non era scontato, non era sopravvalutato, non era facile –
era contraddizione, caleidoscopio di emozioni e valeva tutta la fatica
per meritarsi quello che Belle gli offriva.
M A N I
A’ s W
O R D S
Finalmente ce la faccio a scrivere una RumBelle. Desideravo tanto
trovare l’ispirazione per scrivere qualcosa su di loro da
quanto ho visto Belle insieme a Rumplestiltskin – ok,
è vero che io mi sono sbaffata lo show in nemmeno una
settimana, però ehi, ma sembra
un’eternità fa quando ne sono passate a stento due
di settimane! -, e qualcosa negli ingranaggi della mia mente si
è deciso a muoversi per produrre qualcosa su loro. Ok,
è vero che è tutta Rumplestiltskin!Centric, che
è tutta introspettiva, che è una modestissima
flash, ma dal nulla a questo, mi pare già un passo in
avanti. Anche se non sono la mia otp – ma credo che dalle due
altre fic che ho pubblicato si sia capito che sono Captain Swan nel
midollo – loro due li amo veramente esageratamente, sono
stupendi e li trovo tanto perfetti che era inammissibile per me non
aver ancora scritto qualcosa su di loro.
L’ho classificata come flash, perché ho sforato solo di 29 parole
– sono così dannatamente prolissa che è
un miracolo quando riesco a contenermi al di sotto delle 500.
Passatemela!
Ah, chi un po' mi segue sa quanto terrore abbia per la resa dei
personaggi, quindi, ero veramente indecisa se andasse bene la resa di Rumplestiltskin o meno, ergo,
nel caso fatemi sapere se devo aggiungere l'avviso OOC che lo metto #Maniasifatanteseghementali
#Lostudiolefamale
Come al
solito io parto a scrivere le note in modo sconclusionato, come
al solito voi non fateci troppo caso. Ringrazio tantissimo in anticipo
chiunque leggerà, e vi chiedo come sempre di lasciarmi una
piccola recensione, tanto per farmi sapere cosa ne pensate e per farmi
felice – e distrarmi dalla sessione d’esami,
già che ci penso da sola a distrarmi dallo studio!
Alla prossima,
Mania■
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